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Vivi la tua passione per la casa e il giardino, scopri le ultime tendenze di stile e trova nuovi spunti per i tuoi progetti con gli articoli della nostra redazione.
Chi vuole valorizzare la propria casa da vendere o un appartamento da affittare, grazie all’home staging accorcia i tempi e ottiene i risultati sperati. Lo dicono i dati e lo conferma il mercato immobiliare. Del resto, chi ha poca capacità di immaginazione, davanti a una casa arredata male oppure vuota rimane spesso perplesso. Quando invece si mette piede in un’abitazione che sembra uscita dalla copertina di una rivista di arredamento ecco che scatta la scintilla dell’amore a prima vista. Oggi ti aiuto a capire come funziona l'home staging, il significato e l'utilità di questa attività che puoi provare a sperimentare anche tu. L'home staging dà tanti consigli per valorizzare casa- Idea Leroy Merlin
Per capirci, quando si dice home staging si condensa il significato in due parole. Fare home staging infatti significa valorizzare una casa attraverso una tecnica che unisce l’arte di creare scenografie alla lunga esperienza nella decorazione di interni. Non per niente i bravi home stager sono competenti in materia di fotografia, design di interni e marketing immobiliare. Perché l’obiettivo di questa tecnica è rendere una casa desiderabile agli occhi dei potenziali clienti. Per riuscire nell’intento, però, bisogna trovare il giusto equilibrio tra un aspetto accattivante ma non finto, e l'accoglienza di una casa vissuta, ma non troppo carica di oggetti, colori e ricordi. In realtà, l’home staging serve a presentare uno stile di vita che faccia sognare anche chi ha poco spirito di immaginazione. Scopri tutto su home staging: significato, utilità e consigli fai da te
Per capire meglio come funziona l’home staging gli esempi che forniscono i professionisti del settore mostrano sempre immagini eloquenti del prima e dopo il loro passaggio. Una casa arredata male e trascurata oppure così ingombra da risultare soffocante difficilmente risulta allettante. Ma grazie a un’accurata attività di home staging ogni stanza è in grado di cambiare completamente aspetto. La cameretta dei bambini, con i giocattoli sparsi sul tappeto, il tappeto macchiato di pennarelli e le tende scoordinate cambia completamente look con qualche cesto colorato per riporre i giocattoli, un nuovo copriletto, delle tende leggere che fanno passare la luce e un mobido tappeto nuovo coordinato. Poiché l’home staging ha lo scopo di far sembrare la casa come un luogo accogliente ma senza una personalità invadente, le scelte di design dovrebbero essere incentrate sulla creazione di una casa pulita e fresca. Solo un acquirente dall’occhio allenato sa vedere il potenziale di una casa caotica, ma un immobile arioso e ordinato si può fotografare in maniera professionale così da attrarre i compratori adatti. Ecco perché è sempre bene verificare le abilità di home staging con esempi di prima e dopo l'intervento, prima di affidare l'incarico a qualcuno. Home staging: esempi di prima e dopo il trattamento-loveandsweetea
I bravi professionisti possono rivelarsi costosi, ma la loro professionalità assicura risultati che ripagano l’investimento. Questo non toglie che si possa provare a fare da sé. Anche perché a volte, tutto ciò che serve per fare home staging è rimuovere alcuni oggetti personali e dare una buona pulizia affinché la casa sia calda e invitante. A chi vuole provare a fare in autonomia un po’ di home staging i consigli che posso dare sono diversi. Ma l'elemento più importante in assoluto è il decluttering. Questa parte può essere noiosa, faticosa e pure un po’ dolorosa, ma va fatta per forza.
Adesso che sai proprio tutto sull'home staging, dal significato ai consigli per metterlo in pratica, prova a prendere qualche ispirazione dai nuovi ambienti che trovi nella nostra sezione Idee e Progetti. Puoi mettere alla prova le tue abilità di home stager.
Il trend che ultimamente sta influenzando l’interior design delle abitazioni è l’homefullness. Un vero e proprio must have, indispensabile specialmente per chi desidera rendere la propria casa un luogo confortevole e rasserenante. Infatti, chiunque ha l’esigenza di uno spazio in cui rilassarsi e staccare la spina dallo stress causato dalla vita frenetica di tutti i giorni. Ciò è possibile con la homefullness che aiuta a trasformare la propria casa in un rasserenante rifugio in cui trascorrere piacevoli momenti di tranquillità. Homefullness tendenza arredo - Leroy Merlin
La nuova tendenza d’arredo 2023 per la casa è l’homefullness. Nata dal concetto di mindfulness ha l’obiettivo di creare uno spazio tranquillo, in cui ritrovare il proprio benessere psicofisico. Infatti, se prima la casa era uno dei luoghi più importanti, oggi lo è ancora di più! È diventata un vero e proprio rifugio in cui sentirsi al sicuro, per vivere serenamente, protetti e senza paura dell’esterno.
Chi vive la casa, grazie all’homefullness, ritrova nei suoi differenti spazi una piacevole sensazione di appartenenza. Pertanto, la homefullness è essenziale per staccare la spina della frenetica routine quotidiana e ritrovare il proprio agio negli ambienti domestici. Prima d’ora non esisteva una parola in grado di descrivere quella piacevole sensazione del rientro a casa, e homefullness è quella perfetta per evocare questa bella emozione. Homefullness tendenza arredo -Leroy Merlin
È necessario seguire determinati accorgimenti affinché la homefullness, la tendenza d’arredo 2023, sia realmente in grado di infondere una sensazione di benessere e sollievo a chi entra in casa, non solo a chi la vive, ma anche a tutti gli ospiti. Infatti, nulla deve essere lasciato al caso ed ogni singolo dettaglio deve essere curato con estrema cura. Ciò che non può assolutamente mancare nell’arredo casa homefullness è il comfort. Infatti, essenziali sono spazi e ambienti ben organizzati in ordine e armonia. Homefullness tendenza arredo - Leroy Merlin
Una casa arredata secondo i principi della homefullness è ordinata, pratica e multifunzionale. Infatti, la parola d'ordine in una casa homefullness è organizzazione. Ciò perché, se la casa fosse in disordine e poco armonica, al rientro non sussisterebbe alcuna sensazione di piacere. In più, vivere in ambienti disordinati e poco armonici non rilassa, anzi, incentiva la sensazione opposta. Quella di non voler vivere gli ambienti della propria abitazione. Pertanto, prima di partire per una vacanza, o semplicemente uscire per svolgere delle faccende, è bene lasciare la casa così come la si vuole ritrovare al rientro, in modo da provare a pieno l’energia positiva di relax e benessere ancor prima di varcarne la porta. Così, è bene non tralasciare i piccoli dettagli e prediligere arredi pratici e multifunzionali in grado di creare un’uniformità armoniosa e rilassante. Homefullness tendenza arredo - Leroy Merlin
A prescindere dallo stile che predomina nella propria abitazione, le piccole attenzioni nella scelta dei colori, degli arredi, degli accessori e delle decorazioni fanno la differenza. È proprio questo che aiuta a costruire stanze e ambienti dall’atmosfera rilassante in grado di evocare quella tanto desiderata sensazione di piacere quando si varca la porta. Entrare in casa e sentirsi subito accolti è fondamentale per la homefullness. Quindi, è bene fare attenzione a non sovraccaricare gli spazi con un’accozzaglia di oggetti, senza necessariamente arrivare ad ambienti estremamente minimalisti. Chi non sa da dove iniziare può provare ad applicare la homefullness all’ingresso, inserendo per esempio il mobile per l’ingresso tutto in uno e mantenere l’entrata sempre in ordine e provare sin da subito tutti gli effetti benefici di questa nuova tendenza d’arredo. Homefullness tendenza arredo - Homcom Appendiabiti
Mobili e complementi d’arredo con linee semplici e forme morbide contribuiscono a rendere la casa uno spazio ancora più rilassante. Pertanto è bene prediligere complementi d’arredo dalle forme arrotondate ed evitare quelli che si contraddistinguono per forme geometriche angoli netti e spigoli vivi. Per esempio, nel living room per infondere una sensazione di calma e serenità e ottenere una vera e propria sensazione homefullness è preferibile scegliere un tavolo rotondo, da abbinare ad un divano dalle forme morbide e dal look moderno. Ideale per i momenti conviviali, ma anche perfetto da utilizzare come comodo letto per gli ospiti. Homefullness tendenza arredo - Leroy Merlin
In una casa homefullness non da meno sono i materiali naturali. Questi sono da preferire sia per gli arredi, sia per i tessuti. Sono estremamente importanti, perché contribuiscono a creare un’atmosfera accogliente e rilassante. Il Tappeto Nils in juta per esempio, si abbina alla perfezione a qualsiasi stile d’arredo e a diversi tipi di ambienti conferendogli un tocco di originalità. Inoltre, questo tappeto realizzato interamente a mano è in grado di infondere un'atmosfera accogliente in tutta la stanza in cui è inserito. Stessa importanza la hanno le piante. Capaci di creare un’atmosfera accogliente e piacevole sono ideali non solo per decorare, ma perfette anche per dare un tocco di verde e purificare l’aria di tutti gli ambienti dell’abitazione. Queste donano freschezza, allegria e danno un tocco di colore in più all'intera stanza.
Le idee a cui ispirarsi per arredare la casa con la nuova tendenza d’arredo homefullness sono tante! Non ti resta che provare a giocare con vari abbinamenti e trovare lo stile d’arredo che più si addice alle tue esigenze! Se hai qualche domanda da fare o vuoi suggerire qualche altra valida idea, non esitare a lasciare un commento.
Il mercato immobiliare tra un’oscillazione e l’altra vive comunque un interessante momento di fermento. Questo potrebbe essere dunque l’occasione buona per trasformare rapidamente il tuo immobile in denaro. Prima di cominciare tutto il percorso è importante avere chiaro in mente quali sono i documenti necessari per vendere casa. Ti conviene fare subito un controllo di quello che hai e quello che magari dovrai procurarti perché se certi atti e certificazioni si recuperano in fretta, magari per altre serve del tempo in più. Invece per non farsi scappare il cliente è sempre meglio avere già pronti tutti i documenti per vendere casa.
Prima di approfondire l'argomento di quali documenti servono per vendere casa partiamo dal più importante: il rogito. Per non farti trovare impreparato quando l’agenzia immobiliare, l'acquirente, la banca o il notaio ti chiederanno tutti gli atti per procedere alla compravendita, procurati l'ultimo rogito. Senza questo doumento che accompagna un'abitazione in ogni suo passaggio di proprietà, non si può fare nulla. Il rogito è l’atto principale tra i documenti necessari per vendere casa perché ne attesta la proprietà. A volte accade che il rogito non si trovi più. Succede soprattuto quando si cerca tra i vecchi documenti per vendere una casa ereditata. La soluzione rapida al problema è chiederlo direttamente al notaio che ha seguito il precedente acquisto della casa. Se il notaio non c'è più o non si riesce a rintracciare, si può fare richiesta di copia dell’atto presso l’archivio notarile di competenza.
Ovviamente tra i documenti necessari per vendere casa servono quelli personali che attestano l'identità del proprietario e quindi munisciti di: Carta di identità e codice fiscale, Certificato che attesta lo stato civile, Permesso di soggiorno, se il venditore è extracomunitario.
Tra gli altri documenti di natura economica, facilmente reperibili, servono l’atto di mutuo, se ce n’è uno in corso o se si è chiuso, la visura ipotecaria, rilasciata dall’Agenzia delle Entrate per certificare che l’immobile non si gravato da ipoteca, pignoramento o decreto ingiuntivo.
Oltre a quelli elencati, tra i documenti per vendere casa ereditata o acquistata direttamente sono indispensabili alcune certificazioni che attestano la conformità, dell’abitazione e dei suoi impianti, alle norme di legge vigenti.
Scrivici se hai bisogno di un consiglio, hai qualche dubbio e vuoi un suggerimento per mettere in regola il tuo immobile così da ottenere tutti i documenti necessari per vendere casa subito.
L’acquisto della prima casa è un passo importante per la vita di una persona, motivo per cui è utile fare attenzione a tutti i passaggi necessari. Spesso, l’unico modo per poter realizzare il sogno di una casa di proprietà è quello di accendere un mutuo.
Non tutti però possono farlo perché i requisiti mutuo prima casa sono numerosi e piuttosto precisi. Se questi non sussistono la pratica di mutuo non può andare avanti. Ecco perché è necessario avere ben chiari quali sono.
Riunire tutti i documenti per l’acquisto della casa è la prima cosa da fare quando si vuole fissare un appuntamento in banca per ottenere un mutuo. Ci sono documenti di tipo anagrafico che è semplice procurarsi, ed altri che sono utili per dimostrare di avere tutte le carte in regola per potere ottenere il credito desiderato. Ogni istituto di credito può richiedere incartamenti specifici diversi per ogni cliente, ma in linea di massima ce ne sono alcuni che servono sempre.
Di seguito vediamo quali sono gli elementi indispensabili da conoscere prima di richiedere un mutuo e avere successo con la tua richiesta:
Prima di richiedere un mutuo prima casa è necessario avere ben chiari i requisiti e le opzioni legate all'ottenimento. Le specifiche dipendono dall'istituto di credito al quale hai deciso di affidarti, ma ci sono alcuni requisiti che sono fondamentali. Vediamo di seguito quali sono.
Uno dei principali requisiti per ottenere un mutuo è un reddito stabile seguito da una buona storia creditizia. Gli istituti finanziari valuteranno la tua capacità di ripagare il mutuo in base al tuo reddito attuale e al tuo punteggio di credito. Di solito, è richiesto un reddito stabile e continuativo. La dimostrazione di un impiego regolare e di un flusso di reddito costante è fondamentale.
La maggior parte delle banche richiede un pagamento iniziale per l'acquisto di una casa. Questo importo varia, ma è solitamente una certa percentuale del prezzo di acquisto. Risparmiare per questo anticipo è fondamentale e può influenzare il tipo di mutuo disponibile.
Preparati a fornire una documentazione finanziaria dettagliata durante la fase di richiesta del mutuo. Ciò potrebbe includere dichiarazioni dei redditi, estratti conto bancari e altre informazioni che dimostrino la tua situazione finanziaria.
Un impiego a tempo indeterminato o una forma di occupazione stabile può migliorare le tue probabilità di ottenere un mutuo. La stabilità lavorativa è spesso un elemento prezioso.
L'età del richiedente può essere un fattore che le banche tengono di conto, ma non è sempre la regola.
Per richiedere e ottenere un mutuo si deve essere in possesso di determinati documenti che la banca deve analizzare con attenzione per capire come muoversi. Si tratta di tre tipologie di documenti.
Sono quelli relativi alla tua persona e alla tua posizione sociale. Eccoli nel dettaglio:
Si tratta di quelli relativi alla tua posizione lavorativa. Vediamoli di seguito:
In questo caso si tratta di tutta la documentazione relativa all’immobile che si desidera acquistare.
Ecco i documenti necessari:
Non tutti i mutui sono uguali perché ognuno è strutturato per avvicinarsi a una categoria di richiedente, in modo che anche le agevolazioni siano pensate ad hoc. Per sapere a cosa puoi andare incontro e, soprattutto, a quale mutuo puoi accedere, ti sarà utile questa nostra lista:
Mutuo prima casa. Si tratta della tipologia più richiesta. In questa categoria rientra anche il mutuo prima casa under 36 pensato per favorire l’autonomia abitativa dei giovani che prevede interessanti agevolazioni fiscali in materia di imposte indirette per l’acquisto della prima casa. Anche per chiedere un mutuo under 36 si devono avere dei requisiti quali avere fino a 35 anni compiuti con un Isee non superiore a 40mila euro.
Mutuo seconda casa. Solitamente serve per una casa per le vacanze o per un secondo immobile da utilizzare a piacimento.
Mutuo ristrutturazione.
Mutuo liquidità. Rappresenta un'interessante soluzione alternativa al prestito personale o al fido bancario perché ha dei tassi d’interesse più vantaggiosi.
Mutuo 100 per cento. Con questo mutuo l’importo massimo erogabile del finanziamento arrivi a coprire l’intero valore dell'immobile. I requisiti per richiedere un mutuo al 100 per cento sono semplici e prevedono una situazione lavorativa stabile, non risultare un cattivo pagatore nel sistema CRIF, definizione di rate non superiori al 30% del reddito disponibile, l’ipoteca dell’immobile alla banca.
Hai capito tutto? Allora segui questo consiglio: mentre controlli i requisiti per il mutuo prima casa e prepari i documenti necessari, contatta diverse banche per capire qual è la più adatta alle tue esigenze. Metti a confronto sia TAEG (il costo complessivo del mutuo) che TAN (indica il tasso d’interesse applicato) e non fermarti mai alla risposta che arriva prima. Il miglior modo per concludere affari convenienti è avere una maggiore possibilità di scelta. Una volta comprata casa, chiedi subito la residenza altrimenti dovrai pagare l’Imu anche se è la prima casa che acquisti.
Essere proprietari di casa è costoso, soprattutto quando si possiede più di un’abitazione o non si risiede nell’unica casa di proprietà. Sì, perché in tutti questi casi si finisce indistintamente per dovere pagare l’Imu seconda casa anche nel 2022. Infatti, non ci sono novità che esonerano dal versamento di questo tributo alle casse del Comune dove sorge l’immobile. L’unica possibilità per non pagare la tassa sull’immobile è avervi stabilito la residenza. In tutti gli altri casi, conviene sedersi e calcolatrice alla mano fare il calcolo Imu 2022 sulla seconda casa. Vediamo insieme tutto quello che c’è da sapere sull’Imu seconda casa, da quando si paga alle date di scadenza da rispettare.
Ai fini del calcolo Imu 2022 la seconda casa è quell’immobile che non gode delle agevolazioni prima casa. Quindi la prima casa dove non hai la residenza diventa a tutti gli effetti un’immobile su cui bisogna pagare l’Imu seconda casa. La scadenza per versare l’acconto, ovvero la prima rata, è il 16 giugno 2022. Bisogna poi ricordarsi di pagare la seconda rata Imu entro il 16 dicembre 2022.
E chi ha sbagliato a fare il calcolo Imu 2022 seconda casa o la scadenza è passata? Nessun problema: è possibile pagare la rata anche in ritardo, ma bisogna mettere in conto la multa.
Secondo l’articolo 13, comma 1, del decreto legislativo n. 471 del 1997, il mancato o insufficiente versamento in acconto o saldo, entro la scadenza, è punito con una sanzione amministrativa del 30% dell’importo non versato.
C’è però una via d’uscita meno dispendiosa. Infatti, se si utilizza la formula del ravvedimento operoso, ovvero si salda prima che il mancato pagamento venga contestato, è possibile usufruire di una riduzione della sanzione con un importo variabile in base ai giorni di ritardo con cui viene effettuato il ravvedimento. Il mio consiglio, per non fare errori, quando non si è sicuri, è sempre meglio affidare il calcolo Imu 2022 seconda casa a un professionista. La spesa che si sostiene per avere l’assistenza in un Centro di Assistenza Fiscale è poca cosa, soprattutto rispetto alla comodità di pagare l’Imu seconda casa entro la scadenza e senza commettere errori.
Se hai sbagliato a fare il calcolo dell'Imu seconda casa, c'è una via di uscita
Soprattutto quando per risparmiare si preferisce effettuare autonomamente il calcolo dell'Imu seconda casa la scadenza va rispettata. Tra le novità per effettuare il calcolo dell’Imu 2022 sulla seconda casa è la riduzione per i pensionati residenti all'estero che passa dal 50% al 37,5%. Mentre nel caso di coniugi che hanno la residenza in due immobili diversi, nello stesso Comune o in due Comuni diversi, solo uno dei due (a libera scelta) può avvalersi dell’esenzione, l’altro è obbligato al versamento dell’Imu seconda casa entro la scadenza. Se comunque vuoi provare a fare da solo il calcolo dell’Imu seconda casa, anche per il 2022 le regole generali sono sempre le stesse. Per il calcolo della prima rata dai riferimento alle aliquote stabilite dal Comune lo scorso anno. Quando invece verserai il saldo per avere l’importo corretto dovrai controllare se c’è stata una variazione delle nuove aliquote da parte del Comune dove si trova l’abitazione. In pratica, per calcolare l’Imu 2022 devi applicare questa formula per determinare la base imponibile:
Rendita Catastale + 5 per cento x coefficiente catastale.
Trovi la rendita catastale all’interno del Rogito/Atto di compravendita, e aggiungi una rivalutazione del 5 per cento, quindi moltiplichi il tutto per il coefficiente catastale che trovi nelle apposite tabelle. Il coefficiente per le abitazioni normali (categoria da A/1 a A/11, escluso A/10) è 160. Quella che ottieni è la base imponibile alla quale devi applicare l’aliquota Imu stabilita dal Comune.
Imu seconda casa: ecco quando si paga ogni rata
Se devi pagare l’Imu seconda casa nel 2022 di un fabbricato di interesse storico o artistico, ricordati di ridurre la base imponibile del 50 per cento. Lo stesso vale se devi fare il calcolo Imu 2022 su una seconda casa in un fabbricato dichiarato inagibile, inabitabile e di fatto non utilizzato: limitatamente al periodo dell’anno durante il quale sussistono queste condizioni devi dimezzare la base imponibile. In quest’ultimo caso, la legge impone che inagibilità e inabitabilità siano accertate da parte di un tecnico abilitato con perizia a carico del proprietario e che la documentazione sia allegata alla dichiarazione da presentare in Comune. Escluse le abitazioni di lusso, ovvero quelle inserite nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, si riduce la base imponibile dell’Imu al 50 per cento anche sulla casa concessa in comodato a parenti linea retta di primo grado che la utilizzano come abitazione principale. La riduzione è valida a patto che il contratto sia registrato, che il proprietario risieda nello stesso Comune e che, oltre all'immobile concesso in comodato, ne possieda al massimo un altro (non categoria lusso) dove risiede come abitazione principale (LEGGE 27 dicembre 2019, n. 160). Come effettuare il calcolo imu 2022 seconda casa senza errori
Hai già letto la nostra guida a pagamenti, riduzioni e novità sull’Imu prima casa? Dopo avere letto anche quella, dovresti sapere proprio tutto sull’Imu seconda casa: quando si paga, come fare il calcolo, cosa pagare quando la scadenza è ormai passata. Se hai ancora qualche dubbio a proposito, non esitare a scriverci. Proveremo ad aiutarti con piacere.
Di solito si dice che l’Imu sulla prima casa non si paga. Ed è proprio quella definizione di prima casa che crea sempre un po’ di confusione. Perché la verità è che se non ci abiti stabilmente devi comunque pagare l’Imu sulla prima casa da non residente. Per chiarire le idee, vediamo di capire innanzitutto che cos’è questa tassa e quali sono le novità Imu prima casa 2022. L’Imu è un’imposta sul possesso di beni immobiliari che si versa al Comune dove si trovano le proprietà immobiliari. Questo tributo è stato istituito nel 2011 dal governo Monti e nel corso degli anni ha subito parecchie modifiche. Fino al 2013, per esempio, anche sulla casa principale l’Imu era un tributo che si doveva pagare. Oggi, invece, l’Imu prima casa da residente non si paga, salvo alcuni casi particolari. Vediamo nel dettaglio quello che c’è da sapere.
Se sei proprietario di un solo immobile ti si prospettano tre possibilità:
Il 16 giugno 2022 è scaduto il termine per il versamento della prima rata di acconto dell'Imu 2022. Che cosa succede se paghi in ritardo o hai commesso errori? Se non hai versato l’Imu prima casa 2022 o il calcolo era errato e te ne sei accorto, puoi comunque rimediare: è possibile infatti sanare l'errore o ravvedersi dell'omesso versamento con sconti sulla sanzione che variano in base a quanto si tarda a effettuare il pagamento. Tra le poche novità, una buona notizia è la riduzione dell’Imu prima casa per i pensionati residenti all’estero, con pensione maturata in regime di convenzione internazionale: per il 2022 è ridotta al 37,5% rispetto al 50% del 2021. Riduzione dell'Imu sulla prima casa, errori e ritardi nei pagamenti: come fare
L’esenzione Imu prima casa si ottiene da quando viene presentata la comunicazione della residenza in Comune. Questo significa che, una volta comprata casa, appena ci si trasferisce nella nuova abitazione bisogna comunicare all’ufficio anagrafe del proprio Comune la nuova residenza. Da quel momento la Polizia Municipale ha 45 giorni di tempo per effettuare i controlli ed eventualmente contestare la veridicità della dichiarazione. Se tutto fila liscio, perché i vigili verificano che siete effettivamente residenti o perché non viene effettuato alcun controllo, la residenza è ufficiale a tutti gli effetti a partire dalla data in cui si è data la comunicazione in Comune. Quindi l’esenzione su Imu prima casa parte da quando si comunica agli uffici Comunali di avere preso residenza nella nuova abitazione. Per il periodo precedente, mesi o anno, in cui avete posseduto la prima casa senza però avere informato l’ufficio anagrafe di avere stabilito la residenza, bisogna pagare il corrispettivo Imu.
Tra le novità 2022, segnalo la modifica alle agevolazioni Imu prima casa di coniugi con residenza diversa. In base al decreto Fisco-Lavoro, quando i componenti dello stesso nucleo familiare hanno la dimora abituale e la residenza anagrafica in immobili diversi, si può utilizzare l’agevolazione su un immobile solo, a scelta dei coniugi. Questo vale sia nel caso di immobili che si trovano nello stesso Comune, sia di immobili situati in Comuni differenti. Per l'Imu 2022 la scelta va fatta dal proprietario di casa che intende beneficiare dell’esenzione entro giugno 2023. Per ottenerla è necessario compilare la dichiarazione apposita, barrare il campo 15 relativo all’esenzione, e aggiungere nella annotazioni questa motivazione: “Abitazione principale scelta dal nucleo familiare ex art. 1, comma 741, lett. b), della legge n. 160 del 2019.” Cambiano le agevolazioni su Imu per i coniugi con residenza diversa
Come vedi la normativa per il versamento Imu prima casa nel 2022 è rimasta la stessa. Ma se è la prima volta che hai a che fare con questo tributo è bene informarsi accuratamente. Se vuoi altre indicazioni utili, consulta anche l’articolo con le spiegazioni dettagliate su IMU seconda casa 2022.
Sei alla ricerca di piante da esterno resistenti al sole e al freddo che possano mantenersi belle e in salute per buona parte dell’anno, senza richiedere particolari interventi di manutenzione? Se non vuoi rinunciare a dare un tocco di vivacità ai tuoi spazi all’aperto ma gli impegni quotidiani non ti permettono di dedicarti alla cura del verde come vorresti, scegli piante da esterno che non temono né le alte né le basse temperature. Ecco 20 piante da esterno resistenti al sole e al freddo che, grazie alle loro fioriture sia invernali che estive, sono perfette per rendere il tuo spazio all’aperto bello e rigoglioso in ogni stagione dell’anno:
L’Abelia resiste alle temperature rigide e sopporta bene anche il caldo e la siccità. Ha un fogliame arrotondato di tonalità calde e variegate. Durante il periodo estivo ti regalerà una fioritura estremamente profumata! È perfetta per abbellire giardini e terrazzi: puoi coltivarla, infatti, sia in piena terra che in grossi vasi. Durante la stagione invernale ti consiglio di eseguire una pacciamatura del terreno, così da proteggere l’apparato radicale della pianta dal gelo. Consulta la guida “Come scegliere teli per la pacciamatura e la protezione delle piante”.
Perfetta da sistemare nelle bordure e da utilizzare per dare un tocco di colore al tuo giardino roccioso, l’Achillea è una pianta millefoglie. La leggenda narra che il nome della specie si deve ad Achille che curò le ferite dei suoi compagni proprio con questa pianta. Durante l’inverno perde le foglie, ma quando le giornate si fanno più calde, regala splendidi fiori di colore bianco o rosa! Sopporta bene sia la siccità che il freddo. Puoi metterla a dimora sia in piena terra che in vaso. In vaso, utilizza un terriccio specifico per piante fiorite ed un concime liquido e bagna la pianta con regolarità. Achillea
L’Aspidistra è una delle piante da esterno resistenti al sole e al freddo più apprezzate perché facile da coltivare e adatta a chi non ha il pollice verde. Resiste alle temperature rigide (fino a -10°C) e alle alte temperature (fino a 40°C). Perfetta da utilizzare per abbellire giardini e balconi, anche poco luminosi, con bellissime foglie lunghe di colore verde. Non esagerare con l’irrigazione: innaffia l’Aspidistra non più di due volte a settimana.
Perfetta da piantare in giardino, l’Aster non teme né il caldo né il freddo (anche fino ai -20°C). È una pianta da esterno resistente al sole e al freddo che non richiede particolari attenzioni e che cresce molto velocemente, adattandosi a qualsiasi tipo di terreno. La particolarità di questa erbacea risiede nel fatto che fiorisce proprio quando tutte le altre piante, generalmente, vanno in riposo vegetativo. Il mio consiglio è acquistarne più di una, così da creare una splendida collezione che, di anno in anno, diventerà sempre più bella, grazie alle diverse dimensioni e tonalità dei fiori (giallo, lilla, rosa).
Anche conosciuta come “fiore del vento”, l’Anemone resiste bene alle temperature rigide e può essere coltivata sia in giardino che in vaso. È un’erbacea a crescita rapida che richiede pieno sole. Produce fioriture abbondanti, colorate ed eleganti. Durante tutto l’anno, inoltre, potrai ammirare il suo bellissimo cuscino di foglie frastagliate. Irriga la pianta con frequenza, ma senza esagerare. Accertati che non si creino ristagni d’acqua! In vaso, crea sul fondo uno strato di argilla espansa e copri con terriccio per piante fiorite. Aggiungi un po’ di concime per avere fioriture abbondanti. Anemoni - foto Pixabay
Se desideri dare un tocco di colore al tuo spazio all’aperto, la Carex è la pianta da esterno resistente al sole e al freddo che fa per te. Ha un grande potere ornamentale e rappresenta la soluzione ideale per creare un giardino a bassa manutenzione. Puoi scegliere tra una vasta gamma di varietà: alcune sono di colore verde, altre variegate nei toni del giallo e dell’argento, altre ancora caratterizzate da sfumature che vanno dal bronzo al rame. Oltre ad essere resistente al caldo e al freddo, la Carex non teme i parassiti.
L’Echinacea è una delle piante da giardino perenni più diffuse e apprezzate per il suo potere ornamentale, oltre che per le sue proprietà cicatrizzanti e antinfettive. Può essere coltivata sia in vaso che in terra. Regala magnifici fiori profumati di colore rosa, giallo, bianco, rosso o porpora. Tollera bene sia le alte temperature, tipiche della stagione estiva, che gli inverni rigidi. Fai in modo che il terreno sia ricco di concime e ben drenato. Echinacea - foto Pixabay
Tra le piante da giardino perenni tra cui puoi scegliere c’è l’Helleborus, soprannominato “Rosa di Natale”. Puoi coltivarla sia in vaso che in giardino e godere di splendide fioriture che cominciamo a dicembre e terminano ad aprile. I fiori sono penduli, di grandi dimensioni e colorati (bianchi, viola, verdi, rosa e gialli). Nonostante resista bene al freddo e al caldo, sistemala in una zona riparata dal vento e ben soleggiata!
Resistente sia al caldo che al freddo, la Lavanda è una pianta arbustiva di origine mediterranea. Cresce bene in zone ventilate e soleggiate. Regala fiori profumati di colore viola, in primavera e in estate. Sistemala al sole e fornisci alla pianta poca acqua. Evita i ristagni idrici e prediligi terricci argillosi. Durante la stagione primaverile, quando ha inizio la stagione vegetativa, puoi intervenire con una concimazione bilanciata. Lavanda - foto Leroy Merlin
In vaso o in piena terra, Nandina domestica dà sempre soddisfazioni senza richiedere molte attenzioni. E’ un arbusto sempreverde molto decorativo, sia per il fogliame che assume tonalità rossastre, sia per i voluminosi grappoli di fiori bianchi stellati che danno origine a tonde bacche rosse che permangono sulla pianta per tutto l’inverno. Sopporta sia il caldo che le basse temperature, oltre i -10°C. Nandina - foto Pixabay
L’Oleandro è un arbusto sempreverde che resiste al caldo fino a 40°C e al freddo sotto lo zero. Richiede una posizione soleggiata per la fioritura e almeno due innaffiature a settimana. Le sue foglie sono strette e coriacee e i suoi fiori (bianchi, crema, gialli, salmone, rosa, carminio, porpora) germogliano dalla primavera all’estate. Durante i mesi invernali, pota la pianta, utilizzando forbici e cesoie adatte. Dai un’occhiata al tutorial “Potare gli arbusti” per non sbagliare. Nonostante sia una delle piante da esterno resistenti al sole e al freddo, tollera le temperature sotto lo zero solo per brevi periodi.
Piccolo arbusto deciduo molto decorativo, Perovskia atriplicifolia, anche detta “salvia siberiana”, viene molto apprezzata per il tocco di colore: viola dei suoi fiori e argenteo delle sue foglioline. Fiorisce in tarda estate, ricoprendosi di pannocchie terminali composte da piccoli fiori tubulari blu-violacei. E’ una specie molto frugale e semplice, estremamente resistente alle temperature sia basse (-15°C) che alte (+35°C), ma anche alla siccità, da coltivare in pieno sole anche su terreni poveri. Viene infatti molto utilizzata per abbellire le aiuole cittadine anche a bordo strada, nelle rotatorie e nelle bordure miste. Perovskia - foto Pixabay
Una delle specie maggiormente utilizzate per la creazione di siepi formali, ma anche di cespugli decorativi: Photinia x fraseri è una specie molto forte e resistente, che raramente si ammala ed è in grado di resistere sia al freddo gelido, sia al caldo. Oltre ad essere molto facile da coltivare, poco impegnativa e molto rustica, è bella in tutte le stagioni, essendo una specie sempreverde. La varietà ‘Red Robin’ in primavera assume una brillante tonalità rossa con il nuovo fogliame. Molto belli anche i fiorellini bianco-crema, riuniti in pannocchie primaverili. Photinia x fraseri - foto Pixabay
Un arbusto sempreverde che forma un cespuglio folto e ricco di foglie semicoriacee a margine ondulato, di colore verde chiaro e lucide; in ‘Silver Queen’ i bordi sono color crema. Mazzetti di fiorellini bruni profumano questa pianta a fine primavera. Resistente alle basse temperature e al caldo, questa specie è anche elegante e decorativa, e una crescita veloce!
Adatta da piantare in qualsiasi tipo di terreno, purchè lavorato e fertile, la rosa è la pianta ornamentale per eccellenza. Non teme il freddo e sopporta bene anche le alte temperature. Non tollera il vento ed è consigliabile piantarla in una zona a contatto diretto con i raggi del sole e riparata da correnti gelide.
Il Sedum è una pianta da esterno resistente al sole e al freddo adatta a chi non ha molto tempo a disposizione da dedicare alla cura del verde. Puoi scegliere tra diverse specie: quelle striscianti sono perfette per decorare giardini rocciosi o abbellire tetti verdi, quelle alte, invece, per godere di splendide fioriture autunnali. Il Sedum non teme le temperature rigide, a patto che venga piantato in un terreno ben drenato. In estate, resiste anche in condizioni di siccità prolungata. Sedum - foto Pixabay
Amante del sole e resistente al caldo, alla siccità e alle basse temperature, il Timo può essere coltivato sia in giardino che in vaso, su terreni ben drenati e asciutti. Arbusto nano, il Timo è molto aromatico ed è caratterizzato da bellissime foglioline di colore verde e marginate di bianco. Tra le foglioline spuntano fiori minuscoli riuniti in spighe, che vanno dal bianco al rosa, fino al lilla. Potrai godere di questa meravigliosa fioritura tra la tarda primavera e la stagione estiva. Il Timo è perfetto da utilizzare in cucina per insaporire le pietanze!
Conosciuto per l’abbondante fioritura profumata e ideale per decorare graticci ed archi, il falso gelsomino (Trachelospermum jasminoides) è uno dei rampicanti più popolari in Italia. Puoi coltivarlo sia in giardino che in balcone o in terrazzo, a patto che venga utilizzato un vaso sufficientemente capiente per non ostacolarne la crescita. Sistemalo in pieno sole o in una zona leggermente ombreggiata e attendi la fioritura che va da aprile a luglio. Resiste bene al freddo e anche a brevi periodi di siccità: non dimenticarti di annaffiarlo.
Il viburno è senza dubbio una delle piante ornamentali più rustiche e resistenti (fino a -15°C in inverno e +35°C in estate) che si possano mettere a dimora in giardino; una di quelle che, anche se trascurate, possono offrire molte soddisfazioni. E’ un arbusto sempreverde dalla chioma compatta che può essere fatto crescere a cespuglio, più o meno ordinato, o anche a siepe. In inverno matura le bacche, piccole e scure, molto apprezzate dagli uccellini, soprattutto nel periodo più freddo. I fiorellini, bianchi, sono riuniti in folte infiorescenze terminali. Viburnum tinus - foto Pixabay
La Weigelia è una pianta da esterno resistente al sole e al freddo; è un arbusto che si sviluppa fino a raggiungere i 5 metri di altezza. Rappresenta la soluzione ideale per creare bordure, aiuole e siepi. I fiori sono estremamente profumati, piccoli e corredati da splendidi petali bianchi all’interno e rosa all’esterno. È una pianta facile da coltivare che predilige le zone soleggiate! Tollera le temperature rigide, tipiche della stagione invernale, il caldo intenso e il vento. Weigelia - foto Pixabay
Le piante da esterno resistenti al sole e al freddo tra cui puoi scegliere per trasformare il tuo giardino, il tuo balcone o il tuo terrazzo in un angolo sempreverde sono numerose. Quelle che ti ho proposto sono solo alcune delle alternative possibili. Se ne conosci delle altre, lascia un commento per ispirare gli altri utenti della Community. Hai qualche domanda da fare o hai bisogno di un consiglio? Sono qui per aiutarti.
Hai appena finito di fare il bucato, hai aperto la lavatrice e hai avvertito un odore sgradevole? Questo accade perché il detersivo in eccesso, le muffe, i batteri e il calcare si depositano all’interno della lavatrice e, complice l’umidità, iniziano ad emanare cattivi odori, che spesso si trasmettono anche ai vestiti. Per risolvere il problema è importante intervenire tempestivamente e pulire da cima a fondo l’elettrodomestico! Scopriamo come pulire la lavatrice che puzza in modo efficace per eliminare i cattivi odori e assicurarsi una biancheria appena lavata sempre profumata.
La pulizia della lavatrice, contrariamente a ciò che in molti pensano, non è un’operazione da sottovalutare. Se la tua lavatrice emana odori sgradevoli, infatti, molto probabilmente è perché non hai eseguito correttamente le operazioni di pulizia oppure lo hai fatto in modo approssimativo. Ti sembra strano che la lavatrice si sporchi e, per questo, reputi che pulirla sia una perdita di tempo? In realtà, è inevitabile che ciò accada. Pensaci: al suo interno riponi vestiti sporchi e per lavarli utilizzi acqua e detersivi. Il calcare, i residui dei prodotti chimici, le muffe e la sporcizia rilasciata dalla biancheria in fase di lavaggio contribuiscono a sporcare la lavatrice e a limitarne l’efficienza. Eseguire interventi di pulizia regolari è indispensabile per una molteplicità di motivi. La funzione principale della lavatrice, come saprai, è quella di pulire i vestiti. Di conseguenza, se lavi il bucato all’interno di una lavatrice sporca e puzzolente, il risultato che otterrai non sarà ottimale. I capi saranno lavati male, non igienizzati, spenti ed emaneranno cattivi odori. Da non sottovalutare, inoltre, il fatto che una lavatrica sporca, con accumuli di calcare e residui di detersivo, perde di efficienza, inizia a consumare più energia elettrica e detersivo e rischia di rompersi con più facilità.
Se la tua lavatrice emana odori poco gradevoli, ti consiglio di intervenire immediatamente con una pulizia attenta e approfondita delle sue componenti. Le operazioni da eseguire sono tutt’altro che complesse. La difficoltà principale è farne un’abitudine ed essere costanti nel tempo! Le componenti che avranno bisogno di essere portate a lucido da cima a fondo sono numerose: scopriamo quali sono e quali accorgimenti adottare per ottenere un risultato eccellente.
Se la puzza che proviene della tua lavatrice pensi sia dovuta alla presenza di muffa, molto probabilmente la componente da incriminare è la guarnizione. Nella guarnizione, infatti, l’acqua tende a non asciugare bene e a sedimentarsi. Per questo motivo, infatti, il consiglio generale è asciugarla al termine di ogni lavaggio per evitare eccessi di umidità e pulirla almeno una volta ogni due settimane con un panno in microfibra imbevuto di acqua. Se noti la presenza di muffe nella guarnizione, crea un composto di bicarbonato e limone e, aiutandoti con una piccola spazzola o con uno spazzolino (per raggiungere gli angoli più insidiosi), distribuiscilo sulla parte da trattare. Lascia agire il composto per almeno cinque minuti. Successivamente, con un panno asciutto, elimina i residui di sporco e lascia asciugare.
Una delle componenti più importanti della lavatrice è il filtro. Quest’ultimo, dopo ogni lavaggio, ripulisce l’acqua dallo sporco. Alcune lavatrici sono dotate di filtro autopulente. Se, invece, il filtro della tua lavatrice non lo è, sei tenuto a rimboccarti le maniche e a pulirlo manualmente. La tua lavatrice puzza? È un problema che si manifesta con frequenza quando il filtro non viene pulito per lungo tempo. Il consiglio è eseguire questa operazione almeno una volta al mese. Tieni a mente, inoltre, che il filtro sporco, oltre a causare cattivi odori, può bloccare lo scarico dell’acqua. Come pulire il filtro della lavatrice? Stacca la spina dalla presa di corrente e procurati stracci, spugne e bacinelle per evitare di allagare la casa. Fatto ciò, apri lo sportellino del filtro. Quest’ultimo, nelle lavatrici con apertura frontale, è generalmente posizionato sotto l’oblò, in basso a sinistra. Se la tua lavatrice, invece, è a carica dall’alto, troverai il filtro nella parte posteriore. Una volta aperto lo sportellino, vedrai il filtro avvitato. In alcuni modelli è presente anche un tubicino, utile per far defluire l’acqua in eccesso all’interno di una bacinella senza troppi problemi. Svita il filtro e puliscilo, eliminando tutti gli oggetti incastrati e detergendolo con acqua e sapone. Non dimenticare di pulire anche l’alloggio del filtro! Fatto ciò, riavvita il filtro e chiudi lo sportellino.
Se la tua lavatrice puzza, il colpevole potrebbe essere lo sporco che si è accumulato all’interno del cestello. Per pulirlo è sufficiente effettuare un lavaggio a vuoto, almeno una volta al mese, ad alte temperature. Se è da molto tempo che non esegui questa operazione, prima di avviare il lavaggio, versa nel cestello o nella vaschetta un bicchiere di aceto (o di sale grosso) e un cucchiaio di bicarbonato. Se desideri che all’interno del cestello rimanga anche un gradevole odore di pulito, aggiungi dell’olio essenziale. Fai partire la lavatrice a 60° e, un attimo prima che l’acqua venga scaricata, fermala per circa mezz’ora. Trascorso questo lasso di tempo, fai ripartire il lavaggio e attendi che venga completato. Per evitare la formazione di muffe e cattivi odori, ricordati di lasciare l’oblò aperto al termine di ogni lavaggio. In questo modo, infatti, il cestello si asciugherà e limiterai la formazione di umidità al suo interno.
La tua lavatrice continua a puzzare nonostante tu abbia provveduto a pulire a fondo tutte le sue componenti? Prova a pulire lo scarico e le tubature! Lo scarico, posizionato sul retro della lavatrice, è il canale attraverso il quale defluisce l’acqua del lavaggio. Esso tende ad otturarsi e ad incontrarsi con facilità a causa del calcare, dei residui di detersivo e dello sporco. Per pulirlo, chiudi il rubinetto dell’acqua, stacca il tubo e puliscilo eliminando tutto ciò che ostruisce il passaggio. Fatto ciò, rimontalo e apri l’acqua. Per quanto riguarda le tubature, generalmente, il lavaggio del cestello dovrebbe essere sufficiente per sgrassarle. In caso contrario, ti consiglio di utilizzare prodotti appositi per eliminare le incrostazioni dei tubi.
Metti in pratica i suggerimenti su come pulire la lavatrice che puzza. Molto probabilmente, riuscirai a risolvere il problema senza troppa fatica. Ricordati di eseguire la pulizia della lavatrice con regolarità per assicurarti un bucato sempre profumato e sfruttare l’elettrodomestico al massimo della sua efficienza! Se, invece, il cattivo odore persiste, significa che le cause sono da rintracciare altrove: la soluzione è contattare un manutentore esperto. Qualche passaggio non ti è chiaro o hai domande da fare? Lascia un commento.