Il racconto della mia mattinata al Leroy Merlin Design Lab inizia con una caratteristica che mi contraddistingue: l’ansia da prestazione. Partecipare a un workshop pratico è divertente, interessante e curioso e, prima che inizi tutto, io inizio ad immaginare già avere dato il tutto per tutto.
Per fortuna è bastato l’arrivo di Matteo Canzio, il designer che ha progettato Cox - la lampada che abbiamo costruito - per trasformare il tutto in curiosità. Cox è una lampada pensata per essere appoggiata, trasformata, posizionata in diversi punti della casa.
Composta principalmente da un piedistallo con due supporti e un paralume. Puoi seguire il tutorial e scaricare la scheda qui.
La curiosità iniziale nella scelta tra diversi paralumi, quando si attiva la fantasia, e nella presenza di tanti strumenti del fai-da-te utili a unire, incollare, avvitare e tagliare. Quello è il momento tradizionale in cui si torna bambini all’urlo di “smontiamo tutto”. Appena è iniziato il lavoro vero ho iniziato a immaginare che forma avrebbe avuto la mia lampada, le diverse possibilità di utilizzo. Ed è arrivata anche la sensazione, quasi di timore, carica di adrenalina, che si ha nel fare qualcosa che non si è mai fatto.
Avete presente quando un elettricista cerca di spiegarvi cosa stia facendo e vi sembra una lingua sconosciuta? Il problema non è la comprensione: è il fatto che non avete mai avuto un’occasione per prendere un cavo elettrico, aprirlo, collegarlo a una spina e a un portalampada. È un processo molto semplice, da fare con attenzione, che dona grandi soddisfazioni.
Dopo il passaggio intermedio in cui delicatamente si cerca di collegare tutti i pezzi - piedistallo in legno, portalampada, cavi pronti e paralume - arriva la prova finale. Mi sono detta che, avendo seguito tutte le istruzioni e ricontrollato con calma che i pezzi fossero al loro posto, tutto sarebbe andato per il meglio.
Lì ho realizzato che avevo fatto la scelta perfetta, la mia lampada Cox si è accesa e si è trasformata in una piccola bolla di sapone luminosa. E tutto questo era stato possibile grazie a me: al mio lavoro e la mia passione di una mattinata.
È una sensazione che ti fa ripensare al design non solo come passione di chi progetta e produce ma anche alla creatività che ognuno di noi può mettere nella realizzazione di piccoli e grandi progetti personali.
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