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Il colore vivace del ciclamino e il suo profumo intenso ti hanno convinto a coltivarne uno in casa o in giardino, ma sei preoccupato perché il tuo pollice verde è un po’ arrugginito? Non preoccuparti: il ciclamino è una pianta che non richiede attenzioni particolari. Bastano pochi accorgimenti per vederlo crescere rigoglioso e godere dei colori vivaci dei suoi fiori. Scopriamo insieme come coltivare la pianta sia in giardino che in vaso e come prendersi cura del ciclamino per mantenerlo sempre in perfetta salute e vederlo fiorire di anno in anno, dall’inverno alla primavera.
Il ciclamino è una pianta invernale di origine mediterranea, africana e asiatica, particolarmente apprezzata per il colore dei suoi fiori, che vanno dal bianco al rosso. Le specie presenti in natura sono numerose, circa 20. In Italia, però, quelle più diffuse sono 3:
Qualsiasi specie tu scelga di coltivare, se le riservi cure amorevoli, la pianta sarà in grado di regalarti splendide fioriture anche per 4 o 5 anni consecutivi.
Hai la fortuna di avere un giardino? Coltiva il ciclamino a terra, avendo l’accortezza di posizionarlo all’ombra e, se possibile, nelle immediate vicinanze di siepi o grandi alberi, per evitare il contatto diretto con il sole e tenerlo al riparo dal vento e dal gelo. Allo stesso tempo, è indispensabile che la pianta si trovi in luogo ben arieggiato perché il ciclamino è soggetto alla formazione di muffe.
Assicurati che il terreno sia ben drenato, soffice e umido. Se ti sembra argilloso, è sufficiente aggiungere un po’ di sabbia. Prima della messa a dimora della pianta, ti consiglio di arricchire il terreno con del concime o con del letame maturo per prepararlo ad accogliere il ciclamino e assicurare alla pianta la giusta fertilità.
Se non disponi di uno spazio all’aperto in cui coltivare il tuo ciclamino, puoi optare per la coltivazione in vaso. I ciclamini, infatti, crescono bene anche in casa. Se opti per questa soluzione, però, presta attenzione a dove posizioni la pianta: la temperatura non deve mai superare i 15°C e l’esposizione diretta ai raggi del sole, nonché la vicinanza a fonti di calore (come i termosifoni), vanno evitate.
Sistema il ciclamino in un luogo luminoso e, adottando le accortezze che ti ho suggerito, la tua pianta potrà continuare a crescere e a fiorire anche fino ad aprile! La semina deve essere fatta tra i mesi di luglio e settembre, sistemando i semi all’interno di un semenzaio o di un vaso rettangolare, avendo cura di mescolarli con un po’ di sabbia. Aggiungi del terriccio e procedi con la prima annaffiatura (molto leggera).
Per favorire il mantenimento della temperatura, il consiglio è avvolgere il vaso in una plastica trasparente. Rimuovila almeno due volte a settimana per fare arieggiare la pianta e annaffiare il terreno, se asciutto. Tendenzialmente, dopo circa un mese, spunteranno i primi germogli. A questo punto, rimuovi il rivestimento, scegli le piantine più forti e posizionale nel vaso definitivo (preferibilmente di terracotta).
Somministra del fertilizzante liquido almeno una volta ogni due settimane, senza esagerare con le irrigazioni e assicurandoti che l’acqua in eccesso defluisca sempre dal vaso per evitare ristagni. Specialmente durante la stagione invernale, quando la casa è più calda, per fare in modo che il ciclamino non risenta delle temperature elevate, il consiglio è utilizzare un nebulizzatore per vaporizzare le foglie. In fase di irrigazione, infatti, bisogna cercare di non bagnare troppo i fiori e le foglie per evitare la formazione di muffe.
Terminata la prima stagione di fioritura, puoi effettuare il rinvaso e trasferire il tuo ciclamino in un contenitore più grande. Compatta il nuovo terriccio, copri con del muschio o della pacciamatura di corteccia. In questo modo, potrai creare per la tua piantina una splendida dimora effetto nature!
Dopo aver messo a dimora il tuo ciclamino, per vederlo crescere rigoglioso e lasciarti stupire dalle sue magnifiche fioriture colorate, devi prendertene cura nel modo corretto. Scopriamo insieme qual è la procedura da seguire: dall’irrigazione alla concimazione, fino ai lavori da fare durante la fase di riposo vegetativo.
Hai scelto di coltivare il ciclamino in vaso? Annaffialo con moderazione, accertandoti sempre che, prima di ogni nuova irrigazione, il terriccio sia quasi completamente asciutto. Durante la fase di riposo vegetativo, le irrigazioni dovranno essere meno frequenti, ma mai sospese del tutto. Se, invece, hai optato per la coltivazione in giardino, sono previste irrigazioni ancora meno frequenti perché, essendo le temperature esterne più basse durante l’autunno e l’inverno, la pianta riesce a mantenere meglio l’umidità del terreno.
Per i ciclamini coltivati all’aperto, un compost fai-da-te va più che bene. Per le piante coltivate in vaso, invece, il consiglio è somministrare del concime liquido diluito con acqua, almeno una volta ogni due settimane. In questo modo, potrai favorire la fioritura della pianta e assicurare al tuo ciclamino salute e bell’aspetto!
Durante la stagione primaverile, i ciclamini entrano nella fase di dormienza, ovvero nel periodo di riposo vegetativo. L'attività vegetative inizia a diminuire, fino ad arrestarsi completamente in estate. Non spaventarti se il tuo ciclamino ha le foglie gialle: in questa fase è bene lasciare che le foglie ingialliscano e appassiscano. In autunno, si rinnoveranno! Sospendi le irrigazioni e le concimazioni. Quando le foglie saranno seccate, tagliale, trasferisci la pianta (anche quella coltivata a terra, se sei un bravo giardiniere) e sistemala in un luogo fresco e asciutto. Terminata la stagione estiva, a settembre, sistema nuovamente il ciclamino in un luogo luminoso e arioso, riprendendo con le irrigazioni e le concimazioni.
Come avrai notato, il ciclamino è una pianta che è in grado di regalare splendide fioriture a fronte di cure davvero esigue. Sia che tu scelga di coltivarlo in vaso sia che tu scelga di optare per la coltivazione in piena terra, con i suggerimenti che ti ho fornito potrai prendertene cura senza commettere errori. Se qualche passaggio non ti è chiaro o hai domande da fare, lascia un commento: sarò felice di aiutarti!
Sei in fase di ristrutturazione e ti stai occupando del soggiorno? Trattandosi di uno degli ambienti della casa più vissuti in assoluto, è giusto dedicargli le dovute attenzioni in fase di progettazione. Una delle scelte su cui aleggiano più dubbi è quella dei rivestimenti. Se lo strato di colore, in accordo con gli arredi e con gli infissi, non ti convince del tutto e desideri donare alla stanza un tocco di ricercatezza ed eleganza, le pareti in pietra per interni rappresentano la soluzione ideale. Scopriamo insieme quali sono le alternative per creare un soggiorno con pareti in pietra, quale opzione preferire in base allo stile dell’arredamento e quanto spazio riservare a questi particolari rivestimenti per non appesantire troppo l’ambiente.
Il fascino dei rivestimenti in pietra non si discute: contribuiscono a creare atmosfera in tutte le stanza della casa e permettono di donare un tocco di raffinatezza e ricercatezza allo stile scelto per l’arredamento. Se l’idea delle pareti in pietra ti alletta, è importante che tu conosca le principali alternative disponibili in commercio, così che tu possa scegliere la soluzione più adatta alle tue esigenze. Il punto di partenza è la distinzione tra rivestimenti in pietra naturale, rivestimenti in pietra ricostruita e rivestimenti effetto pietra.
Quando si parla di rivestimenti in pietra naturale, si fa riferimento a soluzioni dall’indubbia resa estetica e dal fascino senza tempo. In questo caso, la pietra viene estratta direttamente dalle cave e, successivamente, lavorata per ottenere rivestimenti per pareti della forma desiderata. Le pareti in pietra naturale garantiscono un’elevata resistenza e durevolezza, oltre ad essere estremamente belle da vedere. Lo svantaggio, se così può essere definito, è il costo tendenzialmente più elevato rispetto ad altre soluzioni. Se opti per questa alternativa, riuscirai senza dubbio a decorare il tuo soggiorno. Tuttavia, abbi cura di posizionare il rivestimento in zone “protette”, ovvero lontane da fonti di attrito o di sporco, così da preservarlo al meglio.
I rivestimenti in pietra ricostruita sono realizzati con materiali artificiali e sintetici. Rappresentano la soluzione ideale per chi vuole contenere le spese, senza rinunciare alla bellezza della pietra naturale. I rivestimenti realizzati con questi materiali sono tendenzialmente più sottili rispetto a quelli realizzati in pietra naturale: questo aspetto li rende più leggeri e riduce di molto i tempi e i costi della messa in opera. Ne esistono di due tipologie principali, distinguibili sulla base del legante che viene utilizzato in fase di realizzazione dell’impasto: rivestimenti in pietra ricostruita a base di gesso (porosi e perfetti da utilizzare all’interno) e i rivestimenti in pietra ricostruita a base di cemento (perfetti sia per l’interno che per l’esterno).
Una valida alternativa ai rivestimenti in pietra naturale e ai rivestimenti in pietra ricostruita sono i rivestimenti effetto pietra. Puoi scegliere tra una vasta gamma di soluzioni. Tra le tendenze più apprezzate degli ultimi anni ci sono i pannelli decorativi e i rivestimenti in gres porcellanato effetto pietra.
I pannelli decorativi riproducono molto fedelmente l’aspetto di un’ampia selezione di pietre naturali, come l’ardesia, la quarzite e il granito. Rappresentano la soluzione adatta a te, se il tuo desiderio è donare un aspetto sofisticato alle pareti del salotto. Se il tuo salone, poi, è grande e dotato di ampie vetrate, le sfumature sui toni del grigio o del marrone sono perfette!
I rivestimenti in gres porcellanato effetto pietra, più accessibili rispetto ai rivestimenti in pietra naturale, rappresentano il compromesso giusto tra estetica e praticità. Non richiedono particolari attenzioni, sono estremamente resistenti e garantiscono una lunga durata. Inoltre, sono impermeabili e, per questo, adatti da posare in qualsiasi ambiente della casa, anche nelle stanze più umide.
Contrariamente a ciò che in molti pensano, i rivestimenti in pietra o effetto pietra non sono adatti da utilizzare solo all’interno di salotti arredi in stile rustico o vintage. La pietra, infatti, è un materiale molto versatile e si adatta alla perfezione ad una vasta gamma di stili di arredamento. A seconda che il tuo salotto sia arredato in stile rustico oppure in stile contemporaneo, i colori e le finiture disponibili in commercio sono numerose e trovare la soluzione più adatta alle tue esigenze sarà tutt’altro che complesso.
I rivestimenti grezzi o effetto grezzo sono l’ideale per i salotti che hanno un carattere più rustico. Le irregolarità e le imperfezioni a vista hanno un fascino unico. Quelli lisci, invece, rappresentano la soluzione ideale per dare all’arredamento uno slancio più moderno. Se il tuo salotto è di design e arredato in stile contemporaneo, un’ottima idea è optare per un rivestimento in pietra levigato e, se la luminosità dell’ambiente lo consente, di tonalità scure.
L’imperativo di massima, quando si sceglie di rivestire le pareti del salotto con la pietra, è riservare questa tipologia di rivestimento a piccole aree. La pietra applicata su una o due pareti della stanza è l’ideale per arricchire l’ambiente, senza appesantirlo, e mettere in risalto l’arredamento. Nella scelta delle pareti, o porzioni di pareti, da rivestire con la pietra, il consiglio è optare per la soluzione più adatta ad esprimere la tua personalità e a donare al salotto un tocco di gusto e raffinatezza.
Se in salotto hai un camino a muro, rivestire la parete posteriore in pietra è un’ottima idea. Optando per questa soluzione, infatti, potrai mettere in risalto il camino e contribuire a rendere l'ambiente più accogliente e confortevole. I rivestimenti in pietra grezza o effetto pietra grezza sono perfetti per i camini classici. Per i modelli più moderni, invece, i rivestimenti in pietra liscia sono da preferire.
Nel salotto, luogo per eccellenza riservato al relax e all’intrattenimento, non può mancare la televisione. Se hai la possibilità di dedicare un’intera parete alla tv, in accordo con il resto dell’arredamento, un’ottima idea è rivestirla in pietra. Un soggiorno con parete in pietra dietro la tv è di grande effetto! Il consiglio è non lasciarti prendere la mano. Dosa bene l’estensione del rivestimento, magari limitandolo ad una porzione di parete, così che non risulti troppo invasivo rispetto a tutto il resto. L’ideale è optare per una soluzione in grado di trasformare la televisione nella protagonista assoluta della stanza, nonché delimitare la pietra presente sullo sfondo con una sorta di cornice per esaltarla e metterla in risalto. A questo proposito, sappi che l’illuminazione potrà darti una grande mano.
Il punto focale del salone, si sa, è il divano, la seduta che non può mancare per condividere momenti di convivialità e di ritrovo. Vuoi valorizzarlo e, al tempo stesso, rendere l’ambiente più accogliente? Rivesti con la pietra la parete che si trova alle sue spalle. Un’ottima idea è optare per una soluzione a contrasto rispetto allo stile dell’arredamento, così che l’attenzione si concentri sull’arredo. Anche in questo caso, per ravvivare la parete in pietra, ti consiglio di prestare attenzione all’illuminazione (le luci a LED posizionate in punti strategici della stanza sono perfette).
Una tendenza molto diffusa è utilizzare la pietra per rivestire i muri divisori. Se, ad esempio, il tuo salotto è in un open space collegato con la cucina, una parete in pietra rappresenta la soluzione ideale per separare i due ambienti e tracciare un confine visivo. Se la tua casa, invece, è disposta su più piani, valuta l’idea di rivestire con la pietra la parete della scala. Quest’ultima, infatti, è spesso trascurata e impersonale. Con la pietra, invece, potrai valorizzarla al meglio.
Come avrai notato, le soluzioni tra cui puoi scegliere per rivestire le pareti del salotto con la pietra sono numerose. Molto dipende dalle tue disponibilità in termini di budget, dalle tue esigenze in termini di praticità e dal risultato finale che desideri ottenere. Valuta sempre lo stile dell’arredamento per ottenere un effetto armonioso e scegli con attenzione quanto spazio riservare a questo tipo di rivestimento. Se hai bisogno di un consiglio o hai qualche idea da proporre, lascia un commento: sarà felice di risponderti!
Anche detta “Rosa del Giappone”, l’ortensia è uno dei fiori più belli e affascinanti in assoluto e può essere coltivata sia in casa che in giardino. Regala splendide fioriture colorate, con sfumature che vanno dall’indaco all’azzurro, dal viola al lilla, dal rosa al rosso. Per quanto generose, le ortensie sono piante che richiedono attenzioni e cure amorevoli per crescere rigogliose. Una delle operazioni più importanti da compiere è la potatura. Non sai da che parte iniziare? Scopriamo perché la potatura delle ortensie è importante, quando eseguirla e come. Otterrai splendide infiorescenze e uno spazio all’aperto armonioso e colorato!
La potatura delle ortensie è un’operazione che devi eseguire con regolarità, se il tuo desiderio è ottenere splendide infiorescenze e disporre di uno spazio all’aperto sempre armonioso e colorato. Trattandosi di un intervento delicato, per eseguirlo nel modo corretto e senza commettere errori sono indispensabili molta cura e attenzione. Con gli accorgimenti giusti, potrai ottenere piante rigogliose e grandi infiorescenze.
Ti stai chiedendo perché la potatura delle ortensie è così importante? Il motivo per cui non dovresti mai dimenticarti di eseguire questa operazione è perché essa è indispensabile per lo sviluppo regolare della pianta, oltre che per modellare la forma dei fiori e la struttura dell’arbusto. Questo discorso vale sia che tua abbia scelto di piantare le ortensie in giardino sia che tu abbia optato per la coltivazione in vaso. La potatura, inoltre, serve ad evitare la diffusione di malattie fungine e lo sviluppo eccessivo e disordinato di fiori che potrebbero compromettere la crescita della pianta. La potatura, se eseguita nel modo corretto, permette di preservare le parti produttive e più giovani della pianta. Fioriture più belle e abbondanti sono assicurate!
Versatile ed estremamente delicata, la potatura delle ortensie è un’operazione la cui procedura varia a seconda della specie coltivata e degli obiettivi che si intende raggiungere. Conoscere bene le ortensie è indispensabile per sapere dove “tagliare” ed evitare errori che potrebbero compromettere la crescita della pianta, oltre che la qualità delle infiorescenze. Tieni bene a mente che una cattiva potatura rischia di bloccare la crescita dell’ortensia: la fa ammalare e la condanna ad una morte precoce! Scopriamo quali sono gli accorgimenti da adottare e i consigli da mettere in pratica per eseguire una potatura delle ortensie a regola d’arte.
Per evitare, in fase di potatura, errori fatali che potrebbero mettere a repentaglio la vita delle meravigliose ortensie che popolano il tuo giardino, è importante che tu conosca le caratteristiche principali della varietà che hai scelto di coltivare. In natura, ne esistono circa 80, tra arbusti e rampicanti. A ciascuna varietà corrispondono caratteristiche di fioritura differenti. In base alla specie a cui appartengono, infatti, le ortensie possono fiorire sul ramo dell’anno oppure sul ramo dell’anno precedente (quest’ultimo è il caso delle varietà rampicanti).
Essere a conoscenza della varietà a cui appartengono le tue piante e delle loro caratteristiche di fioritura è importante per sapere quando potare le ortensie. Attenzione: la potatura deve essere eseguita esclusivamente sulle piante adulte o che abbiano superato i tre anni di vita.
Se le tue ortensie fioriscono sui rami dell’anno, esegui la potatura in primavera, preferibilmente subito dopo la fine dell’inverno. In questo caso, in realtà, le piante possono anche non essere potate e lasciate crescere liberamente. Se opti per questa soluzione, però, considera che, più le piante invecchieranno, più gli arbusti assumeranno forme irregolari. Per evitare che ciò accada, e volendo evitare una potatura a cadenza regolare, il consiglio è intervenire per rimuovere i rami più vecchi che si trovano alla base del suolo almeno dopo 5 anni dalla messa in campo. In questo modo, arieggerai le piante ed eviterai la comparsa di malattie.
Se, invece, le tue ortensie appartengono ad una delle varietà che fioriscono sui rami dell’anno precedente, esegui la potatura in estate, nel periodo immediatamente successivo alla fioritura. Nel caso delle ortensie rampicanti, la potatura deve essere eseguita all’inizio dell’estate, intorno al mese di giugno, per evitare e contenere lo sviluppo eccessivo dei fiori. Per quanto riguarda la potatura delle ortensie in vaso, essa può essere eseguita anche a settembre (in questo caso, abbi cura di lasciare almeno 2 gemme per ogni ramo, da cui nasceranno rami nuovi che regaleranno splendidi fiori nella primavera successiva).
Le tue ortensie fioriscono sui rami dell’anno? In fase di potatura sarai più libero e meno condizionato! Se desideri che la pianta produca tanti fiori, ma piccoli, evita potature eccessive e fai in modo di lasciare all’ortensia la sua altezza naturale. Se, invece, desideri ottenere infiorescenze maestose con fiori più grandi, intervieni in modo più deciso ed effettua la potatura a circa mezzo metro da terra. Il risultato che otterrai sarà un cespuglio basso e ricco di fiori di grandi dimensioni.
Anche nel caso di ortensie che fioriscono sui rami dell’anno precedente, non bisogna intervenire con potature eccessive. Se questo è il caso delle piante che hai scelto di coltivare, in fase di potatura, limitati ad eliminare i rami e i fiori secchi. Attenzione ai rami più giovani: non tagliarli perché è da quelli che nasceranno i nuovi fiori! Se le tue ortensie sono rampicanti, l’intervento di potatura deve essere esclusivamente mirato a contenere lo sviluppo eccessivo della pianta. Le tue piante sono state attaccate da malattie, virus, parassiti oppure non hanno prodotto fiori? Esegui una potatura radicale.
La scelta degli strumenti giusti ti aiuterà ad eseguire la potatura delle ortensie nel modo corretto. Utilizza forbici adeguate, robuste e in grado di garantire tagli netti, senza schiacciature. Quelle dotate di cricchetto sono perfette, soprattutto per recidere i rami alla base, generalmente più legnosi e duri degli altri. Mi raccomando: lava bene le lame prima e dopo ogni utilizzo per evitare infezioni.
Come avrai avuto modo di intuire, le variabili che giocano un ruolo determinante nella buona riuscita dell’intervento sono la cura e l’attenzione. Per eseguire una perfetta potatura delle ortensie metti in pratica i consigli che ti ho fornito: potrai assicurare alle tue piante uno sviluppo ottimale e fiori rigogliosi! Se qualche passaggio non ti è chiaro o hai domande da fare, lascia un commento.
In autunno, le temperature si abbassano, le foglie si vestono di colori caldi e intensi, l’alba e il tramonto infiammano l’orizzonte. I primi mesi della stagione sono perfetti per sistemare l’orto in giardino, ripulirlo dalle coltivazioni estive e prepararlo ad accogliere nuove piante. Sei pronto a dare nuova vita al tuo orto, ma non sai da dove iniziare? Scopriamo insieme cosa piantare a ottobre e quali sono i lavori da fare in questo mese dell’anno che segna l’arrivo dell’autunno.
Ad ottobre, l’estate è ormai lontana. In alcune zone, le temperature continuano ad essere miti, in altre, invece, le piogge e il freddo sono sempre più ricorrenti. Prendersi cura dell’orto in questo periodo dell’anno è un appuntamento fisso per chi ha il pollice verde, considerato che ad ottobre l’orto è in piena attività. Ti stai chiedendo cosa piantare a ottobre? Le semine possibili sono numerose e, principalmente, di due tipologie: colture veloci a crescere (di cui puoi raccogliere i frutti prima del gelo) e colture resistenti al freddo, capaci di affrontare il rigido inverno con successo.
Nella prima categoria, quella delle colture veloci a crescere, rientrano:
La categoria delle colture resistenti al freddo, invece, include:
Se opti per la semina di una o più colture veloci a crescere e risiedi in una regione dell’Italia settentrionale, il consiglio è riparare l’orto con una copertura in TNT o con un mini tunnel, così che l’eventuale gelo non rischi di danneggiare il raccolto.
Nei mesi estivi hai seminato delle piante in semenzaio? Ottobre è il momento perfetto per trapiantarle! Agendo in questo modo, potrai godere dei frutti di qualche ortaggio in più. In questo periodo dell’anno, puoi trapiantare:
Le erbe aromatiche che puoi mettere a dimora, invece, sono la menta, l’origano, l’alloro, l’erba cipollina e la borragine. Se opti per il trapianto di ortaggi a bulbo, come ad esempio l’aglio o la cipolla, assicurati di metterli a dimora in un terreno che ospita colture che necessitano di letamazione, come i pomodori o le zucchine. Perché? Potrai assicurare al tuo orto un’ottima fertilità!
Ottobre è il mese ideale non solo per le nuove semine, ma anche per eseguire una serie di lavori che ti aiuteranno a donare nuova vita al tuo orto e a prepararlo all’arrivo del freddo invernale. Mentre le foglie cadono e tutto intorno a te si tinge di colori caldi, puoi occuparti amorevolmente del tuo angolo verde, sistemando il terreno, assicurando alle piante il giusto riparo dal freddo e raccogliendo gli ultimi frutti dell’orto estivo, nonché primi frutti dell’orto autunnale.
Se il tuo orto è piccolo e, nel tempo, lo hai compostato e concimato in modo ottimale, non è necessario lasciarlo riposare nel mese di ottobre. Piuttosto, il consiglio è liberare il terreno dalle coltivazioni estive e sistemarlo per accogliere le coltivazioni autunnali, così da godere dei loro frutti in primavera. Elimina dalle radici tutte le vecchie piante! Liberati anche delle malerbe, effettuando una leggera sarchiatura, per evitare che mettano a rischio le nuove colture. Non dimenticare, poi, di arieggiare il terreno per evitare ristagni d’acqua.
Ad ottobre, è prevista anche la pacciamatura, utile per mantenere il terreno più caldo quando le temperature si abbassano. Il consiglio è eseguire questa operazione quando il terreno è asciutto e non troppo freddo, altrimenti potresti ritardare il processo di riscaldamento. I trattamenti antiparassitari sono fondamentali per evitare fenomeni come il seccume fogliare o la ticchiolatura e tenere lontani animali indesiderati.
L’orto autunnale deve necessariamente essere pronto a fronteggiare i mesi più freddi dell’anno. Utili a questo scopo sono le coperture, disponibili in una molteplicità di varianti. Le coperture in TNT sono perfette, così come i mini tunnel e le serre. Perfette, queste ultime, se preferisci fare le cose in grande e hai spazio a sufficienza.
Uno dei lavori principali da fare nell’orto in questo periodo dell’anno è la raccolta dei frutti delle coltivazioni estive. Ottobre, infatti, è il mese perfetto per raccogliere i frutti delle piante che hai messo a dimora durante l’estate e che, essendo a ciclo lungo, non hanno ancora dato i loro frutti. Un esempio sono i finocchi, il porro, gli spinaci, il prezzemolo, il basilico, la zucca e il rosmarino.
Lo stesso discorso vale per le zucchine, i pomodori, i peperoni, i cetrioli e le melanzane, purché le piante siano posizionate a pieno sole. Per quanto riguarda le erbe aromatiche, il consiglio è raccoglierle e congelarle per utilizzarle quando si desidera. Senza questa operazione, rischieresti di perdere il raccolto a causa del freddo.
Se hai piantato i cappucci e i cavolfiori prima dell’inizio dell’autunno, puoi raccoglierli anche più in là, quando le temperature saranno più rigide. Nelle regioni caratterizzate da temperature miti, è possibile raccogliere kiwi, cachi e limoni. Se ad ottobre saranno trascorsi almeno due anni dalla messa a dimora delle mele e delle pere, puoi raccogliere i frutti! Ottobre è anche il mese della fine delle vendemmia: è il momento giusto per raccogliere l’uva! Non dimenticarti delle castagne, delle mandorle, delle nocciole e delle olive.
L’orto necessita di cure amorevoli anche durante l’autunno. Non è un periodo di transizione, ma un mese di intenso lavoro! Adesso che sai cosa piantare ad ottobre e quali sono i lavori da fare per veder crescere rigoglioso il tuo angolo verde, mettiti all’opera. Se qualche passaggio non ti è chiaro o hai suggerimenti da condividere con gli altri utenti della Community, lascia un commento.
Con l’aumento dei prezzi dell’energia il vecchio problema di come riscaldare casa con il soffitto alto torna a essere un’esigenza impellente. Se un casa con i soffitti alti e magari grandi vetrate è piacevole nella bella stagione, quando le giornate cominciano a essere grigie e nuvolose, il timore del freddo diventa un problema da risolvere. Quando ci sono i soffitti alti il tipo di riscaldamento andrebbe studiato con cura. Così come è fondamentale agire sull’isolamento della casa, per prevenire la dispersione di calore, inutile e costosa. Vediamo allora le principali soluzioni da adottare per capire come riscaldare gli ambienti con soffitto alto.
Riscaldare ambienti col soffitto alto
Quando ci sono soffitti alti il riscaldamento radiante a soffitto è una soluzione interessante. Certo, si tratta di approfittarne in fase di ristrutturazione, perché i lavori da fare creano comunque disagio e sono costosi. In genere si può agire in due modi, farsi installare sotto l’intonaco e direttamente al soffitto i tubi dove scorre l’acqua, oppure scegliere i pannelli pronti per essere posati come una controsoffittatura. I pannelli sono formati da tre strati:
Utilizzare pannelli radianti comporta un risparmio sulla bolletta del gas e sui costi dell’elettricità, e la scelta diventa ancora più conveniente se monti i pannelli solari e combini l’impianto con un inverter fotovoltaico che fornisce l’energia prodotta direttamente dal tetto di casa tua.
I raggi infrarossi viaggiano in linea retta come la luce e percorrono grandi distanze, raggiungono così anche quei punti che con il riscaldamento tradizionale rimangono freddi soprattutto negli ambienti grandi come una casa col soffitto alto difficile da riscaldare. E non sono soggetti alle leggi della fisica che spingono l’aria calda verso l’alto.
Con questo sistema, quindi, il calore avvolge la stanza in modo omogeneo, con anche il vantaggio di rimuovere l’eventuale presenza di umidità nelle pareti ed evitare muffe. Che spesso sono un altro dei problemi di chi non sa come riscaldare ambienti con il soffitto alto.
Ci sono poi tante altre piccole attenzioni e modifiche che si si possono adottare per affrontare il problema di come riscaldare ambienti con soffitto alto. Evitare la dispersione di calore è un problema da affrontare comunque, indipendentemente dal sistema di riscaldamento adottato. Per risparmiare soldi in futuro conviene sempre fare un investimento e adottare misure che permettono di isolare termicamente casa.
Oggi si possono realizzare cappotti isolanti esterni, così come interni, con materiali ecologici e naturali che permettono di coibentare casa in maniera impeccabile. Sostituire i serramenti previene la dispersione di energia: secondo i calcoli, il 25 per cento di quella utilizzata serve a coprire proprio il calore disperso dalle finestre non ben isolate. Con una vetrocamera o con le finestre composte da vetri accoppiati si blocca la dispersione e si migliora la temperatura dentro casa a quando ci sono i soffitti alti e il riscaldamento utilizzato non viene sprecato.
Chi vive in una casa in affitto o chi non ha budget per intraprendere lavori più o meno costosi non deve rimanere con il disagio di non riuscire a capire come riscaldare casa per via dei soffitti alti. Ci sono diverse strategie utili ed economiche per migliorare l’efficienza del riscaldamento anche con i soffitti alti.
Se vuoi apportare delle migliorie in casa e risolvere il problema di come riscaldare casa con soffitto alto, ti consiglio di tenere d’occhio la pagina delle offerte del momento per non perderti gli sconti speciali sui lavori autunnali, sulla sostituzioni finestre e serramenti e tante altre occasioni uniche.
Sei alla ricerca di una carta da parati in stile inglese per sottolineare l'atmosfera british della tua casa? Ti dico subito che le possibilità di scelta sono molte. Certo, ci sono i motivi a strisce e l'iconica carta da parati a fiori stile inglese, ma la varietà non finisce qui. Questo perché la produzione della carta da parati ha una lunga tradizione che nasce nel Settecento in Inghilterra e conquista poi il mercato della Francia e dell’Italia. Tutti si innamorano della possibilità di creare un mondo di fantasia diverso dalla realtà abitativa attraverso i colori e le decorazioni sulla tappezzeria. Già a fine ‘900 la produzione era talmente sviluppata che si potevano ottenere effetti speciali, come dorature e goffrature. E la tecnica era così perfezionata che era possibile riprodurre alla perfezione la varietà di un giardino colorato, gli effetto dei pizzi più preziosi o le scene di caccia degne di un trompe-l'œil. Se in molti paesi europei è stata per qualche anno lasciata in disparte, nei paesi anglosassoni non ha mai perso di appeal. Vediamo allora come scegliere la carta da parati stile inglese per la tua casa.
Carta da parati a fiori stile inglese- Ispirazione Leroy Merlin
Chi vuole una tappezzeria inequivocabilmente british può puntare sui classici motivi floreali su sfondo chiaro che da sempre decorano il tessuto chintz. Se la carta da parati a fiori è lo stile inglese per antonomasia lo si deve infatti alla diffusione del tessuto chintz, un cotone robusto che veniva decorato con splendidi motivi floreali, e poi portato in Europa dalla Compagnia delle Indie. Romantico e scenografico, veniva usato per tappezzare le case della nobiltà inglese e francese finché non sbiadiva e veniva rimosso. Il tessuto un po’ consumato, ma ancora resistente, veniva così donato ai domestici che potevano confezionare abiti per se stessi. Oggi, peonie, lillà, ortensie e petali di rosa delle carte da parati floreali decorano le stanze dei cottage di campagna in stile Jane Austin, ma anche gli appartamenti moderni per creare contrasti d’effetto che fanno sognare.
La carta da parati a fiori in stile inglese con boiserie moderna e chic- Ispirazione Leroy Merlin
Se pensi a una casa arredata con stile inglese, molto probabilmente davanti agli occhi ti scorrono le immagini di stanze sontuose alla Bridgerton. Velluto, seta e pizzi, insieme a divani imponenti in cuoio e agli immancabili mobili in legno scuro, proiettano ambientazioni glamour. E la carta da parati a righe di stile inglese riveste queste stanze con l'eleganza che ha sempre segnato lo stile Vittoriano. Un po’ formale, a volte un filo eccentrico, ma sempre sontuoso, lo stile Vittoriano conquista con il suo eclettismo. Puoi copiare l'atmosfera coloniale con l'aiuto delle carte da parati con paesaggi vintage oppure puntare sui toni scuri che danno alle carte da parati a righe uno stile inglese molto chic e avvolgente. Entrambe le soluzioni sono ideali per impreziosire il soggiorno, l'ingresso o anche la camera da letto, avvolgendole di un'atmosfera unica.
Lusso elegante di una carta da parati a righe stile inglese - Idea Leroy Merlin
A proposito di stile classico, invece, quello cioè che si rifà ai cottage moderni dove le tonalità sono al massimo tre e l’atmosfera è raffinata, accogliente e riposante, ci sono alcune regole base da ispettare. Non possono mancare le boiserie, le poltrone avvolgenti con lo schienale alto, la cucina bianca dal mood country e carta da parati stile inglese con la semplice eleganza dell’effetto doghe di legno bianco. Anche quando gli interni sono reinterpretati in chiave moderna, per poter ottenere l’atmosfera cottage country la carta da parati stile inglese che rimpiazza le antiche e costose boiserie bianche è un elemento immancabile.
Mood country con carta da parati effetto doghe in stile inglese- Idea Leroy Merlin
Quando si parla di stile inglese, bisogna sottolineare che ci sono almeno tre tendenze principali, con caratteristiche molto diverse: oltre allo stile classico e al gusto moderno, c'è l'urban style. Basta fare un giro tra le case della capitale per trovare gli esempi classici di queste diverse anime. L’urban style che ti accoglie nei loft dell’East End a Londra o in un appartamento a Liverpool ti colpisce per quel mood che ha molto in comune con lo stile industriale. Le case con le pareti di mattoni rossi tipiche delle zone operaie hanno un fascino unico, un effetto che si può riprodurre fedelmente con una carta da parati dallo stile inglese ruvido e moderno. Perfetto per un soggiorno spazioso, accogliente e di gran classe.
Pareti in british urban style con carta da parati effetto mattone-Idea Leroy Merlin
Adesso che hai qualche spunto per scegliere la carta da parati stile inglese, pensa ad arredarla con cura. Anche i pavimenti meritano attenzione: nelle case inglesi il legno è un must. Dai un'occhiata alla grande varietà di proposte tra pavimenti in legno e effetto legno: avrai solo l'imbarazzo della scelta.
L'autunno è un bel periodo dell'anno che offre tantissime possibilità decorative. Chi ama abbellire casa con i bouquet, può creare composizioni floreali autunnali che non hanno nulla da invidiare a quelle primaverili. Lo dimostrano anche i meravigliosi bouquet da sposa che vengono confezionati per i tanti matrimoni che si celebrano tra settembre e dicembre. Vediamo quali sono le composizioni di fiori autunnali da cui puoi prendere spunto per decorare la tua casa.
Porta l'autunno in casa con i fiori per bouquet e centrotavola
Si sa che i fiori abbelliscono una stanza in qualsiasi momento dell’anno, ma in autunno hanno un grande potere energetico sull’umore. Le composizioni di fiori autunnali ti ricordano che ancora puoi godere della vita all’aria aperta, dei colori solari anche se spesso piove o il cielo è coperto dalle nuvole. Offrono la via più semplice e di grande impatto per decorare casa con l’eleganza della natura. Che la semplicità sia sinonimo di raffinatezza anche quando si parla di fiori, ne è prova il girasole. Grande protagonista delle composizioni di fiori autunnali, cattura la scena senza il bisogno della presenza di altri fiori. Prova a creare un bouquet di girasoli, alti slanciati e audaci stanno benissimo in un vaso stretto e lungo così come centrotavola. Se, invece, preferisci usare il girasole in una composizione floreale autunnale più ricca, ti consiglio la soluzione monocromatica. Accompagnalo con:
Chi ama le rose non si rassegna alla sua assenza nemmeno quando deve realizzare delle composizioni floreali autunnali. Infatti non è necessario, basta osare mix più ricchi e in tema con i colori stagionali. Le rose di color arancio sono perfette per assumere il ruolo di protagoniste del bouquet autunnale. Accanto si possono aggiungere delle dalie screziate che sostengono il ruolo principale delle rose senza rubare la scena. A questo punto possono essere utili dei fiori per riempire di colore e creare volume, come le margheritine, alchechengi o la pernezia bianca. Se ti piacciono i bouquet voluminosi con tanto verde, nelle composizioni di fiori autunnali stanno bene i rami di fotinia che aggiungono il tocco rosso tipico del foliage di stagione.
Le rose protagoniste di colorate composizioni floreali autunnali
I bouquet multicolor esprimono bene l’essenza della stagione autunnale, dove la natura ogni giorno ci sorprende con una varietà di sfumature inaspettate. Tutta questa vivacità che colora le giornate sempre più corte e buie può esplodere con prepotenza anche dentro casa. Se vuoi creare una decorazione floreale autunnale insolita punta sull’effetto scenografico della Celosia che con le sue infiorescenze leggere e aggraziate sboccia in mille colori, dal giallo al rosso, dall’arancio all’amaranto. Ci sono due varietà di Celosia che puoi utilizzare, la Celosia plumosa i cui fiori sembrano dei pennacchi e la Celosia crestata con fioriture a ventaglio. In entrambi i casi l’effetto è molto esotico e con quel tocco vintage Liberty che evoca gli anni del Charleston.
I colori della celosia a effetto foliage in una composizione floreale
C’è chi il colore lo ama solo quando ruota attorno alle gradazioni naturali. Escludendo le fioriture grigie, che appaiono sempre un po’ troppo lugubri, si possono comunque realizzare raffinate composizione di fiori autunnali secchi giocando con una palette di tonalità beige. A me piace la possibilità di scaldare la composizione con accenti di natura viva. Oltre alle classiche spighe di grano, si possono aggiungere lunghi rami di Fiori di cotone, un paio di steli di Erba di Pampas, splendida graminacea ornamentale, e gli steli di Miscanthus che contribuiscono a dare un tocco esotico alla composizione floreale autunnale. Con le ricche infiorescenze piumose, accompagnate dalle foglie strette e sottili che suonano al vento, si mescolano ai fiori secchi per dare una maggiore consistenza al bouquet autunnale.
Freschi, secchi ed esotici: i fiori delle composizioni autunnali chic
Hai visto quante meravigliose varietà di fiori e piante ci sono per creare sempre nuove composizioni fiori autunnali? Alcune varietà di fiori poi possono essere coltivate anche in casa o in giardino. Scopri quali sono le 7 piante ideali per vasi fioriti anche in autunno.
La qualità dell’abitare dipende molto da come è illuminata la casa. Spesso sottovalutiamo questo aspetto e ci troviamo a fare i conti con zone buie o con una luce non adatta alle mansioni che dobbiamo svolgere in quel punto come ad esempio studiare o lavorare. Per posizionare i punti luce nel modo corretto ti consiglio di ragionare sulla planimetria, sulla posizione degli arredi e sul tuo stile di vita. L’esperienza di un professionista è preziosa: lasciati consigliare ma non farti cogliere impreparato. Ecco alcuni consigli che spero ti saranno utili.
Soluzione per illuminare la cucina - Leroy Merlin
Innanzitutto per punto luce si intende sia la posizione degli interruttori e delle prese di corrente sia il punto preciso in cui verranno montati i corpi illuminanti (faretti, lampade a sospensione, applique…). Per definire la corretta distribuzione di interruttori e prese è di grande aiuto pensare ai gesti quotidiani che ognuno di noi compie nella propria casa: con la planimetria alla mano segna dove avrai bisogno di alimentare l’aspirapolvere, dove sei solito leggere un libro o utilizzare il computer, oltre naturalmente alla composizione della cucina completa di elettrodomestici. Inoltre il senso di apertura delle porte ti suggerisce da quale parte montare la scatola degli interruttori che accedono la luce nella stanza in cui stai entrando.
Punti luce e interruttori - Leroy Merlin
Gli attacchi dei grandi elettrodomestici sono indispensabili e sono solitamente collocati a 30cm da terra. A parete hai senz’altro bisogno di un punto luce per la cappa e per le luci sottopensile. In alternativa predisponi faretti o applique per illuminare il piano di lavoro. Prese elettriche tra basi e pensili sono necessarie per i piccoli elettrodomestici e da collocare alla giusta distanza di sicurezza dal lavello. Sul tavolo da pranzo non rinuncio mai a proporre ai miei clienti una sospensione, funzionale e decorativa.
In cucina la luce deve essere funzionale e decorativa - Leroy Merlin
Se hai l’abitudine di leggere un libro comodamente sprofondato in poltrona devi assolutamente prevedere nelle vicinanze una presa per alimentare una lampada da terra. Puoi anche installare una presa comandata, cioè collegata ad un interruttore a parete (anche dall’altra parte della stanza): potrai accendere o spegnere la tua lampada anche da lì.
Idea per illuminare un angolo del soggiorno con una lampada da terra - Leroy Merlin
Accanto al comodino sono necessari i comandi per la luce diffusa, per le lampade da comodino e le prese per la ricarica di cellulari e sveglie. La camera da letto è solitamente illuminata da una sospensione centrale oppure da applique a parete. Per quanto riguarda i comodini scegli una lampada da tavolo o un faretto orientabile che favorisce la lettura o una piccola sospensione. Puoi anche optare per una originale composizione asimmetrica.
Ai lati del letto puoi scegliere punti luce asimmetrici- Leroy Merlin
Esistono diversi sistemi per illuminare la cabina armadio. Oltre al classico lampadario, uno dei modi più funzionali è dotare ogni ripiano di una striscia a led posta verso l’interno del vano che illumini ogni fila di abiti. Se esiste un punto luce centrale, sfruttalo e installa una barra con faretti orientabili in numero proporzionato alla dimensione del locale.
Soluzione per illuminare la cabina armadio - Leroy Merlin
In genere il bagno necessita di una illuminazione diffusa e di una luce mirata (chiamata anche puntuale) sopra o accanto allo specchio. Al lampadario centrale puoi sostituire una plafoniera nel caso il soffitto sia particolarmente basso oppure una barra con faretti. Se invece l’altezza della stanza lo consente puoi creare un controsoffitto e collocare faretti ad incasso fissi o orientabili. Ricorda che esistono faretti specifici per l’interno doccia.
Ispirazione per illuminare il bagno - Leroy Merlin
Il corridoio è solitamente buio e privo di finestre, per questo ha bisogno di un’illuminazione adeguata. Scegli il numero dei punti luce a soffitto in base alla lunghezza del corridoio e alla tipologia delle lampade che ti piacciono: il lampadario Glamour Antitesi, come tutte le sospensioni con doppia lampadina, raddoppia la luce d’ambiente. In alternativa puoi scandire il percorso con lampade a parete o ad incasso.
Ispirazione per disporre i punti luce nel corridoio - Leroy Merlin
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