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Hai appena finito di fare il bucato, hai aperto la lavatrice e hai avvertito un odore sgradevole? Questo accade perché il detersivo in eccesso, le muffe, i batteri e il calcare si depositano all’interno della lavatrice e, complice l’umidità, iniziano ad emanare cattivi odori, che spesso si trasmettono anche ai vestiti. Per risolvere il problema è importante intervenire tempestivamente e pulire da cima a fondo l’elettrodomestico! Scopriamo come pulire la lavatrice che puzza in modo efficace per eliminare i cattivi odori e assicurarsi una biancheria appena lavata sempre profumata.
La pulizia della lavatrice, contrariamente a ciò che in molti pensano, non è un’operazione da sottovalutare. Se la tua lavatrice emana odori sgradevoli, infatti, molto probabilmente è perché non hai eseguito correttamente le operazioni di pulizia oppure lo hai fatto in modo approssimativo. Ti sembra strano che la lavatrice si sporchi e, per questo, reputi che pulirla sia una perdita di tempo? In realtà, è inevitabile che ciò accada. Pensaci: al suo interno riponi vestiti sporchi e per lavarli utilizzi acqua e detersivi. Il calcare, i residui dei prodotti chimici, le muffe e la sporcizia rilasciata dalla biancheria in fase di lavaggio contribuiscono a sporcare la lavatrice e a limitarne l’efficienza. Eseguire interventi di pulizia regolari è indispensabile per una molteplicità di motivi. La funzione principale della lavatrice, come saprai, è quella di pulire i vestiti. Di conseguenza, se lavi il bucato all’interno di una lavatrice sporca e puzzolente, il risultato che otterrai non sarà ottimale. I capi saranno lavati male, non igienizzati, spenti ed emaneranno cattivi odori. Da non sottovalutare, inoltre, il fatto che una lavatrica sporca, con accumuli di calcare e residui di detersivo, perde di efficienza, inizia a consumare più energia elettrica e detersivo e rischia di rompersi con più facilità.
Se la tua lavatrice emana odori poco gradevoli, ti consiglio di intervenire immediatamente con una pulizia attenta e approfondita delle sue componenti. Le operazioni da eseguire sono tutt’altro che complesse. La difficoltà principale è farne un’abitudine ed essere costanti nel tempo! Le componenti che avranno bisogno di essere portate a lucido da cima a fondo sono numerose: scopriamo quali sono e quali accorgimenti adottare per ottenere un risultato eccellente.
Se la puzza che proviene della tua lavatrice pensi sia dovuta alla presenza di muffa, molto probabilmente la componente da incriminare è la guarnizione. Nella guarnizione, infatti, l’acqua tende a non asciugare bene e a sedimentarsi. Per questo motivo, infatti, il consiglio generale è asciugarla al termine di ogni lavaggio per evitare eccessi di umidità e pulirla almeno una volta ogni due settimane con un panno in microfibra imbevuto di acqua. Se noti la presenza di muffe nella guarnizione, crea un composto di bicarbonato e limone e, aiutandoti con una piccola spazzola o con uno spazzolino (per raggiungere gli angoli più insidiosi), distribuiscilo sulla parte da trattare. Lascia agire il composto per almeno cinque minuti. Successivamente, con un panno asciutto, elimina i residui di sporco e lascia asciugare.
Una delle componenti più importanti della lavatrice è il filtro. Quest’ultimo, dopo ogni lavaggio, ripulisce l’acqua dallo sporco. Alcune lavatrici sono dotate di filtro autopulente. Se, invece, il filtro della tua lavatrice non lo è, sei tenuto a rimboccarti le maniche e a pulirlo manualmente. La tua lavatrice puzza? È un problema che si manifesta con frequenza quando il filtro non viene pulito per lungo tempo. Il consiglio è eseguire questa operazione almeno una volta al mese. Tieni a mente, inoltre, che il filtro sporco, oltre a causare cattivi odori, può bloccare lo scarico dell’acqua. Come pulire il filtro della lavatrice? Stacca la spina dalla presa di corrente e procurati stracci, spugne e bacinelle per evitare di allagare la casa. Fatto ciò, apri lo sportellino del filtro. Quest’ultimo, nelle lavatrici con apertura frontale, è generalmente posizionato sotto l’oblò, in basso a sinistra. Se la tua lavatrice, invece, è a carica dall’alto, troverai il filtro nella parte posteriore. Una volta aperto lo sportellino, vedrai il filtro avvitato. In alcuni modelli è presente anche un tubicino, utile per far defluire l’acqua in eccesso all’interno di una bacinella senza troppi problemi. Svita il filtro e puliscilo, eliminando tutti gli oggetti incastrati e detergendolo con acqua e sapone. Non dimenticare di pulire anche l’alloggio del filtro! Fatto ciò, riavvita il filtro e chiudi lo sportellino.
Se la tua lavatrice puzza, il colpevole potrebbe essere lo sporco che si è accumulato all’interno del cestello. Per pulirlo è sufficiente effettuare un lavaggio a vuoto, almeno una volta al mese, ad alte temperature. Se è da molto tempo che non esegui questa operazione, prima di avviare il lavaggio, versa nel cestello o nella vaschetta un bicchiere di aceto (o di sale grosso) e un cucchiaio di bicarbonato. Se desideri che all’interno del cestello rimanga anche un gradevole odore di pulito, aggiungi dell’olio essenziale. Fai partire la lavatrice a 60° e, un attimo prima che l’acqua venga scaricata, fermala per circa mezz’ora. Trascorso questo lasso di tempo, fai ripartire il lavaggio e attendi che venga completato. Per evitare la formazione di muffe e cattivi odori, ricordati di lasciare l’oblò aperto al termine di ogni lavaggio. In questo modo, infatti, il cestello si asciugherà e limiterai la formazione di umidità al suo interno.
La tua lavatrice continua a puzzare nonostante tu abbia provveduto a pulire a fondo tutte le sue componenti? Prova a pulire lo scarico e le tubature! Lo scarico, posizionato sul retro della lavatrice, è il canale attraverso il quale defluisce l’acqua del lavaggio. Esso tende ad otturarsi e ad incontrarsi con facilità a causa del calcare, dei residui di detersivo e dello sporco. Per pulirlo, chiudi il rubinetto dell’acqua, stacca il tubo e puliscilo eliminando tutto ciò che ostruisce il passaggio. Fatto ciò, rimontalo e apri l’acqua. Per quanto riguarda le tubature, generalmente, il lavaggio del cestello dovrebbe essere sufficiente per sgrassarle. In caso contrario, ti consiglio di utilizzare prodotti appositi per eliminare le incrostazioni dei tubi.
Metti in pratica i suggerimenti su come pulire la lavatrice che puzza. Molto probabilmente, riuscirai a risolvere il problema senza troppa fatica. Ricordati di eseguire la pulizia della lavatrice con regolarità per assicurarti un bucato sempre profumato e sfruttare l’elettrodomestico al massimo della sua efficienza! Se, invece, il cattivo odore persiste, significa che le cause sono da rintracciare altrove: la soluzione è contattare un manutentore esperto. Qualche passaggio non ti è chiaro o hai domande da fare? Lascia un commento.
Hai acquistato una o più orchidee ma ora non sai come occupartene? Uno degli aspetti più importanti per il benessere di queste piante così particolari è la scelta del concime. La loro caratteristica principale è che possiedono radici aeree che permettono al fiore di crescere anche in assenza di un solido ancoraggio al terreno: tieni sempre a mente questo aspetto perché influenza profondamente il nutrimento della pianta e le tecniche di fertilizzazione da mettere in atto per farla crescere. Questi magnifici fiori generalmente traggono nutrimento dal terreno, dagli alberi e dalla pioggia ma trattandosi nel tuo caso, di una coltivazione domestica appunto, la situazione cambia. Se scegli di coltivare un’orchidea in vaso, sappi che avrà esigenze nutritive diverse perché la pianta esaurisce in breve tempo il nutrimento presente all’interno del terreno. È indispensabile, quindi, somministrare concime con regolarità, così da non ostacolarne lo sviluppo: le sostanze nutritive di cui necessitano sono numerose e tutte svolgono un ruolo di fondamentale importanza, soprattutto quando l’esemplare si trova nel periodo vegetativo. Vuoi sapere qual è il prodotto giusto e come individuarlo? Segui la nostra guida completa. Qui puoi trovare i consigli per individuare il migliore concime per le orchidee:
Orchidea in fiore con vaso bianco di design
Se non effettui un lavoro di concimazione, a lungo andare le piante saranno soggette ad una carenza di fertilizzante, causando una molteplicità di altri problemi come carenze nutrizionali, crescita lenta o bloccata, mancata fioritura, vulnerabilità a funghi e parassiti. Se tali abitudini vengono perpetuate nel tempo non si può nemmeno escludere la morte della pianta. Il fatto che le esigenze nutritive di questi fiori cambino in caso di coltivazione in vaso non significa che questa operazione debba essere eseguita senza criterio o somministrando alla pianta eccessive quantità di fertilizzante. Ricorda che si tratta di fiori poco esigenti: è sufficiente garantire loro solo lo stretto necessario! Prima di iniziare, ti consigliamo di prestare attenzione al terriccio e alla sua composizione. Se hai messo l’orchidea a dimora in una miscela di cortecce e PH acido, la concimazione dovrà essere abbondante e frequente. Se, invece, il substrato specifico per orchidee è composto da torba e corteccia, consigliamo un intervento limitato persino per quanto riguarda la quantità di fertilizzante da utilizzare. Nel substrato è presente del muschio? Gli interventi dovranno essere ancora più contenuti nel tempo e nella quantità. Valutare questi fattori è indispensabile per capire che le dosi e la frequenza non sono le stesse per tutte le tipologie di questa fioritura. Vuoi approfondire la tematica? Abbiamo creato una guida completa sulla cura delle orchidee, dove potrai trovare tutti i consigli utili e i passaggi necessari per mantenerle in salute.
Orchidea in fiore fuori dal vaso
Non sai quale concime per orchidee acquistare? Presta molta attenzione alle componenti presenti all’interno del fertilizzante! Il consiglio è prediligere concimi che contengono questi macroelementi, nelle giuste percentuali:
Altri elementi che non possono mancare in un concime per orchidee sono il magnesio, il ferro, il rame, il manganese, il molibdeno, lo zinco, il calcio, il boro e lo zolfo. È altrettanto importante il nitrato di calcio, che è buona norma somministrare a parte.
Orchidea gialla
Per quanto riguarda la tipologia di fertilizzante più adatta, essa si divide principalmente in due gruppi: concimi per via radicale e concimi per via fogliare. L’ideale è optare per quelli via radicale perché risultano essere più efficaci ma ricorda che la valutazione dipende soprattutto dal tipo di coltivazione. In questo caso si può scegliere tra quello liquido - facile da somministrare e già pronto all’utilizzo - e quello in polvere, decisamente meno pratico perché deve essere diluito con grande precisione. Se invece vuoi optare per quelli via fogliare tieni in considerazione che si tratta di opzioni molto solubili e ad alto assorbimento. Pensi di non avere il pollice verde? Niente paura, da Leroy Merlin puoi trovare una soluzione facilissima da applicare ed efficace: hai mai provato il concime per orchidee in bastoncini? Ti basterà inserirlo in occasione del rinvaso, selzionandoun vaso per orchidee di 3-5 cm più grande del precedente.
Orchidee nei toni del rosa e del bianco
Prima della concimazione vera e propria dell’orchidea, è necessario preparare il terreno. Bagnalo, così che le radici possano assorbire meglio le sostanze nutritive presenti all’interno del fertilizzante, evitando bruciature. Agendo in questo modo eviterai la contrazione di sali minerali nel terreno. Diluisci il concime nell’acqua e versane una piccola quantità alla base della pianta, fermati quando il liquido comincia ad uscire dai fori di drenaggio del vaso. Ricorda che il segreto per una fioritura top è mantenere una buona percentuale di umidità ed esposizione luminosa. Se vuoi un supporto in più utilizza il rinverdente liquido per orchidea che ti supporta nel garantire una perfetta idratazione alla tua piantina. La tecnica più indicata ed efficace è quella per immersione. Procurati un contenitore più grande del vaso in cui è collocata la pianta e riempilo con acqua tiepida, quindi aggiungi il concime, mescolalo bene e immergi il vaso al suo interno, facendo arrivare l’acqua appena sopra il bordo. Attendi un quarto d’ora e fai scolare bene l’acqua dal vaso. Nulla vieta di somministrare all’orchidea concime liquido anche per via fogliare, aiutandosi con un nebulizzatore.
Esperti Leroy Merlin
Vuoi saperne di più? Iscriviti alla community e ottieni maggiori tips & tricks grazie a video tutorial specifici per la cura delle orchidee oppure partecipa ai corsi online LM LAB in cui potrai relazionarti direttamente con gli esperti oppure utilizza la sezione parla con l’esperto Mastro Giardiniere per avere consigli ad hoc e dissipare ogni incertezza.
Anche nelle abitazioni più belle e più grandi può capitare che ci sia un corridoio poco illuminato. Ma non bisogna lasciare che questo rovini l’atmosfera e il piacere di abitare la casa, a noi e a chi viene a trovarci. Un corridoio buio può essere un vero fastidio, oltre che un pericolo: immagina di doverlo percorrere di notte senza vedere nulla. Illuminarlo nel modo corretto è indispensabile non solo per una questione di sicurezza e praticità, ma anche per renderlo più accogliente e invitante, aumentando altresì il valore estetico dell’intera abitazione. Sei alla ricerca di idee su come rendere luminoso un corridoio buio? Basta davvero poco: ecco alcune soluzioni per rischiarare un corridoio un po’ cupo. Creare punti focali col colore e con gli arredi per vivacizzare un corridoio – Leroy Merlin
Il primo aspetto a cui prestare attenzione per rendere luminoso un corridoio buio è il colore delle pareti. L’obiettivo è evitare di opprimerlo inutilmente, trasformandolo da zona di passaggio triste e anonima in ambiente accogliente e confortevole. Puoi usare il colore per rivestire una sola parete così da creare un solo punto focale all’interno del corridoio oppure tinteggiare due o più muri. Molto dipende dai tuoi gusti personali e dalla conformazione dello spazio. Se, per esempio, il corridoio è lungo e stretto, colorare la parete in fondo lo farà sembrare più corto; se, invece, è largo e dispersivo, colorare quelle laterali permetterà di riproporzionarlo. In ogni caso, non dimenticare che anche il soffitto può essere ravvivato con il colore (assicurando un risultato di grande effetto, soprattutto quando è molto alto!).
Come aumentare la luminosità in un corridoio buio? Quando si tratta di rendere più arioso e luminoso un ambiente, l’imperativo di massima è optare per i colori chiari, che donano vitalità e garantiscono lucentezza. Con il bianco non si sbaglia perché è la fonte luminosa per eccellenza. Si abbina alla perfezione a qualsiasi altro colore ed è in grado di illuminare anche gli spazi più bui, come un corridoio privo di luce naturale. Ma vediamo qualcosa di diverso dai semplici muri bianchi, perché ricordiamoci che l’ingresso di casa deve essere anche accogliente, oltre che luminoso. Bianchi potrebbero essere i mobili, un tavolino contenitore, scaffali, appendiabiti. Ti insegno però un trucco. Tutto sembrerà ancora più bianco se i muri saranno leggermente colorati. Basta una tinta neutra, come un tortora chiaro, che distribuisce comunque la luce, ma accende i componenti, rendendo allo stesso tempo l’ambiente meno freddo. Il color panna e il color sabbia sono una valida alternativa perché oltre ad abbinarsi bene al bianco si sposano alla perfezione con i toni del legno chiaro, da prediligere per creare un ambiente pienamente accogliente e giocare con i contrasti. Completa con una bella lampada importante, dal paralume grande e bianco e qualche oggetto o quadro che faccia contrasto, per dare carattere al tuo nuovo corridoio. Elementi bianchi per un ingresso luminoso – Living Corriere e Leroy Merlin
Quando un corridoio è poco attraente, risulta di sicuro anche più buio di quanto sia in realtà. A volte solo i muri o i mobili bianchi non servono a renderlo più interessante e luminoso. Una buona idea allora può essere dare luce e carattere a un corridoio buio con il colore. La prima soluzione è rivoluzionare l’intero ingresso con un ardito progetto in stile anni ’70 che porti una sferzata di colore e di allegria a quello che prima era uno spazio buio, lungo e anonimo. Una boiserie moderna a pannelli verde salvia riveste i muri a diverse altezze. “Tutto qui?”, dirai tu. Già da solo, il verde salvia ha molta personalità e dona un tocco naturale e sofisticato all’ambiente. Inoltre, si abbina benissimo alle porte bianche e alle porte in legno chiaro. Ciò che osa e accende il verde delle pareti del corridoio può essere una carta da parati a tema floreale stilizzato dai colori sgargianti, ma che rivisita il mood Seventies in chiave naturalistica. Lampade e specchi di ottone lucente aggiungono bagliori ad un ambiente che ora sprizza energia e colore, mentre due lampadari asimmetrici in perfetto stile, impediscono che questa esplosione di vitalità resti in ombra. Stile anni ’70 per un ingresso stretto e buio – Leroy Merlin
E il nero? Pensi che sia assurdo usarlo per rischiarare un corridoio buio? In realtà, non è così. Sulla parete scura, trattata quasi come quella di un museo, spicca una composizione di quadri dalle cornici differenti che occupa tutta la lunghezza del muro ed è illuminata da una fila di faretti da incasso, leggermente decentrata così da concentrare il fascio di luce proprio sul nero del muro e sui quadri. Il risultato, credo tu sia d’accordo, è di grande effetto ed eleganza e tutt’altro che opprimente e buio! Valide alternative al nero sono il blu e il verde che creano profondità. Se il corridoio è davvero piccolo e poco luminoso, combina questi colori profondi con toni neutri e chiari, come il bianco. Un esempio? Dipingi di nero, blu o verde sia il soffitto che la parete in fondo e riserva il bianco per tutto il resto. Accertati che il corridoio non sia sovraccarico di porte che attirano l’attenzione per non appesantire l’ambiente. Quelle dall’estetica che si mimetizza nelle pareti sono sicuramente più adatte. Questo dimostra che ciò che rende davvero cupo un corridoio non è la mancanza di luce, quanto l’essere anonimo e poco curato. Come illuminare una parete scura – Living Corriere e Leroy Merlin
Oltre ai colori delle pareti, anche le luci artificiali giocano un ruolo determinante sulla vivibilità di un corridoio, specialmente se mancano fonti dirette di luce naturale. Illuminare l’ambiente nel modo corretto ti permetterà di renderlo accogliente e funzionale, non una mera zona di passaggio. Non dimenticare che, infatti, la luce ha una grande capacità di arredo e di definizione dello spazio. A seconda delle lampade che scegli, puoi creare effetti molto diversi. La scelta dipende dalle tue esigenze. Se, per esempio, ci troviamo all’ingresso di casa, la luce deve essere funzionale all’entrata e all’uscita, quindi diffusa e sufficiente per vedere bene le cose da prendere, guardarsi allo specchio, appendere il cappotto o trovare le chiavi.
Una fila di faretti orientabili è l’ideale per modulare l’illuminazione secondo le tue necessità. Puoi orientare il fascio di luce verso il basso per mettere in risalto il pavimento oppure verso le pareti, se accolgono elementi che meritano di essere valorizzati. L’effetto è assicurato! I faretti ad incasso da installare al soffitto, invece, sono perfetti per creare un’illuminazione diffusa. Sono piacevoli da vedere e si adattano a qualsiasi stile di arredamento. Illumina il corridoio con luci ad effetto – Living Corriere e Leroy Merlin
Le plafoniere sono una valida alternativa ai faretti perché regalano un grande senso di apertura. Puoi valutare l’idea di installarne più di una e di disporle in sequenza, lungo tutto il corridoio per illuminarlo bene. Chi lo ha detto che un corridoio non è adatto per un lampadario a sospensione? Lo spazio deve essere abbastanza ampio e devi scegliere con attenzione dove installarlo. Se, per esempio, scegli di sistemarlo alla fine del corridoio, un’ottima idea è tinteggiare le pareti di colore scuro, così che si crei profondità e si canalizzi l’attenzione sull’unico punto luce dello spazio. L’effetto scenico sarà davvero sorprendente!
Illuminare un corridoio buio significa anche dargli stile e carattere, non soltanto luce. Una volta assicurata la giusta illuminazione con faretti, plafoniere o lampadari a soffitto, aggiungi un tocco in più con elementi di arredo con luce integrata, perfetti per creare eleganti e originali spot luminosi. Oppure inventa tu il tuo punto luce sfruttando le strisce LED. Sono semplici da tagliare, sagomare e attaccare e possono rendere qualsiasi oggetto o angolo del corridoio una fonte di luce. Geniale, no? Segui la guida “Come scegliere le strisce LED per illuminare casa” per creare l’illuminazione perfetta. Lampade o elementi d’arredo? – Leroy Merlin
Come vedi, ci sono tanti modi per illuminare un corridoio buio. Segui i suggerimenti che ti ho fornito e scegli la soluzione più adatta alle tue esigenze e alle caratteristiche dello spazio. Se hai qualche domanda da fare o hai bisogno di un consiglio, lascia un commento: ti risponderò in tempi brevi.
Hai uno spazio all’aperto che desideri trasformare in un angolo verde e stai pensando di creare un manto erboso? Per un giardino curato nei minimi dettagli e sempre in ordine è indispensabile che il prato sia rigoglioso e in perfetta salute! Una volta individuata l’area nella quale eseguire i lavori, è necessario prestare attenzione alla fase della semina, determinante per la crescita ottimale del prato. Scopriamo insieme quali accorgimenti adottare per eseguire la semina del prato senza commettere errori e quali fattori valutare per ottenere un risultato finale soddisfacente.
Se decidi di creare un prato, è importante che tu esegua la semina nel periodo giusto. Generalmente, le stagioni più indicate per effettuare la semina del prato sono la primavera e l’autunno perché caratterizzate da temperature miti. Non essendoci né troppo caldo, né troppo freddo, i semi germinano più facilmente. In estate e in inverno, infatti, le temperature troppo alte e troppo rigide rischiano di far soffrire l’erba e ostacolare lo sviluppo dei germogli. Nonostante sia buona norma rispettare queste indicazioni, il periodo della semina dipende dal tipo di semi che scegli di mettere a dimora. Alcuni semi, infatti, richiedono alte temperature, altre no. Ti consiglio di verificare le necessità del seme al momento dell’acquisto.
Determinante per un prato in perfetta salute è la scelta dei semi. In questa fase, il consiglio è lasciarti guidare dal tuo gusto personale e valutare con attenzione le caratteristiche della zona in cui vivi. A questo proposito, i fattori da prendere in considerazione sono il clima, l’uso del giardino, l’esposizione al sole e l’irrigazione. Alcuni semi, infatti, danno vita ad erbe che crescono bene all’ombra e tollerano le temperature rigide. Altri, invece, producono erbe che prediligono zone soleggiate e un clima mite. Da non sottovalutare, inoltre, la possibilità di effettuare la manutenzione del prato in modo puntuale: se hai poco tempo a disposizione da dedicare alla cura del verde, opta per semi che danno vita a prati che non richiedono particolari attenzioni.
Sei alle prime armi e non sai come effettuare la semina del prato? Adottando gli accorgimenti giusti e utilizzando gli strumenti adatti, scoprirai che la procedura da seguire, in realtà, è abbastanza semplice. Dalla preparazione del terreno alla semina vera e propria, fino ai lavori da eseguire dopo la messa a dimora dei semi: ecco come creare un prato bello e rigoglioso.
Il passaggio che anticipa la semina vera e propria del prato è la preparazione del terreno. Elimina le tutte le erbacce, così che il manto erboso cresca in modo ordinato. È importante, poi, che il suolo venga lavorato in profondità: ti consiglio di utilizzare una vanga manuale. Fatto ciò, aiutandoti con una zappa affina le zolle di terreno e livellarle con un rastrello. Se vuoi ridurre al minimo lo sforzo fisico, al posto della vanga utilizza una motozappa che permetterà di ottenere in breve tempo un terreno fine. In questa fase, infine, è indispensabile cospargere il concime sul suolo.
Non sai quanti semi spargere sul terreno? Tieni a mente che, per ogni metro quadrato, sono sufficienti circa 40/50 grammi di semi. Definita la quantità di semi da utilizzare, puoi passare alla semina vera e propria del prato. Puoi eseguirla manualmente oppure aiutandoti con un macchinario apposito. Se opti per la prima soluzione, sistemati controvento, spargi i semi in modo uniforme su tutta l’area d’interesse e non trascurare i bordi! Aiutandoti con una seminatrice, la semina sarà più rapida e omogenea.
Una volta terminata la semina del prato, copri parzialmente i semi spostando la terra con un rastrello. Dopodiché, annaffia il terreno, più volte al giorno, fino a quando non vedrai spuntare l’erba. Cresciuti i primi fili, riduci la frequenza di irrigazione! Tra le operazioni più importanti da eseguire dopo la semina del prato c’è il primo taglio dell’erba. Quando l’erba avrà raggiunto i 10 cm di altezza, passa un rullo sul terreno e taglia i fili, regolando il tosaerba alla massima altezza.
Se il tuo prato è danneggiato o infestato dalle erbacce, è necessario procedere con la risemina. Anche detta “semina di rinnovo” o “trasemina”, la risemina non è una semina a partire da zero. Prima di effettuare questo intervento di ripristino, ti consiglio di:
Quando effettuare la risemina? I periodi più adatti sono quelli indicati per la semina iniziale, ovvero la primavera e l’autunno. Si tratta di un’operazione indispensabile per rigenerare il manto erboso e restituirgli il vigore che aveva un tempo. Ti consiglio di utilizzare sempre gli stessi semi! Distribuiscili sul terreno in modo uniforme, possibilmente con l’aiuto di una seminatrice. Terminata la risemina, passa il rullo sul terreno per favorire il contatto del semente con il suolo. A questo punto, il suggerimento è effettuare una concimazione di protezione. Utilizza un concime organico e cerca di mantenere umido il terreno almeno per qualche giorno, fino a quando non vedrai spuntare i primi fili d’erba. Naturalmente, non dimenticare di assicurare al terreno il giusto apporto idrico.
Quelli che abbiamo passato in rassegna sono gli step da seguire per creare un prato a partire da zero. Come avrai avuto modo di intuire, adottando gli accorgimenti giusti, puoi ottenere magnifici risultati anche se sei alle prime armi. Qualche passaggio non ti è chiaro o ci sono aspetti che desideri approfondire per limitare al massimo la possibilità di errore? Lascia un commento: sarò felice di risponderti.
Sappiamo tutti molto bene che un condizionatore non vale l’altro. Quello che fa la differenza non sono solo marca e modello, la vera discriminante sono le Btu dei condizionatori. Per sapere se l’apparecchio da installare a casa è in grado di rinfrescare la stanza a cui è destinato, è importante conoscere la potenza, che nel linguaggio comune è indicata dal valore Btu. Queste tre lettere stanno per British Thermal Unit e ufficialmente rappresentano l’unità di misura dell’energia e corrispondono alla quantità di calore necessaria per innalzare la temperatura di una libbra di acqua di 1 °F. In pratica, la Btu è l’unità di misura che ci permette di quantificare l’energia impiegata per il riscaldamento o il raffreddamento di un climatizzatore. Ecco perché ci si affida al calcolo BTU del condizionatore per identificare la sua potenza termica, espressa in Btu/h: ovvero il rapporto tra la quantità di calore scambiato in un dato tempo (un’ora). Se sei interessato ad acquistare un condizionatore ti saranno utili questi consigli per fare la scelta giusta.
Quando si deve installare l’impianto per rinfrescare casa, bisogna ragionare in termini di Btu/h ovvero di quante Btu genera un condizionatore in un’ora. Questo valore è strettamente correlato ai metri cubi dell’ambiente dove si intende installare il condizionatore per rinfrescare l’ambiente. In rete si trova una formula per un rapido calcolo di questo fattore. Come si fa? Dovrai moltiplicare il volume di una stanza x il coefficiente 85 (Btu/h = V x 85). Facciamo un esempio: prendi una camera di 20 metri quadri con un soffitto alto 3 metri. Moltiplica il volume ottenuto (20 x 3) per il coefficiente 85 e avrai la risposta che cerchi (60x 85) = 5100. A questo punto entrano in gioco altri fattori, che vedremo più avanti, quindi una volta stabilito l’esatto calcolo delle btu conviene aggiungere un 20 per cento di potenza. Come vedi, non è difficile decifrare rapidamente le caratteristiche di ogni condizionatore, dal punto di vista della sua potenza energetica. Indipendentemente da questi dettagli, puoi capire come scegliere il climatizzatore adatto a te avendo ben chare le carattertiche del prodotto, ma anche quelle della tua casa.
Calcola quanti mq raffredda un condizionatore - Samsung
Se vuoi avere la prova certa che la misura delle Btu del condizionatore è corretta, confronta il risultato con una formula giusta. Applica il metodo classico per stabilire la potenza del condizionatore in watt e verifica che il risultato corrisponda a quello che abbiamo ottenuto. La formula è questa: P = K x a x h. In pratica, devi moltiplicare K, cioè 25 (è un valore standard convenzionalmente riconosciuto), per l’area e per l’altezza della stanza, che nel caso della nostra stanza sono 20 mq e 3 m. Moltiplichiamo 25 x 20 x 3 e otteniamo come risultato 1.500: questa è la potenza in watt del condizionatore. Considerato che 1 watt corrisponde a 3,4 Btu / h, dobbiamo moltiplicare 1.500 watt per 3,4 e avremo il calcolo Btu del condizionatore: 5.100 btu/h. Il totale ottenuto ci conferma che quanto abbiamo ottenuto prima, con la formula breve, è corretto. La formula vale per qualsiasi modello come, ad esempio, il climatizzatore 9000 btu monosplit daikin, ma anche per un prodotto come il climatizzatore 7000 btu.
Utilizza la formula giusta - Pexels
Il risultato ottenuto dalla formula va sempre preso come indicazione di massima. Perché oltre alla volumetria della stanza da refrigerare contano anche le caratteristiche dell’ambiente. Un’abitazione moderna con infissi nuovi non avrà i problemi di dispersione di una casa datata con infissi mal coibentati, per esempio. Prima di scegliere il condizionatore, quindi, bisogna considerare un insieme di valori che incidono pesantemente sulla potenza necessaria per abbassare il calore nella stanza. Per un calcolo più preciso delle Btu del condizionatore contano fattori come l’esposizione delle stanze a Sud o a Nord, la quantità e l’estensione delle vetrate, il livello di isolamento termico dell’edificio, la qualità degli infissi, la presenza o meno di un’abitazione al piano superiore e la quantità di persone che soggiornano abitualmente nella stanza da riscaldare. Sarà in base a questo che potrai fare la scelta giusta, ad esempio, tra un climatizzatore 9000 btu o un climatizzatore 9000 btu monosplit.
Cosidera le variabili che influiscono sul calcolo - Leroy Merlin
In genere è meglio non prendere queste formule come testi sacri perché non c’è mai una soluzione adatta perfettamente ad ogni modello ed esigenza. Ricorda che l’ideale per avere un condizionatore che lavora al meglio in maniera efficace ed efficiente, è sempre bene scegliere un apparecchio con una potenza espressa in btu/h superiore del 20-30 per cento rispetto al risultato ottenuto. Quindi, se davanti a un apparecchio che ti interessa, vuoi effettuare il calcolo contrario, e sapere per esempio un condizionatore da 12000 btu monosplit quanti mq raffredda, fai il calcolo inverso. Dividi la potenza btu/h x il coefficiente (12.000/85 = 141,176) e ottieni il volume complessivo della stanza rinfrescata. Questo significa che con un soffitto di altezza standard (270/300 cm) puoi rinfrescare adeguatamente 40 mq al massimo (141,176/3 = 47 mq). Infatti, se un condizionatore da 6000 btu raffredda 20 mq, per sapere un condizionatore 12000 btu quanti mq raffredda, essendo di potenza doppia, basta moltiplicare per due il risultato già ottenuto. Così anche a una domanda che sembra difficile, come sapere quanti mq raffredda un condizionatore da 18000 btu, si può rispondere subito: 60 mq al massimo. Facile vero?
Se hai trovato interessanti questi consigli, ti sarà sicuramente utile capire come funziona l’installazione condizionatori prima di procedere all'acquisto e, perché no, anche consultare l’approfondimento sui condizionatori a risparmio energetico: vantaggi e detrazioni per l'acquisto. Sarà interessante condividere le tue esperienze con gli altri membri della Community!
Era il 1851 quando l’architetto Joseph Paxton presentò al mondo il suo Crystal Palace, l’enorme serra con pareti interamente vetrate che, per la prima volta, annullava i confini tra spazio interno ed esterno. Oggi, a distanza di quasi due secoli, a dimostrare il successo di questa pionieristica costruzione c’è la sempre più crescente richiesta di case con ambienti luminosi, ampie finestre e possibilmente anche uno spazio outdoor, elementi che – se mixati bene – riusciranno a trasformare gli ambienti domestici in una moderna greenhouse di cui Paxton sarebbe sicuramente fiero! Sono tanti i modi per farlo: si può portare il verde dentro casa, scegliere le pavimentazioni più adatte per creare continuità, oppure osare dimenticando completamente la differenza tra indoor e outdoor. Se scegliamo quest’ultima strada, il risultato sarà sorprendente e super originale: vediamo insieme come fare. Lasciatevi ispirare! Ispirazioni per trasformare gli ambienti di casa in un vero giardino – Leroy Merlin
Per iniziare la metamorfosi dei nostri ambienti domestici, occupiamoci dell’involucro: pavimenti e rivestimenti svolgono infatti un ruolo importantissimo perché, se scelti bene, daranno l’impronta green all’intero progetto. Le alternative sono tantissime, ma una delle più azzeccate è usare cementine con decoro floreale a tinta neutra sia per il pavimento che per i rivestimenti. La continuità tra superfici orizzontali e verticali è indispensabile, ma il mio consiglio – per non appesantire l’aspetto finale – è alternare il rivestimento ceramico delle pareti con aree tinteggiate. Il colore più adatto? Bianco fiore di cotone o corteccia di betulla, caldo e super-luminoso! Come posare pavimenti e rivestimenti per impostare la metamorfosi green della casa – Leroy Merlin
Il secondo step della metamorfosi è l’inserimento dei contenitori per le piante che, ovviamente, saranno protagoniste assolute. Per garantire la loro crescita rigogliosa avranno bisogno di un po’ di terra in più rispetto a quella contenuta nei vasi da interno, quindi pensiamo in grande e portiamo dentro casa delle capienti fioriere in plastica riciclata effetto cemento oppure, per un risultato ancora più taylor-made, costruiamole con assi di legno da verniciare facendo però attenzione al contenimento dell’acqua d’irrigazione. A questo proposito, potremo usare il pluriball come rivestimento interno e, per evitare ristagni, posare sul fondo uno strato di argilla espansa. Idee per disegnare il layout del giardino indoor con le fioriere – Leroy Merlin
Oltre alle fioriere che determineranno il layout complessivo della nostra stanza-giardino, aggiungere dei vasi da esterno con relativo sottovaso ci aiuterà ad aumentare lo spazio per le piante e rendere l’ambiente ancora più naturale. I vasi infatti possono trovare posto anche negli angoli più piccoli, oppure su mensole, tavolini e davanzali, e collocarli ad altezze differenti non farà altro che accrescere l’effetto giungla! Utilizzare i vasi da esterno per risolvere gli angoli più piccoli e distribuire le piante anche a diverse altezze – Leroy Merlin
Arriviamo finalmente alla parte più piacevole del progetto: la scelta di arredi e complementi. Ideali per assecondare l’anima green del nostro giardino-in-casa sono gli arredi in rattan che regalano un aspetto molto naturale, caldo e accogliente…e anche quell’impronta boho-chic che a me piace moltissimo. Agli arredi in rattan possiamo abbinare complementi di design contemporaneo, senza dimenticare però l’indispensabile connessione con la natura: scegliere, per esempio, tavolini con struttura di metallo e piano in legno potrebbe essere la soluzione giusta per un mix-and-match di grande effetto. Idee per arredare la stanza-giardino con materiali naturali e accoglienti – Leroy Merlin
Ultimo passo da compiere per completare la metamorfosi è scegliere le luci che dovranno, naturalmente, contribuire al raggiungimento del total-look desiderato. Da privilegiare sono soprattutto le luci a sospensione che richiamano l’illuminazione del sole. Per amplificare la loro luminosità, possiamo creare una soluzione a grappolo utilizzando un rosone a più fori da cui far scendere, con cavi tessili di lunghezze diverse, lampade con paralumi in rafia o altri materiali naturali come il bambù o il rattan intrecciato. Soluzioni creative per realizzare l’illuminazione giusta della stanza-giardino – Leroy Merlin
Sono riuscita a ispirarti? Stai pensando di trasformare gli ambienti di casa in un vero e proprio giardino? Scrivilo qui nei commenti e, se vuoi qualche consiglio personalizzato, sarò ben felice di rispondere a tutte le tue domande.
Agosto è il mese in cui gli ortaggi coltivati in primavera arrivano alla fine del loro ciclo colturale: è il momento giusto per raccoglierli e piantare qualcosa di nuovo! In questo periodo dell’anno, la cura dell’orto richiede maggiore attenzione (a causa delle elevate temperature estive) e i lavori da fare sono numerosi. Con impegno e dedizione potrai godere di splendidi frutti entro la fine dell’anno! Scopriamo insieme cosa piantare ad agosto e quali sono i lavori da fare in questo periodo dell’anno.
Cosa piantare ad agosto
Gli ortaggi che puoi piantare nell’orto ad agosto sono numerosi. Prima di effettuare questa operazione, però, è indispensabile preparare il terreno ad accogliere i nuovi semi. È un passaggio necessario da compiere per permettere alle piante di crescere rigogliose e in salute. Procurati del concime e spargilo sul terreno. Effettua l’aratura e la vangatura per far circolare tutti gli elementi nutritivi che, nel corso dei mesi, si saranno depositati in profondità. In questa fase, approfittane anche per eliminare tutte le erbacce per evitare danni alle colture. Una volta preparato il terreno, potrai passare alla semina. Cosa piantare ad agosto? Questo è il mese delle semine autunnali. Nella prima parte del mese, puoi puntare sulla lattuga, i finocchi, i carciofi, le bietole, i ravanelli, le carote e la cicoria. Nella seconda parte del mese, invece, per il prezzemolo, il radicchio e gli spinaci. Agosto è il mese adatto anche per piantare le cipolle invernali, soprattutto se scegli di farle nascere da seme. Alcuni ortaggi saranno pronti a fine novembre, altri in pieno autunno.
Stai valutando l’idea di effettuare la semina in un semenzaio? Per prima cosa, procuratene uno. In realtà, anche dei semplici contenitori/vasetti di plastica vanno bene. Se opti per questa soluzione, ricordati di annaffiare ciascun contenitore aiutandoti con un nebulizzatore, così da limitare la formazione di umidità tra gli strati di terra dove germoglieranno i semi. Adottando la tecnica della semina in semenzaio, permetterai alla tue piantine di crescere rigogliose e in salute. Inoltre, avrai la possibilità di organizzare meglio lo spazio che hai a disposizione (come saprai, questo sembra non bastare mai quando si vuole seminare). Nello specifico, per quanto riguarda la rucola, puoi utilizzare vasetti rettangolari o cassette di legno con fondo impermeabile, a patto che tu abbia l’accortezza di distanziare i semi tra loro.
Prepara la terra per la semina di agosto
Molti, ad agosto, staccano la spina e cercano di fuggire dalla frenesia della vita quotidiana. L’orto, però, non va in vacanza e non può essere trascurato in un periodo dell’anno così delicato. Prenditi le tue pause e rilassati, ma non dimenticarti di prenderti cura del tuo piccolo angolo verde. Scopriamo quali sono i lavori più importanti da fare ad agosto nell’orto: dall’irrigazione all’installazione di teli ombreggianti, dalla sarchiatura alla potatura.
Se non vuoi vedere andare in fumo tutto il lavoro fatto nei mesi precedenti, ad agosto non dimenticarti di irrigare il terreno. Considera, infatti, che le temperature saranno molto elevate! Il caldo secca il terreno e disidrata le piante. Gli ortaggi ad avere sete in questo periodo dell’anno sono soprattutto i pomodori, perché staranno andando a frutto a inizio mese.
Non esagerare con le annaffiature e, possibilmente, utilizza impianti a goccia, aumentando l’apporto idrico se necessario. Se eccedi con la fornitura d’acqua o, peggio ancora, non irrighi il terreno, rischi di perdere le tue piante o di farle bruciare improvvisamente. Non bagnare l’orto durante le ore più calde della giornata e non usare acqua troppo fredda per non creare shock termici nelle piantine.
Ad agosto, non sono solo le temperature elevate a minacciare la salute dell’orto. Anche il troppo sole, infatti, è pericoloso perché può scottare gli ortaggi! Puoi salvaguardarli installando teli ombreggianti. Anche le reti antigrandine si prestano bene come precauzione per il tuo orto.
Attenzione al troppo sole di agosto sull'orto
Nel mese di agosto, molti ortaggi vanno in maturazione. Per questo motivo, tieni d’occhio le piante e controlla se sono stabili. In caso di necessità, legale a dei tutori per evitare che i rami carichi di frutti cedino. Questa accortezza è indispensabile se nel tuo orto sono presenti pomodori, melanzane, peperoni e rampicanti. Per quanto riguarda, invece, i frutti da terra, ti consiglio di sistemare un asse di legno tra il frutto e il terreno per non farli toccare e prevenire marciumi. Naturalmente, poi, cerca di capire se il tuo orto è in salute: se è malato o infestato da insetti, intervieni immediatamente per risolvere il problema.
Se hai lavorato bene nei mesi precedenti, agosto è il momento giusto per scoprirlo. È il periodo dell’anno in cui puoi iniziare a raccogliere buonissime verdure estive, come pomodori, melanzane, cipolle, peperoni, zucchine e insalate. Come dimenticare, poi, le erbe aromatiche (come il basilico) che, se non raccolte, rischiano di seccare con l’arrivo dell’autunno. Anche per quanto riguarda la frutta, agosto è un mese molto intenso: pesche, meloni e angurie sono pronti per arrivare in tavola.
Agosto è il periodo della raccolta nell'orto
Come avrai notato, l’orto richiede tante attenzioni anche durante il mese più caldo dell’anno. Rimboccati le maniche, esegui tutti i lavori colturali di cui ti ho parlato e semina i frutti e gli ortaggi che più preferisci! Se qualche passaggio non ti è chiaro o ci sono aspetti che desideri approfondire per limitare al massimo la possibilità di errore, lascia un commento: sarò felice di risponderti!
Adottando gli accorgimenti giusti, puoi trasformare il tuo bagno in una vera e propria oasi di relax, dove trovare riparo dalla frenesia della vita quotidiana. Come renderlo unico e speciale? Non solo con la scelta dei sanitari, dei rivestimenti e del pavimento, ma anche con gli oggetti, importanti sia perché contribuiscono a connotare lo stile della stanza sia per la loro funzionalità, in quanto agevolano innumerevoli operazioni quotidiane. Scopriamo quali sono gli accessori che non possono mancare in questo ambiente domestico, come arredare un bagno con oggetti e quali sono le soluzioni fai da te più di tendenza. Arredare un bagno, anche con gli accessori - Leroy Merlin
Se stai progettando o ristrutturando il bagno, non puoi fare a meno di pensare anche agli accessori da sistemare al suo interno. Accessoriare al meglio questa stanza è indispensabile per renderla funzionale, esteticamente gradevole e completarne l'arredamento. Un bagno privo di piani d’appoggio, porta asciugamani e porta saponi (solo per citarne alcuni) è impensabile! Gli accessori bagno tra cui puoi scegliere sono principalmente di due tipologie: da appoggio o da fissaggio. I primi sono semplici da gestire e li puoi sistemare dove più preferisci. I secondi, invece, rappresentano un’alternativa più ordinata e, in molti casi, anche salva spazio. Non sottovalutare gli accessori adesivi che, grazie a colle speciali, possono essere applicati in modo saldo alle pareti senza dover forare muri e piastrelle. In fase di acquisto degli oggetti, accertati che ciascuno di essi sia in armonia con lo stile scelto e con l’effetto finale che desideri ottenere. Gli accessori che non possono assolutamente mancare sono: specchio, porta asciugamani, porta sapone o dispenser, porta spazzolini, porta rotolo, porta scopino e ceste per i panni sporchi. Hai preso tutto? E per lo stile? Distinguendo l’arredo bagno in classico e moderno, passiamo in rassegna gli accessori più indicati da acquistare. Accessori indispensabili, che creano stile - Leroy Merlin
Hai scelto di arredare il bagno in stile moderno? Allora prediligi forme essenziali e colori neutri. In linea generale, ti consiglio accessori in acciaio inox, vetro o cristallo. Qualche esempio? Un porta asciugamani a barra lineare cromata oppure un termoarredo cromato e mensole di vetro trasparente da sistemare dove più preferisci. Presta molta attenzione anche alla luce! Uno specchio con illuminazione integrata ti permetterà di donare un tocco contemporaneo alla stanza. Se hai un gusto più tradizionale, però, anche un’applique da installare sopra lo specchio è perfetta, basta che abbia uno stile moderno! Un bagno accogliente e moderno - Leroy Merlin
Se, invece, hai scelto di arredare il bagno in stile classico, gli accessori più indicati sono quelli realizzati con materiali tradizionali, come la ceramica bianca, il rame o il bronzo. Forme larghe e rotonde e colori definiti, chiari o scuri. Se il bagno è in stile shabby, prediligi colori morbidi e pastello, l’effetto anticato, il legno e il ferro battuto (utilizzabile nel porta asciugamani o nelle lampade). Per quanto riguarda lo specchio, appendine uno con cornice oppure puoi azzardare con una specchiera da appoggio. Non dimenticarti del cesto portabiancheria in vimini! Elegante e sofisticato, il bagno neo-classico - Leroy Merlin
Ti stai chiedendo come decorare il tuo bagno e renderlo ancora più accogliente e confortevole? Il bagno è la stanza della casa in cui si comincia e si termina la giornata. Decoralo con le piante! Ne guadagnerà l'estetica, ma non solo. Disporre le piante in vari punti del bagno ti aiuterà ad essere più rilassato! Se opti per questa soluzione e non sai quali piante scegliere, ti invito a non sottovalutare l’umidità, l’illuminazione della stanza e la temperatura. Prediligi piante in grado di migliorare la qualità dell’aria: felci, edera, aloe e filodendri sono perfetti! Per quanto riguarda i vasi in cui sistemare le piante, piena libertà nella scelta delle forme, dei colori e dei materiali. Attieniti allo stile che hai scelto per il resto dell’arredamento! Le piante portano il benessere in bagno! - Leroy Merlin
Per arredare un bagno con oggetti non è necessario spendere molto. In alternativa all'acquisto, infatti,, esistono tantissime idee fai da te da cui puoi trarre ispirazione per dare carattere e personalità al tuo bagno, creando accessori unici e originali. Scopriamone alcune.
Come avrai avuto modo di intuire, gli accessori sono indispensabili per completare l’arredamento del bagno. Le soluzioni sono numerose e la scelta degli oggetti da acquistare dipende dal tuo gusto personale, dallo stile del bagno e dall’effetto finale che desideri ottenere! Hai proposte da condividere con gli altri utenti della Community o hai bisogno di qualche consiglio? Lascia un commento: sarò felice di risponderti.