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19/07/16-16:04 (modificato)

Abitare sostenibile: le abitudini da adottare Pt. 1

Una casa progettata e realizzata con principi e criteri di sostenibilità ha senz’altro più chance di un’altra di essere una casa sostenibile. Ma dipende anche da chi la abita. Ci sono infatti una serie di comportamenti e accorgimenti che configurano un modo di abitare sostenibile da diversi punti di vista. Possono sembrare in alcuni casi banali, ma la difficoltà vera è farli diventare un’abitudine.

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Luce quanto basta

Quanta luce ci serve per leggere, cucinare, stare alla scrivania, guardare la televisione in salotto, giocare nella cameretta coi bambini? Per ogni attività che svolgiamo in casa, la prima regola di sostenibilità è utilizzare la luce che serve, quando serve.

Evitando di tenere accesso tutto, o quasi, “perché tanto prima o poi vado di là”. È vero che le lampadine a risparmio energetico, rispetto a quelle a incandescenza la cui vendita è stata proibita nell’Unione europea da circa tre anni, sono già un bel passo avanti. Ma in ogni caso consumano.

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On-off

Elettrodomestici e dispositivi elettronici dei generi più vari, quando restano connessi a prese di corrente, consumano energia: l’esempio classico è la piccola luce del display della televisione. Staccare ogni volta, ad esempio quando si esce di casa, tutto ciò che in casa è attaccato a una presa, è francamente un’ipotesi poco praticabile, se non quando si sta via per un certo periodo.

Ma ci sono altre soluzioni: si possono utilizzare, ovviamente in sicurezza, ciabatte con interruttore in cui si inseriscono più apparecchi/elettrodomestici/dispositivi, che poi si possono spegnere tutti insieme in una volta sola.

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Estate e inverno

Quando d’estate si scoppia di caldo è difficile resistere alla tentazione di “sparare” il condizionatore al massimo. Ma, oltre che non particolarmente salutare, non è una soluzione sostenibile. Innanzitutto, si consideri che anche una differenza di pochissimi gradi può offrire una sensazione di refrigerio. Poi si può concentrare il fresco nella stanza, chiudendola, che si utilizza di più (ad esempio la camera da letto). E programmare il condizionatore affinché, attivandosi sempre in determinati momenti, mantenga la temperatura contenendo i consumi.

Stessa cosa, ma al contrario, per l’inverno. Una temperatura media costante (da mantenere, eventualmente, anche dotandosi di finestre e serramenti isolanti) è la soluzione meno impattante sui consumi. Non fatevi vedere mentre spalancate le finestre a Natale perché avete caldo!

Individualmente questi comportamenti possono incidere forse poco. Ma quando diventano collettivi, le cose cambiano. A dirlo con chiarezza è stato di recente lo stesso Papa Francesco: «L’educazione alla responsabilità ambientale può incoraggiare vari comportamenti che hanno un’incidenza diretta e importante nella cura per l’ambiente, come evitare l’uso di materiale plastico o di carta, ridurre il consumo di acqua, differenziare i rifiuti, cucinare solo quanto ragionevolmente si potrà mangiare, trattare con cura gli altri esseri viventi, utilizzare il trasporto pubblico o condividere un medesimo veicolo tra varie persone, piantare alberi, spegnere le luci inutili, e così via». (Laudato Si’, par. 211).

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