Quali sono le piante acidofile? Ne avrai sentito sicuramente parlare: le più conosciute sono sicuramente le azalee, le camelie, le gardenie, le ortensie e i rododendri, ma ve ne sono tante altre, tra cui erica, pieris, skimmia. L’elenco è lungo … anche il mirtillo è una specie acidofila, lo sapevi? Vengono definite “acidofile” per le caratteristiche del terreno nel quale vivono, che deve avere una reazione acida, ovvero un valore di pH inferiore a 7. Solo in queste condizioni vivono al meglio, offrendo tutta la bellezza delle loro foglie e soprattutto dei loro fiori. Si tratta, infatti, per la maggior parte, di specie ornamentali caratterizzate da una fioritura spettacolare, vivacemente colorata… impossibile rimanerne indifferenti! Se vuoi sapere quali sono le principali specie acidofile, e come curarle, leggilo in queste righe!
Le azalee sono le piante acidofile più apprezzate per abbellire i giardini - foto Pixabay
Le specie ornamentali acidofile più comuni fioriscono in primavera, ad eccezione di qualche specie a fioritura invernale, come la stupenda Camellia sasanqua, la camelia invernale; le ortensie hanno una fioritura più prolungata, che inizia a primavera e prosegue in estate. Le più comuni, come azalee e rododendri, appartenenti entrambe al genere Rhododendron (Rhododendron spp., famiglia delle Ericaceae), invece, fioriscono per un breve periodo in primavera.
La fioritura delle azalee colora la primavera in giardino - foto Pixabay
Se vuoi avere una fioritura ricca e colorata, sistema le tue azalee e i rododendri in una posizione ben luminosa, dove possano godere di luce solare diretta per almeno mezza giornata. Fai attenzione, inoltre, che siano sufficientemente riparate dal vento e da correnti d’aria, elementi assolutamente da evitare per questo tipo di piante. Puoi coltivarle sia in vaso, sul balcone o terrazzo, che in piena terra, se hai la fortuna di avere un giardino. Se le coltivi in vaso, scegli un vaso in coccio, materiale che consente una migliore traspirazione dell'apparato radicale, inoltre è più pesante e stabile e più bello a vedersi: scegli un vaso in coccio festonato.
Scegli un bel vaso in terracotta per l'azalea - foto dell'autrice
Utilizza il terriccio per piante acidofile: lo puoi acquistare in sacchi di diversa volumetria, in base alle esigenze. Le piante in vaso avranno bisogno di rinnovare il terriccio ogni due anni circa, soprattutto se sono state bagnate con acqua molto calcarea (è così l’acqua dei rubinetti della maggior parte delle case), che tende ad innalzare il pH del terreno. Sul fondo del vaso poni uno strato di argilla espansa o cocci rotti, per favorire o facilitare il drenaggio dell’acqua in eccesso, deleteria poiché causa di marciumi. Nel caso di piante coltivate in piena terra, invece, il rinnovo del terriccio è un’operazione un pochino più difficoltosa; puoi però intervenire superficialmente, rimuovendo la terra vecchia nel primo strato attorno alle piante, avendo cura di non danneggiare il loro apparato radicale, e sostituendola con terriccio per acidofile nuovo, acquistato in sacchi. Per migliorare le condizioni del terreno, potrai anche apportare della torba: favorisce lo sviluppo della pianta e l’ingrossamento dei suoi boccioli in previsione della fioritura.
Anche le ortensie sono specie acidofile: coltivale con giuste cure - foto Pixabay
Utilizza un concime specifico per piante acidofile, che potrai trovare in diversi formati: concime liquido da diluire nell’acqua dell’innaffiatoio e fornire regolarmente da primavera fino all’autunno; oppure concime granulare da distribuire sul terreno, somministrato preferibilmente a inizio stagione per un rilascio graduale degli elementi nutritivi. In entrambi i casi, leggi sempre le indicazioni in etichetta, che ti spiegano in che modo somministrarlo: le dosi e il periodo migliore per intervenire. Con l’apporto del fertilizzante giusto, le piante cresceranno più forti e rigogliose, e ti regaleranno una fioritura mozzafiato!
Concima regolarmente le tue piante acidofile con il concime più adatto - foto Leroy Merlin
Le piante acidofile devono essere mantenute generalmente piuttosto bagnate; il terriccio deve essere leggermente umido, senza tuttavia esagerare. Ricordati, dunque, di bagnarle con regolarità, controllando sempre le condizioni del terreno prima di intervenire. Ovviamente l’irrigazione dipende molto dall’andamento climatico: durante la stagione più calda dovrai intervenire con maggiore frequenza, mentre in inverno potrai quasi interrompere del tutto le irrigazioni. Bagna le tue piante acidofile nelle ore meno fredde del giorno, con acqua a temperatura ambiente e, se possibile, poco calcarea. Per mantenere il giusto grado di umidità della terra, ti consiglio di distribuire uno strato di pacciamatura in superficie. Utilizza i frammenti grossolani di corteccia di conifere, venduta in sacchi. E’ un materiale leggero che puoi distribuire con facilità andando a coprire bene tutta la superficie di terreno interessata. Oltre a mantenere l’umidità del terreno, ostacola la crescita delle erbe infestanti e svolge una funzione estetica; inoltre mantiene costante la temperatura del terreno sottostante, proteggendo l’apparato radicale dal freddo in inverno e dal caldo in estate.
Nebulizza la chioma delle tue piante nei periodi più caldi - foto Pixabay
La potatura non è una pratica così importante per queste piante, il cui sviluppo è generalmente limitato. Tuttavia, qualche taglio deve essere eseguito per mantenere la pianta in forma, pulita e ordinata. Ti consiglio di eseguirla subito dopo la fioritura: elimina i fiori secchi che, oltre ad essere brutti, soffocano la vegetazione sottostante e i nuovi germogli in via di sviluppo; elimina eventuali rametti secchi, rotti o deboli; spunta i rametti troppo lunghi che fuoriescono dalla forma del cespuglio. Ricordati di utilizzare sempre attrezzi in buono stato di manutenzione! Le forbici devono avere le lame sempre ben pulite e affilate.
Esegui la potatura nel periodo e nella maniera corretta - foto Pixabay
Le piante acidofile, soprattutto azalee e rododendri, spesso vengono attaccate dagli acari, cioè minuscoli ragnetti che ne pungono le foglie e che tessono sottilissime ragnatele tra la vegetazione, indebolendo la pianta. Inoltre, tripidi, cocciniglie e altri insetti. Tienile sempre d’occhio e intervieni prontamente col prodotto antiparassitario naturale.
Minuscole ragnatele avvolgono i fiori delle tue ortensie? Colpa del ragnetto rosso! - foto dell'autrice
Con queste semplici e costanti cure, avrai sempre delle piante in piena salute che ti ringrazieranno con una splendida fioritura ogni anno!