Quando si parla di orchidee, la prima a venirci in mente è sicuramente l'orchidea Phalaenopsis, pianta di moda ormai da qualche anno, diffusissima nelle nostre case e tra le più regalate. Il suo nome, Phalaenopsis, si riferisce alla forma del fiore, simile ad una falena. Nel linguaggio dei fiori, la Phalaenopsis è sinonimo di passione e sensualità.
Se vuoi conoscere meglio questa bellissima pianta e sapere come coltivarla, leggi i miei consigli!
I fiori delle Phalaenopsis sembrano farfalle colorate - foto Pixabay
Originarie di paesi tropicali (sud-est asiatico), le orchidee sono molto apprezzate e ricercate fin dal XVIII secolo, per la loro rara bellezza e per le caratteristiche uniche al loro genere. La coltivazione e commercializzazione delle Phalaenopsis in Italia si è diffusa solo negli anni ’80, dando seguito a un lungo periodo di interesse e di diffusione di nuovi ibridi, ottenuti per incrocio da vivaisti specializzati (prevalentemente olandesi), e caratterizzati da colori, forme e dimensioni sempre diversi. A partire dalle prime Phalaenopsis, in tinta unita bianca o rosa, si sono ottenute infatti numerosissime varianti di colore, con tonalità del rosa, viola, giallo, verde e screziature variegate.
La Phalaenopsis è una pianta a sviluppo ridotto. Priva di un fusto vero e proprio, è costituita da foglie ovali, più o meno allungate e carnose, di colore verde omogeneo e lucido, disposte simmetricamente. Le sue radici, robuste e turgide, di colore verde-grigio, sono di tipo aereo (le orchidee sono piante “epifite”), in grado di assorbire l’umidità atmosferica: in natura, nei paesi d’origine, le radici hanno la funzione di aggrappare la pianta ai tronchi di grandi alberi, allungandosi alla ricerca di luce e assorbendo acqua dall’umidità atmosferica e dalla pioggia.
Alla base della pianta, all’ascella delle foglie, si sviluppa lo stelo fiorifero, che si allunga per oltre 10 cm portando i boccioli. Ogni stelo fiorifero può portare in media 5-6 o più fiori, disposti in maniera alternata e a sviluppo graduale: l’ultimo ad aprirsi è sempre quello apicale. Ogni fiore è formato da 5 petali (più correttamente “tepali”) di consistenza carnosa e tonalità di colore variabile, che circondano una struttura centrale chiamata “labello”. I fiori di Phalaenopsis hanno una lunga durata e possono rimanere aperti anche per più di un mese.
La coltivazione delle Phalaenopsis è piuttosto semplice se eseguita nella maniera corretta: a proposito, ti suggerisco di leggere "Come rinvasare e nutrire al meglio le tue orchidee".
Coltiva la Phalaenopsis su uno specifico substrato per orchidee, costituito da frammenti di corteccia più o meno grossolana (“bark”); questo substrato ha l’unica funzione di sostenere la pianta che, come detto poco sopra, è dotata di radici aeree e non necessita di assorbire acqua e nutrienti dal terreno.
Innaffiala moderatamente, nebulizzando acqua a temperatura ambiente (è preferibile acqua demineralizzata, o piovana, priva di calcare) sulle radici; in alternativa, bagnala per immersione, avendo l’accortezza di lasciare sgrondare tutta l’acqua in eccesso.
Durante la stagione estiva somministra un fertilizzante liquido specifico per orchidee, seguendo le modalità e le dosi indicate nell’etichetta del prodotto scelto; ti aiuterà a nutrire al meglio la pianta, a renderla più sana e vigorosa, e a stimolarne la fioritura.
Sistema la tua orchidea nella zona più umida della casa (le stanze più indicate sono il bagno e la cucina), in una posizione dove riceva una buona illuminazione, ma dove non venga raggiunta dai raggi diretti del sole, che ne brucerebbero le foglie, e lontana da spifferi d’aria o fonti di calore (termosifoni o condizionatori d’aria). La temperatura ideale si aggira sui 22-24°C. Durante il periodo estivo potrai anche spostare la tua orchidea all’esterno, in una zona ben riparata, luminosa ma assolutamente dove non venga raggiunta dai raggi diretti del sole.
Controlla periodicamente lo stato di salute della tua Phalaenopsis! Se noti la comparsa di ingiallimenti fogliari e perdita di turgidità, quasi sicuramente vuol dire che le annaffiature non sono eseguite nella maniera corretta; l’errore più frequente è quello di esagerare con l’acqua, o, al contrario, di darne troppo poca.
La comparsa di imbrunimenti, invece, avviene in seguito a bruciature provocate dall’esposizione della pianta a luce troppo forte o sole: in questo caso spostala in una posizione più riparata.
Verifica, inoltre, la presenza di cocciniglie: capita spesso, infatti, che questi piccoli insetti attacchino le foglie delle orchidee. Hanno l’aspetto di piccoli scudetti marroni o di piccoli batuffoli bianchi polverulenti. La loro presenza è spesso accompagnata dalla presenza di una sostanza appiccicosa e trasparente (la “melata”) che emettono andando a imbrattare le foglie. Elimina le cocciniglie manualmente, con un batuffolo di cotone inumidito, o con un prodotto specifico a base di olio bianco.
Per mantenere la tua Phalaenopsis sempre bella, pulisci delicatamente le foglie con un panno morbido e leggermente umido, in modo tale da rimuovere polvere e impurità eventualmente accumulate. Queste piante, eleganti e facili da mantenere, arrederanno la tua casa in modo facile e dandoti molte soddisfazioni se tenute nella maniera corretta.
Quelle bianche sono molto eleganti! - foto Pixabay
Non sai come fare per rinnovare il substrato della tua orchidea? Leggi "Come rinvasare e nutrire le orchidee"