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Vivi la tua passione per la casa e il giardino, scopri le ultime tendenze di stile e trova nuovi spunti per i tuoi progetti con gli articoli della nostra redazione.
“La luce trasforma magicamente tutto, generando il momento del oh! Quel preciso momento in cui sei in presenza di qualcosa che ha il potere di portarti in un’altra dimensione”. Queste le parole di Michael Anastassides, in un’intervista in occasione del Fuorisalone a Milano, manifestazione diffusa che ha accompagnato l’esposizione del Salone del Mobile e di Euroluce in Fiera a Rho. Finita questa fervente Design Week, vorrei fare un bilancio su un tema in particolare. Quest’anno la luce è stata protagonista nelle sue molteplici e innovative capacità espressive. Vi racconto allora alcuni luoghi che hanno illuminato la città in questa settimana densissima di appuntamenti. Installazione a Porta Nuova Floating Reflection di Ingo Maurer
Non c’è stato niente di più affascinante, in questi giorni a Milano, che girare per le vie dei distretti del design e lasciarsi trasportare dalle varie mostre e installazioni. Anche, e forse soprattutto, per il design dell’illuminazione la città offre infinite possibilità espressive. Se infatti all’interno della manifestazione fieristica è possibile trovare riunite tutte le novità delle aziende della luce, le esposizioni distribuite nelle diverse location della città hanno l’enorme vantaggio di mettere in contatto la luce con lo spazio e il tempo. Cosa vuol dire? Significa poter utilizzare la luce per illuminare gli interni, ma anche gli esterni dell’architettura, dalla dimensione di una stanza a quella della città. E significa rendere la luce protagonista in ogni ora della giornata, nelle sue sfaccettature di forma e colore diurno o di fascio luminoso nell’ombra notturna. Significa servirsi dell’illuminotecnica per raccontare storie o mandare messaggi, o semplicemente per svelare la realtà con un tocco di magia e vedere le cose sotto una ‘luce diversa’. Ecco allora gli eventi che ho scelto per mettere in luce, nel vero senso della parola, tutto questo. Location Delta Light al via Tortona District
Nel quartiere di Brera, l’azienda Nemo Lightning ha presentato il progetto dell’artista e designer israeliano Ron Gilad. La sua è un’interpretazione del rapporto tra luce e forma, tra gli oggetti e il loro uso, tra il passato e il presente. Lampade storiche di designer come Le Corbusier, Castiglioni o Albini vengono riproposte, pur nella loro immortalità, in nuove vesti. Occupano lo spazio in modi nuovi e differenti, invadendolo tramite il riflesso nell’acqua mossa da un pesce, il colore e il suono. Ma soprattutto, a interagire con lo spazio attraverso la luce è l’uomo, che ora si ripara, colto dal suo fascio, ora la porta e la percorre su binari tridimensionali, ora vi si libra all’interno, chiuso nella sua sfera. Il mondo puro e razionale dell’oggetto luce (enlightenment significa illuminazione, ma anche illuminismo e spiegazione), viene arricchito, nella visione ludica di Ron Gilad, dalle emozioni e percezioni del soggetto uomo. Enlightenment di Ron Gilad – Alberto Strada
Che i nostri spazi siano sempre più fluidi, nell’utilizzo come nella gestione, questo è innegabile. L’open space è sempre più apprezzato, proprio perché permette un uso della casa flessibile, e quindi ottimale. Mobili che si spostano o che si aprono e poi scompaiono quando non servono più, arredi multifunzione, permeabilità tra interno ed esterno. Ma la luce? Come collabora a tutto questo? Ho trovato esemplificativo il progetto di Anastassiades per Flos. Il designer minimalista svincola la lampada dalla sua posizione per permetterle di seguirci nel nostro uso della casa. My Circuit è un sistema che disegna segni grafici sul soffitto, che altro non sono che percorsi elettrici, come tratti di pista di un trenino. Ma tratti flessibili e liberi, da comporre con il cavo elettrico, a proprio piacimento, secondo le nostre esigenze abitative. Per evidenziare questa dinamicità adattiva, anche la presentazione del progetto al pubblico si sviluppa, nell’arco dei 6 giorni espositivi, con 6 setting e performance diverse per ogni giorno. Il sistema My Circuit di Michael Anastassiades – Ingri Taro
Nella suggestiva location di Delta Light, all’interno del Tortona District, in un ambiente morbido e tra percorsi ammantati da tendaggi, mi sono imbattuta in High Profile, la nuova collezione presentata dallo studio MVRDV. Di sostenibilità ovviamente si parla ormai da tanto, ma queste lampade realizzate con gli scarti di produzione dell’azienda stessa devo dire che hanno un fascino particolare e aggiungono un accento in più al messaggio di lotta allo spreco. I profili in alluminio, dalle forme e dimensioni diverse, si assemblano per creare una composizione astratta, futuristica, che sembra contenere e proiettare un mondo in evoluzione verso la sostenibilità. Lampada High Profile, Delta Light e MVRDV
Molto diversi tra loro, ma egualmente emblematici, sono invece altri due progetti che sottolineano come la luce entri a far parte dell’oggetto che usiamo, per renderlo più pratico, più bello, più vivo. Tra le creazioni presentate all’interno del giapponese ADF Design Award 2023, mi ha colpito una semplice lampada da lettura che proietta la sua luce attraverso una raggiera di listelli di legno. Al loro interno i libri si incastrano, mentre piccoli piani d’appoggio accolgono l’immancabile tazza di tè. Lampada, libreria, tavolino, tutto racchiuso in un semplice, elegantissimo oggetto di design. Sempre a listelli, ma di tutt’altro genere, è composto invece il pannello divisorio Panorama di Habits Design Studio, dove una tecnologia a LED a bassa risoluzione trasforma un semplice separé in un dinamico frame polifunzionale, con paesaggi luminosi rilassanti e accattivanti, che si muovono tra reale e virtuale. La luce si integra con gli oggetti: divisorio luminoso Panorama e ‘lampada da lettura’
Ed eccoci alla luce che esce dall’interior design e abbraccia la città con la sua magia. Meravigliosa e significativa l’installazione Floating reflection di Ingo Maurer a Porta Nuova, dove un tappeto lungo 30 metri dai colori fluorescenti attraversa l’arco e si specchia in vele sospese, fatte di frammenti di materiale riflettente. I colori, così come le immagini delle persone che passano e della vita che vi scorre sotto, si scompongono in lucenti tasselli cangianti, che assumono e riflettono paesaggi e colori diversi in ogni momento della giornata, fino alla magia della notte. Come la luce che racchiude in sé tutti i colori, così noi siamo tutti diversi, ma insieme in un unico percorso di cambiamento. Diverso messaggio, quello che al quartiere Isola ha illuminato l’intero palazzo Unipol, dove l’installazione di Maria Cristina Finucci, H2O Help, si è fatto portavoce di un’emergenza acqua che sempre più affligge il nostro pianeta. Anche in questo modo la luce ci parla. Installazione luminosa Urban Up con la scritta H2O Help – Gazzetta di Milano
Concluso il Fuorisalone, mi rendo conto una volta di più di quanto la luce sia il tema che permea tutti gli altri, perché è la luce che influenza, anzi, determina la nostra percezione della realtà. E così è nelle nostre case. Cosa ne pensi? Vuoi raccontarci la tua esperienza al Fuorisalone e dirci quali riflessioni e immagini ti sei portato a casa?
Come ogni anno, le installazioni del FuoriSalone che invadono Milano per un’intera settimana mi hanno lasciato un’impronta indelebile, grazie al travolgente impatto emozionale da cui ho potuto ricavare moltissime ispirazioni per rinnovare giardini, terrazzi e piccoli balconi, i preziosi spazi outdoor che migliorano sensibilmente la qualità della nostra vita. Il tema di questa edizione – Laboratorio Futuro – ha infatti ampliato il concetto di abitare proiettandolo ben oltre le pareti domestiche…non solo verso la città, ma addirittura in direzione della più ampia idea di Pianeta sostenibile ed è stato proprio questo lo stimolo che ha guidato il mio percorso in una Milano ancora più bella del solito. Oltre alle stupende e sorprendenti “location da non perdere” ho scoperto tante altre installazioni che hanno dato nuova linfa alla mia creatività e ho quindi pensato a qualche idea facilissima da realizzare, molto trendy e proiettata verso un domani migliore. Siete pronti per pensare al vostro spazio verde come a un vero e proprio Laboratorio Futuro? Ispirazioni green dalle location del FuoriSalone 2023 – foto dell’autrice
My Patch of Green è stata la prima installazione che ho deciso di visitare non solo per la sua originalità, ma soprattutto per la possibilità di fare un’esperienza immersiva e sensoriale mai provata prima. Il concerto di piante mi ha permesso infatti di toccare con mano (letteralmente!) l’essenza del mondo vegetale: abbiamo detto tante volte che i nostri giardini e terrazzi sono autentici “spazi di vita” perché fanno parte di un ecosistema complesso e in continuo movimento, ma sentire la voce delle piante (suoni generati da sensori collegati al fogliame) mi ha convinta definitivamente del legame profondo che c’è tra l’uomo e la natura. Per questo motivo oggi è ancora più importante fare scelte consapevoli, sostenibili e rispettose delle reciproche esigenze: la scelta della vegetazione per il nostro terrazzo, per esempio, non può essere dettata solo dall’immagine che vogliamo ottenere, ma deve tendere al benessere vicendevole…perché se una pianta sta bene, stiamo bene anche noi! Pensare alle piante come esseri viventi è la chiave per creare un domani migliore – foto dell’autrice
L’abbondanza di stimoli (visivi, sonori, olfattivi, multimediali e chi più ne ha più ne metta) cui siamo sottoposti tutti i giorni, anche se non ce ne accorgiamo, provoca un costante aumento del nostro livello di stress che però possiamo controllare evitando di creare ulteriori e inutili complicazioni. Sembra un’ovvietà, ma se ci pensiamo bene, spesso siamo proprio noi ad aggiungere carne al fuoco…e non è certo questa la prospettiva ideale per un futuro migliore: se vogliamo che il mondo sia più vivibile e accogliente, dobbiamo iniziare dalla nostra rigenerazione personale! Per farlo, possiamo utilizzare il nostro spazio outdoor – piccolo o grande che sia – come “stazione di ricarica”, eliminando tutto ciò che è superfluo: in fondo bastano un tavolino tondo (l’assenza di spigoli rende tutto più ospitale) e qualche sgabello…la vegetazione farà il resto, coccolandoci con le sue fronde e i suoi profumi. Importante è sceglierla bene: per dare il meglio di sé dovrà essere adatta al clima e all’esposizione, richiedere poche innaffiature (anche nell’ottica del risparmio idrico) e poter crescere in tutta libertà! Idee per piccoli spazi verdi in cui rigenerarsi – foto dell’autrice
Letteralmente “condividere” significa dividere, spartire con altri….ma chi sono gli altri? Nel giardino del futuro, gli altri non sono solo gli amici che possono venire a trovarci per fare quattro chiacchiere in tranquillità, ma sono anche i piccoli esseri viventi che in un’area verde possono trovare un rifugio sicuro e un’abbondante fonte di cibo. Dar loro ospitalità, condividendo il nostro spazio all’aria aperta, significa contribuire in modo significativo alla conservazione della biodiversità. Farlo è semplicissimo, utile e di grande tendenza: potremmo realizzare, per esempio, dei contenitori per le piante con i mattoni forati, lasciando le cavità a disposizione di piccoli insetti e api solitarie, la cui presenza è fondamentale per l’impollinazione. I benefici del nostro piccolo gesto saranno ben più ampi di quanto possiamo immaginare e si diffonderanno a macchia d’olio per tutta la città…proiettandola verso un futuro sostenibile e rispettoso dell'intero Pianeta. Ispirazioni per creare spazi verdi condivisi, accoglienti e sostenibili– foto dell'autrice
Lo stile del giardino - come quello di casa - riflette la nostra personalità, ma è anche lo specchio dei tempi che cambiano. La velocità con cui ciò avviene abbinata al nostro desiderio di non rimanere indietro esige però, quando pensiamo all’immagine che vogliamo dare allo spazio outdoor, un’attenta valutazione: progettare il giardino del futuro significa infatti lasciare spazio al cambiamento evitando però che le continue trasformazioni diventino troppo impegnative anche – ma non solo - per il nostro portafogli. Il segreto per riuscire nella sfida è scegliere arredi leggeri (meglio se anche pieghevoli), che possano essere spostati con facilità per assecondare ogni nostra esigenza, essere prestati agli amici in caso di bisogno oppure semplicemente riposti (per essere poi riutilizzati) nel momento in cui non sono più nelle nostre preferenze. Anche gli elementi per loro natura più pesanti, come per esempio una casetta da giardino, possono assecondare il cambiamento: basterà dar loro una nuova vita, semplificando molto la nostra e compiendo un’azione responsabile per l’intero Pianeta! Come preparare il giardino o il terrazzo ad accogliere il cambiamento – foto dell’autrice
Nel giardino del futuro non c’è limite alla creatività, soprattutto se è orientata a seguire la regola delle tre R “riuso, riciclo e rigenerazione”. In quest’ottica, le possibilità di realizzare arredi, complementi e soluzioni su misura sono davvero infinite: tuttavia, affinché le nostre creazioni non rimangano dei semplici esercizi di stile, è necessario avere uno sguardo rivolto al futuro. Se volessimo, per esempio, realizzare delle sedute “volanti” da tirar fuori solo in caso di necessità, potremmo pensare ai gabbioni metallici, da tempo utilizzati nelle opere di ingegneria naturalistica, ma oggi disponibili anche in formati più contenuti e adatti all’impiego domestico. Avremmo delle sedute super-originali, robuste, comodamente impilabili e soprattutto da riutilizzare qualora non più necessarie: riempiti di sassi o ghiaia, i gabbioni possono infatti trasformarsi facilmente in letti rialzati per la vegetazione da posizionare, per esempio, nei famigerati angoli irrisolti del giardino…perché la creatività del futuro è lungimirante e eco-friendly! Idee per utilizzare i gabbioni metallici liberando la fantasia – foto dell’autrice
Vuoi rinnovare il tuo giardino o terrazzo ispirandoti alle installazioni eco-friendly del FuoriSalone 2023? Scrivi le tue idee qui nei commenti e, se hai bisogno di qualche consiglio personalizzato, sarò ben felice di rispondere a tutte le tue domande.
Come sempre, dopo la settimana del design milanese, mi ritrovo stanchissima ma con la mente in pieno fermento. Nei padiglioni del Salone del Mobile e nei distretti del Fuorisalone ho fatto, come molti di voi, un’immersione totale nel mondo del design e ammirato la creatività di professionisti provenienti da tutto il mondo. Ora la mente è ricca di idee, suggestioni e immagini da elaborare. Chi ha trascorso a Milano queste frenetiche giornate sa bene che non è affatto facile scegliere tra tanti stimoli e bellissime installazioni: si potrebbe parlare per ore! Proverò ugualmente a fare un mini riassunto di quello che ho visto, con filtri e riflessioni sui temi ricorrenti nel tentativo di individuare tendenze che ci accompagneranno nel prossimo futuro. Ispirazione anni '70
Dove sono finiti i divani squadrati e gli spigoli vivi? Hanno per il momento lasciato il posto a imbottiti dalle forme morbide e arrotondate, come sculture pensate per dare un senso di estrema comodità. I cuscini hanno angoli smussati messi in evidenza da cuciture perfette e persino i tessuti comunicano un senso di morbidezza: sono tessuti strutturati, dalle trame tridimensionali, a pelo lungo e arricciato o di velluto liscio per esaltare l’aspetto tattile della materia. E’ questa la tendenza predominante che ritroviamo non solo in divani e poltrone ma anche nei sistemi modulari, nelle librerie, nei tavoli con piani tondi, ovali, con angoli arrotondati e nei complementi dove le curve e gli spigoli smussati rendono l’ambiente avvolgente e confortevole. Forme morbite e arrotondate
Il 2023 segna il grande ritorno delle pareti tinteggiate monocolore e dalle tinte neutre, chiare e luminose dove predominano i toni naturali, soft e caldi: burro, crema, cotone, alabastro, avorio, tortora. Su uno sfondo neutro, spiccano i colori intensi e pieni degli arredi dove il rosso, declinato in tantissime sfumature, dalla terracotta, al caramello ai frutti di bosco, sembra farla da padrone. Oltre agli intramontabili verdi, nelle nuance del verde muschio, ho visto tanto giallo, dal senape al giallo canarino e il blu profondo torna a vestire letti, divani e tappeti. Sono forse proprio i tappeti i veri, coloratissimi protagonisti di questo Salone: con motivi geometrici in tonalità a contrasto o in tinta unita sono presenti in tutti gli ambienti. La tendenza è quella dunque di osare abbinamenti di colori forti e audaci e personalizzare la nostra casa con pennellate decise. Tinte neutre e colori saturi a contrasto
Questa edizione del Salone è stata più che mai all’insegna della sostenibilità. Tante sono le aziende e i designer che hanno concentrato il loro lavoro sulla ricerca di materiali tecnologici e sostenibili, provenienti da fonti rinnovabili o da materie che hanno già avuto una prima vita ma che mantengono altissime prestazioni. Sia per gli interni che per gli arredi progettati per l’outdoor le nuove tecnologie rendono i materiali sempre più performanti, fatti per essere lasciati fuori tutto l’anno e per conservare inalterata la propria bellezza. Tante fibre sintetiche e tessuti tecnici studiati per gli spazi aperti, arredi realizzati con plastica usata e rigenerata, a sua volta riciclabile al 100%, robusti, resistenti all’usura e agli agenti atmosferici rappresentano un futuro sostenibile. Accanto a questi materiali, si riconferma il successo del marmo o effetto marmo, molto amato e utilizzato non solo come rivestimento di intere pareti o nell’arredo bagno più ricercato, ma anche per i piccoli complementi come tavolini e coffee table. A piccole dosi anche i marmi dalle venature e dalle sfumature più intense, dai toni scuri e profondi, blu compreso, valorizzano e impreziosiscono. Tessuti strutturati, marmo e materiali sostenibili
Gli spazi esterni hanno e avranno sempre più valore per la qualità delle nostre vite. Anche i più piccoli spazi, come un semplice balcone, deve essere valorizzato e arredato per diventare lo spazio in più da sfruttare il più possibile sia nei momenti di relax che in quelli di lavoro. Negli arredi da esterno l’intreccio, come per esempio la paglia di Vienna, è un classico elemento reso attuale nei materiali tecnici, nei colori o nella scala in cui è prodotto. Gli intrecci mi piacciono perché coniugano trasparenza, leggerezza e solidità. E per chi uno spazio esterno non ce l’ha ecco trasportata la natura dentro casa con tante piante in enormi vasi. Arredi per gli spazi esterni
Ci siamo lasciati alle spalle l’iper decorazione massimalista degli ultimi anni. Oggi è più che attuale il ritorno al minimalismo, dove il design punta prima di tutto sulla funzionalità e tende a costruire ambienti armonici e accoglienti. La ricerca di un nuovo minimalismo impera: scompaiono le maniglie, si riducono al minimo i meccanismi, gli arredi formano superficie pulite che a volte si confondono e sembrano scomparire negli ambienti, come nel caso degli armadi che perdono ogni elemento decorativo. Il design più attuale si ispira agli anni’70, con accostamenti audaci di colori forti, pelli levigate ed elementi pop. Ritorno al minimalismo
E tu? Hai visitato il Salone del Mobile? Oppure hai preferito scoprire gli eventi del Fuorisalone? Se vuoi puoi aggiungere nei commenti il tuo punto di vista e raccontarci cosa ti ha colpito di questa ricchissima settimana del design.
molto bello!
La casa di oggi non è solo uno spazio dove abitare, ma un vero e proprio ambiente aperto, che accoglie e ospita tutti i lati della nostra vita: dal lavoro, alle passioni, dallo studio agli hobbies. Oggi vi parlo di come questo si riflette nel mercato immobiliare e delle nuove tendenze emergenti, e di come la casa continua a seguire le nostre esigenze e l’evoluzione della società.
Negli ultimi anni cambiamenti economici e sociali hanno avuto un impatto forte anche nel nostro microcosmo. Oggi, per esempio, l’essere single è una condizione di vita stabile con esigenze ben precise, mentre nelle nostre famiglie il numero dei componenti si riduce sempre di più. Tutto questo porta le nostre case a tendere verso metrature mediamente piccole, in cui le persone creano delle sovrapposizioni di ambienti, anche per combattere il caro prezzi di alcune città.
La velocità della nostra vita, poi, crea grande richiesta per una casa intelligente, dove la tecnologia è al servizio del consumatore: le app per fare sport ci portano a svolgere nei nostri ambienti le attività che prima portavamo in un luogo dedicato; la domotica ci permette di gestire da remoto gli elettrodomestici e persino il riscaldamento; abbiamo zone adibite alla ricezione dei pacchi, come gli appositi box che ormai stanno persino sostituendo il caro, vecchio portiere.
Per questo le nostre stanze sono sempre più flessibili e versatili: se lavoriamo da remoto, ufficio e stanza degli hobby spesso convivono nello stesso ambiente, o sfruttiamo la stanza degli ospiti per allenarci; preferiamo arredi “in movimento”, come i divani letto e i sistemi modulari a parete, e torna protagonista la scrivania a vista, che le aziende di design trasforma in un vero e proprio complemento d’arredo.
Per far meglio comprendere cosa significa una stanza con funzionalità sovrapposte, voglio portarvi un esempio che incarna perfettamente il concetto di casa multiforme. Qui la proprietaria, giapponese, ha voluto fortemente portare le tradizioni del suo Paese d’origine. Siamo al piano superiore di un bellissimo loft, un open space con al fondo il tradizionale bagno giapponese. La stanza degli ospiti, con tanto di futon, si trasforma e diventa all’occorrenza la stanza per la cena in stile giapponese, in cui i materassi vengono arrotolati e stipati a lato nelle nicchie apposite, mentre si imbandiscono tavolini bassi con i cuscini per tutti i commensali.
Un bellissimo caso di arredamento flessibile e versatile. Modulo contenitivo che arreda un corridoio e assume funzioni differenti a seconda degli ambienti che percorre. In questo caso è l’arredamento a mimetizzarsi e a rendersi funzionale e versatile nella casa.
Rimane un elemento ricercato e apprezzato qualora l’ambiente e le altezze lo permettano. Questo è un esempio di nicchia in cui è stata ricavata una libreria, passione dei proprietari, sfruttando e ottimizzando gli spazi.
Siamo in un piccolo appartamento in cui è stato ricavato uno studio soppalcato. Il mobile di passaggio nel corridoio diventa un gradino integrato nella scala che conduce al piano superiore. L’affaccio è su soggiorno e cucina ed è un bellissimo esempio di come si possa ricavare il proprio spazio anche all’interno di un piccolo appartamento.
In questo senso la casa non è più solo un luogo da abitare, ma uno spazio versatile, flessibile e innovativo in grado di trasformarsi e adattarsi alle nostre passioni: casa è uno spazio aperto alle nostre esigenze.
bellissimo
molto interessante !
Come sì possono avvicinare i bambini al pensiero progettuale creativo attraverso il gioco? In questo articolo vi racconto un progetto - pensato proprio per i bambini dai 6 ai 10 anni - che permetterà loro di sperimentare l’uso di strumenti, materiali e tecniche, esprimere la propria creatività e divertirsi. Una vera e propria occasione di vestire i panni dei designer attraverso l’utilizzo di una serie di supporti in legno differenti per forma, tipologia e grandezza e vari assortimenti di cavi elettrici di svariati colori e dimensioni. Un progetto che si ispira a un luogo simbolo del design di Milano: l’Ago, Filo e Nodo di Piazzale Cadorna. Questi materiali semplici e inusuali accompagneranno i bambini alla scoperta delle molteplici forme del legno e dei colori vivaci dei cavi elettrici permettendo loro di creare sculture inaspettate e in continuo divenire. Infatti, ognuno potrà liberamente decidere in che modo infilare, connettere, annodare, cambiare la propria personale scultura.
Come prima cosa, voi adulti indossate i guanti e prendete il supporto di legno della forma che avete scelto. In questo caso, un cubo in faggio grezzo da 70 x 70. Potete anche optare per un cubo di diverse dimensioni, per esempio da 90 x 90, o di altre forme, come sfere o coni della grandezza che preferite. Aiutandovi con un trapano dotato di punta per legno, iniziate a forare il vostro cubo realizzando dei buchi sulla superficie. Distanza e diametro dei fori sono a vostra discrezione, in base alla tipologia di cavi che avrete scelto di utilizzare e alla vostra fantasia.
Una volta realizzati i fori sul vostro supporto di legno, potete dedicarvi al cavo elettrico. Anche in questo caso, tipologia e colore è a vostra scelta: dal blu, come questo, ma anche arancione, verde, giallo e qualunque altra tinta che stimoli la creatività dei bambini. Come prima cosa, è importante verificare che il diametro dei fori e del cavo sia il medesimo, in modo da poterlo infilare, connettere, annodare e cambiare in modo facile, veloce e fluido. Dopodiché, è il momento di prendere le misure e decidere la lunghezza del vostro filo. Divertitevi a fare qualche prova, immaginando già il risultato che volete ottenere e, una volta fatto, sarete pronti per il taglio.
Ora che avete forato il vostro supporto di legno e prese le misure del cavo elettrico, potete procedere con il taglio. Per farlo, aiutatevi con delle comode tronchesi apposite per cavi elettrici. Ne basterà una piccola, per esempio da 160 mm, ideale per essere impugnata anche dai bambini.
Adesso è tutto pronto per iniziare a divertirsi e scatenare fantasia e creatività! Prendete il vostro cavo tagliato a misura e sbizzarritevi a inserirlo nei fori creando forme e movimenti sempre nuovi. Ovviamente potete utilizzarne più di uno, così che i bambini li possano connettere e annodare per cambiare la propria personale opera ogni volta che lo desiderano, per un divertimento davvero senza limiti. Ed ecco prendere forma sculture fatte di intrecci e curve che si sovrappongono in un continuum immaginario di connessioni.
I vostri bambini sì divertiranno tantissimo a realizzare le proprie opere da veri designer, sperimentando l’uso di strumenti e materiali e sviluppando la propria creatività per creare un oggetto unico e speciale, fatto con le loro mani, che saranno orgogliosissimi di mostrare a tutti. È anche una bella opportunità per trascorrere del tempo di qualità insieme e imparare a collaborare e progettare. Non vi resta che iniziare e, se avete domande, potete scriverle qui sotto nei commenti.
idea carinissima e molto utile per i bambini!
Volete ristrutturare o rinnovare una stanza di casa? Un momento emozionante, fatto di suggestioni, ricerche e scelte per rendere tutto unico e personale, in linea con le proprie esigenze abitative e di stile. In questi casi, è sempre molto importante avere una visione completa del risultato che sì vuole ottenere, dei materiali da utilizzare e degli elementi d’arredo. Per farlo, non c’è modo migliore che creare una moodboard. La moodboard è uno strumento fondamentale, una vera e propria anteprima dell’effetto finale, cioè l’insieme di tutto ciò che servirà per rendere una certa atmosfera: materiali, colori, porzioni di oggetti o piante, ogni cosa può essere utile per comporla. In questo articolo vi racconto quattro esempi di moodboard ispirate a quattro differenti atmosfere che potrete replicare, o dai cui potrete prendere spunto, per divertirvi a creare quella che guiderà le vostre scelte d’arredo.
Minimal, funzionale e caldo. Sono le tre parole chiave per ricreare un’atmosfera minimalista e sofisticata ispirata all’Oriente. Si tratta di una vera e propria tendenza decorativa che nasce per ricreare ambienti rilassanti e pieni di fascino. Potete rendere questo effetto optando, per esempio, per della carta da parati che rimanda alla natura con disegni e motivi floreali, abbinata a delle piastrelle per rivestimenti a tinta unita (verdi, rosse o bianche) o a un gres porcellanato con effetto marmo. Per quanto riguarda gli elementi d’arredo, scegliete un tappeto in juta o in cotone color avorio e una tenda filtrante. Aggiungete un tocco di natura, magari con un semplice ramo verde et voilà, vi sembrerà di essere in Oriente. L’idea in più: potete anche combinare ispirazioni giapponesi e scandinave per regalare ancora più bellezza e semplicità alla vostra casa.
Questa atmosfera consiste nel mescolare abilmente ispirazioni diverse, colori e motivi, forme e materiali, creando un nuovo straordinario equilibrio. Ci sono poche regole: l’importante è sentirsi liberi. In questo caso, la parola d’ordine è “ecletticità” per ottenere un risultato altamente personalizzato e di carattere, dove prevalgono forti contrasti e abbinamenti insoliti dal grande fascino. A partire dalle pareti: optate, per esempio, per della carta da parati con disegni e motivi geometrici o floreali, staranno benissimo con il gres porcellanato effetto marmo verde o blu. Il blu e il verde acceso rimangono due tinte di riferimento anche per la scelta del tappeto, mentre per la tenda potete spaziare con una color senape. Anche i dettagli contano: per proteggere, decorare, rifinire o rinforzare, utilizzate una lamiera in alluminio martellato “effetto bronzo”, abbinandola ai colori della natura otterrete un contrasto davvero suggestivo. L’aggiunta di un tocco “green”, magari con un delicato fiore, sarà la vostra ciliegina sulla torta.
Una tendenza versatile, neutra ma con carattere. Materiali come cemento, mattoni, ferro e acciaio si combinano al bianco, al nero e al grigio in un mix “contemporaneo” in grado di ricreare un’atmosfera raffinata e moderna. Il legno è un materiale coerente che potete ricreare sia per il pavimento, utilizzando, per esempio, un gres porcellanato smaltato per interno effetto legno, sia per le pareti, optando per una carta da parati effetto legno. In alternativa, anche gli effetti marmo, metallo e cemento sono perfetti per il pavimento, così come per le pareti una carta da parati effetto mattone. Un morbido tappeto bianco, poi, è ideale per aggiungere un ulteriore tocco di eleganza. Scegliete tende bianche o nere e, possibilmente, filtranti o semi-filtranti per fare entrare bene la luce naturale. In questo caso, per proteggere, decorare o rinforzare scegliete una lamiera forata in alluminio oppure in alluminio o acciaio liscio. Sarà come sentirsi a New York nel proprio soggiorno di casa!
Immaginate una casa di campagna, di essere immersi in un ambiente classico ed elegante, esaltato dai toni pastello che trasmettono tranquillità, equilibrio, romanticismo. Se è questa l’atmosfera che volete ricreare nella vostra casa e se le sensazioni che volete infondere sono di positività, calma e dolcezza dovete optare per nuance come le diverse tonalità di beige, l’arancio “cushion craze” o il marrone “effetto terracotta”. Per le pareti, scegliete delle carte da parati chic e dal mood glamour, per esempio con disegni e motivi floreali, anche in tonalità verdi o rosa. Per i pavimenti, potete optare per piastrelle per rivestimenti in monocottura in tinte unite, come bianco, rosso o verde, oppure per un gres porcellanato per interno effetto legno. Per tappeti e tende, restate sulle tonalità del tortora o del grigio. E se avete un mobile che volete mantenere anche dopo la ristrutturazione o il relooking ma non si sposa bene con il nuovo arredamento, potete semplicemente sostituire qualche dettaglio, per esempio, pomoli e maniglie. In questo caso, vi suggerisco quelli in oro ottonato, in ceramica bianca oppure in legno.
Ora che avete ben chiaro cos’è e a cosa serve una moodboard, siete pronti per realizzare la vostra e immergervi nel meraviglioso mondo della ristrutturazione e del relooking di interni con i giusti strumenti per ricreare l’atmosfera che più amate curando e personalizzando ogni singolo dettaglio. E se avete domande, scrivetele pure qui nei commenti!
adoro l'atmosfera minimalista....
Chi direbbe mai che la carta da parati può rendere unico e stiloso un semplice paralume? Molto spesso, quando decoriamo casa, ci troviamo con rimanenze di materiali che magari chiudiamo in uno sgabuzzino o addirittura buttiamo via. Oggi invece impareremo a riutilizzarle creativamente, per unire la gioia del fai da te con l’utilità di un complemento d’arredo. Utilizzando la tecnica degli origami, impareremo a realizzare una lampada, sfruttando la carta da parati che magari ci è avanzata dal nostro ultimo restyling, o che abbiamo acquistato apposta per dare un tocco personalizzato e decisamente originale alla nostra casa.
Anzitutto dalla carta da parati ritagliate con le forbici multiuso un rettangolo di 77,5 X 53 cm. Stendetelo poi su una superficie piana con la parte decorata rivolta verso il basso e incollate il cartoncino Bristol (misura ca 70x50) al retro della carta da parati con la colla universale, da stendere bene con un pennello piatto. A questo punto, armatevi di pazienza e concentratevi: aiutandovi con una riga e una matita, dovrete tracciare delle righe dritte (sia in orizzontale sia in verticale), tutte alla stessa distanza l’una dall’altra. Così avrete ottenuto una griglia, all’interno della quale ora andrete a tracciare delle linee diagonali, esattamente come vedete nella foto qui sotto. Una volta terminato questo processo, potrete rimuovere l’eccesso di carta da parati.
Sapevate che la parola “origami” in giapponese vuol dire semplicemente “piegare la carta”? Ecco: adesso che abbiamo la base, è il momento di applicare proprio questa tecnica. Con la pazienza che contraddistingue gli orientali (dai quali dovremmo prendere esempio!), ripieghiamo prima tutte le linee verticali verso l’interno. Concluso questo passaggio, andiamo invece a ripiegare tutte le linee diagonali verso l’esterno.
Abbiamo già trasformato la nostra carta da parati e l’abbiamo fatta diventare un materiale da modellare alle nostre esigenze. In questo passaggio, sempre aiutandovi con la vostra riga, segnate lungo uno dei bordi lunghi della carta dei punti equidistanti tra loro. Utilizzando poi la perforatrice, forate ogni punto con attenzione.
Certo, guardando una carta da parati con tante pieghe e qualche buco, potreste anche chiedervi: ma come fa a diventare una meravigliosa lampada? Seguite l’ultimo passaggio e lo scoprirete! È il momento di attivare ciò che farà il “miracolo”: lo spago. Prendetelo e fatelo passare in ciascun buco che avete già fatto con la perforatrice sulla carta da parati. Una volta eseguita questa operazione… tirate con delicatezza! Lo spago, portando a sé tutti i lembi della carta, creerà una forma regolare ma unica, proprio perché composta da voi. Sistemate le pieghe e quindi legate stretto lo spago. Se volete regalare un tocco ancora più originale alla vostra lampada, ad esempio se volete usarla non in sospensione ma su un mobile, potete ripetere il passaggio precedente nella parte inferiore per regolarne la larghezza. Terminate il tutto infilando nel paralume il cavo con interruttore, spina e portalampada.
Con pochi e semplici passaggi abbiamo realizzato qualcosa di speciale: non solo abbiamo riutilizzato un materiale che altrimenti sarebbe andato sprecato, ma abbiamo creato con le nostre mani un arredo che non troverete da nessun’altra parte, originale proprio come voi e i vostri personalissimi gusti! Provate a realizzarla e scrivetemi nei commenti com’è andata, oppure raccontatemi come rinnovate i vostri materiali dopo il restyling.
molto bene!
Ciao, ci ho provato ma c'è qualcosa che non va con le misure. La carta da piegare, cioè il prodotto finale dopo aver incollato dovrebbe essere 70x30? Oppure... Grazie.
Le situazioni estreme che stiamo vivendo – come la pandemia prima e poi la guerra, ma anche l’emergenza climatica – rimettono la casa al centro, un luogo di accoglienza e condivisione: il 71% degli italiani ama ospitare* e il 62% preferisce ospitare che uscire.* Le nuove tendenze del mondo dell’arredo seguono le nuove esigenze dell’abitare. Costruiamo sempre più una casa che si trasforma per essere sia il nostro nido privato sia uno spazio da vivere con gli altri: due anime che sempre più convivono alla ricerca di benessere, intimità, sicurezza e condivisione del proprio spazio. Vediamo insieme sette modi diversi in cui il design delle nostre case può diventare funzionale alla convivialità.
Abbiamo sempre pensato alla condivisione come a qualcosa di fisico, alla vicinanza con gli altri, allo scambio personale con amici e parenti. Oggi però la condivisione non è solo fisica, ma si fa anche digitale con la condivisione social: i social network sono diventati finestre sul mondo degli altri e anche sul nostro mondo, i cui confini tra privato e pubblicano sono ormai mescolati. In particolare, nel mondo dell’arredamento sono diventati risorse insostituibili per cercare ispirazioni e scoprire nuove tendenze grazie all’enorme quantità di immagini che mettono a disposizione.
La zona giorno è lo spazio che condividiamo e dove accogliamo gli altri. Ecco perché, quando li progettiamo, li pensiamo per essere spazi aperti, ambienti fluidi che permettano la conversazione e lo scambio in ogni momento. La cucina si integra nella zona giorno, diventa perno attorno a cui ruota la socialità, qui si prepara da mangiare insieme, si chiacchiera, ci si intrattiene. Sempre più spesso si scelgono piani con penisole che aggiungono posti a sedere e si protendono verso lo spazio della zona living. La zona notte resta invece privata, uno spazio riservato alla famiglia e agli affetti più intimi: ecco perché la teniamo ancora separata dalla zona giorno per uso e privacy.
Le nostre esigenze cambiano di continuo a seconda dell’uso e del momento della giornata: per questo oggi abbiamo bisogno che i nostri spazi diventino flessibili, in modo da rispondere alle varie richieste. Si immaginano layout variabili che possano accogliere i membri della famiglia e le loro esigenze, che poi si ampliano e si modificano quando aumenta il numero delle persone che “abitano” lo spazio, anche se solo per una cena. Nascono quindi arredi “con le ruote”, che si possono muovere agilmente nello spazio; tavoli che si allungano o che si compongono; divani e sedute “trasformiste” che grazie a elementi componibili si trasformano all’occorrenza; ma anche ambienti totalmente fluidi che ospitano varie funzioni, come ad esempio angoli per i bambini all’interno delle zone giorno. Sono i diversi modi in cui possiamo avere ambienti condivisi e co-vissuti da tutta la famiglia.
La maggiore consapevolezza per le norme di igiene e le influenze dei Paesi nordici e orientali ci hanno insegnato a vivere “a piedi scalzi” la casa. Accogliere nella propria casa in modo informale e comodo comprende anche il relax senza scarpe. Nasce quindi l’esigenza di creare ingressi con spazi pensati per accogliere giacche e scarpe anche degli ospiti. Contenitori e scaffalature, a vista o con ante, offrono soluzioni funzionali e decorative. Questo nuovo vivere “a piedi scalzi” ci ha portato anche a riscoprire e apprezzare le superfici materiche: materiali con texture a rilievo e tessili arricchiscono gli interni e aggiungono piacevolezza.
La libertà espressiva di trame e fantasie riflette l’apertura a tutte le persone che vivono lo spazio mixando e amalgamando gusti e tendenze. Colori profondi abbracciano tinte più chiare, superfici materiche, tessuti, tratti grafici… il tutto concorre a creare un ambiente vivo, aperto alla condivisione.
Dalla pandemia abbiamo sviluppato una speciale sensibilità nei confronti della natura e degli spazi aperti. Oggi interni ed esterni si fondono grazie al verde, con piante ma anche con elementi decorativi che visivamente richiamano la natura e l’aria aperta. Le case che godono di spazi outdoor si espandono all’esterno: giardini e terrazzi diventano un prolungamento della casa, da vivere come una stanza in più. Ancora una volta, uno spazio da vivere e condividere, con un’attenzione particolare all’elemento naturale.
I giovani definiti Gen Z (nati tra il 1997 e il 2012) vivono con attenzione il rinnovato interesse per il mondo della casa. Il desiderio di condividerlo – fisicamente e digitalmente – ha fatto nascere un’attenzione per l’arredo e ha anche rinnovato l’interesse per progetti fai da te dedicati in particolare a oggetti di arredo. Materiali dell’edilizia, legno e rivestimenti diventano grandi risorse per creare tavolini, librerie ma anche specchi e arredi.
La casa deve rispondere alle nostre esigenze, ai nostri bisogni. Diventa così più nostra, più confortevole e accogliente. Se avete domande o se volete raccontare alla community come avete ripensato o state ripensando le vostre case per condividerle al meglio con gli altri, scrivete pure nei commenti!
*dati Leroy Merlin