Il pesco del mio giardino, ora, sta quasi fiorendo; uno spettacolo che ogni anno mi riempie di gioia! Tutte le piante da frutto hanno bisogno di essere potate in maniera tale da creare il giusto equilibrio tra crescita e fruttificazione. Lo scopo della potatura è quello di dare alla pianta la giusta forma di allevamento e di stimolare la produzione di frutti qualitativamente e quantitativamente soddisfacenti.
Un pescheto ben potato sarà più sano e produttivo! - foto Agricola Cobel
Innanzitutto, la potatura del pesco deve essere eseguita a fine inverno (febbraio), quando non vi è più il rischio che si verifichino gelate tardive, tranne per la potatura di sfoltimento che avviene durante l'estate. Vediamo nel dettaglio tuttie le tipologie di potatura per il pesco:
Subito dopo l’impianto (i primi 3 anni), viene eseguita la potatura d’allevamento, indirizzata a dare la forma voluta alla pianta.
La forma d’allevamento maggiormente utilizzata per il pesco è quella a vaso. Solitamente, l’”astone”, ovvero la giovane pianta appena messa a dimora, viene capitozzato a circa 80cm d’altezza. Tutti i rametti che crescono nella parte basale del fusto, così anche i cosiddetti succhioni (rami sterili, privi di gemme) vengono eliminati. Si usa lasciare solo i 3 rami apicali più vigorosi, raccorciati a 4-5 gemme, inseriti più o meno equidistanti e inclinati a formare una sorta di vaso ben aperto. Questi rami andranno a costituire l’impalcatura, o scheletro, della chioma della pianta e da essi si svilupperanno i rami secondari.
Giovane pesco ("astone") appena messo a dimora - foto dell'autrice
In seguito (dal 4 anno in poi), una volta che la pianta ha assunto la forma voluta ed ha raggiunto la sua altezza definitiva (di solito non superiore ai 3-4m), viene eseguita la potatura di produzione, il cui principale scopo è quello di favorire la produzione di frutta.
Considerate che il pesco produce frutti sui rami di un anno, cioè su quelli che si sono formati l’anno precedente alla potatura e iniziano il loro secondo anno: su quelli lunghi misti, su quelli di media lunghezza (“brindilli”) e sui rametti corti (“dardi”). Potrete raccorciare quelli più lunghi, ma considerate che sono quelli che porteranno i frutti.
Tutti i rami lesionati o secchi, ovviamente, vanno eliminati.
In estate, invece, verrà eseguita una potatura di sfoltimento, atta ad eliminare la vegetazione in eccesso e ad arieggiare una chioma troppo fitta ed asfittica; condizioni che favoriscono lo sviluppo di malattie fungine e l’insediarsi di insetti.
Il pesco fiorisce presto in primavera - foto Pixabay
- Manutenzione degli attrezzi. Per eseguire la potatura è sempre bene utilizzare attrezzi (troncarami , forbici da potare e segacci ) con lame ben affilate, così da eseguire tagli netti, privi di sfilacciature del legno, e puliti. Mantenete sempre in buone condizioni i vostri attrezzi, ripulendo sempre le lame dopo ogni utilizzo ed affilandone se è necessario, periodicamente;
- Modalità di taglio. Eseguite i tagli sempre in maniera inclinata, in modo da far scorrere l’eventuale acqua piovana ed impedendole di fermarsi sulla superficie del taglio, innescando lo sviluppo di marciumi;
- Protezione ferite. Proteggete le ferite di taglio con mastici cicatrizzanti! Questo serve ad impedire l’ingresso di agenti patogeni attraverso la ferita e favorire lo sviluppo di malattie, fungine o batteriche, molto dannose alla pianta.
Proteggete le ferite del legno con mastici cicatrizzanti! Lo trovate da Leroy Merlin