I fagiolini sono tra gli ortaggi più amati in cucina, sia dai grandi che dai piccini. Si prestano per diverse preparazioni gastronomiche, dal classico patate e fagiolini fino alla ricetta originale della pasta al pesto nella versione ligure. Fanno parte della categoria delle leguminose e si rivelano particolarmente utili in un orto concepito in maniera sinergica, in quanto permettono di arricchire il terreno di azoto. Il loro ciclo è piuttosto breve e sono adatti persino a una piantumazione in vaso. Sono, quindi, non solo buoni e sani, ma anche molto versatili e divertenti da coltivare!
La coltivazione dei fagiolini - Corporate
Il nome botanico dei fagiolini è Phaseolus vulgaris. Si tratta di una pianta annuale che ama il caldo e richiede un ph del terreno leggermente acido, più precisamente compreso tra il 6.0 e il 6.2. I fagiolini si trovano da coltivare secondo molteplici tipologie, tutte dagli sviluppi piuttosto rapidi e con fiori che compaiono circa due mesi dopo la semina. Per quanto riguarda il tempo di raccolta esso varia ampiamente, a seconda della varietà e dello stadio in cui si trova la pianta. Il colore dei fagiolini più diffuso è il verde, ma non è l’unico: questi legumi si possono trovare anche nelle tonalità viola, rosse, gialle e striate. La lunghezza è pari a diversi centimetri, mentre la forma può essere rotondeggiante oppure appiattita. I fagiolini si trovano classificati principalmente a seconda di tre fattori:
Le diverse tipologie di fagiolini - Corporate
La semina dei fagiolini ha come periodo ottimale quello che va dalla fine dell’inverno all’inizio della primavera. L’Italia è un Paese particolarmente indicato per la piantumazione delle diverse varietà, soprattutto per quanto riguarda quelle rampicanti. Merito di un clima temperato e che presenta temperature piuttosto costanti, quasi mai eccessive. I gradi necessari alla crescita dei fagiolini risultano pari ai 15-16° C durante le ore notturne e ai 24-28° C in quelle diurne. Questi legumi non amano il freddo, ancora meno di fave e piselli, rispetto ai quali appaiono meno resistenti, tanto che non riescono a germinare al di sotto dei 10° C. Il rischio, diversamente, è che possano morire a causa delle gelate notturne o di imprevisti sbalzi di temperatura. Un buon parametro di riferimento per i fagiolini e la loro coltivazione sarà quello garantito dall’impiego di uno strumento specifico: il termometro. Si trova realizzato secondo molteplici modelli, tradizionali e digitali di ultima generazione. È meglio comunque evitare la semina autunnale e aspettare una volta terminata l’estate non prima del mese di marzo. Nel caso delle varietà a ciclo più lungo sono quelle rampicanti è possibile anticipare la semina. Un discorso che non vale però per le piante a cespuglio, per le quali è invece possibile attuare una semina tardiva.
I fagiolini si prestano a una coltivazione direttamente in pieno campo, attraverso la predisposizione della pianta a postarelle con le piante a circa 40 cm l’una dall’altra o per file. Il seme germoglia con facilità, una volta tenuto conto della temperatura, e richiede una profondità piuttosto bassa, pari a circa 1 o 2 cm. Inoltre, nulla vieta di poter effettuare per i fagiolini la coltivazione predisponendo una serra, disponibile secondo molteplici tipologie, da quelle da balcone ai modelli a tunnel, in grado di garantire cicli produttivi fuori stagione così come anticipati. Si rivelano tutte molto utili sia durante il periodo tipico della coltivazione sia nei restanti giorni dell’anno. Se si decidesse invece di piantare i fagiolini in vaso sarà necessario scegliere un contenitore di almeno 35-40 cm di diametro e avente profondità adeguata. Andranno inoltre inseriti sassolini, ghiaia e cocci, così da favorire il drenaggio dell’acqua. Rispetto al terreno, è importante che esso risulti piuttosto fertile, ovvero non troppo argilloso. Una buona idea è quella di utilizzare un concime specifico per orto, da integrare volendo con del compost organico, facilmente realizzabile anche in casa: il tempo di somministrazione è pari a circa due settimane dalla messa a dimora dei semi. Sempre per dare nuova vitalità al terreno, qualora presentasse un PH tendente alla neutralità o povero di calcio, appare particolarmente valido aggiungere del terriccio: un discorso funzionale soprattutto qualora si scegliesse di effettuare la coltivazione in serra o in aree in cui l’esposizione al sole si conferma più scarsa.
La semina dei fagiolini - Corporate
La coltivazione più diffusa dei fagiolini è quella che interessa le varietà rampicanti, capaci di raggiungere i 3 mt di altezza. Richiedono perciò di essere supportate attraverso l’adeguata predisposizione di tutori e canne. La coltivazione dei fagioli rampicanti presenta tempi di raccolto più duraturi rispetto alle varietà a cespuglio, pari alle sei/otto settimane. Tra le varietà più particolari troviamo il Fagiolino Marconi, il Fagiolino Blue Lake e il Fagiolini Trionfo. Il ciclo colturale è di 90 giorni (dalla semina alla raccolta) e vede una produttività alta. I fagiolini a cespuglio, noti anche come fagioli nani, presentano una maggiore praticità per quanto riguarda la coltivazione, vista la velocità e la facilità che presentano le loro piante. Il tratto caratteristico è lo sviluppo verticale, in grado di raggiungere tra i 30 e i 60 cm di altezza. Non è in generale necessario, come invece per i fagiolini rampicanti, l’impiego di alcun supporto. Tra le varietà di fagiolini a cespuglio vi segnaliamo il Fagiolo Nano Corallo, il Fagiolo Nano Vesuvio e il Fagiolo Nano Purple Queen. Il ciclo colturale è pari a 60 giorni.
Una delle tecniche più utilizzate nella coltivazione dei fagiolini, in modo particolare per quelli rampicanti, è la pacciamatura, la quale prevede l’utilizzo di una rete intorno alle piantine. La protezione si rivela necessaria soprattutto rispetto ai fattori di tipo climatico, piuttosto che dalle erbe spontanee presenti nel terreno, rispetto alle quali i fagiolini se la cavano benissimo da soli, vista la competitività notevole che li caratterizza. Per quanto riguarda l’irrigazione, essa è importante soprattutto durante il momento della fioritura, il quale tende a coincidere con quelli caldi o poco piovosi. Il sistema ottimale è a goccia, più delicato e allo stesso tempo capace di raggiungere la pianta laddove serve. Non è necessaria troppa acqua: l’essenziale è che il terreno si mantenga sempre umidiccio. Infine, dal punto vista della raccolta, è imprescindibile ogni volta anticipare questa operazione quando il baccello risulta ancora verde e i semi non si trovano ancora maturati all’interno.
La coltivazione dei fagiolini - Corporate
I fagiolini presentano dinamiche di coltivazione molto affascinanti e versatili, buone sia per chi ha un giardino e chi solo un balcone. Questi consigli ti sono stati d’aiuto? Scrivimi pure i tuoi commenti e domande, sarò ben felice di risponderti!