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GiulioM
Esploratore 🔍
04/14/22-13:35 (modificato)

Sei in fase di ristrutturazione, vuoi ottimizzare al meglio i tuoi spazi e stai pensando alla realizzazione di un bagno cieco? Se hai a disposizione una scarsa metratura, sfruttare angoli che altrimenti resterebbero inutilizzati si rivela la scelta migliore da compiere. L’assenza di finestre e aperture è l’aspetto che, probabilmente, ti preoccupa maggiormente. La buona notizia è che puoi assicurare al tuo bagno un’adeguata illuminazione adottando alcuni semplici accorgimenti in fase di progettazione. Scopriamo insieme quali sono le soluzioni più indicate per donare luminosità ad un bagno cieco: dal vetrocemento alle finestre interne, fino alla scelta delle luci artificiali, dei complementi d’arredo e dei colori giusti.

Il vetrocemento

Il vetrocemento, conosciuto anche come “vetromattone”, è ciò che fa per te, se sei alla ricerca di una soluzione pratica e funzionale. Ampiamente utilizzato negli anni ’60 e ’70, rappresenta, ancora oggi, una delle opzioni più apprezzate per permettere alla luce proveniente dall’esterno di penetrare all’interno di un bagno cieco, così da rendere la stanza meno cupa e buia. Porzioni di pareti esterne in vetrocemento consentono di non oscurare l’ambiente e garantiscono la giusta privacy.
Come avrai intuito dal nome, il vetrocemento è costituito da mattoni di vetro tenuti insieme grazie alla presenza di uno scheletro in cemento. La particolarità di questa soluzione risiede nel fatto che i mattoni sono composti da due strati di vetro che creano un’intercapedine sottovuoto, la quale permette alla porzione di parete/finestra in vetrocemento di assicurare alla stanza un elevato isolamento termico e acustico. Il vetrocemento è disponibile in una molteplicità di colori e tonalità e puoi scegliere tra texture, formati e finiture differenti.

Altre idee bagno cieco: le alternative al vetrocemento

Il bagno cieco in vetrocemento non ti convince? È doveroso ammettere che i mattoni di vetro incastonati nel cemento di una parete esterna donano un aspetto estetico molto particolare alla stanza ed è possibile che una simile soluzione non soddisfi il tuo gusto personale. Negli anni, si è diffusa la tendenza di ricercare alternative al vetrocemento: alcune ne replicano le caratteristiche funzionali ma non l’estetica, altre si propongono come soluzioni del tutto differenti.

Il vetro pieno

Simile al vetrocemento è il vetro pieno. Quando si parla di vetro pieno, si fa riferimento a mattoni che hanno la forma di laterizio e che sono realizzati interamente in vetro. A differenza dei mattoni di vetrocemento che possiedono un’intercapedine interna vuota, i mattoni di vetro pieno sono veri e propri blocchi di vetro trasparente o leggermente opaco che permettono il perfetto passaggio della luce naturale.

Bagno cieco con finestra interna

L’apertura di una finestra su una parete interna ti sembra una soluzione piuttosto insolita? In realtà, se il muro comunica con una stanza molto luminosa dotata di finestra, parte della luce riuscirà a penetrare con successo all’interno del tuo bagno cieco. In questo caso, il consiglio è optare per il vetromattone o per una lastra fissa in vetro.
Propendere per la posa di una lastra in vetro come alternativa al vetrocemento è una scelta economica, pratica e funzionale. Se decidi di progettare un bagno cieco con finestra interna, il mio consiglio è prestare molta attenzione alla quantità di luce presente all’interno della stanza sulla quale affaccia il muro nel quale stai pensando di realizzare l’apertura. Se la luce è scarsa, ti suggerisco di optare per una lastra fissa in vetro trasparente. Se, invece, la luce naturale che proviene dall’esterno garantisce all’ambiente un’intensità luminosa elevata, puoi optare anche per la posa di una lastra in vetro satinato. In ogni caso, per assicurare la giusta privacy al bagno è preferibile inserire la lastra in vetro nella parte alta della parete.

Porta in vetro

Un altro modo per aumentare la luminosità all’interno del tuo bagno cieco è aggiungere una porta realizzata completamente o parzialmente in vetro. Le porte in vetro, infatti, permettono di rendere l’ambiente più luminoso, consentendo alla luce di filtrare in uno spazio che non dispone di finestre. Le alternative tra cui puoi scegliere sono numerose e si distinguono per tipologia di porta e caratteristiche del vetro.
In merito alla tipologia di porta, puoi optare per una porta in vetro a battente o per una porta in vetro scorrevole, per una porta realizzata interamente in vetro, senza cornice, o per una porta in cui la lastra di vetro è inserita all’interno di una cornice in legno, laminata o laccata. La scelta dipende dal tuo gusto personale e dalle tue esigenze, oltre che dallo spazio che hai a disposizione. Se la metratura del bagno è ridotta e anche pochi centimetri per te sono preziosi, ti consiglio di optare per una porta scorrevole!

Per quanto riguarda, invece, le caratteristiche della lastra di vetro, ce n'è per tutti i gusti:

  • vetro opaco: le porte in vetro opaco uniscono il massimo della privacy con una luminosità diffusa e mai invasiva;
  • vetro sabbiato: le porte in vetro sabbiato hanno più stile e garantiscono una privacy totale;
  • vetro oscurato: le porte in vetro oscurato sono eleganti e fungono da vero e proprio complemento d’arredo;
  • vetro decorato: le porte in vetro decorato sono perfette per dare personalità e carattere al tuo bagno cieco.

Tutte queste tipologie di vetro permettono di mantenere la privacy della stanza e consentono alla luce proveniente dal corridoio di illuminare anche il bagno cieco.

Tunnel solare

Se la tua è una mansarda o un appartamento all’ultimo piano oppure la tua abitazione è dotata di una canna fumaria individuale, puoi vedere la “luce del sole” e contare sull’illuminazione naturale, optando per la realizzazione di un tunnel solare. Il tunnel solare è un dispositivo da installare sul tetto che, grazie ad un foro di circa 30 cm, capta la luce e, attraverso una canale, la trasmette fino alla stanza in cui sbocca il condotto. Si tratta di una delle soluzioni bagno cieco più sorprendenti!

Come illuminare un bagno cieco con i colori, le luci artificiali e i complementi d’arredo

Indipendentemente dalla soluzione che sceglierai per consentire alla luce naturale di penetrare all’interno del tuo bagno cieco, ti suggerisco di prestare molta attenzione alla scelta dei colori, delle luci artificiali e dei complementi d’arredo. I colori giocano un ruolo fondamentale perché influenzano la luminosità della stanza, oltre che la percezione dello spazio. Il consiglio è optare per tonalità chiare e tenui in grado di compensare l’assenza della luce naturale: bianco, crema e beige chiaro sono gli alleati perfetti.

La luce artificiale più adatta ad un bagno, come già saprai, è quella fredda. Nella scelta dell’illuminazione per il tuo bagno cieco ti suggerisco di lasciarti guidare dal tuo gusto personale e, soprattutto, dallo stile della stanza. Se, ad esempio, il bagno è in stile contemporaneo o minimal, l’illuminazione led è perfetta perché garantisce un’intensità luminosa che richiama quella della luce naturale. Se, invece, il bagno è in stile moderno, non sottovalutare le plafoniere, disponibili in metallo, alluminio o acciaio. Non mancano, poi, le applique e i faretti, da posizionare nei punti giusti per creare gradevoli giochi di luci e ombre.
Tra i complementi d’arredo che non possono mancare all’interno di un bagno cieco per renderlo più luminoso in assenza di finestre c’è lo specchio. Ti basterà posizionare uno specchio a parete sopra il lavabo per riflettere la luce, ingannare la vista e creare profondità.

Alternative al vetro cemento per dare luce al bagno cieco-

Le soluzioni per donare luminosità ad un bagno cieco, come avrai notato, sono numerose e contribuiscono a rendere una stanza priva di finestre e aperture confortevole ed accogliente. La scelta dipende dal risultato finale che desideri ottenere, dalle tue esigenze estetiche e funzionali e dalle caratteristiche dello spazio che hai a disposizione. Se hai già realizzato il tuo progetto o sei in cerca di idee bagno cieco da cui trarre ispirazione, condividi le tue idee e le tue domande con la Community.

Federica_Cornalba
Architetto e paesaggista
04/10/22-20:13 (modificato)

Con tutte le scadenze, gli impegni e le mille cose da sbrigare…siamo sempre di corsa, senza mai un attimo per noi stessi. Non è vero? Beh, abbracciando la filosofia dello slow living (letteralmente del “vivere con lentezza”) riusciremo a rallentare il ritmo della quotidianità e a riappropriarci del nostro tempo. Calma, sintonia con la natura e semplicità sono le parole d’ordine per imparare a vivere in modo più sereno: da dove cominciamo? Dai nostri spazi en plein air, ovviamente! Se vi lasciate ispirare, vi darò qualche idea per trasformarli in vere e proprie oasi di benessere per il corpo e per lo spirito.

Ispirazioni per trasformare giardini e terrazzi in oasi di benessere – Leroy Merlin

Il salotto per rilassarsi in tranquillità

Come dicevo, la semplicità è uno degli ingredienti fondamentali per vivere con lentezza. In giardino, basterà appoggiare - direttamente sull’erba - un salottino in resina intrecciata con avvolgenti cuscini e un grande ombrellone: non servirà altro per creare l’area relax perfetta dove passare del tempo in tranquillità durante i caldi pomeriggi estivi.

Idee per realizzare il salottino dove rilassarsi in tranquillità – Leroy Merlin

L’area pranzo dove gustare cibi sani e gustosi

Nella filosofia dello slow living, sedersi a tavola con le persone più care e gustare del buon cibo sono azioni importantissime. Cosa serve? Solo un grande tavolo in legno dalle linee pulite, delle comode sedute in resina (leggerissime e impilabili) e tanta voglia di stare insieme. Se abbiamo un orto o un giardino delle aromatiche, l’idea in più sarebbe creare l’area pranzo proprio lì e utilizzare, per le nostre ricette, i prodotti che la natura ci offre…a centimetro zero!

Come creare l’area pranzo in sintonia con lo slow living - Leroy Merlin

L’angolo relax per allontanare i pensieri

Per dedicare del tempo a noi stessi, non c’è niente di meglio che un angolino riservato, magari nella zona più appartata del giardino. Lì, al riparo dai rumori, potremo farci cullare da un dondolo in legno con telo ombreggiante e dedicarci a quello che ci fa stare meglio: leggere un libro, ascoltare la nostra musica preferita o semplicemente lasciarci abbracciare dalla natura…i benefici che ne ricaveremo saranno una fonte inesauribile di positività.

Idee per creare l’angolo relax dove allontanare i pensieri – Leroy Merlin

Il terrazzo per le pause rigeneranti

Chi vive in città e non ha un giardino, può ugualmente allestire il balcone o il terrazzo seguendo la filosofia dello slow living: una sedia a sdraio in legno con telo intercambiabile o un piccolo coffee set con tavolino e sedie pieghevoli (comodissime quando lo spazio è poco) saranno sufficienti per consentirci un po’ di meritato relax all’aria aperta. Naturalmente non dovranno mancare dei vasi con tante belle piante e…magari una comoda panchina per immaginare di stare “a piedi nudi nel parco”!

Ispirazioni per realizzare il terrazzo dove vivere con lentezza – Leroy Merlin

Lo spazio slow living per i più esigenti

Vivere in sintonia con la natura significa anche condividere gli spazi con i suoi altri abitanti: formiche, ragnetti e coccinelle, per esempio. A molti (me compresa) questo fa piacere, ma alcuni di noi preferiscono un po’ più di “privacy”, quindi il prato come pavimento non è forse l'idea giusta…ma basterà scegliere delle piastrelle in grès – super resistenti e facilissime da tener pulite – per risolvere qualsiasi problema di convivenza!

Ispirazioni per pavimentare le aree slow living del giardino – Leroy Merlin

Lo spazio slow living in stile contemporaneo

Arriviamo anche a chi pensa che slow living e stile contemporaneo non vadano d’accordo: nient’affatto! Se ci piacciono linee e materiali all’avanguardia, possiamo ugualmente ricavare il nostro angolo dedicato alla lentezza con un tavolino rettangolare in legno, un paio di avvolgenti poltroncine di acacia e…un sorprendente side table luminoso dal design essenziale. In realtà non servirebbe altro, ma se vogliamo proprio viziarci, aggiungiamo un secchiello refrigeratore e avremo le nostre bevande preferite sempre a portata di mano!

Ispirazioni per creare l’area slow dal gusto contemporaneo – Leroy Merlin

Sono riuscita a ispirarti? Hai trovato l’idea giusta per trasformare il tuo giardino o terrazzo nell’oasi dedicata allo slow living? Scrivilo qui nei commenti e se hai qualche domanda particolare, sarò ben felice di aiutarti.

ValeriaBonatti
Architetto
04/08/22-14:21 (modificato)

Sarà vero che una cucina mini con i giusti colori può sembrare più grande? Ma si può usare il colore o è meglio farla tutta bianca? Se sei alle prese con una piccola cucina da ristrutturare o arredare, sicuramente ti stai ponendo queste domande. Non hai ancora trovato una risposta? Leggi il mio articolo e vedrai che riuscirai a scegliere il colore perfetto!

Colore o tinte neutre per una cucina piccola? – Leroy Merlin

Cucina piccola, bianca o nera?

Come ho già detto per i bagni piccoli, anche per le cucine penso che valga lo stesso discorso. Quando le dimensioni sono ristrette, non conta tanto che pareti e arredi siano chiari o scuri, quanto che l’accostamento dei colori, l’organizzazione dello spazio e l’attenzione ai particolari contribuisca a creare un ambiente gradevole, armonioso e di carattere. Anche una cucina tutta bianca o tutta nera può essere allo stesso modo leggera e affascinante, originale ed elegante, basta arricchirla con dettagli a contrasto, ma che leghino tra loro. Potresti ad esempio inserire elettrodomestici o rivestimenti lucidi per illuminare e rendere davvero particolare una cucina tutta in grigio. Ma si può rompere la monotonia anche accostando tonalità diverse dello stesso colore, come nella foto, in cui il bianco più caldo delle ante e della parete gioca con il tono più freddo del piano di lavoro e del para schizzi in piastrelle lucide posate a spina di pesce. Senza quasi farsi notare, tutto contribuisce a fare di una piccola cucina total white un ambiente arioso, ma accogliente.

Una cucina tutta bianca, ma particolare – Leroy Merlin

Cucina piccola, bianca e nera!

Ma se invece bianco e nero li mettessi insieme? Andresti sul sicuro, perché il black&white è un classico che si presta ad essere reinterpretato, anche per rendere una cucina piccola un piccolo gioiello di stile. La combinazione anzi è perfetta proprio per ambienti dalle dimensioni ridotte: il nero dà all’ambiente un carattere forte, rigoroso e raffinato, mentre il bianco, e soprattutto quello tridimensionale delle piastrelle Arctic, distende e dilata lo spazio. Sei un tipo un po’ meno drastico e meno minimal? Allora direi che, senza alcuna preoccupazione di ‘rimpicciolire’ visivamente la tua cucina, puoi introdurre gradazioni intermedie di grigio per ammorbidire l’estetica, che sia con le superfici uniformi delle ante o con piastrelle decorate, che con il loro ricamo danno profondità allo spazio. Puoi accentuare ancora di più questo effetto accostando alla cucina, magari per caratterizzare la zona pranzo, un rivestimento optical con una nota di colore, come la carta da parati Cubik blu che abbiamo scelto per questo progetto. Ti piace?

Cucina black&white, variazioni sul tema – Leroy Merlin

Toni pastello per una cucina piccola

I colori pastello sono la soluzione perfetta per non appesantire una cucina mignon, senza però rinunciare al colore. Richiamano lo stile nordico, soprattutto se li accosti al legno chiaro, ma in realtà si adattano a qualsiasi tipo di arredamento. Hai diverse possibilità per introdurre una nota colorata nella tua piccola cucina. Circondarla con pareti nella tinta pastello che più ti piace e che ovviamente si integri con il resto della casa, se la cucina è aperta sul soggiorno. Saranno sufficienti alcuni elementi dello stesso colore, tra gli utensili o i componenti, per creare un ambiente armonioso e articolato. Gioca con il rivestimento para schizzi e i volumi dei mobili per evitare una composizione troppo piatta. In alternativa, quella pennellata di colore che metterà in risalto i toni chiari della tua cucina potrà essere una fascia tra i mobili base e i pensili che li abbraccia e delimita, oppure i mobili stessi, che puoi trovare in morbide tonalità nel nostro catalogo.

Proposte di cucine dai colori pastello – Leroy Merlin

Piccola cucina, grande colore

Ho capito, al colore non sai proprio rinunciare! Nessun problema. C’è sempre una soluzione a tutto. Il mio suggerimento in questo caso, trattandosi di cucine di piccole dimensioni, è di limitare il colore a un solo elemento, pensili o basi, e a non più di due tonalità, di cui una anche vivace e l’altra più tenue o neutra. Questo per non appesantire troppo un ambiente già di per sé ristretto. In ogni caso è sempre un’ottima consuetudine richiamare il colore con altri elementi esterni alla cucina, come le sedie, ma anche un tappeto o un quadro appeso; questo farà sì che lo spazio cucina si dilati fino a comprendere i rimandi dello stesso colore: la tua cucina si allargherà magicamente!

Non rinunciare al colore se hai una cucina piccola! – Leroy Merlin

Ora che ti ho suggerito alcune soluzioni, voglio darti alcuni altri riferimenti per fare la tua scelta sul colore e poi rendere perfetta e organizzata la tua piccola cucina. Leggi l’articolo di Elisabetta “Soluzioni per arredare una cucina piccola” e la nostra Guida alla scelta “Come scegliere la cucina”, dove si parla anche del colore.

MaraLocatelli
Sostenitore 🏋️‍♀️
04/08/22-09:39 (modificato)

Oggi parliamo di come arredare una casa piccola. Perché anche se non vivi in un appartamento grande come una reggia, puoi comunque personalizzare la tua casa con stile. Adesso che ci sono così tante soluzioni per case piccole che permettono di ottimizzare lo spazio con eleganza, si possono ottenere belle soddisfazioni. Serve un po’ di impegno nella progettazione dello spazio e un occhio attento nel capire che cosa funziona e che cosa no.
Perché, se le regole di base sono le stesse adottate per le case grandi, le opzioni per decidere come arredare le case piccole e sfruttare al meglio lo spazio sono differenti.
Ma arredare un monolocale o un’abitazione piccolina non è un’impresa impossibile e nemmeno una sfida per pochi esperti. Qui trovi qualche consiglio e tante idee per case piccole, confortevoli e accoglienti. Se vuoi dare un tocco personale al tuo nuovo monolocale, sappi che ci sono tanti trucchi salvaspazio per la casa da arredare con stile moderno e funzionale.


Soluzioni colorate, moderne e confortevoli per case piccole- Idea Leroy Merlin

Idee brillanti per case piccole

Quando si valutano le possibilità su come arredare le case piccole, le soluzioni migliori nascono dalla considerazione sulla luce. Un monolocale o la stanza piccola appaiono subito più invitanti e ariosi con la giusta illuminazione. Quindi, oltre a fare filtrare la luce dalle finestre incorniciate solo da tende leggere, ti consiglio di aumentare i punti luce per creare un’atmosfera più accogliente.

Se non hai lo spazio per posizionare scenografiche lampade da terra, scegli quelle che non ingombrano il pavimento: le applique ai muri, i lampadari a sospensione a caduta multipla e i faretti su cavo o su binario sono le luci migliori per una piccola casa molto luminosa.

Anche il colore di pareti e arredi gioca un ruolo fondamentale. Dai colori nascono le migliori idee per arredare le case piccole. Il trucco è puntare sul bianco o sui colori chiari e luminosi perché riflettono la luce, aumentano la percezione dello spazio e si accompagnano allo stile nordico. Perché questo è un vantaggio? Perché se cerchi un’idea per arredare una casa piccola, moderna e ben organizzata, lo stile minimal ma curato che caratterizza l’interior decor nordico è l’ideale. Questo non significa che devi rinunciare al colore. Puoi creare una parete di accento in soggiorno con una tinta satura che regala maggiore profondità, usare una bella carta da parati colorata, vestire il divano e il letto con cuscini multicolor e decorare le pareti con cornici coloratissime. Finché garantisci un certo equilibrio, è sempre una buona idea vivacizzare la piccola casa con il colore e la fantasia.

Come arredare una casa piccola con i trucchi degli interior designer- Idea Leroy Merlin

Come arredare una casa piccola: i trucchi salvaspazio

I mobili che svolgono una doppia funzione fanno risparmiare spazio e denaro. Grazie alla sempre maggiore diffusione delle tipologie abitative monolocale e/o case piccole, non mancano gli arredi che si prestano al multiuso o si piegano per liberare il pavimento da ingombri quando non servono.

Tra i trucchi salvaspazio per la casa ci sono le scrivanie che si richiudono a parete, i tavoli da pranzo allungabili i pouf e i letti con un fondo contenitore. Questi sono gli alleati migliori per arredare un appartamento piccolo. Se lo spazio è quello di un monolocale non c’è niente di meglio di un divano letto contenitore.

Per non sentirsi oppressi nello spazio ridotto ci sono soluzioni per case piccole che risolvono il problema in maniera semplice ma efficace. Gli specchi e le vetrate ampie sono elementi preziosi. Servono a amplificare visivamente lo spazio e moltiplicano la luminosità della luce naturale e artificiale. Quindi, ricorda che mettere un grande specchio in camera da letto è indispensabile. Ma ti consiglio di trovare del posto anche in soggiorno o all’ingresso. Puoi scegliere uno specchio grande oppure creare una parete con una composizione di specchi piccoli, un po’ come un’originale gallery wall.

Come arredare una casa piccola, tra giochi di specchi e trucchi salvaspazio - Idea Leroy Merlin

Soluzioni per case piccole: unire o dividere?

L’open space è un’ottima idea per le case piccole perché non si spreca spazio per pareti e porte. L'importante è arredare l’ambiente in maniera tale da creare un’armonia di colori, con scelte funzionali per entrambe le zone. L’isola al centro dei due ambienti è una delle migliori soluzioni per case piccole. Una piccola isola della cucina diventa l’elemento condiviso che separa i due ambienti della stessa stanza: zona lavoro della piccola cucina componibile e tavolo pranzo del soggiorno.

Se, invece, devi dividere lo spazio senza farlo sembrare troppo stretto, gli elementi sepratori sono trucchi salvaspazio per una casa piccola da arredare in stile moderno. Montare porte scorrevoli in vetro o librerie bifacciali con scaffali a giorno è un’idea furba per dividere gli ambienti ottimizzando lo spazio. Con la loro presenza leggera, le porte vetrate permettono alla luce di fluire: questo è un dettaglio fondamentale affinchè la casa piccola risulti ariosa e luminosa.

Open space o porta vetrata? Idee d'arredo per case piccole- Leroy Merlin

Hai trovato qualche spunto utile da adottare anche tu per arredare la tua nuova casa piccola con soluzioni confortevoli? Prima di metterti al lavoro, ti consiglio di dare un’occhiata anche al nostro progetto con tante idee interessanti per arredare un monolocale.

Elisa_Pivetti
Home Stylist
04/08/22-08:50 (modificato)

Finalmente l’inverno è finito ed è giunta l’ora di vestire la nostra casa con i colori della primavera! Sei in cerca di idee per arredare casa questa primavera? Scopri sulla Community Leroy Merlin colori e tendenze di quest'anno per rendere personali i tuoi spazi.
Colori della Primavera – Leroy Merlin

Spazio ai colori

Dopo un inverno difficile questa Primavera porta con sé tanta voglia di libertà… Abbiamo bisogno di circondarci di un ambiente positivo che ci aiuti ad affrontare al meglio le nostre giornate! Spazio ai colori, tonalità accese e decise che riempiranno gli ambienti della nostra casa in maniera positiva ed energica!
Scegli una tonalità vivace come il turchese per il tuo ingresso/soggiorno ed abbina su parete una carta da parati floreale sui toni del giallo e azzurro, come la Carta da Parati Gioia Opulence, scegli qualche arredo colorato come un bel divano giallo a contrasto con il colore delle pareti: vedrai che il risultato sarà allegro e gioioso!
Colori alle pareti – Leroy Merlin

Colore nei tessuti

Vediamo qualche trend primavera per la tua casa! Se hai voglia di rinnovare la tua casa senza interventi troppo invasivi e facilmente modificabili, puoi rinnovare i tessili della tua casa! Puoi intervenire sulle tende, sui cuscini oppure sui tappeti scegliendo dei tessuti dalle tonalità intense che saranno perfetti accostati a tonalità neutre. Per il tuo soggiorno scegli la gamma del rosso: immagino un bel divano colorato posizionato su una parete chiara con quadri e foto in bianco e nero e cuscini e tendaggi floreali, come la tenda Coquelicot blanc. In questo modo l’ambiente sarà rinnovato in maniera semplice ed efficace. In un secondo momento potrai facilmente cambiare i tendaggi per cambiare volto al tuo soggiorno!
Tessuti floreali – Leroy Merlin

La cucina rosa

È il momento di osare, anche nella scelta dell’arredo! Qualche idea per la tua casa a primavera? Mi piace molto l’idea di abbinare un colore che possiamo definire “romantico” ad un colore intenso che richiama la freschezza della vegetazione: il rosa e il verde. Scegli una cucina moderna dalle geometrie pulite con ante rosa, come l’anta per scocca cucina Delinia terra, ed abbina un rivestimento decorativo scelto nella gamma dei verdi, come il verde bosco o il verde oliva… Il risultato sarà moderno e la tua cucina sarà ricca di personalità!
Cucina rosa – Leroy Merlin

Il verde

La parola d’ordine di questa Primavera è: osare con colori intensi e vibranti! Perfetti il verde menta o il verde oliva che puoi usare come tinteggio tinta unita per valorizzare le pareti oppure come tonalità di base per la scelta della carta da parati. Ma non dimentichiamo che la Primavera è anche la stagione del risveglio delle piante dopo il lungo inverno: piante e fiori freschi contribuiranno a vivacizzare gli ambienti della nostra casa. Un bel mazzo di fiori raccolti sul tavolo della cucina, qualche vaso dal design particolare con piante da interno di varie dimensioni in funzione della dimensione dell’ambiente: portiamo la Primavera anche in casa e sarà un piacere vivere lo spazio domestico!
Verde e primavera – Leroy Merlin

Dopo aver visto come arredare casa questa Primavera, non dimentichiamo di rendere piacevoli anche gli spazi esterni che andremo a vivere: dai un’occhiata ai 5 stili per arredare la tua veranda e mettiti al lavoro. Non dimenticare di pubblicare le foto del risultato!

AnnaZorloni
Agronoma
04/07/22-19:06 (modificato)

Se sei una maniaca del pulito e non ti piace avere terra in casa, sappi che puoi coltivare piante verdi e rigogliose anche senza la terra, utilizzando la tecnica dell’idrocoltura, o coltivazione idroponica. Questa pratica ti permette di coltivare piante di qualsiasi tipo e dimensioni senza la necessità di utilizzare la terra, ma solo acqua, concime e un substrato inerte. Se non conosci l’idrocoltura e vuoi provare a coltivare qualche pianta in casa tua in questo modo, leggi come si fa in queste righe… vedrai che non è così difficile!
Con l’idrocoltura puoi coltivare, senza terra, piante di tantissimi tipi, anche in casa tua – foto Leroy Merlin
Con l’idrocoltura puoi coltivare, senza terra, piante di tantissimi tipi, anche in casa tua – foto Leroy Merlin

Quali contenitori utilizzare per l’idrocoltura?

Per coltivare una pianta in idrocoltura, potrai scegliere diversi tipi di vaso, di forma e dimensioni diverse, in base ai tuoi gusti e al tipo di pianta che dovrà contenere. Potrai scegliere vasi di materiale diverso: vasi in plastica, vasi in ceramica, vasi in vetro … l’importante è che sia impermeabile e senza buchi. La caratteristica essenziale del vaso che utilizzerai per coltivare una pianta in idrocoltura è che non abbia, sul fondo, alcun foro di drenaggio: ovviamente, per contenere acqua, il vaso dovrà essere integro e privo di fori. Solitamente si utilizzano vasi dotati di un indicatore del livello di acqua, ovvero di un misuratore, dotato di galleggiante, che indichi quanta acqua è presente all’interno del vaso, permettendoci di intervenire di conseguenza, aggiungendone. Per le tue piantine verdi più piccole, prova il portavaso Cube Color in plastica di colore bianco, alto 16cm e del diametro di 14cm. L’indicatore del livello dell’acqua non è indispensabile nei vasi trasparenti (di vetro solitamente), ma lo è nei vasi colorati o comunque non trasparenti, che non permettono di vedere quanta acqua contengano al loro interno. Sono perfetti i vasi dotati di un ulteriore contenitore interno, solitamente un cestello (come quelli della ricotta, giusto per intenderci) o vaso forato, che contenga la pianta permettendo alle radici di fuoriuscire a pescare l’acqua. Il cestello interno serve per poter estrarre la pianta nel momento in cui si voglia eseguire un po’ di pulizia, soprattutto del vaso più esterno.
Utilizza i comodi vasi dotati di indicatore galleggiante del livello dell’acqua – foto Leroy Merlin
Utilizza i comodi vasi dotati di indicatore galleggiante del livello dell’acqua – foto Leroy Merlin

Cosa serve per coltivare una pianta in idrocoltura?

Come detto, la coltivazione in idroponica non richiede l’utilizzo di terriccio, ma viene eseguita utilizzando solo questi 3 elementi fondamentali:

  1. L’acqua: è l’elemento indispensabile per le piante. Puoi tranquillamente utilizzare l’acqua del rubinetto di casa tua se è poco calcarea; mi raccomando, né troppo calda, né fredda, ma a temperatura ambiente.
  2. Un substrato inerte: è necessario per sostenere la pianta avvolgendone l’apparato radicale, inoltre ha una funzione importante per la sua ossigenazione. Potrai utilizzare diversi tipi di materiale inerte: argilla espansa, perlite, lapillo vulcanico, pon e seramis; ma anche materiale di origine organica come lo sfagno o il bark (frammenti grossolani di corteccia di conifere). In ogni caso si tratta di materiale pulito e poroso, tendenzialmente leggero.
  3. Il concime: la mancanza di terreno rende più che mai indispensabile fornire dall’esterno gli elementi nutritivi necessari alla pianta per vivere. Ecco perché è fondamentale concimare le piante coltivate in idroponica. Utilizza un prodotto specifico per piante coltivate in idrocoltura; potrai trovarlo sia in formato liquido che in formato granulare da diluire o sciogliere nell’acqua seguendo sempre le dosi e le tempistiche indicate in etichetta.
    L’argilla espansa, porosa, leggera e pulita, è il materiale inerte maggiormente utilizzato in idrocoltura – foto Leroy Merlin
    L’argilla espansa, porosa, leggera e pulita, è il materiale inerte maggiormente utilizzato in idrocoltura – foto Leroy Merlin

Come si coltiva una pianta in idrocoltura?

Ti consiglio di iniziare con una pianta di piccole dimensioni e giovane, più facile ad adattarsi a questa nuova condizione di coltura. Estraila dal vasetto e ripulisci il suo apparato radicale da tutta la terra: non deve rimanere alcuna traccia di terriccio! Quindi, scelto il vaso più adatto, sistema uno strato di pochi cm di materiale inerte sul suo fondo: servirà come appoggio della pianta. Una volta che avrai adagiato l’apparato radicale della piantina dentro al vaso, colma lo spazio con ulteriore materiale inerte, ricoprendone tutto l’apparato radicale e fermandoti a livello del colletto. Infine riempi con acqua. Aggiungi il concime. Ancora meglio iniziare con talee di piantine fatte radicare in acqua: le piantine ottenute non hanno mai avuto contatto con la terra e saranno ancora più abituate a viverne senza.
Ora puoi sistemare la tua piantina nella posizione più adatta della tua casa, possibilmente luminosa.
Tramite l’indicatore del livello di acqua, potrai controllare il consumo di acqua e aggiungerne all’occorrenza. Un consiglio: lascia la tua piantina con poca acqua per un paio di giorni ogni tanto, servirà ad ossigenare periodicamente il suo apparato radicale.
Per iniziare, utilizza talee radicate in acqua che si adatteranno facilmente a questo tipo di coltivazione – foto Leroy Merlin
Per iniziare, utilizza talee radicate in acqua che si adatteranno facilmente a questo tipo di coltivazione – foto Leroy Merlin

Quali piante si possono coltivare in idrocoltura?

Praticamente tutte! Ti consiglio di iniziare con quelle più facili, come il Pothos o Scindapsus, il Philodendron, la Pilea, la Zamioculcas, la Sansevieria, il Papiro. Puoi provare anche con piante grasse o succulente, come l’Haworthia. Scegli piante radicate in acqua: ne trovi di diverse specie nel reparto giardinaggio. Vedrai che è più semplice di quello che credi.
Anche le piante grasse possono essere coltivate in idrocoltura - foto Leroy Merlin
Anche le piante grasse possono essere coltivate in idrocoltura - foto Leroy Merlin

Se hai bisogno di qualche consiglio, chiedimelo nei commenti qui sotto

MaraLocatelli
Sostenitore 🏋️‍♀️
04/06/22-16:12 (modificato)

La conferma dei bonus ristrutturazione casa anche per il 2022 è un’ottima notizia, specialmente per chi ha intenzione di aumentare il valore della propria abitazione, rimodernarla e migliorare l’efficienza energetica.
Per imparare a destreggiarsi tra normative, pratiche, sicurezza e preventivi sul costo di una ristrutturazione casa, abbiamo preparato questo vademecum utile, da consultare con calma se hai intenzione di ristrutturare casa. Trovi le risposte ai tuoi dubbi, le informazioni utili da sapere e anche tanti approfondimenti sugli incentivi disponibili per la ristrutturazione casa.

Tutto quello che devi sapere per ottenere il bonus ristrutturazione

Quali modifiche al bonus ristrutturazione casa

Se vuoi ristrutturare casa, prima di tutto devi sapere che da quest’anno c’è stata un’importante modifica che regola l’accesso agli incentivi per la ristrutturazione casa. Premesso che qualsiasi lavoro si intenda fare è necessario che lo stato di fatto sia conforme alle schede catastali. Se sono stati commessi abusi edilizi bisogna per prima cosa procedere con un’istanza di sanatoria. Ciò premesso, per accedere ai bonus edilizi si devono presentare alcune certificazioni dei lavori inclusi nelle agevolazioni e i prezzi applicati. Si tratta del visto di conformità e dell’attestazione di congruità:

L’attestazione di congruità fa riferimento alle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione, di riqualificazione energetica e di tutti gli interventi che godono delle agevolazioni fiscali. Questa attestazione rilasciata da parte di un tecnico abilitato (geometra, architetto, ingegnere) conferma con un computo metrico che le spese dichiarate sono congrue ai lavori svolti, sulla base di appositi prezzari redatti dalle Regioni. Attenzione: conserva il computo metrico dei lavori per eventuali controlli. E ricorda che se richiedi il Superbonus 110%, il professionista che ti segue dovrà trasmettere le pratiche all’Enea.
Il visto di conformità attesta che chi chiede gli incentivi per la ristrutturazione casa possiede i requisiti che ogni bonus stabilisce. Per questa dichiarazione ti puoi rivolgere a un commercialista, al Caf, ad avvocati e notai.

E adesso due buone notizie: le spese sostenute per ottenere queste certificazioni sono detraibili, e per alcune tipologie di lavori non serve presentare il visto di conformità o la congruità delle spese. Per tutti quei lavori definiti come attività di edilizia libera (quindi lavori di ristrutturazione che non necessitano di Cila) oppure quelli il cui importo non supera i 10.000 euro queste due attestazioni non servono.
Attenzione: le certificazioni servono invece se vuoi accedere al bonus facciate anche se spendi meno di 10 mila euro.

Progetti e idee per la ristrutturazione di casa

La prima cosa da fare, se vuoi accedere agli incentivi per la ristrutturazione casa, è contattare il professionista che prepara il progetto, ti offre consulenza, segue e coordina le imprese che lavoreranno in cantiere. Architetto, ingegnere o geometra, scegli tu. Dovrai comunque affidarti a un tecnico che sia abilitato a firmare un progetto di ristrutturazione e a presentare la pratica edilizia in Comune. E poi con l’aiuto di un esperto avrai la possibilità di vagliare tante belle idee per la ristrutturazione di casa in chiave contemporanea.
Attenzione: metti da parte tutti i progetti e i documenti presentati al Comune e agli altri Enti competenti perché ti saranno utili anche in futuro.

Pretendi sempre contratti scritti con il costo dei lavori per la ristrutturazione casa anche dalle altre imprese e artigiani che si alterneranno sul cantiere. I contratti dettagliati ti daranno precise idee sul costo della ristrutturazione casa e sulla tempistica, così da aiutarti a organizzare un cronoprogramma dettagliato.

Una volta che il progettista incaricato ha effettuato i rilievi e ha disegnato la planimetria della casa, può preparare il progetto definitivo e stilare il computo metrico. In pratica, è un elenco dei lavori da eseguire con le relative quantità, ognuna con la propria unità di misura. Il documento è necessario per avere dei preventivi: lo si invia alle varie imprese che aggiungono il prezzo unitario alle voci del computo metrico. Se vuoi scegliere tu stesso i pavimenti, i rivestimenti o i sanitari, che poi puoi scontare grazie ai bonus di ristrutturazione casa, non serve mettere nel computo metrico la fornitura di queste voci.
Attenzione: richiedi a ogni azienda, anche al professionista che ti segue, un contratto dove siano definite tutte le attività previste, le modalità e i compensi.

Come quantificare il costo della ristrutturazione casa

Richiedere diversi preventivi a più imprese, invece di fermarsi solo a un paio, è fondamentale per avere un prospetto chiaro del costo di ristrutturazione di casa. Confrontare le proposte ti aiuta a trovare l’offerta più vantaggiosa e permette di capire a quale genere di spesa stai andando incontro. Per esempio, serve a capire se possiamo permetterci di effettuare tutti i lavori che desideriamo o se conviene rinunciare a qualcosa. Quantificare a priori l’esatto costo della ristrutturazione casa non è possibile, perché sono molte le variabili che concorrono nel determinare il prezzo. Nel nord Italia, per esempio, i prezzi sono più alti che al Centro-Sud, dove la manodopera costa sicuramente molto meno. Si può, però, affermare che il costo di ristrutturazione casa al mq oscilla tra 400 e 800 euro. Naturalmente i costi aumentano decisamente se bisogna effettuare lavori più impegnativi come le opere di consolidamento.
Nel calcolo del costo per ristrutturazione di casa, fanno la differenza anche i materiali utilizzati. Se si pensa che un pavimento di legno può passare dai 22 euro al mq, per un parquet in rovere con uno spessore nobile di 2,5 mm, a 140 euro al mq per un parquet in teak massello con spessore nobile di 4,5 mm, si fa in fretta a immaginare quanto incide la scelta dei materiali nel preventivo dei costi. Va detto, comunque, che questa è l’occasione giusta per osare di più e sfruttare così gli incentivi che, di fatto, dimezzano il costo della ristrutturazione casa.

Come ridurre il costo della ristrutturazione casa al mq

Quando si fanno i conti, per bilanciare i costi della ristrutturazione al mq si possono anche diversificare i materiali. Per esempio, puoi bilanciare le spese scegliendo pavimenti diversi per le differenti zone della casa. Cucina e bagno hanno bisogno di materiali resistenti, la prima perché è una stanza molto trafficata, vissuta e a rischio macchie, i bagni perché devono essere resistenti a umidità e acqua. In soggiorno e in camera da letto puoi scegliere soluzioni più ricercate tra le tante in commercio, dal parquet al gres porcellanato in grado di riprodurre fedelmente colori ed effetto materico di legno, pietra e cemento.
Oltre al costo del materiale scelto per il pavimento che, in caso di gres porcellanato spazia dai 10 euro a 80 euro al mq, bisogna calcolare il costo della posa che, come detto, fluttua parecchio in base alla zona geografica.

Attenzione: durante il sopralluogo, le imprese che fanno il preventivo devono valutare diverse possibilità. Chiedi se si può applicare il nuovo pavimento sul vecchio, se bisogna demolire il vecchio insieme al sottofondo, se basta rimuovere una parte del massetto o tutto. Queste decisioni incidono sul costo della ristrutturazione e comportano un aumento delle spese di demolizione e smaltimento.

Abbassa il costo della ristrutturazione casa con i bonus infissi

Anche gli infissi possono avere un peso rilevante nel calcolo dei costi di ristrutturazione di casa. Tieni conto, però, che i serramenti di qualità concorrono a migliorare l’isolamento termico e acustico della casa. La spesa per la sostituzione degli infissi può godere delle agevolazioni al 50% previste dall’Ecobonus (per una spesa massima di 60.000 euro), oppure può rientrare negli incentivi per la ristrutturazione casa previsti dal Bonus Casa 2022 con un tetto di spesa di 48 mila euro. Se poi la sostituzione si accompagna a lavori importanti, come l’isolamento termico dell’involucro dell’edificio o la sostituzione degli impianti di climatizzazione per esempio, allora può rientrare nel superbonus 110 per cento.
Attenzione: da Leroy Merlin puoi avere direttamente lo sconto in fattura sull’acquisto di finestre su misura e Velux.

Come accedere a bonus e incentivi sulla ristrutturazione casa

Veniamo adesso ai bonus ristrutturazione casa 2022. Anche quest’anno puoi usufruire degli incentivi di ristrutturazione casa che danno accesso alle detrazioni fiscali del 50%. E se fai dei lavori di ristrutturazione casa che migliorano l’efficienza energetica, puoi beneficiare dell’Ecobonus. Trovi tutte le spiegazioni approfondite nella nostra guida al Bonus casa 2022.
Attenzione: ricordati che puoi chiedere la detrazione anche per fatture emesse dai professionisti che seguono i lavori di ristrutturazione.

Se preferisci “monetizzare” subito e in un'unica soluzione i vantaggi delle agevolazioni, ti conviene approfittare dello sconto in fattura invece di ricorrere alla cessione del credito (che richiede il pagamento di una piccola percentuale) o la detrazione in rate annuali.
Per avere diritto agli incentivi sui lavori di ristrutturazione devi pagare ogni fattura con il bonifico parlante, dove va indicata chiaramente la causale con anche il riferimento normativo che può essere “Legge 296 del 2006” nel caso il bonus si riferisca alla detrazione al 65% o “Art. 16-bis DPR 917/1986” per le detrazioni al 50% e al 36%. Attenzione: il bonifico va effettuato dalla stessa persona a cui è intestata la fattura della ristrutturazione edile e deve indicare il codice fiscale. E bisogna sempre indicare la partita iva della ditta destinataria del bonifico.

Tutta la documentazione necessaria per ristrutturare casa

Prima di pensare alla documentazione da preparare, trovi tutte le info nella nostra guida su permessi e documenti, bisogna nominare il direttore dei lavori e il responsabile coordinatore della sicurezza.
Nel caso in cui il costo dei lavori di ristrutturazione tocchi i 100mila euro oppure se c’è più di un’impresa a eseguire i lavori (cosa che accade nella maggior parte dei casi), devi nominare il coordinatore della sicurezza sui cantieri. Lui ha il compito di redigere il Piano della Sicurezza sui Cantieri (PSC) e di inviare la Notifica Preliminare alla Asl territorialmente competente. Attenzione: il coordinatore della sicurezza deve essere abilitato e diverso dal direttore dei lavori.

Il direttore dei lavori invece monitora lo svolgimento dei lavori in cantiere: di solito si dà l’incarico a chi esegue il progetto, ma può anche essere un altro professionista esterno, basta che non abbia legami con la ditta responsabile dei lavori. Una volta assegnati gli incarichi, il tecnico si occuperà di comunicare l’inizio dei lavori al Comune, redigendo la Cila o la Scia in base alle tipologie di intervento. Attenzione: rispettare tutta la normativa è indispensabile per potere accedere al bonus ristrutturazione casa. Se, per esempio, per ottenere gli incentivi sulla ristrutturazione casa presenti fatture di ditte diverse, però non sei in possesso del PSC, non solo vai incontro a sanzioni ma non ottieni nemmeno l’accesso a bonus e detrazioni fiscali.

Adesso che hai chiaro tutta la panoramica, puoi approfondire l’aspetto pratico e scoprire quali sono e come funzionano le fasi che caratterizzano i lavori di ristrutturazione di una casa.

MaraLocatelli
Sostenitore 🏋️‍♀️
04/06/22-15:13 (modificato)

C’è chi non se ne preoccupa e poi ne paga le spese, e chi invece è assillato dal timore di non avere tutti i permessi per ristrutturare casa. Negli anni sono state semplificate le pratiche e gli iter da seguire, ma in ogni caso è necessario fare comunque molta attenzione alla questione burocratica quando si progetta di ristrutturare casa.
Per dormire sonni tranquilli, non incappare in multe salate o vedersi negare l’accesso ai bonus e alle agevolazioni fiscali sulla ristrutturazione casa i documenti devono essere in ordine e completi. Quindi, anche se ti affidi a uno o più professionisti per la gestione di documenti e permessi, visto che il responsabile rimani comunque tu, è bene conoscere perfettamente ciò che va fatto. Ti serviranno una serie di permessi e autorizzazioni per ristrutturare casa che variano in base al tipo di intervento che intendi effettuare. Vediamo quali.

Vuoi ristrutturare casa? Ecco i documenti da preparare-Edf

Ristrutturazione casa: documenti e comunicazioni necessarie

Uno dei cosiddetti permessi per ristrutturare casa è la Cila, da consegnare in Comune quando i lavori non prevedono le parti strutturali dell’edificio. In pratica, si presenta la Cila, quando si tratta di lavori di manutenzione straordinaria come:

  • l’apertura di porte interne, spostamento pareti interne che non modificano parti strutturali, volumetria, sagoma e prospetti dell’edificio;
  • la controsoffittatura in cartongesso;
  • nuovi allacciamenti o si modificano caratteristiche e percorso di fognature
  • frazionare o accorpare le singole unità immobiliari;
  • un restauro o un risanamento conservativo leggero;
  • realizzazione di pertinenze minori, il cui volume non sia maggiore del 20% del volume dell’edificio principale.
  • rifacimento di impianto fognario privato;
  • realizzazione piscina esterna,
  • installazione e posa in opera di canna fumaria, per citare i lavori di ristrutturazione casa più frequenti che richiedono la presentazione di documenti allegati alla Cila.

    La Cila è uno dei documenti necessari per ristrutturare casa-akadia

Scia e altre autorizzazioni per ristrutturare casa

Per tutte le altre opere di ristrutturazione in casa i documenti sono la Scia o il Permesso di costruire. In sostanza, serve la Scia al posto della Cila, quando si interviene su elementi strutturali (come pilastri, muri portanti, travi e solai) o si cambia la destinazione d’uso. Dovrai affidare il compito di redigere il progetto a un Ingegnere che deposita i calcoli strutturali all’Ufficio del Genio civile (ufficio dove vengono depositati i calcoli strutturali).
Infine, c’è il Permesso di Costruire, che è una pratica più complessa e che, a differenza dei precedenti cosiddetti permessi per ristrutturare casa, effettivamente richiede al Comune l’autorizzazione a procedere a nuove costruzioni, sopraelevazioni, ampliamenti o opere di ristrutturazione pesante.
Attenzione: Per accedere agli incentivi fiscali per la riqualificazione edilizia, quindi l’Ecobonus per l’efficientamento energetico, il Sisma Bonus per la messa in sicurezza sismica e il Superbonus, prima dell’inizio dei lavori bisogna presentare in Comune la Relazione Tecnica ex legge 10. Si tratta di una relazione energetica che contiene calcoli, verifiche e dati essenziali per la definizione dei lavori preposti al contenimento del consumo energetico. Può essere redatta solo da professionisti abilitati: ingegneri, architetti, geometri e periti edili.

I permessi per ristrutturare casa variano in base ai lavori da fare-Izibyedf

Quando non servono autorizzazioni per ristrutturare casa

La buona notizia è che non sempre è necessario inviare la comunicazione di inizio lavori. Ci sono molti interventi cosiddetti di “edilizia libera”, per i quali non devi fornire documenti per ristrutturare casa. Ecco quali sono opere:

  • tutti gli interventi di manutenzione ordinaria, come rifacimento pavimenti, tinteggiatura interna, rivestimenti interni, sostituzione di porte e di impianti che non implicano nuove murature;
  • installazione di pompe di calore con potenza inferiore a 12 Kw
  • eliminazione di barriere architettoniche come le rampe
  • opere di pavimentazione e finitura di spazi esterni
  • installazione di pannelli solari e fotovoltaici al di fuori dei centri storici.

    Scopri quando non servono autorizzazioni per ristrutturare casa -Ispirazione Leroy Meriln

Come vedi, i principali documenti per ristrutturare casa sono pochi, A questi si può aggiungere la necessità di documenti sulla sicurezza o certificazioni per quanto riguarda l’efficientamento energetico. Trovi tutte le informazioni che ti interessano nel nostro Vademecum sulla ristrutturazione di casa.