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Gucki
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19/04/23-09:52

Home open to people: vivere e condividere sotto lo stesso tetto

Le situazioni estreme che stiamo vivendo – come la pandemia prima e poi la guerra, ma anche l’emergenza climatica – rimettono la casa al centro, un luogo di accoglienza e condivisione: il 71% degli italiani ama ospitare* e il 62% preferisce ospitare che uscire.*
Le nuove tendenze del mondo dell’arredo seguono le nuove esigenze dell’abitare. Costruiamo sempre più una casa che si trasforma per essere sia il nostro nido privato sia uno spazio da vivere con gli altri: due anime che sempre più convivono alla ricerca di benessere, intimità, sicurezza e condivisione del proprio spazio.
Vediamo insieme sette modi diversi in cui il design delle nostre case può diventare funzionale alla convivialità.
Il design si adatta alle nuove esigenze dell'abitare - Foto Leroy Merlin

Condivisione fisica e “social”

Abbiamo sempre pensato alla condivisione come a qualcosa di fisico, alla vicinanza con gli altri, allo scambio personale con amici e parenti. Oggi però la condivisione non è solo fisica, ma si fa anche digitale con la condivisione social: i social network sono diventati finestre sul mondo degli altri e anche sul nostro mondo, i cui confini tra privato e pubblicano sono ormai mescolati. In particolare, nel mondo dell’arredamento sono diventati risorse insostituibili per cercare ispirazioni e scoprire nuove tendenze grazie all’enorme quantità di immagini che mettono a disposizione.

Zona giorno conviviale / Zona notte privata

La zona giorno è lo spazio che condividiamo e dove accogliamo gli altri. Ecco perché, quando li progettiamo, li pensiamo per essere spazi aperti, ambienti fluidi che permettano la conversazione e lo scambio in ogni momento.
La cucina si integra nella zona giorno, diventa perno attorno a cui ruota la socialità, qui si prepara da mangiare insieme, si chiacchiera, ci si intrattiene. Sempre più spesso si scelgono piani con penisole che aggiungono posti a sedere e si protendono verso lo spazio della zona living.
La zona notte resta invece privata, uno spazio riservato alla famiglia e agli affetti più intimi: ecco perché la teniamo ancora separata dalla zona giorno per uso e privacy.
La zona giorno diventa spazio aperto e fluido fatto per la condivisione - Foto Leroy Merlin

Flessibilità degli spazi

Le nostre esigenze cambiano di continuo a seconda dell’uso e del momento della giornata: per questo oggi abbiamo bisogno che i nostri spazi diventino flessibili, in modo da rispondere alle varie richieste. Si immaginano layout variabili che possano accogliere i membri della famiglia e le loro esigenze, che poi si ampliano e si modificano quando aumenta il numero delle persone che “abitano” lo spazio, anche se solo per una cena.
Nascono quindi arredi “con le ruote”, che si possono muovere agilmente nello spazio; tavoli che si allungano o che si compongono; divani e sedute “trasformiste” che grazie a elementi componibili si trasformano all’occorrenza; ma anche ambienti totalmente fluidi che ospitano varie funzioni, come ad esempio angoli per i bambini all’interno delle zone giorno. Sono i diversi modi in cui possiamo avere ambienti condivisi e co-vissuti da tutta la famiglia.

Case “a piedi scalzi”

La maggiore consapevolezza per le norme di igiene e le influenze dei Paesi nordici e orientali ci hanno insegnato a vivere “a piedi scalzi” la casa. Accogliere nella propria casa in modo informale e comodo comprende anche il relax senza scarpe. Nasce quindi l’esigenza di creare ingressi con spazi pensati per accogliere giacche e scarpe anche degli ospiti. Contenitori e scaffalature, a vista o con ante, offrono soluzioni funzionali e decorative.
Questo nuovo vivere “a piedi scalzi” ci ha portato anche a riscoprire e apprezzare le superfici materiche: materiali con texture a rilievo e tessili arricchiscono gli interni e aggiungono piacevolezza.
Arredi trasformisti e superfici da godersi "a piedi scalzi", anche per gli ospiti - Foto Leroy Merlin

Tendenza massimalismo

La libertà espressiva di trame e fantasie riflette l’apertura a tutte le persone che vivono lo spazio mixando e amalgamando gusti e tendenze. Colori profondi abbracciano tinte più chiare, superfici materiche, tessuti, tratti grafici… il tutto concorre a creare un ambiente vivo, aperto alla condivisione.
Massimalismo in casa: liberiamo la fantasia e apriamoci agli altri - Foto Leroy Merlin

Dentro&Fuori

Dalla pandemia abbiamo sviluppato una speciale sensibilità nei confronti della natura e degli spazi aperti. Oggi interni ed esterni si fondono grazie al verde, con piante ma anche con elementi decorativi che visivamente richiamano la natura e l’aria aperta. Le case che godono di spazi outdoor si espandono all’esterno: giardini e terrazzi diventano un prolungamento della casa, da vivere come una stanza in più. Ancora una volta, uno spazio da vivere e condividere, con un’attenzione particolare all’elemento naturale.
La natura sempre più nei nostri ambienti - Foto Leroy Merlin

Progetti fai da te

I giovani definiti Gen Z (nati tra il 1997 e il 2012) vivono con attenzione il rinnovato interesse per il mondo della casa. Il desiderio di condividerlo – fisicamente e digitalmente – ha fatto nascere un’attenzione per l’arredo e ha anche rinnovato l’interesse per progetti fai da te dedicati in particolare a oggetti di arredo. Materiali dell’edilizia, legno e rivestimenti diventano grandi risorse per creare tavolini, librerie ma anche specchi e arredi.
I più giovani creano arredi "da condividere" con il fai da te - Foto Leroy Merlin

La casa deve rispondere alle nostre esigenze, ai nostri bisogni. Diventa così più nostra, più confortevole e accogliente. Se avete domande o se volete raccontare alla community come avete ripensato o state ripensando le vostre case per condividerle al meglio con gli altri, scrivete pure nei commenti!

*dati Leroy Merlin

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