Quando avvii una nuova attività commerciale ci sono tante normative da conoscere, rispettare e attuare. La burocrazia sembra spesso una giungla intricata dove riesce difficile muoversi. Un tasto dolente è la questione del bagno a norma di legge per negozi. Questo perché purtroppo le indicazioni non sono racchiuse, come ci si aspetterebbe, in un solo documento, ma bisogna cercarle come durante una caccia al tesoro. Siccome capita che lungo il tragitto si incappi in chi diffonde informazioni sbagliate, oggi vogliamo riassumere le istruzioni fondamentali che bisogna sapere, come per esempio le dimensioni minime del bagno per i negozi.
Idea per un bagno colorato in un negozio - Leroy Merlin
A proposito delle dimensioni minime del bagno per negozi, spesso c’è molta confusione perché la Legge Nazionale a cui si fa riferimento e che disciplina questa materia a livello nazionale è il Decreto Ministeriale Sanità del 5 luglio 1975 che non specifica una superficie minima o massima per la stanza da bagno. Si tratta infatti di un requisito che può variare in base alle disposizione di ogni singolo Comune: alcuni non se ne occupano affatto mentre altri le dettagliano con estrema precisione. Ecco perché è importante fare sempre le opportune verifiche a livello locale, consultando il Regolamento Edilizio del Comune, prima di avviare importanti lavori di ristrutturazione di un locale commerciale.
Sempre in tema di dimensioni minime del bagno per negozi la legge nazionale è molto chiara sulla altezza prevista: minimo 2 metri e 40 cm (salvo deroghe previste dalla Legge regionale n° 44 del 1985 e dalle successive modifiche o dai Piani Regolatori Particolareggiati Comunali).
Controlla le dimensioni minime del bagno per i negozi del tuo Comune - Leroy Merlin
Togliti ogni dubbio sull’opportunità o meno di fare un bagno: perché non hai scelta. Avere un bagno interno anche per un piccolo negozio di abbigliamento e di alimentari è una questione obbligatoria. Tutti i luoghi di lavoro devono infatti avere i servizi igienici assistenziali per i propri dipendenti. Il bagno a norma di legge per negozi con un numero di dipendenti inferiore a 10 è quello che viene utilizzato solo dai dipendenti, condiviso da uomini e donne. Altrimenti, con un numero maggiore di impiegati, bisogna distinguere i servizi igienici in base al sesso. Nel bagno devono esserci l’antibagno con porta con molla di ritorno (senza maniglie), lavello con rubinetto a pedale oppure con rubinetto a sensore. Niente saponette ma un più igienico distributore di sapone, le salviette monouso oppure un più pratico asciugamani elettrico e infine aerazione naturale o artificiale con elettroventola.
Accessori da bagno a norma di legge per i negozi - Leroy Merlin
La questione dell’antibagno obbligatorio, introdotta con il Decreto ministeriale n° 190 del 1975 riguarda locali pubblici e commerciali dove si svolgono operazioni di preparazione o di vendita di cibo. Il bagno a norma di legge per negozi che vendono cibo deve avere per forza uno spazio che separa il bagno vero e proprio dalle altre zone. Quindi se hai un negozio che vende prodotti alimentari, ricorda che tra il bagno dove è collocato il wc e l’antibagno serve una parete divisoria a tutta altezza. Accertati che le pareti dell’antibagno siano rivestite, almeno fino a 2 metri da terra, con materiale impermeabile, facilmente lavabile e disinfettabile. Ovviamente, in base alle diverse disposizioni delle Regioni Autonome e dei singoli Comuni, è possibile che vi sia la stessa richiesta anche per altre tipologie di esercizi commerciali. Tra i requisiti di un bagno a norma di legge, per i negozi alimentari che devono quindi rispettare il sistema HACCP ci sono anche le dimensioni. Infatti, in questo caso la superficie minima complessiva deve essere pari a 2 mq. L’antibagno, con porta a chiusura automatica , deve avere il lavabo con comando a pedale o elettrico, deve offrire asciugamani ed erogatore di sapone.
Scopri quando devi dividere wc e antibagno con parete a tutta altezza, in negozio - Leroy Merlin
Quando di parla di bar, pizzerie e ristoranti il bagno accessibile a clienti con ridotta mobilità è sempre obbligatorio. Nel caso di attività commerciali senza consumo di cibi l'obbligo di bagno accessibile dipende dalla dimensione del negozio. Quando i negozi superano i 250 mq di superficie utile devono prevedere almeno un servizio igienico accessibile. Il Decreto 236/89 stabilisce che le attività aperte al pubblico, come i negozi, devono essere accessibili anche a chi ha difficoltà motorie o sensoriali e, se la superficie netta del locale è pari o superiore a 250 mq, almeno un bagno deve essere accessibile ai disabili. Se le caratteristiche previste dal decreto non sono rispettate, il negozio non è considerato agibile. La norma si applica agli edifici di nuova costruzione (cioè edificati dopo l’entrata in vigore del decreto) e a quelli precedenti che però sono stati ristrutturati successivamente all'entrata in vigore del decreto.
Bagno negozi: come cambiano le regole oltre i 250 mq
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