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In giardino è presente una parete rovinata che desideri coprire oppure vuoi creare un bellissimo tetto di foglie e fiori sulla pergola per rinnovare l’outdoor? Le piante rampicanti sempreverdi a crescita veloce rappresentano la soluzione ideale per abbellire gli spazi all’aperto e risolvere molti problemi pratici. Possono essere piantate sia in giardino che in vaso: molto dipende dall’effetto che desideri ottenere e dallo spazio che hai a disposizione. Scopriamo perché scegliere le piante rampicanti sempreverdi si rivela un’ottima idea e quali sono le varietà più veloci da far crescere. Piante rampicanti sempreverdi - Corporate
Se la tua intenzione è decorare uno spazio all’aperto e, allo stesso tempo, coprire muri, recinzioni o pannelli antiestetici, il consiglio è procurarti gli attrezzi da giardino necessari e puntare sulle piante rampicanti sempreverdi a crescita veloce. Si prestano benissimo alla coltivazione sia in terra che in vaso e sono in grado di rendere ogni tipo di ambiente immediatamente più affascinante. La caratteristica distintiva delle piante rampicanti, infatti, è quella di svilupparsi in verticale: non ingombrano e, al contempo, fungono da veri e propri complementi d’arredo.
Le varietà tra cui puoi scegliere sono numerose. Optare per quelle sempreverdi è l’ideale se hai poco tempo da dedicare alla cura delle piante perché rimangono folte durante tutto l’anno senza perdere le foglie, anche quando le temperature si abbassano drasticamente. Si arrampicano ai supporti vicino ai quali vengono collocate e assicurano un risultato d’effetto! Se scegli quelle a crescita rapida, hai la possibilità di creare delle vere e proprie scenografie all’aria aperta: le piante rampicanti a crescita veloce, infatti, si propagano ad un ritmo molto sostenuto e sono perfette per creare muri verdi, coprenti e impenetrabili. Se sei alla ricerca di altre soluzioni per abbellire una parete rovinata in giardino, dai un’occhiata all’articolo “Idee per coprire un brutto muro esterno”.
Le piante rampicanti a crescita veloce - Corporate
La coltivazione delle piante rampicanti a crescita veloce, grazie alle caratteristiche che possiedono, è abbastanza semplice. L’importante è scegliere con attenzione la varietà da mettere a dimora: deve adattarsi alla perfezione all’ambiente in viene collocata e deve essere inserita nel vaso giusto per crescere rigogliosa. Ecco 8 piante rampicanti sempreverdi a crescita veloce tra cui puoi scegliere per rendere il tuo outdoor più accogliente e suggestivo:
Le varie piante per abbellire l’outdoor - Corporate
La Clematis di Armand, appartenente alla famiglia delle Clematide, è una pianta rampicante sempreverde a crescita veloce molto facile da coltivare. Durante la stagione primaverile, regala bellissimi fiori bianchi, rosa e viola e può raggiungere un’altezza di circa 6 metri. È perfetta per coprire gazebi, pannelli e recinzioni, può essere coltivata anche in vaso e resiste a temperature anche molto rigide (fino a -9°C). Attenzione: non esagerare con le annaffiature e cerca di tenere le radici della pianta al riparo dai raggi diretti del sole.
Dal grande potere decorativo, la Passiflora è una pianta rampicante sempreverde originaria del Perù e del Brasile. Regala meravigliosi fiori di colore blu ed è perfetta per creare muri fioriti. In alternativa, può essere sistemata all’interno di un vaso e utilizzata per decorare gli spazi del giardino. È una varietà molto delicata: se vivi in una zona in cui le temperature invernali sono molto basse, te ne sconsiglio l’acquisto. Potresti coltivarla in casa! Tuttavia, tieni a mente che per crescere rigogliosa necessita del contatto diretto con il sole e di un terreno ben drenato.
La Bignonia Capensis è una pianta sempreverde a crescita veloce originaria del Sud Africa che può vivere sia come rampicante che come arbusto. Raggiunge un’altezza di circa 8 metri, fiorisce tra la stagione autunnale e l’inizio della primavera e resiste fino ai -8°C. Regala fiori scarlatti che assicurano un grande effetto scenografico! Ricorda che la pianta, non essendo un’amante del freddo, deve essere collocata in pieno sole o in penombra.
Caratterizzata da fusti e rami legnosi da cui si sviluppano fiori di colore verde intenso, la Piombaggine può essere coltivata sia come pianta rampicante che come pianta ricadente. Può raggiungere i 2 metri di altezza e, se vivi in una zona dal clima mite, puoi tenerla all’aperto per tutto l’anno. Se, invece, vivi in una zona dove le temperature invernali scendono ben al di sotto dello zero, proteggila dal freddo e collocala all’aperto in primavera. Cresce molto velocemente: raggiunge la sua massima estensione già dopo pochi anni!
Originaria del Sud America, la Bouganville è una pianta rampicante molto particolare. È davvero maestosa e può raggiungere fino agli 8 metri di altezza! Ha una forma audace e produce bellissimi fiori di tonalità diverse: dal viola al rosso, dal giallo al rosa. Se vivi in una zona dal clima mite, è perfetta perché la vedrai fiorire tutto l’anno (fatta eccezione per la stagione invernale).
L’Edera è una delle piante rampicanti sempreverdi a crescita veloce più coltivate. Originaria dell’Europa, sviluppa un vigoroso fusto legnoso che raggiunge i 30 metri di altezza. Puoi collocarla dove preferisci: in balcone, in giardino, in terrazzo, all’interno di un vaso… Grazie alle caratteristiche delle sue radici, non necessita di supporti. Tuttavia, almeno per il primo anno di vita, ti consiglio di installare una guida su cui farla sviluppare. Decora senza troppe pretese (non produce fiori), ama l’ombra (puoi posizionarla anche in zone protette dal sole diretto) e richiede un’irrigazione moderata durante la stagione primaverile ed estiva.
Molto apprezzata per la rapidità con cui si sviluppa e per la bellezza dei suoi fiori, la Dipladenia è perfetta per decorare i tralicci del giardino. Posizionala in una zona assolata o a mezz’ombra e proteggila quando la temperatura scende sotto i 10°C. È particolarmente resistente alla salsedine e, per questo, l’ideale per te se vivi in una zona marina. I fiori crescono da maggio a ottobre e sono di colore rosso, bianco o rosa. Se opti per questa pianta, tieni a mente che predilige un terreno fertile e ben drenato: nella scelta del terriccio, opta per una soluzione specifica per piante fiorite.
Il Gelsomino produce splendidi fiori bianchi profumati, ha un portamento rigoglioso e con le sue foglie verdi e lucide rende gli spazi all’aperto estremamente suggestivi. È una pianta rampicante che non ama l’ombra: per accertarti che produca i suoi caratteristici fiori bianchi posizionala a contatto diretto con la luce del sole!
Abbellire gli spazi all’aperto con le piante rampicanti - Corporate
Queste sono alcune delle piante rampicanti sempreverdi a crescita veloce tra cui puoi scegliere per abbellire il tuo spazio all’aperto, sia esso un balcone, un terrazzo o un giardino. Conosci altre varietà di rampicanti? Lascia un commento per ispirare gli utenti della Community.
Quando si desidera rinnovare un angolo verde, acquistare nuovi vasi è la soluzione ideale per trasformare il look di una composizione di fiori e piante in modo facile e veloce. Se anche tu vuoi donare nuova vita al tuo giardino, al tuo balcone o agli interni di casa, prima di mettere mano al portafoglio, prova a mettere alla prova le tue abilità nel fai da te. Con un po’ di fantasia e un pizzico di buona volontà puoi creare vasi handmade molto più originali dei pezzi che trovi in commercio. Sei a corto di idee? Ecco 8 vasi fai da te da copiare, pronti ad accogliere le tue piante, i tuoi fiori o le tue erbe aromatiche!
Tante idee a cui ispirarsi per i vasi fai da te - Corporate
Se sei un appassionato di giardinaggio, scommetto che negli anni avrai accumulato tantissimi vasi di terracotta. Perché non utilizzarli per allestire un angolo verde originale? Puoi donargli un look ricercato e particolare sfruttando il fai da te. Un’idea interessante è applicare dei fogli di carta dorata ai vasi con l’aiuto di un prodotto fissante: sembreranno dei veri e propri gioielli! In alternativa, puoi avvolgere intorno ai vasi uno spago colorato che, da solo, sarà in grado di renderli più ricercati. Che ne dici di decorarli con del pizzo? Se hai a disposizione tanti centrini e merletti, utilizzali per decorare i vasi: l’ideale per creare un angolo verde di piccole dimensioni in stile vintage. Il tocco in più è dato proprio dal contrasto tra il colore della terracotta, tendente al rosso, e il bianco del pizzo: un mix che si sposa alla perfezione con il verde delle piante. Se sei un amante degli effetti scintillanti, decora i vasi di terracotta con dei glitter o dei lustrini. Stai certo che i vasi piatti e scalbi rimarranno solo un lontano ricordo! Questa idea è perfetta per donare un tocco di classe ai contenitori e metterli in risalto: sarà difficile non notarli. Scegli i glitter del colore che desideri e che più si adatta allo stile dell’arredamento. Cospargi i vasi di colla e spolvera sulla superficie una pioggia di glitter. Aspetta che si asciughi tutto e completa la composizione aggiungendo dei bei fiori dai colori delicati. Altre idee per decorare i vasi di terracotta con il fai da te le trovi nell’articolo “Trasformare vasi di terracotta in bellissimi cachepot decorati”.
Decorare i vasi in terracotta - Corporate
Le cassette di legno possono essere utilizzate in tanti modi diversi, anche per creare bellissime fioriere fai da te. Per procurartele rivolgiti al tuo fruttivendolo di fiducia o al supermercato vicino casa. Grazie alle loro dimensioni, le fioriere realizzate con le cassette della frutta sono adatte per ospitare piccoli orti. Tutto ciò che devi fare è levigare la superficie utilizzando della carta vetrata. Fatto ciò, decorala e personalizzala utilizzando una vernice del colore che preferisci. Non dimenticarti dell’impegnante per legno, indispensabile per rendere la cassetta resistente all’acqua. Sistema un sottovaso sul fondo e la fioriera è pronta per accogliere piante, fiori e piccoli ortaggi.
Se hai l’abitudine di gettare nell’immondizia tutti gli imballaggi e le confezioni degli alimenti, anche quelli riciclabili, è arrivato il momento di darci un taglio. Pensaci due volte prima di farlo la prossima volta perché i barattoli di vetro che contengono sottaceti, marmellate e legumi sono vasetti perfetti da utilizzare per creare un angolo verde di piante aromatiche! Un’ottima idea è realizzare un pannello di legno da sistemare sulla parete: aggiungi dei ganci e appendi i vasetti di vetro. Avrai sempre a portata di mano le tue piantine, senza occupare spazio in cucina.
Vasi fai-da-te con barattoli di vetro - Leroy Merlin
Per ravvivare composizioni di fiori e piante un’idea vincente (oltre che facile e veloce da realizzare) è giocare con i colori. Utilizza gli acrilici per dare sfogo alla tua vena artistica e decorare i vasi con il fai da te. Capovolgi i contenitori a testa in giù e fai colare gli acrilici del colore che preferisci sovrapponendoli tra loro: l’effetto è assicurato.
Chi ha a cuore l’ambiente ed è alla ricerca di nuovi vasi per ravvivare il suo angolo verde può realizzarne alcuni utilizzando delle bottiglie di plastica. Per ricavare i vasi è sufficiente tagliare le bottiglie a metà e decorarle a piacere. Puoi dipingerle con della vernice, abbellirle incollando degli adesivi oppure cospargerle di glitter: libero sfogo alla fantasia! Ricordati di praticare dei fori sul fondo delle bottiglie e di appoggiarle su un sottovaso.
La carta lavagna adesiva è perfetta per decorare i vasetti che ospitano le tue piantine aromatiche. Queste ultime, già di per sé, hanno un aspetto inconfondibile. Con la carta lavagna donerai alla tua composizione un aspetto molto creativo. Avvolgi la carta intorno ai vasi, fissandola con della colla. Copri bene i bordi dei vasi così da ottenere un effetto cromatico total black. Fatto ciò, non ti resta che sbizzarrirti con i gessetti! Un’idea? Scrivi i nomi delle piante e completa con qualche piccolo disegno.
Se hai scelto di arredare gli interni e gli esterni di casa in stile rustico, le tue piante e i tuoi fiori non potranno che trovare posto all’interno di bellissimi vasi naturali. Perché non realizzarli con le tue mani? I sacchetti di juta fanno al caso tuo! Sono molto resistenti, biodegradabili e riciclabili. Quello che devi fare è riempirli con del terriccio e posizionare al loro interno fiori, piante grasse o piante aromatiche. Cura i dettagli e abbellisci la tua composizione con disegni e nastri colorati.
Un’ottima idea per creare vasi originali è utilizzare il cemento. Si tratta di un materiale molto versatile ed elegante, oltre che praticamente eterno. Realizzare vasi in cemento fai da te è un lavoro semplice, veloce e a budget ridotto. Una volta che avrai realizzato i tuoi contenitori, decorali in base ai tuoi gusti e allo stile della casa o del giardino. Utilizza vernici, stencil o altri materiali: a te la scelta!
I vasi in cemento fai-da-te - Corporate
Queste sono solo alcune proposte da cui puoi prendere spunto per creare splendidi vasi fai da te! Desideri applicare l’arte del fai da te all’arredamento del tuo spazio all’aperto? Nell’articolo “5 idee per arredare il giardino con il fai da te” trovi tante idee da cui trarre ispirazione. Se hai qualche idea da proporre, condividila con la Community. Sei alla ricerca di consigli o hai domande da fare? Lascia un commento: sarò felice di aiutarti.
C’è chi la odia e c’è chi la ama. Alcuni ne detestano l’odore e il sapore, altri la considerano indispensabile per preparare qualsiasi pietanza. La cipolla può essere consumata cruda, cotta e in agrodolce ed è in grado di impreziosire qualsiasi ricetta. Per coltivare le cipolle non occorre avere il pollice verde né essere degli esperti perché sono ortaggi che richiedono poche attenzioni. Vuoi cimentarti in questa impresa? Ecco tutto quello che devi sapere sulla semina delle cipolle: dalla scelta della varietà fino alla raccolta.
La semina delle cipolle - Corporate
La scelta più importante da compiere prima di coltivare le cipolle sul terrazzo o nell’orto è quella della varietà. La cipolla, infatti, è una verdura a bulbo che fa parte della famiglia delle liliacee e che è disponibile in tante varietà, ognuna con i propri colori e le proprie esigenze colturali. Generalmente, le cipolle dorate sono tardive, quelle rosse sono precoci e quelle bianche semi-precoci. È molto importante che tu faccia attenzione alla distinzione tra varietà invernali ed estive per evitare di rovinare la qualità del raccolto. Il consiglio è optare per le cipolle più adatte al clima della zona in cui vivi e al periodo in cui desideri dedicarti alla coltivazione. La varietà senza dubbio più apprezzata è la cipolla rossa di Tropea, insieme alla cipolla di Alife e alla cipolla di Parma. Sono simbolo della tradizione gastronomica italiana e possono essere consumate in tanti modi diversi. Anche la cipolla di Barletta è molto rinomata, non solo perché è perfetta per il consumo fresco, ma anche perché è precoce e cresce molto velocemente.
La semina delle cipolle è un’operazione piuttosto semplice che può essere eseguita in diversi periodi dell’anno. Molto dipende dalla varietà di cipolla che scegli di coltivare! A partire dal seme, dal bulbillo o dalla piantina: i metodi per seminare le cipolle e ottenere un bel raccolto sono numerosi.
I metodi per seminare le cipolle - Corporate
Ogni varietà di cipolla è caratterizzata da periodi di crescita differenti. Ti stai chiedendo quando piantare le cipolle? La risposta è: dipende. Le tempistiche da rispettare variano a seconda del clima della zona in cui vivi e dalla varietà che scegli di coltivare. A questo riguardo, è molto importante distinguere tra cipolle invernali e cipolle estive. Le cipolle a coltivazione invernale (solitamente quelle dorate e quelle bianche) possono essere piantate in autunno, tra il mese di settembre e il mese di ottobre. Se opti per le cipolle estive (come la cipolla rossa di Tropea), invece, puoi piantarle in semenzaio tra febbraio e marzo e in campo tra marzo e aprile. Mi raccomando: studia con attenzione le caratteristiche della varietà che acquisti perché se sbagli il periodo di semina, rischi di pregiudicare il raccolto! La pianta, infatti, in condizioni sfavorevoli, va in fiore. La temperatura ideale è tiepida e mai inferiore ai 20°C.
Puoi piantare le cipolle mettendo a dimora i semi nell’orto, utilizzando un semenzaio e trapiantando le piantine dopo circa 1 mese e mezzo oppure impiantando i bulbilli direttamente nel terreno. Il consiglio è partire dai semi, evitando il trapianto (perché le cipolle non amano molto questa pratica). Tuttavia, se non hai tempo a disposizione da dedicare alla coltivazione oppure non hai voglia di seguire una semina dall’inizio, la semina a partire dai bulbilli è una buona soluzione. Tra una pianta e l’altra è bene lasciare uno spazio di circa 20 cm. Lo stesso vale per le file. Si tratta di una misura indicativa: anche in questo caso, molto dipende dalla varietà che scegli di coltivare. Se, ad esempio, opti per i cipollotti, puoi dimezzare la distanza suggerita. Quando effettui la semina o il trapianto delle cipolle lascia sempre spazio a sufficienza tra le file per sarchiare il terreno con una zappa e arieggiarlo, soprattutto se quello del tuo orto è particolarmente compatto.
I consigli per piantare le cipolle - Corporate
Una volta ultimata la semina, sei chiamato a prenderti cura delle cipolle e a coltivarle nel modo corretto per ottenere un raccolto di qualità. La coltivazione delle cipolle non è affatto difficile! Tra le attività più importanti da compiere c’è la già citata sarchiatura. Eliminare le erbacce infestanti è indispensabile per garantire agli ortaggi spazio a sufficienza per crescere, oltre che il giusto apporto nutritivo. È fondamentale ossigenare il terreno con una certa frequenza. Il consiglio è rompere la crosta del terreno durante la coltivazione, facendo attenzione a non danneggiare le radici delle cipolle, aiutandoti con una zappa. Il tuo terreno è particolarmente argilloso? Ti consiglio di ricorrere all’utilizzo di un frangizolle. È lo strumento perfetto per recidere le erbe sotto al colletto e rendere il terreno più sciolto. Se non hai tempo per sarchiare il terreno con regolarità, la pacciamatura è l’alternativa più indicata. Utilizza un telo per pacciamatura oppure della pacciamatura naturale: il risultato è garantito! Pacciamando il terreno, potrai anche risparmiare sull’irrigazione perché la copertura trattiene bene l’umidità. Vuoi saperne di più sulla pacciamatura del terreno? Nella guida “Come scegliere teli per la pacciamatura e la protezione delle piante” trovi tante informazioni utili. Per quanto riguarda l’irrigazione, le cipolle sono poco esigenti. Innaffiale solo quando il terreno risulta secco: fai sempre attenzione a non esagerare perché sono ortaggi che marciscono facilmente in caso di ristagni d’acqua. Il consiglio è optare per un sistema d’irrigazione a goccia, prezioso soprattutto durante la stagione estiva, quando è necessario bagnare il terreno più frequentemente ma con moderazione per non farlo indurire sotto al sole. Se hai manualità con questo tipo di lavori, ne puoi creare uno in modo facile e veloce. La guida “Come scegliere un sistema di irrigazione a goccia e microirrigazione” può esserti d’aiuto per capire come realizzare un impianto a goccia in completa autonomia.
La cipolla è pronta per essere raccolta quando lo stelo inizia ad ingiallirsi e la parte aerea inizia a piegarsi da sola. L’importante è effettuare la raccolta prima che gli ortaggi inizino a montare a fiore, dando comunque tempo ai bulbi di ingrandirsi. La procedura da seguire è abbastanza semplice: estrai tutta la pianta dal terreno per prendere il bulbo che sarà parzialmente interrato.
Il momento giusto per la raccolta delle cipolle - Corporate
Le cipolle sono in grado di regalare grandi soddisfazioni anche ai meno esperti. Adesso che hai una panoramica più completa sulla semina delle cipolle, munisciti dell’occorrente necessario e mettiti all’opera! Qualche passaggio non ti è chiaro o hai domande da fare? Lascia un commento: sono qui per aiutarti.
Hai una pietra refrattaria? Realizzata in pietra naturale, è una lastra che possiede straordinarie proprietà di rifrazione del calore e di assorbimento, grazie alle quali permette di cuocere in modo omogeneo pane, torte e alcuni tipi di carne. Scommetto che più di una volta ti sarà capitato di macchiarla con qualche condimento o di sporcarla con il nero della pizza… Con le giuste accortezze, mantenerla in perfetto stato e prolungarne la durata di vita non è affatto difficile! Scopriamo come pulire la pietra refrattaria senza danneggiarla.
Pulire la pietra refrattaria - Corporate
Sulla superficie della pietra refrattaria è normale che si formino macchie di colore marrone o nerastro. Questo è dovuto al fatto che la lastra assorbe molto bene i liquidi di impasti, oli e condimenti. Anche se la patina nera dona alla pietra refrattaria un aspetto vissuto, rimuovere la sporcizia superficiale è indispensabile per utilizzare la lastra al massimo delle sue potenzialità ed evitare che lo sporco di sedimenti all’interno, danneggiandola e compromettendone le prestazioni.
La pulizia della pietra refrattaria per una superficie impeccabile - Corporate
I metodi per pulire la pietra refrattaria sono numerosi. Molto dipende dal grado di sporco presente sulla superficie. L’importante è evitare gli sbalzi termici al momento della pulizia. Dopo aver utilizzato la pietra, lasciala in forno per qualche ora, così che si raffreddi lentamente. Il cambiamento repentino di temperatura, infatti, potrebbe causarne la rottura. Questo passaggio è indispensabile! Una volta che la lastra si sarà completamente raffreddata, potrai iniziare a pulirla. Sei al primo utilizzo e non sai come pulire la pietra refrattaria dallo sporco di fabbrica? La procedura da seguire è abbastanza semplice. Bagna la lastra con dell’acqua, aiutandoti con un canovaccio umido. Non lasciarla mai in ammollo perché, come ti spiegherò più avanti, essendo molto porosa, assorbirebbe tutti i liquidi per poi rilasciarli al successivo utilizzo, rovinando e coprendo totalmente il gusto di quello che cucinerai. Dopo averla bagnata, asciugala molto bene. Non metterla in forno umida, men che meno su una fonte di calore. Di norma, è sufficiente attendere una notte perché si asciughi completamente. Questa tecnica permette di rimuovere lo sporco di fabbrica e, allo stesso tempo, di fare evaporare completamente l’umidità.
Il primo metodo per pulire la pietra refrattaria è con una spazzola oppure con una spatola (meglio se in plastica). Accertati che non graffi e utilizzala per raschiare delicatamente incrostazioni ed eventuali bruciature. Ti sconsiglio vivamente di utilizzare una spazzola/spatola di metallo perché potresti danneggiare irrimediabilmente la superficie e renderla inutilizzabile.
Puoi pulire la pietra refrattaria a mano, aiutandoti con un semplice canovaccio inumidito. Tutto ciò che devi fare è bagnare il panno in acqua calda e passarlo sulla superficie della pietra. Mi raccomando: insisti sulle parti più sporche per rimuovere le incrostazioni, ma non esercitare troppa forza perché rischieresti di danneggiare la lastra.
Utilizzare i detergenti per pulire la pietra refrattaria è sconsigliato. Tuttavia, nulla vieta di ricorrere al bicarbonato. Quest’ultimo è l’ideale per eliminare macchie ostinate e incrostazioni dalla superficie della lastra. Ciò che devi fare è creare una sorta di pastella! In che modo? Procurati una ciotola e utilizzala per unire il bicarbonato di sodio a dell’acqua calda. Mescola bene fino a quando non avrai ottenuto una consistenza cremosa. Fatto ciò, versa la soluzione sulle superficie della pietra refrattaria e lascia agire il composto per qualche minuto. Successivamente, aiutati con uno spazzolino da denti o con una spatola di plastica per raschiare delicatamente lo sporco da rimuovere. Il bicarbonato, infatti, possiede delle proprietà che lo rendono uno scrub perfetto: è molto efficace per rimuovere le macchie di grasso e non rovina la superficie della pietra. Se il risultato non ti soddisfa, non gettare la spugna ed effettua un secondo passaggio utilizzando spazzola e bicarbonato. Vedrai che pian piano le zone nerastre cominceranno a perdere un po’ di colorito! Ultimata la procedura, non ti resta che risciacquare la pietra refrattaria e lasciarla asciugare.
La funzione autopulente del forno è un altro sistema a cui puoi ricorrere per pulire la pietra refrattaria. Si tratta di una procedura che è consigliato eseguire una tantum perché, alla lunga, potrebbe causare la rottura della lastra. È importante tenere a mente che, durante questa operazione, il grasso e i residui di cibo presenti sulla superficie potrebbero prendere fuoco oppure causare molto fumo. Presta molta attenzione quando azioni la funzione autopulente! A ciclo ultimato, pulisci bene il forno dal grasso, assicurandoti che sia completamente freddo. Utilizza un panno umido per rimuovere lo sporco e il gioco è fatto!
La pietra refrattaria sempre pulita - Leroy Merlin
Se non sai come pulire la pietra refrattaria, è importante che tu conosca le pratiche da evitare assolutamente e che potrebbero rovinarla irrimediabilmente: l’utilizzo di olio, l’utilizzo di detergenti, l’immersione della pietra nell’acqua, l’utilizzo di levigatrice/carta vetrata per rimuovere lo sporco. È sconsigliato ricoprire la superficie della pietra con l’olio perché, a differenza di ciò che in molti pensano, questo penetra nei pori e viene rilasciato durante la cottura successiva. È una condizione che fa perdere alla lastra la sua capacità antiaderente! L’utilizzo di saponi per piatti o di qualsiasi altro detergente è fortemente sconsigliato perché si tratta di prodotti difficili da eliminare dalla pietra e che, soprattutto, compromettono gravemente le proprietà della lastra. Se provi a pulire la pietra refrattaria con un detergente, quando la utilizzerai e si riscalderà, emanerà tutti gli odori che avrà assorbito: il cibo verrebbe contaminato e rovinato. Questa condizione potrebbe anche portare alla formazione di fumi potenzialmente pericolosi per la salute. Sempre per la sua capacità porosa, la pietra refrattaria non può essere immersa completamente nell’acqua per essere pulita. La lastra, infatti, finirebbe per assorbire completamente l’acqua e questo la rovinerebbe, riducendone prestazioni e resistenza. Ciò non significa che non puoi utilizzare l’acqua per pulire la pietra. È consigliato farlo solo in casi eccezionali ed è indispensabile che subito dopo venga lasciata ad asciugare per qualche giorno affinché l’acqua evapori completamente. L’utilizzo di una levigatrice o della carta vetrata per eliminare lo strato di sporco dalla superficie è sconsigliato. La pietra si rovinerebbe completamente e non potresti fare altro che utilizzarla come soprammobile. Con la carta vetrata, in particolare, creeresti delle irregolarità sulla pietra e faresti perdere alla lastra tutte le sue capacità in fase di cottura.
Gli errori da evitare per la pulizia della pietra refrattaria - Leroy Merlin
Quelli che ti ho proposto sono alcuni dei metodi che puoi seguire per pulire la pietra refrattaria e riportarla al suo splendore iniziale (o quasi!). Valuta con attenzione il grado di sporco presente sulla superficie e scegli qual è la soluzione più adatta da mettere in pratica. Procurati tutto l’occorrente necessario e… olio di gomito! Se qualche passaggio non ti è chiaro o hai altri metodi da consigliare, lascia un commento.
Mancano davvero pochissimi giorni a Natale, le nostre case sono addobbate con alberi, luci, decorazioni e tutto si inebria degli odori tipici delle feste: biscotti appena sfornati, dolce zucchero a velo, cioccolata calda da gustare con la famiglia leggendo un bel libro o guardando un film natalizio. Perchè, diciamocelo, che Natale sarebbe senza le più belle favole della tradizione o senza un bel cult da guardare sotto una morbida coperta? Per rendere tutto ancora più magico non sarebbe fantastico addobbare la camera dei nostri bimbi con una bacheca decorativa che richiami proprio la loro favola natalizia preferita? In questo articolo vi racconto come io e le mie bambine abbiamo realizzato la nostra lasciandoci ispirare alla favola del Grinch. Ognuno di voi potrà ovviamente scegliere la storia di Natale che ama di più. Bacheca natalizia - immagine dell'autrice
Bacheca in sughero Cornice naturale 60x45 cm Nastro bi-adesivo Colla VINAVIL Nastri natalizi Decorazione per albero di natale bastoncini di zucchero Decorazione per albero di natale in argilla Decorazione per albero di natale lecca lecca candy Cartoncino rosso e verde Lichene verde Decorazione per albero di natale - cappello di Babbo Natale Catena luminosa LED Stampe ispirate alla favola Materiali - immagine dell'autrice
Come prima cosa dovete preparate la base della vostra bacheca. Se avete optato per un pannello già pronto, magari in sughero, vi basterà decorare i lati applicando sul bordo un nastro con la colla VINAVIL. In alternativa, potete anche scegliere di utilizzare una lastra di legno e trasformarla voi in una bacheca semplicemente andando a ricreare l’effetto cornice utilizzando nastri e decorazioni lungo il perimetro. Preparata la base della vostra bacheca siete pronti per cominciare a popolarla degli elementi che più vi piacciono. Io e le mie bambine siamo partite ritagliando proprio le sagome del Grinch e di Cindy Lou, i protagonisti della nostra favola. Questo passaggio è molto divertente perchè potete sbizzarrirvi scegliendo, stampando e ritagliando tutte le immagini che preferite. Ritagliare le stampe - immagine dell'autrice
Una volta ritagliate e inserite le immagini, aggiungete altri elementi decorativi a piacere per dare ancora più personalità ai personaggi della vostra bacheca. Noi, per esempio, abbiamo ricreato il cappello per il Grich utilizzando le decorazioni per l’albero, e il fiocchetto per i capelli di Cindy Lou, realizzato con un semplice e grazioso nastrino. Immagini e decorazioni rendono la nostra bacheca già molto ricca e creativa, ma ci vuole un po’ di magia. Noi abbiamo scelto di creare la sagoma di un albero di Natale utilizzando un cartoncino. Se volete replicarlo anche voi vi basterà ritagliarla e attaccarla alla bacheca con l’aiuto della colla VINAVIL. Dopodiché, inserite nell’albero una catena luminosa servendovi del nastro bi-adesivo e poi, seguendo i bordi della sagoma, ricoprite il vostro albero con il lichene verde, sempre utilizzando la colla. Infine, fate passare il filo delle luci nella parte posteriore della bacheca e fissate la scatola che contiene le batterie con il nastro bi-adesivo. Alberelli decorativi - immagine dell'autrice
La nostra bacheca è quasi pronta, ma, visto che non ci sono regole se non la fantasia, abbiamo scelto di aggiungere un tocco speciale in più! Sempre utilizzando il cartoncino, abbiamo ritagliato la sagoma di scatoline di diverse dimensioni. Per cosa? Per ricreare i doni sotto il nostro albero di lichene! Se volete seguire questa idea, assemblate le scatoline e decoratele con i nastrini in modo da farle diventare dei veri e propri pacchetti natalizi, poi applicateli sulla bacheca posizionandoli sotto l'albero con il nastro bi-adesivo. Pacchetti regalo decorativi - immagine dell'autrice
Infine, realizzate un’ultima sagoma partendo dal cartoncino per creare una ghirlanda natalizia, ricopritela con la colla VINVAIL e attaccate anche qui il lichene verde, poi fate passare un nastro rosso tutto intorno e applicatela nella parte superiore della bacheca, proprio nel centro. Et voilà! La nostra bacheca ispirata alle favola del Grinch è pronta. Mini ghirlanda - immagine dell'autrice
Che ne pensate? Quale favola avete scelto per la vostra bacheca? Ricordatevi: non esistono regole per realizzare questo progetto, solo tanta creatività e voglia di divertirsi. Dunque, potete immaginarla e personalizzarla come più vi piace aggiungendo magari altre decorazioni o foto di famiglia per poi appenderla nella camera dei vostri bambini, come ho fatto io, oppure nel soggiorno per accogliere famigliari e ospiti durante le feste. Se avete domande potete scrivere nei commenti, e adesso buona magia del Natale a tutti!
L’albero illuminato, la tavola imbandita, le candele accese, il profumo di prelibatezze deliziose che arriva dalla cucina. E poi lui, il centrotavola, il vero protagonista della mise en place natalizia. Bello è bello, ma quando si avvicinano i bambini è tutto un “non toccarlo…non prendere le pigne…non rovinare i rami… nooo le bacche non si mangiano!”. Così ho pensato, e se per una volta il centrotavola fosse accessibile anche ai più piccoli? E se fosse addirittura per loro oggetto di gioco e intrattenimento? In questo articolo vi racconto come realizzare un un centrotavola kids friendly, una sorta di minimondo che funga sì da decorazione, ma che stimoli anche il gioco e simboleggi la stagione invernale con la neve, gli animali dell’Antartide e tutto il resto. Centrotavola per bambini - immagine dell'autrice
I materiali 1 cassetta in legno Pennarelli Stickers Tappeto effetto neve Ramo di pino Pigne Decorazione per albero di natale orso polare Decorazione per albero di natale pinguino Asciugamano ospite Elastici Nastro rosso Materiali - immagine dell'autrice
Per realizzare il centrotavola kids-friendly, come prima cosa è necessario decorare l’esterno della cassetta di legno. Un passaggio che non va per forza fatto prima di posizionarlo nella tavola dei bimbi, infatti possono farlo direttamente loro successivamente, magari mentre gli adulti chiacchierano e fanno l’aperitivo intorno all’albero. Sarà come vederli impegnati in un laboratorio creativo: i pennarelli colorati serviranno a personalizzarla lasciando libertà di espressione ai bambini e con gli stickers potranno decorare la superficie come preferiscono. Decorazione grafica della cassetta - immagine dell'autrice
Oltre all’esterno della cassetta di legno, va ovviamente decorato anche l’interno, dove basterà posizionare come base il tappeto effetto neve per poi adagiarvi gli animali e le decorazioni, facendo attenzione a formare diversi volumi, come fossero montagne innevate, inserendo magari il ramo di pino su un lato per dare un tocco di verde. Per arricchire al meglio la composizione del centrotavola potete mettere a disposizione dei bambini anche un cestino con vari addobbi, come ghiaccioli di neve, alberelli, pigne. Saranno poi loro a inserirli secondo la loro fantasia. Decorazione interna della cassetta - immagine dell'autrice
L’effetto wow di questa composizione è dato dall’orsetto che andrete a creare voi con un piccolo asciugamano ospite del colore che preferite. Con questa creazione estemporanea guadagnerete mille punti agli occhi dei bambini che resteranno a bocca aperta! Arrotolate i lati dell'asciugamanino verso il centro e piegateli in due, basterà rivoltarlo per ottenere una sagoma. Infine, create con gli elastici prima la testa e poi le orecchie e con il nastrino un fiocco per vestirlo. Et voilà! Orsetto ospite - immagine dell'autrice
Il centrotavola per bambini è pronto. Aggiungete una generosa spruzzata di neve spray per dare il tocco finale e rendere tutto più scenografico e magico, proprio come una nevicata a dicembre. Risultato finale - immagine dell'autrice
Cosa ve ne pare? Vi piace questa idea? Io trovo che sia un’occasione davvero speciale sia per trascorrere del tempo con i bambini, preparandolo prima di essere messo in tavola, sia di stimolare il gioco e la creatività, se lasciati liberi di crearlo mentre sono tutti insieme riuniti il giorno di Natale. Un oggetto speciale, pensato da e per loro. Se avete domande potete scriverle qui nei commenti e mi raccomando, la parola d’ordine è divertimento!
Febbraio è uno dei mesi più freddi dell’anno. Nonostante le temperature rigide, in questo periodo, l’orto richiede molte attenzioni, sia per quanto riguarda la semina sia per quanto riguarda la lavorazione del terreno in vista della stagione primaverile. Puoi decidere di preparare l’orto per i mesi successivi oppure dedicarti alla semina fin da subito: molto dipende dal clima della zona in cui vivi. Scopriamo insieme cosa piantare a febbraio e quali lavori fare nell’orto per ottenere un raccolto soddisfacente. Cosa piantare a febbraio? Tutti i lavori nell’orto - Corporate
Il freddo intenso di febbraio limita i lavori da fare nell’orto. Verso la metà del mese, le giornate iniziano ad allungarsi ed il sole a fare capolino, mentre la natura pian piano si risveglia. È in questo momento che puoi iniziare a seminare qualche ortaggio nell’orto, soprattutto se vivi in una zona dal clima mite. A febbraio, infatti, inizia il ciclo di coltivazione di alcune varietà, che daranno i loro frutti da primavera. In alcuni territori, la pioggia ostacola la lavorazione del terreno e il freddo notturno provoca la formazione di ghiaccio. Questo è il motivo per cui non tutti gli ortaggi possono essere piantati in piena terra già a febbraio. Ce ne sono alcuni che, meglio di altri, si prestano a questa attività. Scopri nell’Agenda del Giardiniere quali ortaggi puoi seminare direttamente nell’orto a febbraio. Se decidi di partire dal trapianto anziché dal seme, evita le piante a radice nuda e opta per piantine con pane di terra, cioè dotate di terra che rimane aderente all’apparato radicale. Presta attenzione alle caratteristiche degli ortaggi che scegli di piantare ed esegui la semina a file per le colture che lo richiedono. È fondamentale rendere la germinazione più uniforme possibile: procurati uno o più teli di protezione (in base alle dimensioni delle aiuole) e utilizzali per coprire l’orto, senza dimenticare di arieggiarlo periodicamente! A febbraio fa ancora freddo, utilizza un tunnel per proteggere le tue piantine - foto Leroy Merlin
Se decidi di mettere a dimora piantine già pronte, sappi che effettuare il trapianto delle piantine in orto nel modo corretto è importante per la qualità del raccolto. Lascia spazio a sufficienza tra una piantina e l’altra perché, se le disponi troppo vicine le une alle altre, faranno fatica a crescere. Non lasciare neanche troppo spazio perché questa condizione favorirebbe il proliferare delle malerbe. Per calcolare lo spazio più corretto, considera le dimensioni che la pianta raggiungerà con lo sviluppo e regolati di conseguenza: per le lattughe, ad esempio, conta circa 20 cm di distanza tra una piantina e l’altra e circa 25-30 cm di distanza tra le file. C’è un’altra accortezza che puoi adottare per eseguire un ottimo trapianto: evita di fare scendere la parte aerea delle piante al di sotto del livello del terreno! Interra solo il pane di terra così da evitare la formazione di marciumi sugli ortaggi. Il trapianto a regola d’arte - Corporate
Se le temperature della zona in cui vivi sono eccessivamente rigide e non consentono semine dirette, puoi iniziare a seminare ortaggi in semenzaio. Questa soluzione è l’ideale per preparare le piantine ad essere messe a dimora nell’orto in primavera. Il consiglio è sistemare il semenzaio in un ambiente caldo per permettere ai semi di germinare, anticipando le tempistiche naturali. Esegui la semina in ambiente protetto prima di trasferire le piantine in orto - foto Pixabay
Prima di eseguire semine e trapianti, è indispensabile preparare il terreno dell'orto ad accogliere le nuove colture. Tieni a mente che lavorare il terreno quando è troppo bagnato o umido è fortemente sconsigliato. Attendi che si asciughi a sufficienza prima di trattarlo. Se, in autunno e in inverno, non hai lavorato il terreno o lo hai lavorato solo parzialmente e il suolo tende ad essere abbastanza pesante, esegui una lavorazione minima per evitare che si formino grosse zolle di terra. Aiutandoti con una motozappa, lavora il terreno muovendoti in senso trasversale e longitudinale. Nella guida “Come scegliere le macchine da giardino” trovi tanti consigli utili su come scegliere la motozappa più adatta alle tue esigenze. Allo stesso tempo, prima dell’inizio dei trapianti e semine di febbraio, provvedi a concimare il terreno, soprattutto nelle aiuole dove hai scelto di coltivare gli ortaggi più esigenti. Puoi utilizzare i concimi organici che preferisci: del compost domestico o del letame o stallatico sono perfetti. Ricordati di attendere almeno due settimane dalla concimazione prima di dare avvio ai trapianti. Se hai provveduto a lavorare il terreno nei mesi precedenti, a febbraio dedicati al trattamento delle superfici e alla sistemazione degli strati di terreno più superficiali. Cosa fare? Sminuzza le zolle più grandi utilizzando una zappa o una motozappa, spiana il terreno aiutandoti con un rastrello, livellalo e sistema con attenzione il letto di semina. Preparare l’orto alla semina di febbraio - Corporate
A prescindere che tu scelga di iniziare a seminare o trapiantare già a febbraio, questo è il mese dell’anno in cui si progetta la coltivazione primaverile dell’orto, in cui si scelgono gli ortaggi da mettere a dimora e in cui si programmano le operazioni da svolgere e le scadenze da rispettare. Tra i lavori più importanti da eseguire c’è la pulizia delle aiuole: ripulisci l’orto da sassi ed erbacce e non dimenticarti dei canali di scolo. Febbraio è anche il mese giusto per realizzare i tunnel per tenere al riparo le colture dalle temperature rigide e allungare il periodo di coltivazione di alcuni ortaggi. Perché non dedicare il tempo libero a disposizione alla manutenzione degli attrezzi che utilizzi per prenderti cura dell’orto? In primavera, quando entrerai nel vivo dei lavori, difficilmente avrai tempo per farlo.
Adesso che sai cosa piantare a febbraio e quali sono i lavori da fare nell’orto per preparare il terreno ad accogliere le nuove colture e ottenere un raccolto di qualità in primavera, rimboccati le maniche e mettiti all’opera. Se qualche passaggio non ti è chiaro o hai domande da fare, lascia un commento: sono qui per aiutarti.
Le patate sono tuberi molto apprezzati in cucina grazie alla loro versatilità. Possono essere preparate in tanti modi diversi e sono perfette per accontentare ogni tipo di palato. Sono anche facili da coltivare e regalano grandi soddisfazioni al momento della raccolta. Vuoi cimentarti nella semina delle patate ma non sai da che parte iniziare? Scopri di più sulla coltivazione di questo tubero: dalla scelta della varietà al periodo migliore per effettuare la semina, dalla procedura da seguire per mettere i tuberi a dimora alla raccolta, fino alle cure da riservare alle piantine per farle crescere rigogliose.
La semina di patate rigogliose e in salute - Corporate
Se vuoi seminare le patate nell’orto, la prima cosa che devi fare è scegliere la varietà da coltivare. Molto dipende dal tuo gusto personale, dalle caratteristiche della zona in cui vivi e dalla lunghezza del ciclo. Quest’ultimo può avere una durata variabile: dalla semina alla raccolta, possono intercorrere da un minimo di 100 fino ad un massimo di 150 giorni. Valutati questi criteri, sei libero di scegliere la specie che preferisci. Ricordati che ogni varietà ha specifiche esigenze di substrato e i suoi tempi di maturazione e raccolta. Se hai a disposizione un orto molto piccolo, ti consiglio di optare per le patate precoci: potrai occupare il terreno libero per mettere a dimora altri ortaggi.
Parlare di “semina” non è propriamente corretto. Le patate, infatti, si coltivano a partire dal tubero, ovvero da una patata o da una parte di essa. È vero che producono dei semi, ma utilizzarli per la coltivazione è sconsigliato perché le piante nascerebbero più lentamente e richiederebbero più lavoro. Puoi seminarle nell’orto, avendo cura di preparare adeguatamente il terreno, oppure in vaso. Se opti per la coltivazione in vaso, procurati dei contenitori idonei, che abbiano una profondità di almeno 30 cm.
La semina delle patate in orto o in vaso - Corporate
La primavera è il periodo migliore per seminare le patate. Dedicati a questa attività durante una giornata mite e non piovosa perché la pioggia potrebbe inumidire eccessivamente il terreno. Presta attenzione anche alla temperatura della zona in cui vivi: tieni a mente che le patate per svilupparsi hanno bisogno di almeno 5°C. Per la durata del ciclo colturale, invece, è bene che la temperatura sia compresa tra i 10°C e i 25°C. Se vivi in una zona d’Italia particolarmente calda, puoi anticipare la semina primaverile a febbraio ed effettuare una seconda semina in autunno, tra settembre e ottobre.
Come anticipato, per seminare le patate puoi partire da una patata intera (di piccole dimensioni) oppure da una parte di essa (dal peso di almeno 20 grammi). L’importante è tagliare il tubero in modo tale che sulla sua superficie siano presenti una o più gemme da cui fare nascere le nuove piantine. Ricorda di effettuare il taglio almeno un giorno prima della messa a dimora! Preparare il terreno prima della semina è importantissimo per fare crescere le piantine rigogliose. Per prima cosa, lavora il suolo aiutandoti con una vanga, raggiungendo una profondità di circa 30 cm. Zappa le zolle e livella il terreno con un rastrello per permettere all’acqua di drenare ed evitare pericolosi ristagni idrici. Almeno un mese prima della semina, concima il terreno utilizzando del letame maturo. Una volta effettuate queste operazioni, puoi passare alla semina delle patate vera e propria. Pianta i tuberi all’interno di solchi profondi circa 10 cm, mantenendo una distanza di almeno 30 cm tra una patata e l’altra e una distanza di almeno 70 cm tra una fila e l’altra. Esegui questo lavoro con delicatezza e fai attenzione a non rompere i germogli. Ultimato questo passaggio, chiudi i solchi utilizzando la terra che avrai smosso in precedenza, creando uno strato di circa 10 cm.
Come seminare le patate - Corporate
Vedrai spuntare le prime piantine già dopo 20 giorni dalla messa a dimora. Durante la primavera, cresceranno a vista d’occhio! La coltivazione di questi tuberi non richiede particolari cure e attenzioni. Per quanto riguarda l’irrigazione, abbi cura di eseguirla almeno una volta alla settimana. In caso di mancanza prolungata di pioggia, per non intaccare la qualità del raccolto è consigliata un’irrigazione più frequente, soprattutto se le piante si trovano all’inizio della fioritura. Per evitare la crescita di erbacce e piante indesiderate tra le patate, esegui la pacciamatura per assicurare al terreno il giusto grado di umidità. Puoi disporre uno strato di paglia sul suolo attorno alle patate oppure utilizzare una pacciamatura artificiale. Vuoi saperne di più sulla pacciamatura? Dai un’occhiata alla guida “Come scegliere teli per la pacciamatura e la protezione delle piante”. Quando le tue piantine avranno raggiunto un’altezza di circa 20 cm, sarà il momento di procedere con la prima rincalzatura. Ciò che devi fare è utilizzare una zappa per addossare un po’ di terra ai lati della piantine. Questo passaggio è indispensabile per permettere ai tuberi di svilupparsi nel modo corretto. Eseguire i trattamenti contro le malattie fungine è importante per fare crescere le piante in salute. Alcuni possono essere effettuati anche nelle prime fasi di coltura, per altri, invece, è necessario attendere la fine di maggio. Un trattamento preventivo a base di propoli è sempre consigliato perché stimola le difese delle piante. Il tutorial “Come riconoscere e curare le malattie delle piante” può esserti utile per capire quali sono i segnali ai quali prestare attenzione per fare crescere in salute le tue piantine.
Il periodo della raccolta dipende dalla varietà di patate che scegli di coltivare e dal mese della messa a dimora dei tuberi. In linea generale, la raccolta può essere effettuata a partire da maggio per le varietà precoci, in estate per le varietà medio-tardive e a settembre per le varietà tardive. La parte aerea delle piante è secca e afflosciata? Questo è il momento ideale per raccogliere le patate! Puoi eseguire questa operazione manualmente, aiutandoti con una forca. Se, durante la raccolta, danneggi accidentalmente qualche patata, ti consiglio di consumarla il prima possibile. Pulisci e asciuga accuratamente il resto del raccolto e conservalo.
La raccolta delle patate con l’arrivo della stagione estiva - Corporate
Come avrai notato, gli accorgimenti da adottare e le operazioni da eseguire per seminare le patate non sono poi così complessi. Rimboccati le maniche e metti a dimora i tuberi: il raccolto ripagherà tutta la fatica! Se qualche passaggio non ti è chiaro o hai domande da fare, lascia un commento: sono qui per aiutarti a far crescere rigogliose le tue piantine.