Le cucine rétro sono avvolte da uno charme unico che mixa abilmente allegria e malinconia. Per portare in cucina lo stile anni ’60 devi giocare con il colore, osando e dosando. Non avere paura di guizzi eccentrici, ricorda che gli anni Sessanta sono stati un’esplosione di creatività e libertà. Abbandonati i toni pastello (che fanno tanto anni '50), la cucina anni '60 si veste di tinte vivaci per esaltare le fantasie floreali dei tessuti oppure per dare carattere con motivi geometrici. Questo è il primo passo dal quale partire. I successivi? Vediamolo insieme.
La cucina anni '60 si accende di colori intensi e vibranti, dal verde al blu, passando per il rosso - Leroy Merlin
Erano gli anni del baby boom, segno di un ritrovato benessere. La mamma può restare a casa a badare ai figli e riunirli in cucina mentre prepara torte, dolcetti o la cena. Cadono i muri di separazione, la cucina si apre al resto della casa: negli anni Sessanta si cucina e si pranza senza bisogno di definire zone separate. Esattamente come vuole la tendenza anche oggi. Il tocco in più, quello che caratterizza lo stile anni ’60 di una cucina componibile aperta sulla zona giorno, è il colore. Si può scegliere il bianco per mobili e pensili, purché si presti attenzione ai dettagli colorati. Piastrelle vivaci alle pareti, fantasie in tinta coordinata con gli imbottiti dei divani così da avere un richiamo visivo tra tende, cuscini e tappeti, oppure osare con ante cucina rosso lucido. E' una buona idea tinteggiare le pareti con pitture colorate. Quali tinte scegliere per una cucina anni Sessanta? Tutti quelli decisi: dal turchese al rosso, dal giallo limone al verde menta. Consulta anche la nostra guida alla scelta del colore delle pareti della cucina.
Cadono le barriere e lam cucina anni '60 si apre al soggiorno - Leroy Merlin
Negli anni del benessere cresce la voglia di avere amici a cena, e quindi servono grandi spazi. Le isole fanno la loro comparsa proprio per permettere di cucinare con comodità e intanto godersi la compagnia degli invitati. In effetti, non è più piacevole stare ai fornelli mentre si conversa con gli amici che sorseggiano un drink? Anche oggi infatti l’isola è un punto di incontro per la famiglia e per gli amici. È una postazione perfetta per sistemare accanto al piano di lavoro, il piano cottura, il moderno forno oppure il lavello in quarzo che evoca l’aspetto vintage della ceramica. L’importante è scegliere bene l’illuminazione. La luce con la lunga lampada al neon è un elemento tipico della cucina anni Sessanta. Oggi il suo corrispettivo è l’illuminazione a strisce Led da agganciare sotto ai pensili e da abbinare a lampadari divetro o cristallo, di chiara ispirazione Sixties.
Stare ai fornelli e conversare: il bello di una cucina anni Sessanta con isola - Leroy Merlin
Negli anni del boom economico gli elettrodomestici si moltiplicano. L’obiettivo è rendere confortevole la vita della casalinga che può finalmente permettersi di non lavorare fuori casa. La donna può stare a casa con i figli ma senza affaticarsi troppo nelle faccende domestiche. Ecco allora che il benessere si riflette anche nella scelta di una grande varietà di elettrodomestici. Proprio come succede oggi. Quindi se vuoi rinnovare la cucina in stile anni Sessanta, ricordati di comprare gli elettrodomestici che facilitano la vita. Negli anni Sessanta erano la lavatrice “lavasciuga” e la lavastoviglie gli elettrodomestici che facevano la differenza, oggi lo scettro va al moderno e pratico piano cottura a induzione. Tra i suoi pregi c’è sicuramente quello di farti risparmiare tempo ed energia.
Lampadari di vetro vintage e luci led richiamano l'illuminazione Sixties in cucina - Leroy Merlin
Hai trovato l’ispirazione per rinnovare lo stile della tua cucina? Se hai bisogno di consigli, scrivi alla Community. Ma prima di metterti al lavoro sfoglia la guida per scoprire come scegliere l’illuminazione per la tua cucina. La cucina è un ambiente complesso, perché vi si soggiorna in diverse fasce orarie della giornata con ampie variazioni di luce naturale. E poi in cucina si lavora, si mangia e ci si trattiene per conversare a fine pasto. Proprio per questa complessità è necessario adeguare anche l’illuminazione e non sottovalutare l’importanza di scegliere bene i punti luce.