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AnnaZorloni
Agronoma
20/06/17-13:00 (modificato)

Larve ricamatrici... che fare?

Se nel vostro giardino coltivate piante da frutta quali mele, pere, albicocche, ciliegie, limoni … tenetele sempre controllate, potrebbero venire attaccate da insetti dannosi, tra cui i cosiddetti “ricamatori”, o "minatori" fogliari!

Questi ricami sono i danni provocati dalle cosiddette larve "ricamatrici" - foto dell'autriceQuesti ricami sono i danni provocati dalle cosiddette larve "ricamatrici" - foto dell'autrice

Chi sono questi temuti insetti?

Il loro nome rende perfettamente l’idea… operose come delle sartine, le larve “ricamatrici” rosicchiano foglie, germogli, boccioli e frutticini di molte piante da frutto, rovinandone la produzione.

Attaccano prevalentemente alberi da frutto quali pomacee (mele e pere), ma anche drupacee (pesche, susine, albicocche e ciliegie), agrumi e vite. Alle volte anche piante ornamentali.

Le più conosciute, e temute, sono Archips podanus, la cosiddetta “Cacecia dei fruttiferi” e Pandemis cerasana, la “Ricamatrice delle pomacee”. Sono anche chiamati “Tortrici”, in quanto appartengono alla famiglia dei Tortricidae.

Sono delle farfalline (o lepidotteri) dalle ali bruno-ocra, con caratteristiche bande trasversali più o meno scure.

Compiono due o tre generazioni all’anno, che si ripetono da primavera in avanti, fino a ottobre, quando, con l’arrivo dei primi freddi, l’insetto si prepara a svernare.

Le farfalle adulte depongono le uova sulla pagina inferiore delle foglie, riunite in placche numerose, da cui nascono le forme giovanili, o larve. Le vere responsabili dei danni sono proprio queste ultime, le larve, di colore verde chiaro o biancastro, col capo bruno o nerastro, lunghe in media un paio di cm.

Che danni compiono?

I danni che compiono possono essere irrisori ma anche piuttosto gravi, in caso di forti attacchi, con perdite di produzione sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo.

I frutti attaccati in fase di maturazione smettono di crescere e cadono precocemente, prima di giungere a maturità.

Quelli attaccati in fase più tardiva, invece, vengono rovinati dalle tipiche erosioni superficiali simili a ricami.

Anche le foglie vengono rovinate dalle tipiche rosure di questi insetti, imbrattate da sottili ragnatele ed escrementi derivanti dalle rosure: l’attività fotosintetica della pianta viene così indebolita.

Come fare a combattere questi insetti?

Bisogna, innanzitutto, rilevarne la presenza sulla pianta. Si applicano, a questo scopo, delle trappole a feromoni in grado di attrarre le forme adulte e catturarle. La lotta con prodotti insetticidi viene eseguita nei confronti delle larve, utilizzando prodotti naturali, a base di Bacillus thuringensis, cercando di non intervenire durante la fase di fioritura della pianta, a scapito dell’attività degli insetti pronubi, il cui lavoro di impollinazione è essenziale per la produzione dei frutti.

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