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Claudia M
Redattrice
13/12/22-14:49(modificato)

I fagiolini sono tra gli ortaggi più amati in cucina, sia dai grandi che dai piccini. Si prestano per diverse preparazioni gastronomiche, dal classico patate e fagiolini fino alla ricetta originale della pasta al pesto nella versione ligure. Fanno parte della categoria delle leguminose e si rivelano particolarmente utili in un orto concepito in maniera sinergica, in quanto permettono di arricchire il terreno di azoto. Il loro ciclo è piuttosto breve e sono adatti persino a una piantumazione in vaso. Sono, quindi, non solo buoni e sani, ma anche molto versatili e divertenti da coltivare!

La coltivazione dei fagiolini - Corporate

Fagiolini: la coltivazione nelle diverse tipologie

Il nome botanico dei fagiolini è Phaseolus vulgaris. Si tratta di una pianta annuale che ama il caldo e richiede un ph del terreno leggermente acido, più precisamente compreso tra il 6.0 e il 6.2. I fagiolini si trovano da coltivare secondo molteplici tipologie, tutte dagli sviluppi piuttosto rapidi e con fiori che compaiono circa due mesi dopo la semina. Per quanto riguarda il tempo di raccolta esso varia ampiamente, a seconda della varietà e dello stadio in cui si trova la pianta. Il colore dei fagiolini più diffuso è il verde, ma non è l’unico: questi legumi si possono trovare anche nelle tonalità viola, rosse, gialle e striate. La lunghezza è pari a diversi centimetri, mentre la forma può essere rotondeggiante oppure appiattita. I fagiolini si trovano classificati principalmente a seconda di tre fattori:

  • parti commestibili (baccelli o semi);
  • modalità di consumazione (freschi, semi freschi, semi secchi);
  • abitudine di crescita (le categorie principali sono quelle rampicanti e a cespuglio).

Le diverse tipologie di fagiolini - Corporate

Semina dei fagiolini: il periodo migliore

La semina dei fagiolini ha come periodo ottimale quello che va dalla fine dell’inverno all’inizio della primavera. L’Italia è un Paese particolarmente indicato per la piantumazione delle diverse varietà, soprattutto per quanto riguarda quelle rampicanti. Merito di un clima temperato e che presenta temperature piuttosto costanti, quasi mai eccessive. I gradi necessari alla crescita dei fagiolini risultano pari ai 15-16° C durante le ore notturne e ai 24-28° C in quelle diurne. Questi legumi non amano il freddo, ancora meno di fave e piselli, rispetto ai quali appaiono meno resistenti, tanto che non riescono a germinare al di sotto dei 10° C. Il rischio, diversamente, è che possano morire a causa delle gelate notturne o di imprevisti sbalzi di temperatura. Un buon parametro di riferimento per i fagiolini e la loro coltivazione sarà quello garantito dall’impiego di uno strumento specifico: il termometro. Si trova realizzato secondo molteplici modelli, tradizionali e digitali di ultima generazione. È meglio comunque evitare la semina autunnale e aspettare una volta terminata l’estate non prima del mese di marzo. Nel caso delle varietà a ciclo più lungo sono quelle rampicanti è possibile anticipare la semina. Un discorso che non vale però per le piante a cespuglio, per le quali è invece possibile attuare una semina tardiva.

Come seminare i fagiolini

I fagiolini si prestano a una coltivazione direttamente in pieno campo, attraverso la predisposizione della pianta a postarelle con le piante a circa 40 cm l’una dall’altra o per file. Il seme germoglia con facilità, una volta tenuto conto della temperatura, e richiede una profondità piuttosto bassa, pari a circa 1 o 2 cm. Inoltre, nulla vieta di poter effettuare per i fagiolini la coltivazione predisponendo una serra, disponibile secondo molteplici tipologie, da quelle da balcone ai modelli a tunnel, in grado di garantire cicli produttivi fuori stagione così come anticipati. Si rivelano tutte molto utili sia durante il periodo tipico della coltivazione sia nei restanti giorni dell’anno. Se si decidesse invece di piantare i fagiolini in vaso sarà necessario scegliere un contenitore di almeno 35-40 cm di diametro e avente profondità adeguata. Andranno inoltre inseriti sassolini, ghiaia e cocci, così da favorire il drenaggio dell’acqua. Rispetto al terreno, è importante che esso risulti piuttosto fertile, ovvero non troppo argilloso. Una buona idea è quella di utilizzare un concime specifico per orto, da integrare volendo con del compost organico, facilmente realizzabile anche in casa: il tempo di somministrazione è pari a circa due settimane dalla messa a dimora dei semi. Sempre per dare nuova vitalità al terreno, qualora presentasse un PH tendente alla neutralità o povero di calcio, appare particolarmente valido aggiungere del terriccio: un discorso funzionale soprattutto qualora si scegliesse di effettuare la coltivazione in serra o in aree in cui l’esposizione al sole si conferma più scarsa.

La semina dei fagiolini - Corporate

La coltivazione dei fagiolini rampicanti e di quelli a cespuglio

La coltivazione più diffusa dei fagiolini è quella che interessa le varietà rampicanti, capaci di raggiungere i 3 mt di altezza. Richiedono perciò di essere supportate attraverso l’adeguata predisposizione di tutori e canne. La coltivazione dei fagioli rampicanti presenta tempi di raccolto più duraturi rispetto alle varietà a cespuglio, pari alle sei/otto settimane. Tra le varietà più particolari troviamo il Fagiolino Marconi, il Fagiolino Blue Lake e il Fagiolini Trionfo. Il ciclo colturale è di 90 giorni (dalla semina alla raccolta) e vede una produttività alta. I fagiolini a cespuglio, noti anche come fagioli nani, presentano una maggiore praticità per quanto riguarda la coltivazione, vista la velocità e la facilità che presentano le loro piante. Il tratto caratteristico è lo sviluppo verticale, in grado di raggiungere tra i 30 e i 60 cm di altezza. Non è in generale necessario, come invece per i fagiolini rampicanti, l’impiego di alcun supporto. Tra le varietà di fagiolini a cespuglio vi segnaliamo il Fagiolo Nano Corallo, il Fagiolo Nano Vesuvio e il Fagiolo Nano Purple Queen. Il ciclo colturale è pari a 60 giorni.

Note tecniche interessanti per la coltivazione dei fagiolini

Una delle tecniche più utilizzate nella coltivazione dei fagiolini, in modo particolare per quelli rampicanti, è la pacciamatura, la quale prevede l’utilizzo di una rete intorno alle piantine. La protezione si rivela necessaria soprattutto rispetto ai fattori di tipo climatico, piuttosto che dalle erbe spontanee presenti nel terreno, rispetto alle quali i fagiolini se la cavano benissimo da soli, vista la competitività notevole che li caratterizza. Per quanto riguarda l’irrigazione, essa è importante soprattutto durante il momento della fioritura, il quale tende a coincidere con quelli caldi o poco piovosi. Il sistema ottimale è a goccia, più delicato e allo stesso tempo capace di raggiungere la pianta laddove serve. Non è necessaria troppa acqua: l’essenziale è che il terreno si mantenga sempre umidiccio. Infine, dal punto vista della raccolta, è imprescindibile ogni volta anticipare questa operazione quando il baccello risulta ancora verde e i semi non si trovano ancora maturati all’interno.

La coltivazione dei fagiolini - Corporate

I fagiolini presentano dinamiche di coltivazione molto affascinanti e versatili, buone sia per chi ha un giardino e chi solo un balcone. Questi consigli ti sono stati d’aiuto? Scrivimi pure i tuoi commenti e domande, sarò ben felice di risponderti!

Claudia M
Redattrice
13/12/22-14:37

Le zucchine sono un ortaggio che piace molto a grandi e piccini. La stagione ideale per la coltivazione è quella che coincide con l’aumento delle temperature: dall’inizio dell’estate fino al principio dell’autunno. Si trovano in molteplici tipologie e varietà, ognuna con caratteristiche adattabili a spazi diversi, dal balcone, all’orto, passando per il vaso e la serra. Con piccoli accorgimenti è possibile coltivare le zucchine quasi tutto l’anno, avendo a disposizione praticamente sempre la parte del fiore, alquanto prelibata per l’uso culinario.

La coltivazione delle zucchine - Corporate

Zucchine: le caratteristiche generali per la coltivazione

Prima di entrare più nei dettagli e vedere come piantare le zucchine scopriamo insieme le caratteristiche di questo ortaggio. Si tratta di una pianta il cui nome botanico è Cucurbita Pepo. Appartiene alla famiglia delle cucurbitacee ed è di origine tropicale. È una verdura che si presta a essere inserita in tutti i regimi alimentari, complice il basso apporto calorico, pari a solo 20 calorie per 100 gr. Merito dell’alta percentuale di sali minerali contenuti al suo interno, in particolare fosforo, ferro, potassio e vitamine, mentre nella buccia si possono trovare notevoli quantità di acido folico e carotenoidi. Si tratta quindi di un ingrediente ottimo non solo per la coltivazione, ma anche per la salute. Il requisito principale che presentano le zucchine per la piantumazione è la luce. Necessitano infatti di un’esposizione in pieno sole e di un clima il più caldo possibile: mai sotto i 10° C di notte e con circa 25°C di giorno. Fondamentale, quindi, scegliere una zona della casa o del giardino che risulti il più possibile illuminata dai raggi solari a seconda del periodo dell’anno. Non meno importante la qualità del terreno, il quale è necessario sia leggero e sempre ben drenato, con un PH compreso tra i 6 e i 7. Lo zucchino richiede infatti una buona concimazione per crescere rigoglioso e forte. La pianta tende a svilupparsi sotto forma di cespuglio e presenta un effetto notevole anche a livello decorativo. Ha bisogno di essere innaffiata con una certa regolarità, evitando che risultino presenti possibili ristagni d’acqua.

Le diverse tipologie di zucchine - Corporate

La preparazione del terreno e gli attrezzi necessari

Nel caso dello zucchino appare fondamentale preparare il terreno in maniera ottimale, un’operazione che andrebbe conseguita in autunno, il periodo più indicato anche per la concimazione. Gli agricoltori sono soliti effettuare la vangatura, smuovendo il terreno. Un’operazione che può essere realizzata anche in vaso attraverso l’utilizzo di una semplice paletta e all’aria aperta con l’impiego di una forca al posto della vanga. In occasione della concimazione è bene aggiungere del terriccio, in modo da portare ulteriore nutrimento al terreno. Una volta effettuati questi passaggi sarà importante procedere con una rifinitura, adoperando un rastrello. Si tratta di attrezzature basiche, utili sostanzialmente per tutte le tipologie di coltivazione e comuni alla maggior parte degli ortaggi, non solo delle zucchine quindi. Per la loro custodia si rivela una buona idea predisporre uno spazio come una casetta da giardino. In sintesi, gli attrezzi necessari per la coltivazione delle zucchine sono:

Il terreno ideale per la coltivazione delle zucchine - Corporate

Come piantare le zucchine?

La coltivazione delle zucchine è qualcosa che presenta tempi piuttosto ridotti, una volta scelta la varietà. Per la piantumazione in vaso ti consigliamo le zucchine tonde oppure quelle rampicanti, per le quali si rivela necessario predisporre sostegni ad hoc. Il periodo giusto per la semina delle zucchine va da aprile fino all'inizio di maggio per le varietà in vaso. Se invece si vuole attuare una piantumazione in semenzaio sarà possibile anticipare all’inverno, ovvero tra febbraio e marzo; una volta che i germogli avranno raggiunto gli 8-12 centimetri e messo su un po’ di altezza si otterranno delle piantine che andranno trasferite in un vaso più largo, pari ad almeno 40 cm. Le zucchine possono essere piantate fino a metà agosto, quando predisposte tramite un semenzaio. L’operazione è nota come trapiantamento e viene effettuata scavando una piccola buca all’interno della quale troverà spazio la piantina, che andrà irrigata subito. Se si ha spazio in giardino, si potranno piantumare le zucchine ben distanziate, con le piantine a minimo 80 cm/1 metro l’una dall’altra. Le zucchine richiedono di essere innaffiate spesso durante il periodo della semina. Un’accortezza utile anche a far sì che la produzione aumenti nel periodo più topico dell’anno, ovvero quello più caldo.

La raccolta delle zucchine

La raccolta delle zucchine si verifica generalmente da maggio a settembre, ma non di rado, con l’aumento delle temperature, si riesce ad arrivare anche a ottobre. Tali fattori dipendono molto dal clima presente nel territorio, dall’esposizione in cui si trova il terreno e dalle piogge che ci sono state: più risultano abbondanti, meglio sarà per lo zucchino. Esistono, inoltre, varietà di zucchine precoci ed altre tardive. Alla fine della raccolta è importante preservare l'integrità della pianta, potando le parti maggiormente danneggiate. Fondamentale prestare attenzione a non rompere i rami laterali, anche qualora ci si trovasse a rimuovere le foglie rovinate in occasione di una grandinata: un fenomeno atmosferico che può verificarsi ormai anche d’estate. Una soluzione molto valida in tal senso a scopi preventivi è quella di inserire un telo protettivo, adoperando la tecnica della pacciamatura. Un’altra alternativa valida è quella di disporre una serra, disponibile anche in versioni compatibili con il balcone. In questo modo sarà possibile coltivare le zucchine anche fuori stagione. Infine, è indispensabile spostare le zucchine da un anno all’altro. Prima di predisporre la medesima localizzazione dovrebbe passare almeno un anno, meglio ancora se si riesce ad arrivare a tre. In questo periodo risulta ottimale intervallare alle zucchine piante di tipo leguminoso, come ad esempio, i fagiolini, ricche di azoto e altamente nutrienti per il terreno.

La raccolta delle zucchine - Corporate

Ti sono state utili queste indicazioni per la coltivazione delle zucchine, sono riuscita a darti degli spunti interessanti per il tuo orto casalingo? Continua a seguirci e lascia pure i tuoi commenti: saranno preziosi per riuscire a offrirti nuovi consigli utili!

Claudia M
Redattrice
13/12/22-13:54

Sei un appassionato dell’orto domestico? I fagioli non possono assolutamente mancare tra le colture del tuo campo perché sono altamente nutrienti e ricchi di importanti vitamine e minerali. Sono i più famosi dei legumi e regalano grandi soddisfazioni al momento della raccolta! Vuoi coltivare i fagioli ma non sai da che parte iniziare? Ecco tutto quello che c’è da sapere per portare avanti, seppur nel tuo piccolo, una delle più longeve tradizioni dell’agricoltura italiana.

I fagioli da coltivare nell’orto - Corporate

La scelta della varietà

Per coltivare i fagioli nel migliore dei modi, prima di tutto è importante scegliere quale varietà mettere a dimora. Il fagiolo è una pianta erbacea che appartiene alla famiglia delle Leguminosae (della quale fanno parte anche fagiolini, piselli, lenticchie, ceci, lupini e arachidi) ed è disponibile in numerose varietà, diverse per colore, forma e dimensione. Le varietà più conosciute e produttive (e che per questo ti consiglio di prendere in considerazione) sono quelle dei fagioli rampicanti, adatte anche ai meno esperti. Tra le principali varietà di fagioli che puoi coltivare nell’orto ci sono: i fagioli bianchi di Spagna, i fagioli borlotti, i fagioli cannellini e i fagioli dall’occhio. I fagioli bianchi di Spagna sono di grandi dimensioni e sono caratterizzati da un seme molto basso. Sono perfetti per le insalate! I fagioli borlotti, invece, hanno una buccia rossastra e si distinguono per il loro sapore deciso e intenso: sono ideali per la pasta e fagioli e per i minestroni. I fagioli cannellini hanno un seme molto piccolo e allungato e hanno un colore molto chiaro, tendente al bianco. Puoi utilizzarli per preparare insalate e deliziosi risotti perché hanno un sapore delicato. I fagioli dall’occhio, infine, si distinguono per la presenza di un cerchio nero sulla buccia di colore bianco e per un seme di piccole dimensioni.

Le diverse tipologie di fagioli - Corporate

Come seminare i fagioli

Seminare i fagioli è abbastanza semplice. Ci sono delle accortezze da adottare per non commettere errori e ottenere un raccolto di qualità. La prima cosa da fare è preparare il terreno ad accogliere i semi. Effettua una classica lavorazione: vangatura, zappettatura e livellamento del terreno. Questo passaggio è fondamentale per rendere il suolo drenante e accogliente. Nell’articolo “Preparare l'orto in 6 passaggi” trovi consigli utili per eseguire un lavoro a regola d’arte. È indispensabile concimare il terreno. I fagioli non hanno bisogno di concime ricco di azoto, però richiedono altri elementi nutritivi, come il calcio, lo zolfo, il potassio, il fosforo e il magnesio. Per questo motivo e per favorire la crescita rigogliosa delle piante, ti consiglio di concimare il terreno utilizzando del compost o del letame. Passando alla semina vera e propria, i fagioli richiedono la coltura protetta. Sistemali all’interno di vasetti in semenzaio oppure in pieno campo, piantandoli direttamente nel terreno. Sistema i semi ad una distanza di 3 cm l’uno dall’altro, mantenendo invece una distanza di circa 50 cm tra le file. La tradizione contadina vuole che i semi non vengano messi troppo a fondo nel terreno perché potrebbero avere difficoltà ad emergere in caso di terreno troppo duro. Per favorire lo sviluppo dei semi è importante evitare il compattamento del suolo. Utilizza una rete antigrandine oppure metti in ammollo i semi qualche ora prima di piantarli. Se opti per varietà di fagioli rampicanti, non dimenticarti dei sostegni: puoi ricorrere all’utilizzo di paletti oppure di una rete. L’importante è considerare lo sviluppo futuro della pianta e accertarti che i sostegni siano resistenti al vento e alle intemperie.

Periodo semina fagioli: qual è il migliore

Se opti per la semina in semenzaio, il periodo migliore per mettere a dimora i fagioli è** tra febbraio e marzo**. Se, invece, scegli di piantarli in pieno campo, il periodo più indicato per la semina è tra aprile e maggio. In generale, i fagioli si possono seminare durante tutta la stagione estiva. Se ritardi con la semina, il consiglio è optare per i fagioli nani perché hanno un ciclo più rapido rispetto ad altre varietà. Per quanto riguarda la temperatura, questi legumi non tollerano il freddo e le piogge prolungate: amano i climi caldi e temperati. La semina, infatti, deve essere eseguita in zone ben esposte al sole. Da evitare, però, il caldo arido perché potrebbe compromettere la qualità del raccolto.

Il periodo migliore per seminare i fagioli - Corporate

Come coltivare i fagioli nell’orto

I fagioli sono facili da coltivare. Non richiedono particolari attenzioni: necessitano delle classiche operazioni colturali per crescere rigogliosi, come la sarchiatura, la zappettatura e l’irrigazione. Anche la rincalzatura dei fagioli nani è molto importante! La sarchiatura e la zappettatura sono operazioni essenziali per eliminare e prevenire le erbe infestanti, arieggiare il terreno e impedire la formazione di una crosta superficiale più compatta. Per quanto riguarda l’irrigazione, i fagioli non sono molto esigenti. Richiedono acqua solo al momento della fioritura: mano all’innaffiatoio non appena vedi comparire i fiori! Se scegli di coltivare i fagioli rampicanti a fioritura continua, bagnali almeno una volta a settimana con moderazione. Non irrigare mai quotidianamente: in genere, una cadenza ogni 3 o 4 giorni può bastare. Se il terreno è pacciamato, puoi diminuire la frequenza di irrigazione. Se opti per varietà nane, ricordati di rincalzare i fagiolini perché sono privi di sostegni che li aiutano a tenere un portamento eretto. Accertati che la pianta e il terreno siano perfettamente asciutti per evitare malattie fungine e marciumi. Se scegli di coltivare i fagioli in vaso, tieni a mente che il contenitore che li accoglie deve essere abbastanza grande e che l’irrigazione deve essere abbastanza frequente.

La raccolta dei fagioli

Quando il baccello diventa colorato e inizia ad appassire, i fagioli sono maturi e pronti per essere raccolti. Puoi conservarli tenendoli in freezer e consumarli quando preferisci! Se vuoi recuperare il seme per piantarlo l’anno successivo, lascialo seccare sulla pianta, senza congelare il raccolto. In linea generale, i fagioli sono pronti dopo circa 80-120 giorni dalla semina: molto dipende dalla varietà.

La raccolta dei fagioli - Corporate

Adesso che sai come coltivare i fagioli e quali accortezze adottare per un raccolto di qualità, attendi il periodo della semina e mettiti all’opera! Se desideri approfondire qualche passaggio o qualcosa non ti è chiaro, lascia un commento: ti risponderò in tempi brevi!

Claudia M
Redattrice
13/12/22-13:43(modificato il 15/05/23-09:24)

In giardino è presente una parete rovinata che desideri coprire oppure vuoi creare un bellissimo tetto di foglie e fiori sulla pergola per rinnovare l’outdoor? Le piante rampicanti sempreverdi a crescita veloce rappresentano la soluzione ideale per abbellire gli spazi all’aperto e risolvere molti problemi pratici. Possono essere piantate sia in giardino che in vaso: molto dipende dall’effetto che desideri ottenere e dallo spazio che hai a disposizione. Scopriamo perché scegliere le piante rampicanti sempreverdi si rivela un’ottima idea e quali sono le varietà più veloci da far crescere. Piante rampicanti sempreverdi - Corporate

Perché scegliere le piante rampicanti sempreverdi a crescita veloce

Se la tua intenzione è decorare uno spazio all’aperto e, allo stesso tempo, coprire muri, recinzioni o pannelli antiestetici, il consiglio è procurarti gli attrezzi da giardino necessari e puntare sulle piante rampicanti sempreverdi a crescita veloce. Si prestano benissimo alla coltivazione sia in terra che in vaso e sono in grado di rendere ogni tipo di ambiente immediatamente più affascinante. La caratteristica distintiva delle piante rampicanti, infatti, è quella di svilupparsi in verticale: non ingombrano e, al contempo, fungono da veri e propri complementi d’arredo.

Le varietà tra cui puoi scegliere sono numerose. Optare per quelle sempreverdi è l’ideale se hai poco tempo da dedicare alla cura delle piante perché rimangono folte durante tutto l’anno senza perdere le foglie, anche quando le temperature si abbassano drasticamente. Si arrampicano ai supporti vicino ai quali vengono collocate e assicurano un risultato d’effetto! Se scegli quelle a crescita rapida, hai la possibilità di creare delle vere e proprie scenografie all’aria aperta: le piante rampicanti a crescita veloce, infatti, si propagano ad un ritmo molto sostenuto e sono perfette per creare muri verdi, coprenti e impenetrabili. Se sei alla ricerca di altre soluzioni per abbellire una parete rovinata in giardino, dai un’occhiata all’articolo “Idee per coprire un brutto muro esterno”.

Le piante rampicanti a crescita veloce - Corporate

Rampicanti sempreverdi a crescita veloce: 8 piante per abbellire l’outdoor

La coltivazione delle piante rampicanti a crescita veloce, grazie alle caratteristiche che possiedono, è abbastanza semplice. L’importante è scegliere con attenzione la varietà da mettere a dimora: deve adattarsi alla perfezione all’ambiente in viene collocata e deve essere inserita nel vaso giusto per crescere rigogliosa. Ecco 8 piante rampicanti sempreverdi a crescita veloce tra cui puoi scegliere per rendere il tuo outdoor più accogliente e suggestivo:

  • Clematis di Armand
  • Passiflora
  • Bignonia Capensis
  • Piombaggine
  • Bouganville
  • Edera
  • Dipladenia
  • Gelsomino

Le varie piante per abbellire l’outdoor - Corporate

Clematis di Armand

La Clematis di Armand, appartenente alla famiglia delle Clematide, è una pianta rampicante sempreverde a crescita veloce molto facile da coltivare. Durante la stagione primaverile, regala bellissimi fiori bianchi, rosa e viola e può raggiungere un’altezza di circa 6 metri. È perfetta per coprire gazebi, pannelli e recinzioni, può essere coltivata anche in vaso e resiste a temperature anche molto rigide (fino a -9°C). Attenzione: non esagerare con le annaffiature e cerca di tenere le radici della pianta al riparo dai raggi diretti del sole.

Passiflora

Dal grande potere decorativo, la Passiflora è una pianta rampicante sempreverde originaria del Perù e del Brasile. Regala meravigliosi fiori di colore blu ed è perfetta per creare muri fioriti. In alternativa, può essere sistemata all’interno di un vaso e utilizzata per decorare gli spazi del giardino. È una varietà molto delicata: se vivi in una zona in cui le temperature invernali sono molto basse, te ne sconsiglio l’acquisto. Potresti coltivarla in casa! Tuttavia, tieni a mente che per crescere rigogliosa necessita del contatto diretto con il sole e di un terreno ben drenato.

Bignonia Capensis

La Bignonia Capensis è una pianta sempreverde a crescita veloce originaria del Sud Africa che può vivere sia come rampicante che come arbusto. Raggiunge un’altezza di circa 8 metri, fiorisce tra la stagione autunnale e l’inizio della primavera e resiste fino ai -8°C. Regala fiori scarlatti che assicurano un grande effetto scenografico! Ricorda che la pianta, non essendo un’amante del freddo, deve essere collocata in pieno sole o in penombra.

Piombaggine

Caratterizzata da fusti e rami legnosi da cui si sviluppano fiori di colore verde intenso, la Piombaggine può essere coltivata sia come pianta rampicante che come pianta ricadente. Può raggiungere i 2 metri di altezza e, se vivi in una zona dal clima mite, puoi tenerla all’aperto per tutto l’anno. Se, invece, vivi in una zona dove le temperature invernali scendono ben al di sotto dello zero, proteggila dal freddo e collocala all’aperto in primavera. Cresce molto velocemente: raggiunge la sua massima estensione già dopo pochi anni!

Bouganville

Originaria del Sud America, la Bouganville è una pianta rampicante molto particolare. È davvero maestosa e può raggiungere fino agli 8 metri di altezza! Ha una forma audace e produce bellissimi fiori di tonalità diverse: dal viola al rosso, dal giallo al rosa. Se vivi in una zona dal clima mite, è perfetta perché la vedrai fiorire tutto l’anno (fatta eccezione per la stagione invernale).

Edera

L’Edera è una delle piante rampicanti sempreverdi a crescita veloce più coltivate. Originaria dell’Europa, sviluppa un vigoroso fusto legnoso che raggiunge i 30 metri di altezza. Puoi collocarla dove preferisci: in balcone, in giardino, in terrazzo, all’interno di un vaso… Grazie alle caratteristiche delle sue radici, non necessita di supporti. Tuttavia, almeno per il primo anno di vita, ti consiglio di installare una guida su cui farla sviluppare. Decora senza troppe pretese (non produce fiori), ama l’ombra (puoi posizionarla anche in zone protette dal sole diretto) e richiede un’irrigazione moderata durante la stagione primaverile ed estiva.

Dipladenia

Molto apprezzata per la rapidità con cui si sviluppa e per la bellezza dei suoi fiori, la Dipladenia è perfetta per decorare i tralicci del giardino. Posizionala in una zona assolata o a mezz’ombra e proteggila quando la temperatura scende sotto i 10°C. È particolarmente resistente alla salsedine e, per questo, l’ideale per te se vivi in una zona marina. I fiori crescono da maggio a ottobre e sono di colore rosso, bianco o rosa. Se opti per questa pianta, tieni a mente che predilige un terreno fertile e ben drenato: nella scelta del terriccio, opta per una soluzione specifica per piante fiorite.

Gelsomino

Il Gelsomino produce splendidi fiori bianchi profumati, ha un portamento rigoglioso e con le sue foglie verdi e lucide rende gli spazi all’aperto estremamente suggestivi. È una pianta rampicante che non ama l’ombra: per accertarti che produca i suoi caratteristici fiori bianchi posizionala a contatto diretto con la luce del sole!

Abbellire gli spazi all’aperto con le piante rampicanti - Corporate

Queste sono alcune delle piante rampicanti sempreverdi a crescita veloce tra cui puoi scegliere per abbellire il tuo spazio all’aperto, sia esso un balcone, un terrazzo o un giardino. Conosci altre varietà di rampicanti? Lascia un commento per ispirare gli utenti della Community.

Claudia M
Redattrice
13/12/22-13:33

Quando si desidera rinnovare un angolo verde, acquistare nuovi vasi è la soluzione ideale per trasformare il look di una composizione di fiori e piante in modo facile e veloce. Se anche tu vuoi donare nuova vita al tuo giardino, al tuo balcone o agli interni di casa, prima di mettere mano al portafoglio, prova a mettere alla prova le tue abilità nel fai da te. Con un po’ di fantasia e un pizzico di buona volontà puoi creare vasi handmade molto più originali dei pezzi che trovi in commercio. Sei a corto di idee? Ecco 8 vasi fai da te da copiare, pronti ad accogliere le tue piante, i tuoi fiori o le tue erbe aromatiche!

Tante idee a cui ispirarsi per i vasi fai da te - Corporate

Vasi di terracotta decorati fai da te

Se sei un appassionato di giardinaggio, scommetto che negli anni avrai accumulato tantissimi vasi di terracotta. Perché non utilizzarli per allestire un angolo verde originale? Puoi donargli un look ricercato e particolare sfruttando il fai da te. Un’idea interessante è applicare dei fogli di carta dorata ai vasi con l’aiuto di un prodotto fissante: sembreranno dei veri e propri gioielli! In alternativa, puoi avvolgere intorno ai vasi uno spago colorato che, da solo, sarà in grado di renderli più ricercati. Che ne dici di decorarli con del pizzo? Se hai a disposizione tanti centrini e merletti, utilizzali per decorare i vasi: l’ideale per creare un angolo verde di piccole dimensioni in stile vintage. Il tocco in più è dato proprio dal contrasto tra il colore della terracotta, tendente al rosso, e il bianco del pizzo: un mix che si sposa alla perfezione con il verde delle piante. Se sei un amante degli effetti scintillanti, decora i vasi di terracotta con dei glitter o dei lustrini. Stai certo che i vasi piatti e scalbi rimarranno solo un lontano ricordo! Questa idea è perfetta per donare un tocco di classe ai contenitori e metterli in risalto: sarà difficile non notarli. Scegli i glitter del colore che desideri e che più si adatta allo stile dell’arredamento. Cospargi i vasi di colla e spolvera sulla superficie una pioggia di glitter. Aspetta che si asciughi tutto e completa la composizione aggiungendo dei bei fiori dai colori delicati. Altre idee per decorare i vasi di terracotta con il fai da te le trovi nell’articolo “Trasformare vasi di terracotta in bellissimi cachepot decorati”.

Decorare i vasi in terracotta - Corporate

Fioriere con cassette della frutta

Le cassette di legno possono essere utilizzate in tanti modi diversi, anche per creare bellissime fioriere fai da te. Per procurartele rivolgiti al tuo fruttivendolo di fiducia o al supermercato vicino casa. Grazie alle loro dimensioni, le fioriere realizzate con le cassette della frutta sono adatte per ospitare piccoli orti. Tutto ciò che devi fare è levigare la superficie utilizzando della carta vetrata. Fatto ciò, decorala e personalizzala utilizzando una vernice del colore che preferisci. Non dimenticarti dell’impegnante per legno, indispensabile per rendere la cassetta resistente all’acqua. Sistema un sottovaso sul fondo e la fioriera è pronta per accogliere piante, fiori e piccoli ortaggi.

Vasi da appendere fai da te, con i barattoli di vetro

Se hai l’abitudine di gettare nell’immondizia tutti gli imballaggi e le confezioni degli alimenti, anche quelli riciclabili, è arrivato il momento di darci un taglio. Pensaci due volte prima di farlo la prossima volta perché i barattoli di vetro che contengono sottaceti, marmellate e legumi sono vasetti perfetti da utilizzare per creare un angolo verde di piante aromatiche! Un’ottima idea è realizzare un pannello di legno da sistemare sulla parete: aggiungi dei ganci e appendi i vasetti di vetro. Avrai sempre a portata di mano le tue piantine, senza occupare spazio in cucina.

Vasi fai-da-te con barattoli di vetro - Leroy Merlin

Spazio al colore

Per ravvivare composizioni di fiori e piante un’idea vincente (oltre che facile e veloce da realizzare) è giocare con i colori. Utilizza gli acrilici per dare sfogo alla tua vena artistica e decorare i vasi con il fai da te. Capovolgi i contenitori a testa in giù e fai colare gli acrilici del colore che preferisci sovrapponendoli tra loro: l’effetto è assicurato.

Vasi fai da te con bottiglie di plastica

Chi ha a cuore l’ambiente ed è alla ricerca di nuovi vasi per ravvivare il suo angolo verde può realizzarne alcuni utilizzando delle bottiglie di plastica. Per ricavare i vasi è sufficiente tagliare le bottiglie a metà e decorarle a piacere. Puoi dipingerle con della vernice, abbellirle incollando degli adesivi oppure cospargerle di glitter: libero sfogo alla fantasia! Ricordati di praticare dei fori sul fondo delle bottiglie e di appoggiarle su un sottovaso.

Vasi fai da te decorati con carta lavagna

La carta lavagna adesiva è perfetta per decorare i vasetti che ospitano le tue piantine aromatiche. Queste ultime, già di per sé, hanno un aspetto inconfondibile. Con la carta lavagna donerai alla tua composizione un aspetto molto creativo. Avvolgi la carta intorno ai vasi, fissandola con della colla. Copri bene i bordi dei vasi così da ottenere un effetto cromatico total black. Fatto ciò, non ti resta che sbizzarrirti con i gessetti! Un’idea? Scrivi i nomi delle piante e completa con qualche piccolo disegno.

Vasi fai da te e riciclo: i sacchetti di juta

Se hai scelto di arredare gli interni e gli esterni di casa in stile rustico, le tue piante e i tuoi fiori non potranno che trovare posto all’interno di bellissimi vasi naturali. Perché non realizzarli con le tue mani? I sacchetti di juta fanno al caso tuo! Sono molto resistenti, biodegradabili e riciclabili. Quello che devi fare è riempirli con del terriccio e posizionare al loro interno fiori, piante grasse o piante aromatiche. Cura i dettagli e abbellisci la tua composizione con disegni e nastri colorati.

Vasi in cemento fai da te

Un’ottima idea per creare vasi originali è utilizzare il cemento. Si tratta di un materiale molto versatile ed elegante, oltre che praticamente eterno. Realizzare vasi in cemento fai da te è un lavoro semplice, veloce e a budget ridotto. Una volta che avrai realizzato i tuoi contenitori, decorali in base ai tuoi gusti e allo stile della casa o del giardino. Utilizza vernici, stencil o altri materiali: a te la scelta!

I vasi in cemento fai-da-te - Corporate

Queste sono solo alcune proposte da cui puoi prendere spunto per creare splendidi vasi fai da te! Desideri applicare l’arte del fai da te all’arredamento del tuo spazio all’aperto? Nell’articolo “5 idee per arredare il giardino con il fai da te” trovi tante idee da cui trarre ispirazione. Se hai qualche idea da proporre, condividila con la Community. Sei alla ricerca di consigli o hai domande da fare? Lascia un commento: sarò felice di aiutarti.

Claudia M
Redattrice
13/12/22-11:28(modificato)

C’è chi la odia e c’è chi la ama. Alcuni ne detestano l’odore e il sapore, altri la considerano indispensabile per preparare qualsiasi pietanza. La cipolla può essere consumata cruda, cotta e in agrodolce ed è in grado di impreziosire qualsiasi ricetta. Per coltivare le cipolle non occorre avere il pollice verde né essere degli esperti perché sono ortaggi che richiedono poche attenzioni. Vuoi cimentarti in questa impresa? Ecco tutto quello che devi sapere sulla semina delle cipolle: dalla scelta della varietà fino alla raccolta.

La semina delle cipolle - Corporate

La scelta della varietà

La scelta più importante da compiere prima di coltivare le cipolle sul terrazzo o nell’orto è quella della varietà. La cipolla, infatti, è una verdura a bulbo che fa parte della famiglia delle liliacee e che è disponibile in tante varietà, ognuna con i propri colori e le proprie esigenze colturali. Generalmente, le cipolle dorate sono tardive, quelle rosse sono precoci e quelle bianche semi-precoci. È molto importante che tu faccia attenzione alla distinzione tra varietà invernali ed estive per evitare di rovinare la qualità del raccolto. Il consiglio è optare per le cipolle più adatte al clima della zona in cui vivi e al periodo in cui desideri dedicarti alla coltivazione. La varietà senza dubbio più apprezzata è la cipolla rossa di Tropea, insieme alla cipolla di Alife e alla cipolla di Parma. Sono simbolo della tradizione gastronomica italiana e possono essere consumate in tanti modi diversi. Anche la cipolla di Barletta è molto rinomata, non solo perché è perfetta per il consumo fresco, ma anche perché è precoce e cresce molto velocemente.

La semina delle cipolle

La semina delle cipolle è un’operazione piuttosto semplice che può essere eseguita in diversi periodi dell’anno. Molto dipende dalla varietà di cipolla che scegli di coltivare! A partire dal seme, dal bulbillo o dalla piantina: i metodi per seminare le cipolle e ottenere un bel raccolto sono numerosi.

I metodi per seminare le cipolle - Corporate

Quando piantare le cipolle

Ogni varietà di cipolla è caratterizzata da periodi di crescita differenti. Ti stai chiedendo quando piantare le cipolle? La risposta è: dipende. Le tempistiche da rispettare variano a seconda del clima della zona in cui vivi e dalla varietà che scegli di coltivare. A questo riguardo, è molto importante distinguere tra cipolle invernali e cipolle estive. Le cipolle a coltivazione invernale (solitamente quelle dorate e quelle bianche) possono essere piantate in autunno, tra il mese di settembre e il mese di ottobre. Se opti per le cipolle estive (come la cipolla rossa di Tropea), invece, puoi piantarle in semenzaio tra febbraio e marzo e in campo tra marzo e aprile. Mi raccomando: studia con attenzione le caratteristiche della varietà che acquisti perché se sbagli il periodo di semina, rischi di pregiudicare il raccolto! La pianta, infatti, in condizioni sfavorevoli, va in fiore. La temperatura ideale è tiepida e mai inferiore ai 20°C.

Come piantare le cipolle

Puoi piantare le cipolle mettendo a dimora i semi nell’orto, utilizzando un semenzaio e trapiantando le piantine dopo circa 1 mese e mezzo oppure impiantando i bulbilli direttamente nel terreno. Il consiglio è partire dai semi, evitando il trapianto (perché le cipolle non amano molto questa pratica). Tuttavia, se non hai tempo a disposizione da dedicare alla coltivazione oppure non hai voglia di seguire una semina dall’inizio, la semina a partire dai bulbilli è una buona soluzione. Tra una pianta e l’altra è bene lasciare uno spazio di circa 20 cm. Lo stesso vale per le file. Si tratta di una misura indicativa: anche in questo caso, molto dipende dalla varietà che scegli di coltivare. Se, ad esempio, opti per i cipollotti, puoi dimezzare la distanza suggerita. Quando effettui la semina o il trapianto delle cipolle lascia sempre spazio a sufficienza tra le file per sarchiare il terreno con una zappa e arieggiarlo, soprattutto se quello del tuo orto è particolarmente compatto.

I consigli per piantare le cipolle - Corporate

Cura e coltivazione delle cipolle

Una volta ultimata la semina, sei chiamato a prenderti cura delle cipolle e a coltivarle nel modo corretto per ottenere un raccolto di qualità. La coltivazione delle cipolle non è affatto difficile! Tra le attività più importanti da compiere c’è la già citata sarchiatura. Eliminare le erbacce infestanti è indispensabile per garantire agli ortaggi spazio a sufficienza per crescere, oltre che il giusto apporto nutritivo. È fondamentale ossigenare il terreno con una certa frequenza. Il consiglio è rompere la crosta del terreno durante la coltivazione, facendo attenzione a non danneggiare le radici delle cipolle, aiutandoti con una zappa. Il tuo terreno è particolarmente argilloso? Ti consiglio di ricorrere all’utilizzo di un frangizolle. È lo strumento perfetto per recidere le erbe sotto al colletto e rendere il terreno più sciolto. Se non hai tempo per sarchiare il terreno con regolarità, la pacciamatura è l’alternativa più indicata. Utilizza un telo per pacciamatura oppure della pacciamatura naturale: il risultato è garantito! Pacciamando il terreno, potrai anche risparmiare sull’irrigazione perché la copertura trattiene bene l’umidità. Vuoi saperne di più sulla pacciamatura del terreno? Nella guida “Come scegliere teli per la pacciamatura e la protezione delle piante” trovi tante informazioni utili. Per quanto riguarda l’irrigazione, le cipolle sono poco esigenti. Innaffiale solo quando il terreno risulta secco: fai sempre attenzione a non esagerare perché sono ortaggi che marciscono facilmente in caso di ristagni d’acqua. Il consiglio è optare per un sistema d’irrigazione a goccia, prezioso soprattutto durante la stagione estiva, quando è necessario bagnare il terreno più frequentemente ma con moderazione per non farlo indurire sotto al sole. Se hai manualità con questo tipo di lavori, ne puoi creare uno in modo facile e veloce. La guida “Come scegliere un sistema di irrigazione a goccia e microirrigazione” può esserti d’aiuto per capire come realizzare un impianto a goccia in completa autonomia.

La raccolta delle cipolle

La cipolla è pronta per essere raccolta quando lo stelo inizia ad ingiallirsi e la parte aerea inizia a piegarsi da sola. L’importante è effettuare la raccolta prima che gli ortaggi inizino a montare a fiore, dando comunque tempo ai bulbi di ingrandirsi. La procedura da seguire è abbastanza semplice: estrai tutta la pianta dal terreno per prendere il bulbo che sarà parzialmente interrato.

Il momento giusto per la raccolta delle cipolle - Corporate

Le cipolle sono in grado di regalare grandi soddisfazioni anche ai meno esperti. Adesso che hai una panoramica più completa sulla semina delle cipolle, munisciti dell’occorrente necessario e mettiti all’opera! Qualche passaggio non ti è chiaro o hai domande da fare? Lascia un commento: sono qui per aiutarti.

Claudia M
Redattrice
13/12/22-11:20(modificato)

Hai una pietra refrattaria? Realizzata in pietra naturale, è una lastra che possiede straordinarie proprietà di rifrazione del calore e di assorbimento, grazie alle quali permette di cuocere in modo omogeneo pane, torte e alcuni tipi di carne. Scommetto che più di una volta ti sarà capitato di macchiarla con qualche condimento o di sporcarla con il nero della pizza… Con le giuste accortezze, mantenerla in perfetto stato e prolungarne la durata di vita non è affatto difficile! Scopriamo come pulire la pietra refrattaria senza danneggiarla.

Pulire la pietra refrattaria - Corporate

Perché è importante pulire la pietra refrattaria

Sulla superficie della pietra refrattaria è normale che si formino macchie di colore marrone o nerastro. Questo è dovuto al fatto che la lastra assorbe molto bene i liquidi di impasti, oli e condimenti. Anche se la patina nera dona alla pietra refrattaria un aspetto vissuto, rimuovere la sporcizia superficiale è indispensabile per utilizzare la lastra al massimo delle sue potenzialità ed evitare che lo sporco di sedimenti all’interno, danneggiandola e compromettendone le prestazioni.

La pulizia della pietra refrattaria per una superficie impeccabile - Corporate

Come pulire la pietra refrattaria

I metodi per pulire la pietra refrattaria sono numerosi. Molto dipende dal grado di sporco presente sulla superficie. L’importante è evitare gli sbalzi termici al momento della pulizia. Dopo aver utilizzato la pietra, lasciala in forno per qualche ora, così che si raffreddi lentamente. Il cambiamento repentino di temperatura, infatti, potrebbe causarne la rottura. Questo passaggio è indispensabile! Una volta che la lastra si sarà completamente raffreddata, potrai iniziare a pulirla. Sei al primo utilizzo e non sai come pulire la pietra refrattaria dallo sporco di fabbrica? La procedura da seguire è abbastanza semplice. Bagna la lastra con dell’acqua, aiutandoti con un canovaccio umido. Non lasciarla mai in ammollo perché, come ti spiegherò più avanti, essendo molto porosa, assorbirebbe tutti i liquidi per poi rilasciarli al successivo utilizzo, rovinando e coprendo totalmente il gusto di quello che cucinerai. Dopo averla bagnata, asciugala molto bene. Non metterla in forno umida, men che meno su una fonte di calore. Di norma, è sufficiente attendere una notte perché si asciughi completamente. Questa tecnica permette di rimuovere lo sporco di fabbrica e, allo stesso tempo, di fare evaporare completamente l’umidità.

Spazzola/spatola

Il primo metodo per pulire la pietra refrattaria è con una spazzola oppure con una spatola (meglio se in plastica). Accertati che non graffi e utilizzala per raschiare delicatamente incrostazioni ed eventuali bruciature. Ti sconsiglio vivamente di utilizzare una spazzola/spatola di metallo perché potresti danneggiare irrimediabilmente la superficie e renderla inutilizzabile.

A mano con un panno umido

Puoi pulire la pietra refrattaria a mano, aiutandoti con un semplice canovaccio inumidito. Tutto ciò che devi fare è bagnare il panno in acqua calda e passarlo sulla superficie della pietra. Mi raccomando: insisti sulle parti più sporche per rimuovere le incrostazioni, ma non esercitare troppa forza perché rischieresti di danneggiare la lastra.

Bicarbonato

Utilizzare i detergenti per pulire la pietra refrattaria è sconsigliato. Tuttavia, nulla vieta di ricorrere al bicarbonato. Quest’ultimo è l’ideale per eliminare macchie ostinate e incrostazioni dalla superficie della lastra. Ciò che devi fare è creare una sorta di pastella! In che modo? Procurati una ciotola e utilizzala per unire il bicarbonato di sodio a dell’acqua calda. Mescola bene fino a quando non avrai ottenuto una consistenza cremosa. Fatto ciò, versa la soluzione sulle superficie della pietra refrattaria e lascia agire il composto per qualche minuto. Successivamente, aiutati con uno spazzolino da denti o con una spatola di plastica per raschiare delicatamente lo sporco da rimuovere. Il bicarbonato, infatti, possiede delle proprietà che lo rendono uno scrub perfetto: è molto efficace per rimuovere le macchie di grasso e non rovina la superficie della pietra. Se il risultato non ti soddisfa, non gettare la spugna ed effettua un secondo passaggio utilizzando spazzola e bicarbonato. Vedrai che pian piano le zone nerastre cominceranno a perdere un po’ di colorito! Ultimata la procedura, non ti resta che risciacquare la pietra refrattaria e lasciarla asciugare.

Funzione autopulente del forno

La funzione autopulente del forno è un altro sistema a cui puoi ricorrere per pulire la pietra refrattaria. Si tratta di una procedura che è consigliato eseguire una tantum perché, alla lunga, potrebbe causare la rottura della lastra. È importante tenere a mente che, durante questa operazione, il grasso e i residui di cibo presenti sulla superficie potrebbero prendere fuoco oppure causare molto fumo. Presta molta attenzione quando azioni la funzione autopulente! A ciclo ultimato, pulisci bene il forno dal grasso, assicurandoti che sia completamente freddo. Utilizza un panno umido per rimuovere lo sporco e il gioco è fatto!

La pietra refrattaria sempre pulita - Leroy Merlin

4 errori da evitare

Se non sai come pulire la pietra refrattaria, è importante che tu conosca le pratiche da evitare assolutamente e che potrebbero rovinarla irrimediabilmente: l’utilizzo di olio, l’utilizzo di detergenti, l’immersione della pietra nell’acqua, l’utilizzo di levigatrice/carta vetrata per rimuovere lo sporco. È sconsigliato ricoprire la superficie della pietra con l’olio perché, a differenza di ciò che in molti pensano, questo penetra nei pori e viene rilasciato durante la cottura successiva. È una condizione che fa perdere alla lastra la sua capacità antiaderente! L’utilizzo di saponi per piatti o di qualsiasi altro detergente è fortemente sconsigliato perché si tratta di prodotti difficili da eliminare dalla pietra e che, soprattutto, compromettono gravemente le proprietà della lastra. Se provi a pulire la pietra refrattaria con un detergente, quando la utilizzerai e si riscalderà, emanerà tutti gli odori che avrà assorbito: il cibo verrebbe contaminato e rovinato. Questa condizione potrebbe anche portare alla formazione di fumi potenzialmente pericolosi per la salute. Sempre per la sua capacità porosa, la pietra refrattaria non può essere immersa completamente nell’acqua per essere pulita. La lastra, infatti, finirebbe per assorbire completamente l’acqua e questo la rovinerebbe, riducendone prestazioni e resistenza. Ciò non significa che non puoi utilizzare l’acqua per pulire la pietra. È consigliato farlo solo in casi eccezionali ed è indispensabile che subito dopo venga lasciata ad asciugare per qualche giorno affinché l’acqua evapori completamente. L’utilizzo di una levigatrice o della carta vetrata per eliminare lo strato di sporco dalla superficie è sconsigliato. La pietra si rovinerebbe completamente e non potresti fare altro che utilizzarla come soprammobile. Con la carta vetrata, in particolare, creeresti delle irregolarità sulla pietra e faresti perdere alla lastra tutte le sue capacità in fase di cottura.

Gli errori da evitare per la pulizia della pietra refrattaria - Leroy Merlin

Quelli che ti ho proposto sono alcuni dei metodi che puoi seguire per pulire la pietra refrattaria e riportarla al suo splendore iniziale (o quasi!). Valuta con attenzione il grado di sporco presente sulla superficie e scegli qual è la soluzione più adatta da mettere in pratica. Procurati tutto l’occorrente necessario e… olio di gomito! Se qualche passaggio non ti è chiaro o hai altri metodi da consigliare, lascia un commento.

Mammapuntoacapo
Novizio
13/12/22-09:39(modificato)

Mancano davvero pochissimi giorni a Natale, le nostre case sono addobbate con alberi, luci, decorazioni e tutto si inebria degli odori tipici delle feste: biscotti appena sfornati, dolce zucchero a velo, cioccolata calda da gustare con la famiglia leggendo un bel libro o guardando un film natalizio. Perchè, diciamocelo, che Natale sarebbe senza le più belle favole della tradizione o senza un bel cult da guardare sotto una morbida coperta? Per rendere tutto ancora più magico non sarebbe fantastico addobbare la camera dei nostri bimbi con una bacheca decorativa che richiami proprio la loro favola natalizia preferita? In questo articolo vi racconto come io e le mie bambine abbiamo realizzato la nostra lasciandoci ispirare alla favola del Grinch. Ognuno di voi potrà ovviamente scegliere la storia di Natale che ama di più. Bacheca natalizia - immagine dell'autrice

I Materiali:

Bacheca in sughero Cornice naturale 60x45 cm Nastro bi-adesivo Colla VINAVIL Nastri natalizi Decorazione per albero di natale bastoncini di zucchero Decorazione per albero di natale in argilla Decorazione per albero di natale lecca lecca candy Cartoncino rosso e verde Lichene verde Decorazione per albero di natale - cappello di Babbo Natale Catena luminosa LED Stampe ispirate alla favola Materiali - immagine dell'autrice

Preparare la base della bacheca e inserire le immagini

Come prima cosa dovete preparate la base della vostra bacheca. Se avete optato per un pannello già pronto, magari in sughero, vi basterà decorare i lati applicando sul bordo un nastro con la colla VINAVIL. In alternativa, potete anche scegliere di utilizzare una lastra di legno e trasformarla voi in una bacheca semplicemente andando a ricreare l’effetto cornice utilizzando nastri e decorazioni lungo il perimetro. Preparata la base della vostra bacheca siete pronti per cominciare a popolarla degli elementi che più vi piacciono. Io e le mie bambine siamo partite ritagliando proprio le sagome del Grinch e di Cindy Lou, i protagonisti della nostra favola. Questo passaggio è molto divertente perchè potete sbizzarrirvi scegliendo, stampando e ritagliando tutte le immagini che preferite. Ritagliare le stampe - immagine dell'autrice

Personalizzare le immagini con le decorazioni

Una volta ritagliate e inserite le immagini, aggiungete altri elementi decorativi a piacere per dare ancora più personalità ai personaggi della vostra bacheca. Noi, per esempio, abbiamo ricreato il cappello per il Grich utilizzando le decorazioni per l’albero, e il fiocchetto per i capelli di Cindy Lou, realizzato con un semplice e grazioso nastrino. Immagini e decorazioni rendono la nostra bacheca già molto ricca e creativa, ma ci vuole un po’ di magia. Noi abbiamo scelto di creare la sagoma di un albero di Natale utilizzando un cartoncino. Se volete replicarlo anche voi vi basterà ritagliarla e attaccarla alla bacheca con l’aiuto della colla VINAVIL. Dopodiché, inserite nell’albero una catena luminosa servendovi del nastro bi-adesivo e poi, seguendo i bordi della sagoma, ricoprite il vostro albero con il lichene verde, sempre utilizzando la colla. Infine, fate passare il filo delle luci nella parte posteriore della bacheca e fissate la scatola che contiene le batterie con il nastro bi-adesivo. Alberelli decorativi - immagine dell'autrice

Il tocco in più

La nostra bacheca è quasi pronta, ma, visto che non ci sono regole se non la fantasia, abbiamo scelto di aggiungere un tocco speciale in più! Sempre utilizzando il cartoncino, abbiamo ritagliato la sagoma di scatoline di diverse dimensioni. Per cosa? Per ricreare i doni sotto il nostro albero di lichene! Se volete seguire questa idea, assemblate le scatoline e decoratele con i nastrini in modo da farle diventare dei veri e propri pacchetti natalizi, poi applicateli sulla bacheca posizionandoli sotto l'albero con il nastro bi-adesivo. Pacchetti regalo decorativi - immagine dell'autrice

Il risultato finale

Infine, realizzate un’ultima sagoma partendo dal cartoncino per creare una ghirlanda natalizia, ricopritela con la colla VINVAIL e attaccate anche qui il lichene verde, poi fate passare un nastro rosso tutto intorno e applicatela nella parte superiore della bacheca, proprio nel centro. Et voilà! La nostra bacheca ispirata alle favola del Grinch è pronta. Mini ghirlanda - immagine dell'autrice

Che ne pensate? Quale favola avete scelto per la vostra bacheca? Ricordatevi: non esistono regole per realizzare questo progetto, solo tanta creatività e voglia di divertirsi. Dunque, potete immaginarla e personalizzarla come più vi piace aggiungendo magari altre decorazioni o foto di famiglia per poi appenderla nella camera dei vostri bambini, come ho fatto io, oppure nel soggiorno per accogliere famigliari e ospiti durante le feste. Se avete domande potete scrivere nei commenti, e adesso buona magia del Natale a tutti!