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Claudia M
Redattrice
26/09/22-09:34 (modificato)

Come coltivare l’aglio in vaso o in giardino: una guida semplice

C’è chi lo ama e c’è chi lo odia. C’è chi non può fare a meno di utilizzarlo per insaporire le proprie pietanze e chi, invece, preferisce evitarlo per non appesantire l’alito. L’aglio è una pianta bulbosa dai mille usi in cucina e dalle notevoli proprietà benefiche per l’organismo. Sia che tu abbia il pollice verde sia che tu abbia da poco iniziato a cimentarti nella coltivazione, l’aglio è una pianta che puoi facilmente coltivare sia in giardino che in vaso. Scopriamo quale procedura seguire per coltivare l’aglio sul balcone o in piena terra e raccogliere splendidi frutti in primavera.

Le varietà

L’aglio è una pianta bulbosa molto apprezzata per le sue proprietà curative, il suo profumo avvolgente e il sapore inconfondibile che riesce a donare ai piatti. Se scegli di coltivare l’aglio nel tuo piccolo o grande orto domestico, il punto di partenza è la scelta della varietà. Il consiglio è optare per quelle locali o di origine contadina, facilmente reperibili nei mercati a km 0. La qualità è di gran lunga superiore rispetto all’aglio preconfezionato che puoi trovare al supermercato.
Quando si parla di varietà di aglio, la prima distinzione da fare è quella tra aglio bianco e aglio rosso. Tra le varietà di aglio bianco, quelle italiane più diffuse sono il polesano, il piacentino e il vessalico. Per quanto riguarda, invece, le varietà di aglio rosso, quelle più rinomate sono il Rosso di Sulmona, il Rosso francese e il Rosso di Nubia.

Come coltivare l’aglio

Coltivare l’aglio è un’impresa che può essere affrontata da tutti, sia dai più esperti che da coloro che sono alle prime armi. La coltivazione di questa pianta bulbosa, infatti, è molto rustica e facile da compiere. Può essere effettuata agevolmente sia negli orti in piena terra che negli orti in vaso. Le accortezze da adottare, se scegli di piantare l’aglio in vaso, sono quelle generiche valide per tutte le piante dell’orto sul balcone. Accertati che il terreno sia drenante e sabbioso e che sul fondo del contenitore sia presente uno strato di ghiaia. Scopriamo di più sulla coltivazione dell’aglio, dalla semina alla raccolta.

Quando si pianta l’aglio?

Il periodo migliore per piantare l’aglio è quello autunnale, da ottobre a novembre. In alternativa, è possibile piantarlo a fine inverno, tra gennaio e marzo. La scelta dipende dal clima della zona in cui vivi, oltre che dalla varietà che scegli di coltivare. In genere, l’aglio è una pianta particolarmente resistente alle basse temperature (riesce a sopportare anche -15°C). Tuttavia, nei luoghi in cui l’inverno è molto rigido, può soffrire del gelo prolungato. In questo caso, è consigliato piantare l’aglio nel periodo primaverile e non in autunno.

Semina

Per effettuare la semina dell’aglio procurati dei bulbilli. Fatto ciò, interrali a circa 3 o 5 cm di profondità, posizionando le punte che formeranno i germogli verso l’alto. Questa condizione risparmia alla pianta molta fatica e ne favorisce lo sviluppo. Il consiglio è interrare i bulbi più grossi e vigorosi: in questo modo, potrai ottenere piante forti ed estremamente resistenti.
È importante prestare attenzione alla distanza tra un bulbillo e l’altro. La distanza di semina minima da rispettare è di 10-15 cm. Tra le file, invece, il suggerimento è mantenere una distanza di almeno 25-30 cm. Attenzione: l’aglio, prima di essere piantato, non deve essere sbucciato. Puoi metterlo a dimora completo di rivestimento! La tunica dello spicchio, infatti, funge da protezione naturale ed evita la formazione di marciumi, nonché l’attacco di parassiti.

Come prendersi cura dell’aglio

L’aglio non richiede particolari attenzioni in fase di coltivazione. Predilige un terreno asciutto per far sviluppare bene le radici e far crescere il bulbo interrato, ovvero la parte della pianta che potrai utilizzare in cucina.
Per quanto riguarda l’irrigazione, è importante evitare la formazione di ristagni perché l’umidità tende a favorire la proliferazione di malattie fungine. Se opti per la coltivazione in vaso, utilizza un terriccio universale mescolato con la sabbia: il drenaggio è assicurato! Le annaffiature non devono essere eccessive e, in realtà, possono essere anche assenti (soprattutto in caso di coltivazione in pieno campo), considerato che l’aglio resiste bene alla siccità.
Gli unici momenti in cui l’irrigazione si rivela necessaria sono al momento della messa a dimora, per favorire il primo sviluppo della pianta, al momento della raccolta e, in caso di assenza di precipitazioni, in via d’urgenza, anche nel periodo primaverile. In merito alla coltivazione, l’aglio ha poche esigenze nutritive. Evita la concimazione organica nel momento pre-semina perché può causare la formazione di marciumi.

Altre operazioni colturali

È importante mantenere l’aglio al riparo dalle malerbe perché potrebbero ostacolare la crescita della pianta. Funzionali a questo scopo sono le attività di sarchiatura del terreno**. Eseguile periodicamente e con estrema cautela per non danneggiare le radici. Puoi anche pensare di stendere un telo di pacciamatura per evitare la comparsa di erbe infestanti e avventizie. Più informazioni su come scegliere il telo di pacciamatura giusto le trovi in questa guida.
Nella fase finale della coltivazione, poi, è bene eseguire la piegatura del fusto. Il consiglio è effettuarla circa un mese prima dalla raccolta. È un’accortezza importante da adottare perché permette al bulbo interrato di aumentare di volume.

Raccolta e conservazione

La raccolta dell’aglio può essere eseguita in primavera e, in generale, dopo circa 5-6 mesi dalla semina. Un trucco per capire se i bulbi sono pronti per la raccolta è osservare il gambo: se si piega e si svuota, puoi procedere con l’estirpazione manuale delle piante dal terreno con tutta la radice. Se il terreno risulta secco e l’estirpazione si rivela difficoltosa, scava intorno alla pianta con delicatezza.
Una volta raccolte, lascia le piante ad essiccare al sole sul terreno per qualche giorno (circa una settimana). Trascorso questo tempo, ripulisci l’aglio dal terriccio residuo e dalle tuniche esterne rovinate e taglia le radici. Crea delle trecce e appendile in un luogo fresco e asciutto. Se esegui la conservazione nel modo giusto, il tuo aglio sarà protetto per circa 7-8 mesi. Evita assolutamente di conservarlo all’interno di sacchetti di plastica perché i bulbi potrebbero marcire molto velocemente.

Coltivare l’aglio, come avrai avuto modo di intuire, è tutt’altro che difficile. Rimboccati le maniche e metti in pratica i suggerimenti che ti ho fornito per far crescere la pianta rigogliosa e donare ai tuoi piatti un sapore inconfondibile. Se hai domande da fare o qualche passaggio non ti è chiaro, lascia un commento: sono qui per aiutarti!

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