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Vivi la tua passione per la casa e il giardino, scopri le ultime tendenze di stile e trova nuovi spunti per i tuoi progetti con gli articoli della nostra redazione.
Stai ristrutturando o progettando casa e sei indeciso sui pavimenti da posare? Una soluzione originale e di tendenza che ti permetterà di creare ambienti intimi e sofisticati è il pavimento in marmo e parquet insieme. Detta così ti potrà sembrare un’idea bizzarra, ma ti assicuro che l’unione di questi due materiali, oltre ad essere una scelta azzeccata dal punto di vista estetico, è l’ideale in termini di praticità. Scopriamo insieme perché quella tra marmo e parquet è una combinazione che funziona e passiamo in rassegna alcune idee su come abbinare i due pavimenti nei principali ambienti domestici.
Quando c’è da ristrutturare o progettare casa, quella del pavimento è forse una delle scelte più difficili da compiere. I fattori principali che devi considerare sono la funzionalità e l’estetica. Oltre ad essere piacevole al tatto e resistente all’usura, il pavimento deve rispecchiare il tuo stile personale e l’atmosfera che desideri creare nelle stanze, senza rinunciare alla praticità degli spazi.
ll pavimento in marmo e parquet insieme risponde a tutte queste necessità e regala un effetto sorprendente. Combinare materiali diversi giocando con le nuance apparentemente fredde del marmo e quelle più calde del parquet dona grande carattere agli ambienti e, al contempo, permette di dividere gli spazi in base alle tue abitudini quotidiane. La praticità di questo mix sta nella grande resistenza dei due materiali, che assicurano lunga protezione dall’usura e dai segni del tempo.
Il contrasto audace tra queste pavimentazioni si può ottenere posando piastrelle in gres porcellanato effetto marmo, un materiale che garantisce una resa praticamente identica all’originale, specialmente dal punto di vista estetico. Con il gres puoi unire resistenza ed economicità, senza rinunciare al gusto raffinato ed alle sensazioni lussuose e pulite del marmo.
Puoi creare un armonioso pavimento in marmo e parquet insieme utilizzando i profili di separazione, che addolciscono il distacco tra l’eleganza e la freddezza del marmo ed il tono più rilassato e accogliente del legno. Dai un’occhiata alla guida “Come scegliere profili e soglie per pavimenti in dislivello” per individuare la soluzione più adatta al tuo pavimento in legno e marmo.
Se, da un lato, i pavimenti misti in parquet e marmo ti permettono di giocare con texture e materiali diversi per creare l’incontro perfetto tra comfort e raffinatezza, è anche vero che, sbagliando l’abbinamento dei colori e delle sfumature, corri il rischio di realizzare un progetto poco elegante. Il consiglio è partire dalle venature del marmo per scegliere il colore del legno. Ad esempio, se scegli di optare per un gres effetto marmo dai toni chiari e dalle venature tortora, abbina un parquet scuro dai toni più caldi e naturali, in modo da creare un contrasto interessante. In generale, per un pavimento in marmo e parquet insieme, punta sulla stravaganza e l’originalità delle texture e delle venature piuttosto che sulla quantità di colori, in modo da ottenere un effetto finale che non appaia confuso e ricavare ambienti armoniosi e dal gusto ricercato.
Una delle stanze in cui la combinazione di pavimenti diversi assicura una resa eccezionale è il bagno. Il gres effetto marmo tende a conferire un aspetto lussuoso all’ambiente, mentre il legno del parquet riscalda l’atmosfera regalando una sensazione impagabile di calma e relax. Il bagno in marmo bianco e parquet è un grande classico. Ti consiglio di abbinare un parquet chiaro al gres effetto marmo bianco e di optare per dei profili di separazione in metallo, così da aggiungere un tocco decorativo e nascondere eventuali errori di taglio delle piastrelle.
Le idee per realizzare un bagno in marmo e parquet sono moltissime. Te ne propongo una molto decorativa che ti permetterà di dividere la stanza in aree funzionali e ottenere un effetto finale raffinato. Nel bagno è presente una vasca freestanding? Mettila in risalto realizzando un’isola a pavimento in gres effetto marmo che la incornicia!
Anche la cucina è l’ambiente perfetto per mixare pavimenti diversi. Rivestire il pavimento dell’angolo cottura con le piastrelle effetto marmo e posare un parquet nella zona del tavolo da pranzo è un’ottima idea per sfruttare al meglio il fascino dei due materiali, senza però rinunciare alla praticità. Puoi giocare con i colori delle piastrelle e con gli abbinamenti, in base allo stile dell’arredamento. La cucina è moderna e le scelte audaci non ti spaventano? Le piastrelle in gres effetto marmo nere si abbinano bene al parquet chiaro. Nella stanza sono presenti travi di legno a vista? Ecco che la tua cucina sarà immediatamente più accogliente e familiare.
La combinazione tra marmo e parquet è perfetta nelle case in cui la zona giorno s’incontra con la cucina in un open space. Lo stacco tra i due materiali permette di unire gusto estetico ed efficienza: posa le piastrelle effetto marmo in cucina, perché è uno degli ambienti domestici più esposti allo sporco, e le assi di legno nel soggiorno. Per donare un tocco creativo e originale alla tua zona living realizza un tappeto in parquet per delimitare il piano bar o l’area del tavolo da pranzo. In alternativa, ricorri alla stessa tecnica posando le piastrelle in marmo lungo il corridoio dell’ingresso per creare un effetto stile mosaico.
Il mix marmo e legno si presta molto anche al rivestimento delle scale. Con un gres effetto marmo bianco dalle venature leggere e quasi impercettibili rivesti le alzate, mentre con il legno chiaro rivesti le pedate: il risultato sarà una scala dal carattere pacato e rilassante! La combinazione tra piastrelle in marmo nere e assi di legno dai colori vivi e naturali assicura un contrasto di grande effetto. Sei libero di mixare i due materiali come preferisci: per una scala di design, interseca marmo e legno creando giochi geometrici.
Come avrai avuto modo di capire, quando si parla di pavimento in marmo e parquet insieme, gli abbinamenti sono pressoché infiniti e tutti da testare. Quelle che ti ho proposto sono solo alcune idee da cui puoi prendere spunto per creare una pavimentazione mista. Se hai bisogno di un consiglio sull’abbinamento dei colori o hai qualche altra domanda da fare, lascia un commento: sarò felice di aiutarti.
ci sono prodotti buoni per tolgiere le righe dal parquet? grazie
Che tu ci creda o no, tra le tante piante che faresti bene a non farti mancare in casa, c’è il “trochetto della felicità”! Viene chiamata così la dracena (Dracaena fragrans), pianta verde di origini tropicali molto diffusa negli appartamenti, ma anche negli uffici, apprezzata per il suo aspetto decorativo e non solo! Non credi che questa pianta sia in grado di migliorarti la vita? Bhè, sicuramente non fa miracoli, tuttavia possiede numerose virtù: scoprile tutte e ti verrà voglia di coltivarne una anche in casa tua!
Dracaena fragrans, altrimenti chiamata "tronchetto della felicità": non fartene mancare una in casa! - foto da PlantWorldLondon
Dracaena fragrans, specie appartenente alla famiglia delle Asparagaceae, è una specie sempreverde e perenne di ingombro limitato, che potrà occupare un angolo della tua casa senza disturbare troppo; una piacevole presenza che ti consiglio se sei un amante delle piante o vorresti diventarlo. Non è necessario utilizzare vasi di grosse dimensioni, perché questa pianta è dotata di un apparato radicale che non richiede grandi spazi, ma si accontenta di volumi di terra ridotti. Si sviluppa più in altezza che in larghezza: il suo fusto semilegnoso ed eretto raggiunge altezze massime di un paio di metri, quando viene coltivata in vaso. Alla sua estremità si apre un folto ciuffo di foglie nastriformi di colore verde chiaro, alle volte variegate o marginate (Dracaena marginata), arcuate e lunghe in media 50cm. Alle volte, dalla base si sviluppano nuovi fusti, così da ottenere piante composte da 2-3 fusti con altrettanti ciuffi di foglie. Anche lungo il fusto possono spuntare nuovi germogli.
La Dracena è caratterizzata da un folto ciuffo di foglie nastriformi apicali - foto dell'autrice
Ecco perché non devi farti mancare un tronchetto della felicità in casa:
Segui questi consigli se vuoi che il tuo tronchetto della felicità viva a lungo e bene in casa tua. Sappi che questa pianta non ama il freddo, e inizia a soffrire sotto i +12°C; allo stesso tempo, non ama il caldo eccessivo sopra i 25°C. Scegli una posizione luminosa della tua casa, evitando il contatto diretto con i raggi del sole anche quelli che filtrano attraverso i vetri delle finestre. Utilizza un terriccio di buona qualità, fertile e ben drenante, e bagna la pianta moderatamente, evitando di eccedere con l’acqua: intervieni quando vedi che la terra si sta asciugando. Nebulizza la chioma della tua dracena quando fa tanto caldo, per rinfrescarla e renderla più brillante! - foto Leroy Merlin
Ogni 3 settimane circa, ti consiglio di diluire un concime specifico per piante verdi nell’acqua dell’innaffiatoio: forniranno alla pianta tutti gli elementi nutritivi di cui ha bisogno, rendendola ancora più bella.
Pulisci le sue foglie regolarmente, per evitare che la polvere si accumuli sulla sua lamina, rendendola opaca e soffocandola: con un batuffolo di cotone inumidito potrai lucidarle e mantenerle sempre lucide e pulite, belle verdi e sane! Leggi i miei consigli sulle cure di bellezza necessarie a mantenere sempre belle le tue piante di casa: “Come mantenere lucide e verdi le piante di casa”.
Cura il tuo tronchetto della felicità se vuoi che sia sempre bello! - foto dell'autrice
Ora che sai come coltivare il tronchetto della felicità, procuratene uno per la tua casa! E se una pianta sola non ti basta, scegline altre e crea il tuo angolo verde: scopri "5 piante alla moda per abbellire la tua casa"! Se hai qualche dubbio sulla loro coltivazione, scrivimi qui sotto, ti risponderò al più presto!
La mostra mercato "Tre Giorni per il Giardino" è uno dei più prestigiosi eventi annuali dedicati al florovivaismo italiano e internazionale: ad ospitare i tantissimi espositori è lo stupendo parco del Castello di Masino, piccolo borgo adagiato tra le colline del Canavese orientale, dove gli appassionati di giardinaggio si danno appuntamento ogni primavera e ogni autunno (sì, perché c’è anche l’edizione di fine ottobre!) per immergersi nei colori e nei profumi delle migliori collezioni vivaistiche, ascoltare i suggerimenti degli esperti sulla cura del verde e trascorrere giornate fantastiche in una cornice mozzafiato. Io naturalmente sono una di questi tantissimi green addicted e vi posso dire che, dopo tanti anni, l’entusiasmo di andare a Masino è rimasto lo stesso della prima volta…anche perché, oltre alle tantissime piante che regolarmente faccio fatica a caricare in macchina, trovo sempre un sacco di ispirazioni e di idee per rinnovare il mio – e se lo vorrete anche il vostro – giardino! Che ne dite di fare insieme un giro virtuale a "Tre Giorni per il Giardino 2023"? Ispirazioni green dalla mostra-mercato florovivaistica “Tre Giorni per il Giardino 2023” – foto dell’autrice
Il tema dell’edizione primaverile di quest’anno - “Il giardino possibile: biodiversità, natura e buone pratiche” – ha incoraggiato i vivaisti a portare in esposizione piante di ogni tipo: erbe medicinali, perenni da ombra, piante acquatiche, bulbose e…chi più ne ha più ne metta! Per favorire la biodiversità è infatti necessario che in giardino ci sia una vegetazione molto varia, in grado di crescere bene in base alle condizioni di soleggiamento o alle caratteristiche del terreno e di conseguenza capace di attirare api, insetti e altri piccoli animali. Importante è quindi diversificare, con l’unico obiettivo di raggiungere il più alto livello di benessere vegetale: il resto verrà da sé e sicuramente ci darà grandi soddisfazioni. Io quest’anno ho deciso di aggiungere al mio frutteto un paio di alberi antichi - l’albicocco “Luizet” di origine francese e il pregiato susino “Boccone del Re” - per dare alla biodiversità anche un tocco retrò, ma ovviamente non mi sono limitata a un solo acquisto…avrei forse dovuto rinunciare al richiamo di una rosa Noisette, di un rosmarinus officinalis “Boule” e di qualche profumatissima lavanda???
Coltivare frutti antichi per favorire la biodiversità – foto dell’autrice
Così come in un giardino la vegetazione è importantissima per la biodiversità, allo stesso modo gli arredi sono fondamentali per creare l’atmosfera che meglio si adatta alla nostra personalità. L’offerta è talmente ampia da soddisfare qualsiasi esigenza in fatto di stile, budget e manutenzione quindi scegliere gli arredi giusti non è affatto difficile, ma per dare carattere al nostro spazio outdoor ci vuole qualche idea originale e un po’ fuori dagli schemi. Io per esempio sono orientata verso uno stile molto essenziale, sia nelle forme sia nei colori che tendo a scegliere dalle palette neutre, e faccio particolare attenzione ai materiali che preferisco siano di origine naturale, ma poi aggiungo qua e là degli “elementi d’eccezione” per dare carattere. Un piccolo tavolo rotondo in acciaio verniciato di verde dal gusto retrò, per esempio, potrebbe diventare l’angolo per una colazione rilassante, dove il tempo si ferma e ci concede una pausa dalla frenesia quotidiana. Se poi vogliamo completare il tutto con stoviglie vintage, magari scovate in qualche mercatino delle pulci, il nostro piccolo buen retiro sarà una fonte di benessere a 360°!
Idee per aggiungere arredi originali ai nostri spazi outdoor – foto dell’autrice
Tutti i fashion addicted sanno certamente che per Christian Dior “la vera prova di una donna elegante è in ciò che indossa ai piedi”. Nel mondo della moda ciò significa che l’accessorio giusto determina il successo dell’intero outfit (e chi osa dire il contrario…), ma questa “regola” può valere anche per noi garden lovers? Certo che sì: accessori e complementi possono davvero fare la differenza! Pensiamo, per esempio, ai frangivista che spesso dobbiamo prevedere per ripararci dagli sguardi di vicini indiscreti o per proteggere le piante dall’eccessivo soleggiamento: sceglierli in materiale naturale è sicuramente la scelta più azzeccata per dare al nostro spazio outdoor il tocco di classe finale. Io trovo perfetta la recinzione in corteccia che, oltre a essere durevole, flessibile e leggera, è anche molto versatile e, potendo essere tagliata agevolmente sia in larghezza sia in altezza, ci permetterà di essere molto creativi…che ne dite, per esempio, di utilizzarla per foderare tutti quei vasi che non ci piacciono più e trasformarli in complementi super chic?
Ispirazioni per scegliere accessori e complementi da giardino in materiali naturali – foto dell'autrice
Dedicata soprattutto a chi possiede uno spazio outdoor di dimensioni ridotte, l’idea di utilizzare una scala da pittore in legno come estensione della superficie disponibile è davvero geniale. A "Tre Giorni per il Giardino", nello stand di un eccezionale vivaista specializzato in erbe aromatiche, i tantissimi vasetti sono stati agganciati ai pioli delle scale doppie e appesi a quelli delle scale semplici, a loro volta utilizzate come collegamento orizzontale per formare uno stupendo e originalissimo giardino pensile. Se però il nostro spazio non è così grande, possiamo “accontentarci” della scala doppia sotto la quale potremo collocare un piccolo tavolo pieghevole in metallo per organizzare cenette romantiche, avvolti dal profumo delle innumerevoli varietà di timo, basilico e menta con cui avremo decorato il nostro personalissimo gazebo fai-da-te. La soddisfazione per aver creato un angolo così originale sarà immensa e la voglia di collezionare tutte le erbe aromatiche del mondo…incontrollabile!
Come realizzare un delizioso giardino pensile fai-da-te – foto dell’autrice
Come ben sappiamo, la biodiversità non è solo la ricchezza e la varietà del mondo vegetale, ma riguarda tutti gli esseri viventi e quindi – ovviamente - anche gli animali! Perché allora non ospitare nel nostro spazio outdoor anche qualche specie che ben si adatta alla “vita da cortile”? Se le condizioni ce lo permettono (mi riferisco alle reazioni del vicinato, alla nostra disponibilità di tempo e allo spazio effettivamente disponibile), potremmo pensare a un piccolo allevamento di galline! Per il loro comfort ottimale basterà un bel pollaio in legno, naturalmente molto spazioso e dotato di tutti i requisiti necessari per il benessere delle nostre simpaticissime amiche: in cambio, loro ci aiuteranno a diserbare, concimare, ridurre i rifiuti organici e, soprattutto, a mangiare bene…con uova freschissime da raccogliere ogni mattina! Attenzione, però: come tutti gli animali, anche le galline richiedono affetto, dedizione e cura…quindi pensiamoci bene prima di cedere all’idea del pollaio e, se proprio non ce lo possiamo permettere, impegniamoci ad acquistare uova da allevamento all’aperto!
Ispirazioni per realizzare un piccolo pollaio in giardino – foto dell’autrice
Ti piacciono le idee per giardini e terrazzi originali da “Tre Giorni per il Giardino”? Ce n’è qualcuna in particolare che vorresti realizzare? Scrivilo qui nei commenti e, se hai bisogno di qualche consiglio personalizzato, sarò ben felice di rispondere a tutte le tue domande.
wow da tanto non partecipo a nessuna mostra...... veramente mi manca ................... ultimamente tutto cio che realiso regalo
@cristedna le mostre mercato florovivaistiche danno sempre tanti spunti per abbellire giardini e terrazzi! I prossimi appuntamenti da non perdere saranno a Villa Erba (Como) dal 28 settembre al 1° ottobre e a Masino dal 20 al 22 ottobre. Io ti consiglio di fare un giro!
Il mondo delle bulbose è davvero vasto! Oltre ai più noti tulipani, che fioriscono a inizio primavera, vi sono tante altre specie bulbose che fioriscono durante l’estate. E’ il caso dei gladioli e delle dalie, ad esempio, con i loro coloratissimi fiori che rallegrano le aiuole del giardino o le fioriere del balcone estivo. Se ancora non hai provveduto a mettere in terra i bulbi di questi bellissimi fiori, affrettati! Ecco 10 bulbi che devi piantare ora che è primavera se vorrai vederli fioriti in estate e i consigli per farlo nel migliore dei modi.
Tra le più amate bulbose estive, vi sono i colorati gladioli – foto Leroy Merlin
Sono davvero tante le specie bulbose che fioriscono nel corso dell’estate: le conoscerai o le avrai sicuramente viste senza magari conoscerne il nome. Ecco 10 bulbose a fioritura estiva, tra le più belle, ovvero le mie preferite!
Come prima cosa, dovrai individuare la posizione più adatta dove mettere a dimora questi bulbi. Si tratta prevalentemente di piante che amano la luce, quindi ricordati di scegliere una posizione esposta al sole se vuoi ottenere una fioritura ricca. Otterrai un bellissimo effetto decorativo senza fare troppa fatica. Molte delle bulbose che ti ho descritto sono caratterizzate da infiorescenze alte, e quindi piuttosto delicate e soggette a ripiegamento: per questo motivo, ti consiglio di scegliere una posizione il più possibile protetta dal vento che potrebbe danneggiarle o spezzarle proprio sul più bello della loro fioritura.
Scegli una posizione ben luminosa e soleggiata per le tue bulbose a fioritura estiva – foto Leroy Merlin
La lavorazione del terreno è un’operazione indispensabile per prepararlo ad ospitare e nutrire i bulbi. La terra deve essere morbida e drenante. Umidità eccessiva e ristagni idrici sono condizioni sfavorevoli per i bulbi, poiché ne mettono a rischio l’integrità, favorendo lo sviluppo di marciumi. Con una zappa, esegui una lavorazione a una profondità di circa 30cm: rivolta le zolle e rompi quelle troppo compatte o indurite, in maniera da ottenere un suolo morbido e sminuzzato; elimina sassi e impurità; estirpa eventuali erbe infestanti. Se la terra è troppo compatta, per renderla più morbida e drenante aggiungi un po’ di sabbia, incorporandola omogeneamente al suolo. Puoi anche unire alla terra già presente alcuni sacchi di terriccio universale di ottima qualità, magari già concimato, amalgamando e uniformando il tutto. Infine, livella il terreno in superficie, con un rastrello. Ora, il terreno è pronto per la messa a dimora dei bulbi.
Il terreno dove coltiverai i bulbi deve essere bello morbido e drenante – foto Leroy Merlin
Ora che il terreno è pronto, procedi alla messa a dimora dei bulbi. Non tutti i bulbi sono uguali, alcuni sono più grossi e voluminosi di altri; dovranno essere messi in terra a profondità e distanze differenti. Una regola non-scritta dice che un bulbo debba essere interrato ad una profondità pari al doppio della sua lunghezza. Ad esempio, i bulbi voluminosi degli Agapanthus, dovranno essere messi a dimora a circa 20cm di profondità nel terreno; i Lilium a circa 15-20cm; Gladiolus e Nerine a circa 10-15cm di profondità; Dahlie, Freesie, Crocosmie, Iris, dotati di bulbi di dimensioni più piccole, andranno interrati a circa 5-10cm di profondità. Tra un bulbo e l’altro, ti consiglio di mantenere una distanza media di 10-30cm, valutando sempre le dimensioni dei bulbi. Scava le singole buchette nel terreno, entro le quali alloggerai i bulbi, uno alla volta. Una volta inseriti nel suolo, ricopri i bulbi con terriccio morbido, a colmare la buca, senza premere e comprimerla esageratamente. Infine, innaffia il terreno, moderatamente a pioggia, ond’evitare di spostare la terra con il getto d’acqua.
Ti consiglio di procurarti questi semplici ma utilissimi attrezzi:
Una volta terminato il lavoro, non dovrai far altro che attendere che qualcosa spunti dal terreno! Di solito, nel giro di 4-6 settimane, i bulbi iniziano a germogliare emettendo le prime foglioline e i boccioli dei loro fiori, portati da steli che si allungano gradualmente fino ad aprire al loro apice coloratissimi fiori estivi! Goditi la fioritura e, una volta terminata la fioritura, leggi come trattare i bulbi sfioriti. Cosa aspetti a procurarti i bulbi dei tuoi fiori preferiti? Se hai dubbi o perplessità, scrivimi qui sotto: ti risponderò al più presto!
Oggi come oggi, dove ogni metro quadro incide sul costo di una casa, è purtroppo molto facile ritrovarsi con camere di dimensioni al minimo del regolamento edilizio. Di conseguenza, dobbiamo adeguarci e organizzarci, anzi, organizzare lo spazio che abbiamo, così da renderlo funzionale, ma anche accogliente. Perché chi ha detto che una camera da letto poco spaziosa debba per forza essere scomoda o bruttina? Provo a darti qualche idea per trasformare la tua stanza piccolina in un ambiente top.
Una camera piccola, ma accogliente – Leroy Merlin
Fare spazio significa innanzitutto eliminare tutto ciò che non serve o che può essere posizionato altrove. Inutile infatti che tu dica che non riesci neanche ad aprire l’armadio, se in pochi metri quadri hai fatto entrare anche il mobile computer, la cyclette, la cuccia del cane, il servo muto e la cassapanca della nonna a cui tieni tanto! Sì ok, ho esagerato, però il concetto è un po’ questo. Lasciare che i mobili che sono nella stanza siano facilmente raggiungibili e utilizzabili e lascino lo spazio per muoversi agevolmente senza intralci. Non solo, ma gli stessi mobili indispensabili, come il letto, l’armadio, i comodini, una sedia, possono essere concepiti in modo da funzionare meglio. Vediamo qualche esempio.
Un letto a soppalco crea spazio sotto – Leroy Merlin
Partiamo dunque dal letto. Le scatole in plastica da infilare sotto sono fantastiche per far sparire coperte e piumini (ovviamente strizzati in sacchetti sottovuoto), o in alternativa i letti con i cassetti, esteticamente molto piacevoli, risolvono in parte i problemi. Entrambe le soluzioni necessitano però di uno spazio di fianco sufficiente per estrarli agevolmente. Quando lo spazio non c’è, ancora meglio sono i letti contenitore che sfruttano il vano sotto il materasso, ci sta davvero una marea di roba e sono leggerissimi da aprire. E che ne dici di un letto a soppalco? Se i soffitti sono abbastanza alti, sotto puoi posizionare comodamente una scrivania, una poltrona o la famosa cyclette; in caso contrario anche rialzare il letto su di una pedana è sufficiente, la base rialzata e la scala possono infatti essere attrezzate a cassetti e diventare una prolunga dell’armadio o un posto dove riporre tutto quello che altrimenti sarebbe in giro.
I letti contenitori o con cassetti sono un’ottima soluzione – Leroy Merlin
L’armadio è difficile da sostituire, però lo si può organizzare al meglio. In una stanza piccola, ad esempio, non è consigliato che sia a tutta altezza, rischierebbe di risultare troppo incombente, ma sceglierlo bianco o di un colore neutro e chiarosicuramente aiuta. Le ante saranno ovviamente scorrevoli, per ingombrare meno quando lo apri. Sopra, per non perdere spazio prezioso, puoi sistemarci delle belle scatole in cartone in cui riporre cose che usi raramente, ma non tanto da finire giù in cantina. Tenere l’armadio un po’ staccato dal muro, ti permetterà inoltre di sfruttare anche quella piccola nicchia: puoi attaccare dei ganci e appenderci i vestiti o gli accessori che metti di più, trasformarlo in mini libreria con dei ripiani o in un angolo smart working tutto per te. Infine non dimentichiamo che organizzare l’armadio dentro, crea spazio fuori! Segui il sistema Marie Kondo, che trovi ottimamente illustrato nell’articolo di Sabrina, e ti stupirai di come sistemare tutto il tuo guardaroba e la biancheria di casa sia improvvisamente semplice!
Sfrutta la nicchia di fianco all’armadio – Casa su marte e Arscity
In una stanza da letto molto piccola, anche un comodino può diventare ingombrante! Se la camera è rettangolare, più che occupare lo spazio di fianco al letto può essere conveniente sfruttare quello dietro il letto, trasformando la testata in un pratico contenitore su cui appoggiare tutto ciò che serve. Guarda qualche idea nel mio articolo. Non c’è posto neanche per la testata? Allora appendi tutto quello che puoi, trasformando le pareti in un’altra dimensione da utilizzare! Le lampade da appoggio per leggere diventano applique, il comodino stesso può essere un ripiano contenitore che lascia libero, anche visivamente, il pavimento. Sistema ganci e appendini dove puoi, anche dietro la porta. Non ci staranno solo abiti, ma accessori, collane, tasche porta oggetti per avere tutto a portata di mano, ma in ordine! E sai che altro puoi attaccare al muro, oltre a uno specchio? Un mini piano di appoggio per lavorare quando hai bisogno di concentrarti, o per truccarti quando il bagno è occupato. E dopo che hai finito, lo chiudi e scompare. Pratico, no?
Anche mobili salvaspazio possono essere appesi – Leroy Merlin
Come hai visto, anche una camera piccola può essere organizzata con tutto ciò che serve ed essere gradevole e accogliente. La scelta del colore di mobili e pareti sarà infine l’elemento che fa la differenza. Leggi anche l’articolo di Mara “Consigli per arredare una camera da letto piccolissima“, dopo di che sono sicura che pubblicherai sulla Gallery la foto della tua stupenda, nuova stanza!
“La luce trasforma magicamente tutto, generando il momento del oh! Quel preciso momento in cui sei in presenza di qualcosa che ha il potere di portarti in un’altra dimensione”. Queste le parole di Michael Anastassides, in un’intervista in occasione del Fuorisalone a Milano, manifestazione diffusa che ha accompagnato l’esposizione del Salone del Mobile e di Euroluce in Fiera a Rho. Finita questa fervente Design Week, vorrei fare un bilancio su un tema in particolare. Quest’anno la luce è stata protagonista nelle sue molteplici e innovative capacità espressive. Vi racconto allora alcuni luoghi che hanno illuminato la città in questa settimana densissima di appuntamenti.
Installazione a Porta Nuova Floating Reflection di Ingo Maurer
Non c’è stato niente di più affascinante, in questi giorni a Milano, che girare per le vie dei distretti del design e lasciarsi trasportare dalle varie mostre e installazioni. Anche, e forse soprattutto, per il design dell’illuminazione la città offre infinite possibilità espressive. Se infatti all’interno della manifestazione fieristica è possibile trovare riunite tutte le novità delle aziende della luce, le esposizioni distribuite nelle diverse location della città hanno l’enorme vantaggio di mettere in contatto la luce con lo spazio e il tempo. Cosa vuol dire? Significa poter utilizzare la luce per illuminare gli interni, ma anche gli esterni dell’architettura, dalla dimensione di una stanza a quella della città. E significa rendere la luce protagonista in ogni ora della giornata, nelle sue sfaccettature di forma e colore diurno o di fascio luminoso nell’ombra notturna. Significa servirsi dell’illuminotecnica per raccontare storie o mandare messaggi, o semplicemente per svelare la realtà con un tocco di magia e vedere le cose sotto una ‘luce diversa’. Ecco allora gli eventi che ho scelto per mettere in luce, nel vero senso della parola, tutto questo.
Location Delta Light al via Tortona District
Nel quartiere di Brera, l’azienda Nemo Lightning ha presentato il progetto dell’artista e designer israeliano Ron Gilad. La sua è un’interpretazione del rapporto tra luce e forma, tra gli oggetti e il loro uso, tra il passato e il presente. Lampade storiche di designer come Le Corbusier, Castiglioni o Albini vengono riproposte, pur nella loro immortalità, in nuove vesti. Occupano lo spazio in modi nuovi e differenti, invadendolo tramite il riflesso nell’acqua mossa da un pesce, il colore e il suono. Ma soprattutto, a interagire con lo spazio attraverso la luce è l’uomo, che ora si ripara, colto dal suo fascio, ora la porta e la percorre su binari tridimensionali, ora vi si libra all’interno, chiuso nella sua sfera. Il mondo puro e razionale dell’oggetto luce (enlightenment significa illuminazione, ma anche illuminismo e spiegazione), viene arricchito, nella visione ludica di Ron Gilad, dalle emozioni e percezioni del soggetto uomo.
Enlightenment di Ron Gilad – Alberto Strada
Che i nostri spazi siano sempre più fluidi, nell’utilizzo come nella gestione, questo è innegabile. L’open space è sempre più apprezzato, proprio perché permette un uso della casa flessibile, e quindi ottimale. Mobili che si spostano o che si aprono e poi scompaiono quando non servono più, arredi multifunzione, permeabilità tra interno ed esterno. Ma la luce? Come collabora a tutto questo? Ho trovato esemplificativo il progetto di Anastassiades per Flos. Il designer minimalista svincola la lampada dalla sua posizione per permetterle di seguirci nel nostro uso della casa. My Circuit è un sistema che disegna segni grafici sul soffitto, che altro non sono che percorsi elettrici, come tratti di pista di un trenino. Ma tratti flessibili e liberi, da comporre con il cavo elettrico, a proprio piacimento, secondo le nostre esigenze abitative. Per evidenziare questa dinamicità adattiva, anche la presentazione del progetto al pubblico si sviluppa, nell’arco dei 6 giorni espositivi, con 6 setting e performance diverse per ogni giorno.
Il sistema My Circuit di Michael Anastassiades – Ingri Taro
Nella suggestiva location di Delta Light, all’interno del Tortona District, in un ambiente morbido e tra percorsi ammantati da tendaggi, mi sono imbattuta in High Profile, la nuova collezione presentata dallo studio MVRDV. Di sostenibilità ovviamente si parla ormai da tanto, ma queste lampade realizzate con gli scarti di produzione dell’azienda stessa devo dire che hanno un fascino particolare e aggiungono un accento in più al messaggio di lotta allo spreco. I profili in alluminio, dalle forme e dimensioni diverse, si assemblano per creare una composizione astratta, futuristica, che sembra contenere e proiettare un mondo in evoluzione verso la sostenibilità.
Lampada High Profile, Delta Light e MVRDV
Molto diversi tra loro, ma egualmente emblematici, sono invece altri due progetti che sottolineano come la luce entri a far parte dell’oggetto che usiamo, per renderlo più pratico, più bello, più vivo. Tra le creazioni presentate all’interno del giapponese ADF Design Award 2023, mi ha colpito una semplice lampada da lettura che proietta la sua luce attraverso una raggiera di listelli di legno. Al loro interno i libri si incastrano, mentre piccoli piani d’appoggio accolgono l’immancabile tazza di tè. Lampada, libreria, tavolino, tutto racchiuso in un semplice, elegantissimo oggetto di design. Sempre a listelli, ma di tutt’altro genere, è composto invece il pannello divisorio Panorama di Habits Design Studio, dove una tecnologia a LED a bassa risoluzione trasforma un semplice separé in un dinamico frame polifunzionale, con paesaggi luminosi rilassanti e accattivanti, che si muovono tra reale e virtuale.
La luce si integra con gli oggetti: divisorio luminoso Panorama e ‘lampada da lettura’
Ed eccoci alla luce che esce dall’interior design e abbraccia la città con la sua magia. Meravigliosa e significativa l’installazione Floating reflection di Ingo Maurer a Porta Nuova, dove un tappeto lungo 30 metri dai colori fluorescenti attraversa l’arco e si specchia in vele sospese, fatte di frammenti di materiale riflettente. I colori, così come le immagini delle persone che passano e della vita che vi scorre sotto, si scompongono in lucenti tasselli cangianti, che assumono e riflettono paesaggi e colori diversi in ogni momento della giornata, fino alla magia della notte. Come la luce che racchiude in sé tutti i colori, così noi siamo tutti diversi, ma insieme in un unico percorso di cambiamento. Diverso messaggio, quello che al quartiere Isola ha illuminato l’intero palazzo Unipol, dove l’installazione di Maria Cristina Finucci, H2O Help, si è fatto portavoce di un’emergenza acqua che sempre più affligge il nostro pianeta. Anche in questo modo la luce ci parla.
Installazione luminosa Urban Up con la scritta H2O Help – Gazzetta di Milano
Concluso il Fuorisalone, mi rendo conto una volta di più di quanto la luce sia il tema che permea tutti gli altri, perché è la luce che influenza, anzi, determina la nostra percezione della realtà. E così è nelle nostre case. Cosa ne pensi? Vuoi raccontarci la tua esperienza al Fuorisalone e dirci quali riflessioni e immagini ti sei portato a casa?
Come ogni anno, le installazioni del FuoriSalone che invadono Milano per un’intera settimana mi hanno lasciato un’impronta indelebile, grazie al travolgente impatto emozionale da cui ho potuto ricavare moltissime ispirazioni per rinnovare giardini, terrazzi e piccoli balconi, i preziosi spazi outdoor che migliorano sensibilmente la qualità della nostra vita. Il tema di questa edizione – Laboratorio Futuro – ha infatti ampliato il concetto di abitare proiettandolo ben oltre le pareti domestiche…non solo verso la città, ma addirittura in direzione della più ampia idea di Pianeta sostenibile ed è stato proprio questo lo stimolo che ha guidato il mio percorso in una Milano ancora più bella del solito. Oltre alle stupende e sorprendenti “location da non perdere” ho scoperto tante altre installazioni che hanno dato nuova linfa alla mia creatività e ho quindi pensato a qualche idea facilissima da realizzare, molto trendy e proiettata verso un domani migliore. Siete pronti per pensare al vostro spazio verde come a un vero e proprio Laboratorio Futuro? Ispirazioni green dalle location del FuoriSalone 2023 – foto dell’autrice
My Patch of Green è stata la prima installazione che ho deciso di visitare non solo per la sua originalità, ma soprattutto per la possibilità di fare un’esperienza immersiva e sensoriale mai provata prima. Il concerto di piante mi ha permesso infatti di toccare con mano (letteralmente!) l’essenza del mondo vegetale: abbiamo detto tante volte che i nostri giardini e terrazzi sono autentici “spazi di vita” perché fanno parte di un ecosistema complesso e in continuo movimento, ma sentire la voce delle piante (suoni generati da sensori collegati al fogliame) mi ha convinta definitivamente del legame profondo che c’è tra l’uomo e la natura. Per questo motivo oggi è ancora più importante fare scelte consapevoli, sostenibili e rispettose delle reciproche esigenze: la scelta della vegetazione per il nostro terrazzo, per esempio, non può essere dettata solo dall’immagine che vogliamo ottenere, ma deve tendere al benessere vicendevole…perché se una pianta sta bene, stiamo bene anche noi!
Pensare alle piante come esseri viventi è la chiave per creare un domani migliore – foto dell’autrice
L’abbondanza di stimoli (visivi, sonori, olfattivi, multimediali e chi più ne ha più ne metta) cui siamo sottoposti tutti i giorni, anche se non ce ne accorgiamo, provoca un costante aumento del nostro livello di stress che però possiamo controllare evitando di creare ulteriori e inutili complicazioni. Sembra un’ovvietà, ma se ci pensiamo bene, spesso siamo proprio noi ad aggiungere carne al fuoco…e non è certo questa la prospettiva ideale per un futuro migliore: se vogliamo che il mondo sia più vivibile e accogliente, dobbiamo iniziare dalla nostra rigenerazione personale! Per farlo, possiamo utilizzare il nostro spazio outdoor – piccolo o grande che sia – come “stazione di ricarica”, eliminando tutto ciò che è superfluo: in fondo bastano un tavolino tondo (l’assenza di spigoli rende tutto più ospitale) e qualche sgabello…la vegetazione farà il resto, coccolandoci con le sue fronde e i suoi profumi. Importante è sceglierla bene: per dare il meglio di sé dovrà essere adatta al clima e all’esposizione, richiedere poche innaffiature (anche nell’ottica del risparmio idrico) e poter crescere in tutta libertà!
Idee per piccoli spazi verdi in cui rigenerarsi – foto dell’autrice
Letteralmente “condividere” significa dividere, spartire con altri….ma chi sono gli altri? Nel giardino del futuro, gli altri non sono solo gli amici che possono venire a trovarci per fare quattro chiacchiere in tranquillità, ma sono anche i piccoli esseri viventi che in un’area verde possono trovare un rifugio sicuro e un’abbondante fonte di cibo. Dar loro ospitalità, condividendo il nostro spazio all’aria aperta, significa contribuire in modo significativo alla conservazione della biodiversità. Farlo è semplicissimo, utile e di grande tendenza: potremmo realizzare, per esempio, dei contenitori per le piante con i mattoni forati, lasciando le cavità a disposizione di piccoli insetti e api solitarie, la cui presenza è fondamentale per l’impollinazione. I benefici del nostro piccolo gesto saranno ben più ampi di quanto possiamo immaginare e si diffonderanno a macchia d’olio per tutta la città…proiettandola verso un futuro sostenibile e rispettoso dell'intero Pianeta.
Ispirazioni per creare spazi verdi condivisi, accoglienti e sostenibili– foto dell'autrice
Lo stile del giardino - come quello di casa - riflette la nostra personalità, ma è anche lo specchio dei tempi che cambiano. La velocità con cui ciò avviene abbinata al nostro desiderio di non rimanere indietro esige però, quando pensiamo all’immagine che vogliamo dare allo spazio outdoor, un’attenta valutazione: progettare il giardino del futuro significa infatti lasciare spazio al cambiamento evitando però che le continue trasformazioni diventino troppo impegnative anche – ma non solo - per il nostro portafogli. Il segreto per riuscire nella sfida è scegliere arredi leggeri (meglio se anche pieghevoli), che possano essere spostati con facilità per assecondare ogni nostra esigenza, essere prestati agli amici in caso di bisogno oppure semplicemente riposti (per essere poi riutilizzati) nel momento in cui non sono più nelle nostre preferenze. Anche gli elementi per loro natura più pesanti, come per esempio una casetta da giardino, possono assecondare il cambiamento: basterà dar loro una nuova vita, semplificando molto la nostra e compiendo un’azione responsabile per l’intero Pianeta!
Come preparare il giardino o il terrazzo ad accogliere il cambiamento – foto dell’autrice
Nel giardino del futuro non c’è limite alla creatività, soprattutto se è orientata a seguire la regola delle tre R “riuso, riciclo e rigenerazione”. In quest’ottica, le possibilità di realizzare arredi, complementi e soluzioni su misura sono davvero infinite: tuttavia, affinché le nostre creazioni non rimangano dei semplici esercizi di stile, è necessario avere uno sguardo rivolto al futuro. Se volessimo, per esempio, realizzare delle sedute “volanti” da tirar fuori solo in caso di necessità, potremmo pensare ai gabbioni metallici, da tempo utilizzati nelle opere di ingegneria naturalistica, ma oggi disponibili anche in formati più contenuti e adatti all’impiego domestico. Avremmo delle sedute super-originali, robuste, comodamente impilabili e soprattutto da riutilizzare qualora non più necessarie: riempiti di sassi o ghiaia, i gabbioni possono infatti trasformarsi facilmente in letti rialzati per la vegetazione da posizionare, per esempio, nei famigerati angoli irrisolti del giardino…perché la creatività del futuro è lungimirante e eco-friendly!
Idee per utilizzare i gabbioni metallici liberando la fantasia – foto dell’autrice
Vuoi rinnovare il tuo giardino o terrazzo ispirandoti alle installazioni eco-friendly del FuoriSalone 2023? Scrivi le tue idee qui nei commenti e, se hai bisogno di qualche consiglio personalizzato, sarò ben felice di rispondere a tutte le tue domande.
Come sempre, dopo la settimana del design milanese, mi ritrovo stanchissima ma con la mente in pieno fermento. Nei padiglioni del Salone del Mobile e nei distretti del Fuorisalone ho fatto, come molti di voi, un’immersione totale nel mondo del design e ammirato la creatività di professionisti provenienti da tutto il mondo. Ora la mente è ricca di idee, suggestioni e immagini da elaborare. Chi ha trascorso a Milano queste frenetiche giornate sa bene che non è affatto facile scegliere tra tanti stimoli e bellissime installazioni: si potrebbe parlare per ore! Proverò ugualmente a fare un mini riassunto di quello che ho visto, con filtri e riflessioni sui temi ricorrenti nel tentativo di individuare tendenze che ci accompagneranno nel prossimo futuro.
Ispirazione anni '70
Dove sono finiti i divani squadrati e gli spigoli vivi? Hanno per il momento lasciato il posto a imbottiti dalle forme morbide e arrotondate, come sculture pensate per dare un senso di estrema comodità. I cuscini hanno angoli smussati messi in evidenza da cuciture perfette e persino i tessuti comunicano un senso di morbidezza: sono tessuti strutturati, dalle trame tridimensionali, a pelo lungo e arricciato o di velluto liscio per esaltare l’aspetto tattile della materia. E’ questa la tendenza predominante che ritroviamo non solo in divani e poltrone ma anche nei sistemi modulari, nelle librerie, nei tavoli con piani tondi, ovali, con angoli arrotondati e nei complementi dove le curve e gli spigoli smussati rendono l’ambiente avvolgente e confortevole.
Forme morbite e arrotondate
Il 2023 segna il grande ritorno delle pareti tinteggiate monocolore e dalle tinte neutre, chiare e luminose dove predominano i toni naturali, soft e caldi: burro, crema, cotone, alabastro, avorio, tortora. Su uno sfondo neutro, spiccano i colori intensi e pieni degli arredi dove il rosso, declinato in tantissime sfumature, dalla terracotta, al caramello ai frutti di bosco, sembra farla da padrone. Oltre agli intramontabili verdi, nelle nuance del verde muschio, ho visto tanto giallo, dal senape al giallo canarino e il blu profondo torna a vestire letti, divani e tappeti. Sono forse proprio i tappeti i veri, coloratissimi protagonisti di questo Salone: con motivi geometrici in tonalità a contrasto o in tinta unita sono presenti in tutti gli ambienti. La tendenza è quella dunque di osare abbinamenti di colori forti e audaci e personalizzare la nostra casa con pennellate decise.
Tinte neutre e colori saturi a contrasto
Questa edizione del Salone è stata più che mai all’insegna della sostenibilità. Tante sono le aziende e i designer che hanno concentrato il loro lavoro sulla ricerca di materiali tecnologici e sostenibili, provenienti da fonti rinnovabili o da materie che hanno già avuto una prima vita ma che mantengono altissime prestazioni. Sia per gli interni che per gli arredi progettati per l’outdoor le nuove tecnologie rendono i materiali sempre più performanti, fatti per essere lasciati fuori tutto l’anno e per conservare inalterata la propria bellezza. Tante fibre sintetiche e tessuti tecnici studiati per gli spazi aperti, arredi realizzati con plastica usata e rigenerata, a sua volta riciclabile al 100%, robusti, resistenti all’usura e agli agenti atmosferici rappresentano un futuro sostenibile. Accanto a questi materiali, si riconferma il successo del marmo o effetto marmo, molto amato e utilizzato non solo come rivestimento di intere pareti o nell’arredo bagno più ricercato, ma anche per i piccoli complementi come tavolini e coffee table. A piccole dosi anche i marmi dalle venature e dalle sfumature più intense, dai toni scuri e profondi, blu compreso, valorizzano e impreziosiscono.
Tessuti strutturati, marmo e materiali sostenibili
Gli spazi esterni hanno e avranno sempre più valore per la qualità delle nostre vite. Anche i più piccoli spazi, come un semplice balcone, deve essere valorizzato e arredato per diventare lo spazio in più da sfruttare il più possibile sia nei momenti di relax che in quelli di lavoro. Negli arredi da esterno l’intreccio, come per esempio la paglia di Vienna, è un classico elemento reso attuale nei materiali tecnici, nei colori o nella scala in cui è prodotto. Gli intrecci mi piacciono perché coniugano trasparenza, leggerezza e solidità. E per chi uno spazio esterno non ce l’ha ecco trasportata la natura dentro casa con tante piante in enormi vasi.
Arredi per gli spazi esterni
Ci siamo lasciati alle spalle l’iper decorazione massimalista degli ultimi anni. Oggi è più che attuale il ritorno al minimalismo, dove il design punta prima di tutto sulla funzionalità e tende a costruire ambienti armonici e accoglienti.
La ricerca di un nuovo minimalismo impera: scompaiono le maniglie, si riducono al minimo i meccanismi, gli arredi formano superficie pulite che a volte si confondono e sembrano scomparire negli ambienti, come nel caso degli armadi che perdono ogni elemento decorativo. Il design più attuale si ispira agli anni’70, con accostamenti audaci di colori forti, pelli levigate ed elementi pop.
Ritorno al minimalismo
E tu? Hai visitato il Salone del Mobile? Oppure hai preferito scoprire gli eventi del Fuorisalone? Se vuoi puoi aggiungere nei commenti il tuo punto di vista e raccontarci cosa ti ha colpito di questa ricchissima settimana del design.
molto bello!